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Messaggi - Ipazia

#901
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
27 Febbraio 2024, 11:41:09 AM
Chi glielo dice all'Impero del Bene e ai suoi colpi di Nato che, o si tratta, o è la (sua) fine ?

(fortuna che "complottisti" sono sempre i nemici dell'Impero del Bene !)
#902
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
27 Febbraio 2024, 09:53:08 AM
Ai nostalgici italiani e ucraini di Mussolini e Bandera che, tra baci abbracci, pensano di riprendersi la rivincita su Stalingrado bisognerebbe spiegare che la prossima Stalingrado sarà nucleare.
#903
La confusione tra ontologia ed epistemologia riguarda fenomenicamente chi vive reconditamente nel mondo illusionale della verità noumenica, del cui sentirsi orfano non se ne fa, metafisicamente, una ragione.

Chi sull'illusionale ha costruito il suo dominio del mondo gioca con tale fenomeno antropologico fin dentro le università e nei centri di culto religioso e politico-economico.

La conoscenza epistemica ha perseguito fin dalla notte dei tempi la verità fenomenica, ottenendo tutte le realizzazioni che hanno permesso alla nostra specie di raggiungere gli apici della catena alimentare evolutiva, fottendosene empiricamente di tutte le verità noumeniche.

Continua a farlo pure chi nei retrobottega del potere tratta i fenomeni antropologici a fine di dominio, anche attraverso l'infarcimento delle sue retoriche di scetticismo noumenico.

Ad usum vili.
#904
Un grosso problema che mischia scienza naturale e antropologia nella notte postmoderna in cui tutte le vacche sono nere. Illuminate dal buco nero della retorica ufficiale che modella l'ontologia secondo l'andamento degli indici di borsa. Buco nero che attira a sé tutte le gnoseologie possibili e i loro testimonial umani. E non.
#905
Citazione di: Alberto Knox il 26 Febbraio 2024, 15:11:02 PMla logica evolvendosi, grazie anche alla strumentazione pratica come i telescopi che ho citato, inventa o scopre una matematica da applicare alla fisica?

Inventa. Non esiste matematica in natura, con buona pace dei platonici. Esistono ricorrenze costanti, descrivibili in funzioni matematiche. Tutte da inventare per chi ha talento matematico.

Citazionesarà ma l aletheia appare sempre più equivalente al santo grall per i fisici teorici e i filosofi

aletheia significa verità in greco. E' un Santo Graal solo per chi non vuole spartire nulla con le porcate della sedicente "comunità scientifica" e filosofica embedded. Vi si affida solo una minoranza in via di estinzione.

Citazioneio penso che sia molto profondo anche il secondo  Wittgestein , dove non tratta più il linguaggio in maniera puramente logica e matematica ma per come esso si manifesta nel mondo , ovvero come giochi linguistici. "quello che siamo e quello che facciamo, questo è il linguaggio ed è prettamente un affare pubblico", "i confini del mio linguaggio sono i confini del mio mondo" , "Per poter essere in grado di porre un limite al pensiero, dovremmo trovare entrambi gli estremi del  limite pensabile (cioè dovremmo essere in grado di pensare  quello che non può essere pensato).

Il linguaggio di cui si occupa nel Tractatus è quello scientifico, che non può non rispettare l'ultimo aforisma. Le tue citazioni sono incluse nel Tractatus: c'era già arrivato a capire che il pensabile sconfina infinitamente rispetto al dicibile nei limiti della decenza scientifica epistemica.

Per cui non lascia vie di fuga:

