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Messaggi - Sariputra

#901
@Green Demetr scrive:
Ma poichè io sono il peccatore, MA NON POSSO ESSERLO, ecco che allora il peccatore DEVE ESSERE l'altro. (??)

Non è chiara questa frase. Perché "non posso esserlo"? Anzi , è proprio la consapevolezza del proprio stato di peccatore , quindi bisognoso di Grazia , che mi spinge a cercare il Cristo. Il famoso versetto :
"Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?" (Luca 6,41)
chiarisce in modo inequivocabile che l'atteggiamento corretto per il praticante cristiano è quello di guarire se stesso prima di pretendere la conversione dell'altro.
Questo è uno dei brani storicamente più disattesi dai cristiani e, cosa ancor più grave, soprattutto dai suoi ministri del culto che dovrebbero dare il buon esempio.
Direi quindi che è l'atteggiamento di chi non è cristiano nel cuore, anche se professa di esserlo o se ne fa vanto, che vede sempre la colpa altrui. Anche sacerdoti, vescovi e papi possono non essere veramente cristiani autentici, soprattutto quando invece che il servizio si cerca e si è cercato il potere temporale.
#902
Mi piace parecchio il dipinto soprattutto l'"azzurra lontananza", che hai reso molto bene. Il supporto di sughero è interessante. Ho un'amica che, seguendo le nervature, le spaccature del sughero ricava figure strane, animali fantastici, paesaggi misteriosi. Una cosa piuttosto interessante e particolare...molto onirica.
#903
Riflessioni sull'Arte / Re:Le mie donne
30 Ottobre 2017, 20:33:07 PM
Citazione di: PatrickEzechieleArt il 30 Ottobre 2017, 19:35:19 PMAh interessante il dipinto da cui hai tratto ispirazione.. beh affascinante la rinascita, fa riflettere :) ecco per esempio, da questo quadro si vede un chiaro scuro molto bello! Credo che i ritratti nei tuoi dipinti avrebbero più enfasi se questo fosse più evidente. Per esempio i capelli di MADDI rispetto a quelli di VANIA sembrano un tutt'uno, poi ci sono diverse variazioni di tonalità, che portano a pensare ad un'ombra proveniente dal fogliame di qualche albero, però non essendoci neanche sul viso e neanche sullo sfondo ( che pare una parete color cioccolato ) mi mandano in confusione. Te lo dico perchè nonostante questo apprezzo veramente i tuoi lavori, si vede l'impegno che ci hai messo! ciao

Considera che i tre lavori postati sono volutamente semplificati, in un cammino di spogliamento dall'inutile alfine di far convergere l'attenzione sui volti. Non volevano essere dei ritratti realistici, ma un'interpretazione soggettiva . Per esempio un ritratto più realistico , eseguito su piatto di ceramica, quindi una tecnica completamente diversa dall'acrilico, è questo, che è una copia di un famoso quadro di cui non ricordo l'autore che ho fatto quando avevo 16 anni ( mentre i lavori sopra sono molto più recenti e originali...):



