Citazione di: Phil il 11 Luglio 2025, 13:54:51 PMRisulta rilevante per la scienza, ma non per un credente.Questa è una posizione cristiana prevalente nel ceto medio alto cattolico europeo moderno, quello degli scenziati cattolici, ma sono loro i "veri credenti scozzesi"? Ci sono molti altri cristiani, conservatori, protestanti, ortodossi, e del passato, che pensano di aver perso terreno per esempio con Darwin o Marx, Phyrosphera è vendicativo verso entrambi nonostante sono pronto a scommettere la sua interpretazione di Dio sia quanto di più sfuggevole alla fisica e alla razionalità. Non penso che ci siano argomenti ragionevolmente sufficienti per poter sostenere che il loro modo di approcciarsi alla fede sia in qualcosa sbagliato rispetto ad una fede che non cerca risposte nell'immanente, se non per il fatto che questo modo di credere "per assurdo" viene esaltato in qualche passaggio di santi che pochi paragrafi dopo affermano l'esatto contrario raccontando delle visioni che han avuto e che giustificano le loro convizioni. Tu lo consideri un cavallo perdente ed in questo sono d'accordo, ogni volta che un credente scende da quel cavallo tautologico ha automaticamente perso perchè finisce a recitare cattivi argomenti, non tanto perchè ha accettato di mettersi sullo stesso piano della scienza, la Bibbia è piena di scienza con i crismi scientifici del tempo. Se la "vera fede" esiste essa non si interessa di vincere così come delle altre possibilità contingenti, come un calabrone che non sa di non poter volare lo fa lo stesso, e va perciò ad interessarsi dell'anello mancante tra la scimmia e l'uomo, puranche nella certezza di perdere, perchè ha bisogno di determinare certi fatti per il proprio nutrimento..e man mano che smette di farlo, diventa piccola piccola, come la religione cristiana oggigiorno, l'esempio di una religione in coma non descrive come una religione agisce quando è sana e vigorosa. La confusione inizia dal credere nelle premesse teologiche interne dove questo modo della fede è descritto e consigliato, ma da studiosi esterni delle religioni dovremmo invece affermare che il religioso necessita di ancorare le proprie credenze alla terra, questo si vede accadere ovunque, lo testimonia prima e meglio di tutti la storia del cristianesimo, il culto del Dio sceso in terra, che i suoi saggi vogliano consigliarlo o meno nei manuali d'uso... poco importa? La religione fa da mediatore tra il mondo interiore ed il mondo esteriore, non può astenersi del parlare di come funziona il mondo, e che scelga la tautologia come strumento retorico descrive solo, non una diversa modalità del pensiero, ma la sua arretratezza filosofica.