7. Wovon man nicht sprechen kann, darüber muss man schweigen.


#906
Citazione di: Koba II il 26 Febbraio 2024, 11:22:51 AMLa formula tomistica della verità come "adaequatio rei et intellectus" ha un problema teorico importante che gli antichi non potevano vedere, ma che noi siamo costretti ad affrontare.
È il termine "adaequatio" ad essere il problema.
Nel processo della conoscenza io mi faccio varie copie dell'oggetto che voglio conoscere. Poter dire quale delle copie, delle rappresentazioni, sia la più adeguata significa potersi mettere di fronte all'oggetto originale e stabilire un confronto.
Ma, questo è il punto, nel momento stesso in cui io mi pongo di fronte all'originale per iniziare il confronto, mentre osservo l'originale, ecco che ho già costruito una nuova copia.
Non esistendo l'osservazione pura non c'è modo di stabilire quale delle copie di cui dispongo sia la più adeguata.
Eppure la nostra esperienza, i nostri successi nella conoscenza del mondo che ci circonda, sembrano garantirci che tale confronto si può stabilire, eccome!
Bisogna allora capire che io mi pongo di fronte all'oggetto sempre da un punto di vista particolare. Quindi l'adeguatezza, in generale impossibile da stabilire, è, nel concreto, funzione di quel mio interesse di partenza. Se sono interessato a manipolare l'oggetto l'approccio più adeguato sarà quello che ricerca i dati quantitativi e maggiore sarà la precisione delle misurazioni e delle leggi utilizzate, e maggiore sarà l'adeguatezza di questa conoscenza. Ecco perché la fisica di Galileo e Newton è più adeguata di quella aristotelica.
L'adeguatezza maggiore si riferisce agli interessi del soggetto che conosce, non all'oggetto conosciuto. Dal punto di vista della ragione scientifica sarà senz'altro più vera la conoscenza che offrono Newton e Galileo a quella che proponeva Aristotele. Ma non si può dire che tali rappresentazioni siano in generale più vere. Appunto, come dicevo prima, non esiste un punto di vista generale.

Questo linguaggio "metafisico" non aiuta a capire l'essenza della questione e mi associo all'obiezione di Knox e alla spiegazione di Bobmax sul senso e modo di procedere della ricerca scientifica. Un po' di esperienza di laboratorio aiuterebbe nelle controversie epistemologiche. La verifica sperimentale di un fenomeno oltrepassa tutti i modelli teorici e resta valida anche nelle repliche aggiornate di quei modelli: quali l'inserimento di una costante o di grandezze aggiuntive nella formula.

CitazioneOra però ribaltiamo quello che ho detto sopra.
Le critiche che sono state avanzate, per esempio l'impossibilità dell'osservazione pura, sono state costruite storicamente per colpire la scienza non tanto nel suo normale procedere di accumulazione di nuove conoscenze, ma nel suo porsi come nuova episteme, nuovo sapere incontrovertibile. La scienza cioè nella sua tendenza a presentarsi come metafisica.

Il trasferimento dell'ontologia nel campo delle scienze naturali le ha rese episteme. Può piacere o non piacere, ma è così, senza con ciò porsi su un piano metafisico eccedente quello della legittima speculazione scientifica, la quale nega l'approccio metafisico nella ricerca, ma pretende riscontri sperimentali.

CitazioneOra, di fatto, queste stesse critiche si sono rovesciate sulla filosofia, sul logos. Logos che però non è ragione strumentale (come lo è la ratio scientifica). Che è piuttosto orientato al tutto. Disinteressato, quindi?
Prendiamo per esempio Platone. Nietzsche vuole vedere nel platonismo una strategia che ha come obiettivo proteggersi dal mondo sensibile, nel mondo intellegibile eterno, immutabile. Ma la soluzione di Platone, le idee eterne, per quanto possa essere ritenuta sbagliata, esprime in realtà la  comune esperienza di universalità del logos. Perché di fatto, quando cerchiamo di fare filosofia, nel nostro piccolo, tutti ci sentiamo distaccati, capaci di uno sguardo magnanimo, diciamo così.

Qui torniamo nel campo metafisico, inclusa la critica sacrosanta al platonismo. Il logos è discorso in generale, ed in quanto tale travalica i confini della ricerca scientifica, fino a pretendere, malinteso dall'idealismo, di essere lui il primo motore immobile di tutto. Il che non è.

CitazioneConcludo: è corretto che quel reticolo di argomentazioni critiche nei confronti di metafisica e scienza, le cui ragioni stavano nel liberarsi da teologie invasive e dal predominio della tecnica, si siano rovesciate sulla filosofia?

Se le premesse sono fallaci può succedere, ma vanno cambiate le premesse non la filosofia

CitazioneMi si dirà: quell'esperienza di universalità del logos è un residuo dell'approccio metafisico che è ancora presente in te.

Certamente. Un logos troppo platonico (neoplatonico, cristianeggiante) e poco eracliteo (Spinoza, Nietzsche)

CitazioneE se invece non fosse così? Se fosse vero, piuttosto, che di metafisica ci può essere soluzione storica specifica mentre lo sguardo, lo stesso di Anassimandro, Eraclito, etc., ne è immune?