L'essenzialità che sto cercando nella spiritualità ho tentato di trovarla anche nella pittura ( almeno nel periodo in cui mi dedicavo con più entusiasmo a questa... :( ).
Come sai sono un fautore della spiritualità "essenzialista" ( che non ha a che fare con le 'essenze' metafisiche ) ma con la spoliazione di ciò che non è essenziale e di cui penso pure di essere il fondatore (Essenzialismo o Toglierismo che dir si voglia...) nonchè unico adepto... ;D  ;D  
Ciao e grazie per i commenti
#904
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è il piacere?
30 Ottobre 2017, 14:25:46 PM
C'è ovviamente nell'essere umano un'enorme tensione verso l'appagamento del desiderio dato dalla sensualità ( quindi non solo sessuale, ma in genere ciò che investe il contatto che percepiamo come piacevole degli organi di senso...), ma come giustamente scrive Jung esiste nella psiche anche l'opposto di questo, ossia una pulsione che viene genericamente definita come 'spirituale', che tende a manifestarsi con più consistenza in età matura quando l'immaginazione che accompagna il desiderio sensuale e lo rafforza tende a perdere la sua presa sulla mente ( ma si rafforza l'attaccamento  che si stratifica sempre più e diventa l'abito mentale, la 'normalità' dell'essere...).
#905
Citazione di: Jacopus il 30 Ottobre 2017, 09:29:09 AMNei secoli nei quali le religioni hanno avuto il predominio si e' di solito assistito a forme di violenza e a veri e propri genocidi (i crociati distrussero molte comunita ebraiche in medio oriente, i catari furono tutti sterminati). Per far confessare un eretico si usavano mezzi di tortura rispettl ai quali i carcerieri di Guantanamo sono dei boy-scout. La tesi che formulo e' la seguente: la convinzione che vi sia un'anima rende possibile un livello di violenza che oggi e' solo sopita per la concorrenza di altri modelli e filosofie di vita. Oggi essendo piu' importante la vita fisiologica essa viene tutelata e non passa piu' in secondo piano rispetto all'anima. Un altro esempio per chiarire cio' di cui parlo: nel medioevo una donna accusata di stregoneria poteva venire lanciata su un lago dentro ad un sacco. Se galleggiava era la prova di stregoneria e veniva arsa. Se affondava era innocente ma moriva ugualmente ma almeno la sua anima era salva. Pensare alla salvezza delle anime comporta percio' sempre un surplus di violenza?

Ma sei sicuro che lo facessero veramente per "salvare l'anima" un tempo? O non era semplicemente il pretesto per eliminare tutto ciò che dava 'fastidio' (al potere costituito, religioso e non...pensiamo solo alle stragi che compivano le incursioni vichinghe nei monasteri cristiani...era un'epoca buia e violenta...)? Oggigiorno ovviamente si usano metodi più sofisticati per raggiungere lo stesso scopo ...più 'civili'...anche l'esercizio dell'autorità e del potere si è evoluto... ;)
#906
Riflessioni sull'Arte / Re:Le mie donne
30 Ottobre 2017, 09:02:25 AM
Grazie dei vostri interessanti commenti. Per il terzo lavoro (Impermanenza) mi sono ispirato a questo ( quindi sì, la vecchia e la giovane sono la stessa persona...):




Notare come , in questa raffigurazione, la nascita proviene dalla morte stessa ( simboleggiata dal cranio ) e nella morte ritorna ( ciclo samsarico ...) per poi ri-nascere...
#907
Riflessioni sull'Arte / Le mie donne
28 Ottobre 2017, 17:07:55 PM
Adesso che ho scoperto il "trucchetto"...sono affaracci vostri... ;D  ;D



Titolo dell'opera: MADDI


Titolo dell'opera: VANIA


Titolo dell'opera: IMPERMANENZA
Tutti e tre i lavori sono eseguiti con COLORE acrilico su tela.

Cliccandoci sopra le foto s'ingrandiscono e così potete apprezzarle meglio... :-[  :-[
#908
Riflessioni sull'Arte / Re:Tramonto e bagnanti
28 Ottobre 2017, 14:00:48 PM
Citazione di: PatrickEzechieleArt il 28 Ottobre 2017, 11:46:28 AMChe pace, mi piace un sacco il luogo, se non sbaglio le donne sono sulla soglia di una cascata.. la silouette mi piace ed hai usato pochi colori ma i fondamentali per rendere questo scenario efficace e attraente. La posa delle donne è anche bella, anche un po' sensuale. Con la siluette delle foglie di palma in alto, con lo stacco di colore che si nota tra la cascata dall'acqua gialla e arancio e l'acqua grigietto-viola sullo sfondo, rendi benissimo la profondità, il vario distacco tra le cose e mi fa sentire immerso nello scenario. Ad occhio sembra tu abbia usato pennelli sintetici, che sono adatti a un dipinto di questo tipo. I miei complimenti, molto bravo. :)

Sì, ho usato pennelli sintetici. Di quelli a 'pelo di bue' ne ho pochi e li uso per filettare o per i dettagli ( troppo costosi... >:( ).
Ti ringrazio per la 'dritta' su come fare per poter inserire la foto...
#909
Tematiche Spirituali / Re:Paradisiaci dubbi
28 Ottobre 2017, 11:43:23 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 28 Ottobre 2017, 11:16:26 AMA me sembra chiaro che Enzo Bianchi in quest'articolo si cimenta nel fare l'equilibrista, compie salti mortali, ma ad una lettura attenta non può risultare che ipocrita (deve cioè salvare a tutti i costi capra e cavoli, perché sa che altrimenti verrebbe scomunicato dalla Chiesa Cattolica) e contraddittorio. Alla pag. 3 abbiamo un primo tentativo di scaricare ogni responsabilità esclusivamente sull'uomo; insomma, se l'è cercata lui, Dio non ha fatto niente di male condannandolo ad una pena eterna: "Certo, queste sono solo immagini, ma ci dicono che noi possiamo scegliere non la vita e la comunione con Dio, ma la morte eterna e la separazione da Dio! L'inferno dunque non indica un luogo ma una situazione in cui potranno cadere coloro che liberamente e definitivamente hanno scelto tutto ciò che è contrario alla volontà di Dio". Definitivamente secondo chi? Il peccatore non ha certamente conoscenza del futuro, non possiede la sfera di cristallo, quindi non può in alcun modo garantire che in futuro non potrebbe cambiare idea e pentirsi. Di conseguenza, il solo a poter attribuire carattere di definitività alla scelta umana è Dio. Ma non aveva appena scritto che è stato l'uomo a cercarsela? Ecco la contraddizione, per la verità abbastanza celata, in queste frasi. Qualche rigo sotto il discorso prosegue nel tentativo di distogliere l'attenzione dalla responsabilità di Dio, orientandola piuttosto verso i difetti dell'uomo della nostra epoca e verso la responsabilità umana. Questo contraddice quello che doveva essere lo scopo di tutto l'articolo: il nocciolo del problema sta nella responsabilità di Dio; una volta che questa responsabilità fa acqua da tutte le parti, non ha senso tamponare cercando di riversare l'attenzione sulla responsabilità umana. In realtà già il titolo dell'articolo mostra tutta l'intenzione di deviare l'attenzione dalla responsabilità di Dio a quella umana. Nella pag. 4 Enzo Bianchi continua a fare l'equilibrista con un linguaggio ambiguo: "L'inferno non è un articolo della professione di fede". Ma attenzione: la professione di fede non è l'elenco di tutte le cose che un cattolico è tenuto a credere, è nient'altro che il "Credo" che viene recitato a Messa. Segue un'altra affermazione micidiale nella sua ambiguità: "al diavolo e all'inferno non è necessario credere": poi spiega che il motivo è perché sono realtà evidenti. La sostanza sta poco più avanti: "Tuttavia non è conforme alla fede cristiana affermare che non c'è l'inferno": questo è il vero problema: se non credi all'esistenza dell'inferno non sei cattolico, sei fuori. Anche quest'affermazione però è poco chiara, perché "non è conforme" può anche significare "non è conforme allo spirito della fede cristiana". In realtà la non conformità riguarda i dogmi di fede; se si trattasse solo di non conformità allo spirito della fede, non ci sarebbe il problema dell'eresia per chi non crede all'inferno. Il culmine della contraddizione è nell'affermazione finale "Dunque né terrore né silenzio: si proclami la misericordia infinita di Dio": ma come si può definire infinita la misericordia di Dio, se egli si riserva di non perdonare più in eterno una persona, non darle più alcuna possibilità? Dove sta l'infinità? Qui c'è un meccanismo mentale che rinvia al criterio popperiano della falsificabilità: che cosa dovrebbe esserci di diverso nella misericordia di Dio per poter affermare che non è infinita? Se qualunque cosa Dio faccia, tra cui bloccare in eterno il suo perdono, non vieta di affermare che la sua misericordia è infinita, che senso ha allora questa parola "infinita"? Per me quest'articolo è un esempio tipico di come la Chiesa, purtroppo, sia riuscita nei secoli e riesca ancora a confondere gli sprovveduti con strumenti retorici, linguaggi ambigui, deviazioni dell'attenzione. Non è spontaneo in un articolo come questo accorgersi delle ipocrisie e contraddizioni che contiene ed è normale che in tanti ci caschino. Ciò non significa che io veda malafede: vedo soltanto mentalità schiave della paura di rinunciare al conforto di poter pensare che c'è un Dio buono che ci ama. Il vero problema non sta neanche nelle contraddizioni: sta piuttosto nei modi mentalmente disonesti con cui si cerca di camuffarle, nasconderle, deviare l'attenzione dal nocciolo delle questioni.