??? Spiega meglio: non vorrei illazionare troppo. Propendo sempre per l'immunità degli ionici nel loro sguardo rivolto al mondo esente da orpelli metafisici, ma vorrei capire meglio dove para la tua conclusione.
#907
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
26 Febbraio 2024, 13:41:17 PM
Le bimbominkiate sui rettiliani sono indegne di un forum filosofico, lasciamole a fb.

https://www.youtrend.it/2021/08/30/dove-sono-i-soldati-americani-nel-mondo/

Considerando l'intrusività di questa macchina di dominio e morte è una fortuna per i russi avere investito del loro destino un politico formato nel kgb sovietico. E infatti lo rivotano a man bassa. Senz'altro più convinti degli elettori dei fantocci politici americani ed europei sponsorizzati, imprintati e a libro paga di Wall Street, Davos e altri centri del lerciume occidentale.
#908
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
26 Febbraio 2024, 07:26:16 AM
La contesa va vista in un contesto più ampio. Il burattinaio è l'Impero Occidentale. I suoi fantocci pagano le conseguenze di servirlo nelle sue criminali avventure imperialistiche (guerre, golpe, rivoluzioni colorate, terrorismo, muri, espropri).

Chi gli si oppone compie, pur coi mezzi deprecabili della guerra, un'opera meritoria di liberazione da questa cappa plumbea di dominio coloniale planetario.

Io sono nata e vivo in una di queste colonie ed è da questo che mi voglio liberare.
#909
Anche la logica si evolve in base alla strumentazione pratica e teorica (matematica) che va ad aggiungersi agli organi e sensorialità forniti dall'evoluzione naturale.

(Il "mondo" e i "fatti" sono cresciuti dai tempi di LW, ma l'approccio filosofico non ne è stato intaccato in pari grado)

Strumentario che permette sempre più di anteporre la magica "a" al Lethe, nell'unico cammino che io conosca verso la verità.

Lasciando tutto lo spazio che compete all'eterno ritornante ethos e doxa dell'umano, variamente prefissato.
#910
Il trascendentale non è "troppa" metafisica. È quella giusta per evidenziare la specificità umana entro l'evoluzione naturale.

A costruire l'universo, incluso quello antropologico, ci pensa l'evoluzione. Lo possiamo determinare attraverso le facoltà cognitive, ovvero l'intelletto, mediante operazioni logiche ben descritte negli aforismi di carattere filosofico generale del Tractatus: i fatti, il mondo, le strutture logiche, il dicibile,  l'ineffabile,...

Tenendo pure conto della natura negativa, discriminante, della determinazione. Altra buona eredità del pensiero epistemologico antico.
#911
Citazione di: Alberto Knox il 25 Febbraio 2024, 17:48:28 PMSolo comprensione del fatto o anche determinazione del fatto? cioè , una volta compreso, abbiamo determinato il fatto?
Ipazia non è difficile gridare che il Re è nudo , ovvero non è affatto rivestito dagli schemi concettuali con cui lo infagottano i filosofi. Che cosa rappresenta il Re nella metafora se non la Re-altà ?  però in quest'ultima è lecito infagottarla di concetti costruzionistici volti a stabilire il fatto in una cornice teorica di comprensione. Una volta stabilta la comprensione il passo successivo è la determinazione. Che differenza c'è fra comprendere un fatto e determinare un fatto? penso che ce ne sia.
La domanda è pura e semplice; attraverso la comprensione che è conoscenza dei fatti, noi determiniamo il mondo?

Per quello che è nella nostra possibilità denominata "tecnica", inclusa in quella che i naturalisti hanno definito "impronta antropica".

Inoltre determiniamo, con maggiore severità,  quello che ho definito "universo antropologico", il "nostro" mondo.

Anche "mondo" richiede una concordanza semantica per ragionarci sopra.

Personamente rifuggo da accezioni "troppo" metafisiche del suo significato e delle sue determinazioni.
#912
Possiamo pure addentrarci nella semantica della "adaequatio" che non può che avere un carattere epistemico - non certo "ontologico" -  tra la cosa e chi la pensa, il cui esito non consiste nella identificazione, ma nella comprensione corretta del "fatto" ( come lo definisce LW nel Tractatus).

Il successo di tale operazione avviene nell'esperimento, nel dato tecnico che riscontra la correttezza del lavoro intellettuale, rendendolo epistemico.

La tecnica permette infine la adaequatio ontologica tra naturale e artificiale.