Come non c'è peggior nemico dell'amore coniugale di uno che è stato sposato e poi si è lasciato... ;)  
#910
Tematiche Spirituali / Re:Paradisiaci dubbi
28 Ottobre 2017, 09:42:35 AM
Citazione di: Apeiron il 27 Ottobre 2017, 22:07:09 PMhttp://www.monasterodibose.it/fondatore/articoli/articoli-su-quotidiani/7304-inferno-quel-fuoco-acceso-dalla-nostra-liberta (lascio questo link ritengo sia utile per sentire anche le opinioni di alcuni "diretti interessati"). Ad ogni modo vorrei parlare un secondo della concezione del Paradiso. Il fatto che "assomigli" alla morte - intesa come "fine" - è un tema molto ricorrente in diverse religioni. Nel buddhismo addirittura si parla di "Nirvana" che signfica "Estinzione" mentre in alcune scuole indù l'unione con Brahman è vista come una pace più profonda del sonno senza sogni. Riguardo al daoismo (anche se non c'è una chiara interpretazione) l'obbiettivo è essere in accordo col "Dao", cosa che dovrebbe dare una "pace dei sensi". Nelle religioni più meditative la tranquillità, la ricerca della pace, la concentrazione ecc sono tutte cose ricercate, tutte cose ambite. E anzi a loro giudizio è erronea la nostra continua ricerca di "nuove esperienze" - essa è vista come una trappola che ci facciamo a noi stessi, una cosa che ci distrae dal "Sommum Bonum". Quindi il fatto che si dica che, utilizzando le parole di Angelo Cannata, "un paradiso in cui non esiste più il tempo, non esiste più lo svolgersi di una storia, non può non apparire troppo simile alla morte che, appunto, nella nostra esperienza è proprio fine della storia" potrebbe invece essere proprio quella "esperienza" (parola usata impropriamente...), quella Pace, che in fin dei conti noi cerchiamo. Invece proprio la brama della "molteplicità delle esperienze" è una sorta di auto-inganno (o potrebbe esserlo...)

Ho letto tutto l'articolo del priore di Bose, Enzo Bianchi, e concordo con lui. In un'autentica visione cristiana, fuori dalle immagini terrorifiche usate nei secoli più a scopo di oppressione che altro, l'essenza di un luogo infernale non può che essere l'"assenza della comunione con Dio".  Ergo, se Dio viene visto come Vita e datore di vita, l'assenza non può essere che morte. Quindi l'inferno è il luogo della morte, della geenna, della 'discarica' della vita. Come in vita abbiamo abusato di noi e degli altri come fossimo/fossero discarica così il frutto/karma delle nostre azioni ci porta nella discarica stessa... :(  Nella nostra piena libertà di scelta, tra amare oppure usare l'altro, libertà che, nella visione cristiana, è principio che oltrepassa la stessa volontà di Dio, inviolabile da Dio stesso , perchè ha voluto costituirci come 'amici' di fronte a Lui e non come burattini, quindi partecipanti della sua stessa libertà, noi stessi decidiamo per la comunione o la separazione da Lui. Decisione che sta nell'azione più ancora che nella 'fede' in un Dio. Se opero il bene, anche senza una vera fede, sono nel bene. Se opero il male, anche con una fede ipocrita, sono nel male. Essere nel bene significa quindi essere nella comunione ( con Dio e i fratelli...); essere nel male significa essere nella separazione ( da Dio e dai fratelli...) . Lungi però da una visione rigidamente manichea della nostra esistenza, questa sorta di 'tensione' verso l'unione e di spinta verso la separazione è presente in ognuno di noi, secondo il cristianesimo, e quindi necessitiamo di 'Grazia' per trovare la forza di vincere  ciò che ci spinge verso la discarica...


P.S. Ho raggiunto con questo i 1.000 post. Sono tanti e molti penso siano stati anche superflui o poco interessanti... Vabbè! A volte la passione per lo scrivere travalica il senso del limite e del buon gusto... Voglio ringraziarvi tutti per l'attenzione riservatami e la pazienza nel leggermi... :-[
#911
Riflessioni sull'Arte / Tramonto e bagnanti
26 Ottobre 2017, 00:18:43 AM


Posto un mio lavoro di qualche tempo fa. La tecnica è acrilico su cartone telato.
La qualità della foto è pessima , con i riflessi del vetro che lo copre. I colori sono più decisi nell'originale.
#912
Citazione di: baylham il 25 Ottobre 2017, 11:06:46 AMC'è un riduzionismo materialistico, ma c'è anche un riduzionismo spiritualistico e tra i due il più sterile mi appare il secondo. Mentre il riduzionismo materialistico, specificamente e complessivamente la neuroscienza, continua a progredire nella conoscenza sempre più dettagliata della struttura e dei processi del sistemi nervosi, del cervello, della mente degli animali, uomo compreso, dall'altra parte non vedo alcun progresso se non l'estrema difesa dell'impenetrabilità della coscienza, o dell'anima, o dello spirito alla conoscenza.

Non sono molto d'accordo. La spiritualità sta vivendo un periodo di transizione, ma ci sono moltissimi fermenti ed esperienze interessanti in giro per il mondo e anche un'ampia rielaborazione in chiave più attualizzata di dottrine storiche o 'tradizionali'. Certo che, se l'argomento interessa poco o niente, tutto questo non si coglie...
Come una persona interessata solo alla spiritualità non coglie i progressi continui delle scienze naturali...
Ma è veramente un 'luogo comune' dire che tutta la spiritualità è arroccata in un'estrema difesa delle sue vecchie e 'vetuste' posizioni. Non si può usare il criterio del 'progresso' che si applica alle scienze naturali, alla spiritualità. Sono ambiti diversi a mio modesto parere... :)
#913
Ritorno sul racconto della donna (Maria di Betania? Maria di Magdala? Una anonima prostituta?...) che cosparge i piedi ( o il capo secondo un'altra versione) del Cristo per evidenziare come un insegnamento deve adattarsi alle situazioni  che si manifestano. Nell'episodio della vedova che dà tutto quello che ha nel tempio si dà forma all'immagine dell'agape verso l'altro. Nel passo invece della prostituta piangente che bacia i piedi, li accarezza e li cosparge di costosissimo profumo ( una tecnica che evidentemente usava con gli uomini che la pagavano per giacere con lei...), un gesto di adorazione quasi erotico, prende forma l'immagine dell'amore verso il creatore.  In tutte e due i casi si dà tutto. Nel primo le proprie risorse e nel secondo il proprio dolore che si fa amore  'folle', senza ritegno, senza misura. E Yeoshwa infatti, a differenza di tutti i presenti, dei discepoli e del buon fariseo Simone in testa, non vede alcun valore materiale, economico nell'unguento, ma vede solo  il dolore e la speranza di questa ragazza. Un dolore che chiama a sé il dolore stesso della sua morte e sepoltura. Il ragionamento: "Eh! Ma è incoerente perché doveva far vendere l'unguento e dare il ricavato ai poveri, come insegnava a  fare", è proprio la mentalità del fariseo che fa il bene per rispetto della legge e non perché ama veramente. Yeoshwa vede il gesto d'amore sincero della donna e la sua fiducia in lui; fiducia di poter essere amata e non usata e allora dirà : "la tua fede ti ha salvata". Qui s'intende anche salvezza dall'abisso della solitudine e della mancanza d'amore che sgorgava in lacrime che bagnavano i piedi del Cristo. Un'immagine di rara potenza evocativa e mi sorprende non si colgano le innumerevoli risonanze interiori che genera...
Trovo struggente l'immagine di questa donna/ragazza, probabilmente costretta a fare la prostituta come capitava in Palestina alle orfane, avviata alla prostituzione ancora bambina che ...non sa amare in nessun altro modo se non in quello che gli avevano insegnato a fare e...lo sa...lo sa purtroppo. Questo povero , servizievole amore , fatto di lavare i piedi al 'compratore' è l'unica cosa che può portare a colui in cui ripone 'speranza', a Yeoshwa stesso. E' tutto quello che può dare. Qui non è Yeoshwa che si fa ungere  per ipocrisia, ma si fa ungere simbolicamente , prende in sé tutto il dolore della donna che si fa lacrime miste a profumo...mentre i lunghi capelli asciugano i piedi e nascondono il volto...
Credo che , in questa poetica narrazione biblica, più che in altre affiori veramente , insieme al profumo dell'unguento versato, un profumo di trascendenza...