Che tale "adaequatio" sia esportabile nell'ambito delle "scienze umane", concordo trattarsi di corbelleria scientista, allo stato attuale dell'arte evolutiva antropologica, grondante contraddizioni sempre più inadeguabili.
#913
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
25 Febbraio 2024, 15:35:58 PM
Ma come: gli stessi musulmani sono cattivi e meritano i lager in Palestina e a Guantanamo sotto il giogo Nato, e diventano perseguitati politici buoni fuori dal giogo Nato.

Variante geopolitica del yoyo Navalny-Assange

La politica è decisamente una scienza inesatta.
#914
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
25 Febbraio 2024, 15:22:43 PM
Citazione di: anthonyi il 25 Febbraio 2024, 13:23:47 PMParlare della guerra di Gaza secondo me non é OT rispetto alla guerra in ucraina. Fa parte sempre della strategie del nuovo zar che l'ha promossa come elemento di distrazione nei confronti dell'occidente.

Evidentemente gli OT sono ad assetto variabile, includono la demonizzazione complottistica di Putin ed escludono, pena cancellazione del post, i crimini ormai oltre i 3/4 di secolo della Nato e dei suoi sicari arruolati sul posto.
#915
Citazione di: iano il 25 Febbraio 2024, 10:10:23 AMIl dizionario Treccani traduce i due virgolettati allo stesso modo, come ''adeguazione dell'intelletto alla cosa''.
Ma immagino volessi intendere un ''intelletto che si adegua alla cosa'' in alternativa a ''una cosa che viene adeguata all'intelletto''.
Che debba essere l'intelletto ad adeguarsi alla cosa sembra talmente ovvio che rischiamo di tralasciare il fatto del come  e perchè  possa avvenire anche il contrario.
Secondo me le due cose non si escludono ma sono due fasi successive dello stesso processo.
Il problema nasce quando li si vuole considerare come processi esclusivi.
Essendo infatti l'intelletto limitato non può adeguarsi a tutti i fatti, ma deve prenderne norma generalizzandoli, quindi effettivamente si ha una fase in cui le cose vengono adeguate all'intelletto.
E' con la generalizzazione, credo, che si entra nella fase metafisica, generando leggi fisiche, delle quali però generalmente si disconosce la natura metafisica.
Il problema quindi nasce quando si vuole escludere la metafisica, o in alternativa la fisica, per partito preso, che sia il partito degli idealisti o quello dei materialisti.
L'errore, correggimi se sbaglio, potrebbe essere stato ''suggerito'' da Platone , nel momento in cui dedica alle idee un mondo a parte, nel quale dunque esse si bastano da sole, con la conseguenza che poi gli idealisti tentano di adeguare questo mondo a quello, violentandolo.
Di ciò gli esempi tragici storici mi pare non manchino.
L'errore di Platone ha generato orrore?
temo di si, per quanto non fosse questa la sua intenzione, che immagino fosse quella di rendere conto del fatto che le idee sembrano venire da se, che abbiano cioè una esistenza indipendente.
In generale mi sembra che le sensazioni, rafforzate dal valore che l'uomo si autoattribuisce, sembrano giocare ancora un ruolo filosofico nell'idealismo ancora oggi,
Il materialismo invece le ha relativizzate, con le misure strumentali, per cui il mondo non è più solo come ci appare, ma diversamente può apparire.

Hai ragione. In effetti "et" pone rei ed intellectus sullo stesso piano. Spetta all'epistemologia, la venerabile "filosofia della scienza", stabilire chi si deve adeguare a cosa. L'idealismo platonico vorrebbe adeguare le cose al modello geometrico ideale, il "realismo" aristotelico, che ispirerà la parte migliore della scolastica, pone l'intelletto a servizio, nel comprenderle, delle cose. E tutta la scienza moderna, da Galileo in poi seguirà questa strada.

Con un lascito platonico nella "mathesis universalis" che figura come eterno gol della bandiera dell'intellectus, con metafisica al seguito, più o meno ridondante, secondo il livello di inafferrabilità delle cose. Fase epistemica in cui le finzioni ipotetiche si sprecano, a compensare il buio pesto dell'episteme.

Ma il granaio è sufficientemente pieno da permettere di ripristinare le corrette gerarchie epistemologiche, separando il grano novello dal loglio.

Con uso pure di tecniche strumentali che oltrepassano il fragile schermo dell'apparenza, non per relativizzare, ma per sapere.

(semmai il relativo arriva dopo, delimitando il campo di esistenza di uno specifico sapere, con riduzione delle sue pretese universalistiche).