Un giorno un Marwari venne verso Shri Ramakrshna e gli domandò: "Perché, signore, pur avendo rinunziato a tutto, non posso vedere Dio?".
Il maestro rispose: " Conoscete gli otri di cuoio in cui si conserva l'olio ? Anche se ne vuotate uno completamente, l'odore dell'olio vi rimarrà, e tracce d'olio persisteranno sui fianchi e sul fondo dell'otre. Così persiste ancora in voi un tanfo di mondanità".

Anche questo passo riporta la 'durezza' del maestro, della sua mancanza di comprensione dolce dei nostri alibi che Angelo rimprovera a Yeoshwa. Il tanfo della mondanità e proprio il tanfo dell'ipocrisia. E ipocriti erano gli apostoli che desideravano con la loro mente di aumentare una fede che, in realtà, non sapevano nemmeno cosa fosse veramente in quel momento. Fede che invece Yeoshwa sente nel 'profumo' versato dalla prostituta, che non ha alcun valore economico per il maestro, come non ne ha la polvere sotto i suoi piedi, ma che è libero dal tanfo dell'ipocrisia...
#914
Tematiche Spirituali / Re:Paradisiaci dubbi
24 Ottobre 2017, 16:58:34 PM
Eccome se anche l' Islam ha il suo inferno! E' un luogo di tormenti , per alcuni ritenuti eterni ( ma non per i muslim, i fedeli , a loro è riservato un tempo limitato di tormento...). Sembra che Dante stesso, con la sua visione dei 'gironi' infernali, sia stato ispirato dai "libri della scala" musulmani. E , come nell'inferno cristiano, fa caldo...molto caldo...una calura terribile... :P  :P  :'( per non parlare dei tormenti (privazione della speranza di poter vedere Allah per primo).
Il Ganna, il paradiso musulmano, che significa "giardino dell'eden" abbreviato, segue , in un certo senso, questa idea della scala. All'apice c'è il trono di Allah; sotto di lui il paradiso dei profeti, dei martiri e dei grandi muslim e quindi il paradiso , il 'giardino' della gente normalmente pia e devota. La faccenda delle 72 vergini è una bufala nata in ambienti che osteggiano l'Islam, giusto per svalutare e denigrare la loro fede. In realtà , nel Corano, si parla di huri e ghulam. Le huri sono fanciulle "buone e modeste", di grande bellezza e dolcezza ( dal "volto di luna"...come mi piace questa definizione che troviamo nel Corano...), mai prima toccate da uomini, in quanto creature non terrene ( e non si fa sesso con loro... >:() che 'accompagnano' in questa Ganna , questo giardino, gli uomini e, viceversa, i ghulam sono giovani che accompagnano le anime delle devote ascese alla Ganna.  Credo che le anime dei maschi e delle femmine restino separate nella Ganna ( e questo penso sarà di gran sollievo per gli sposati nell'aldiqua... ;D ), trovando rispettivamente compagnia in queste figure spirituali di 'accompagnatori'.
Interessante poi il fatto che, nell'Islam, non esiste peccato originale e quindi i bambini che muoiono prima di aver raggiunto l'eta in cui diventano responsabili delle loro azioni, entrano automaticamente nel giardino celeste. Così anche le anime dei non-muslim a insindacabile giudizio di Allah che "scruta i loro cuori"...


Un'immagine del Paradiso cristiano la troviamo nell'Apocalisse, dove Giovanni viene rapito in cielo e contempla questa moltitudine d'anime che cantano le lodi dell'Altissimo che siede sotto forma dell'agnello. Ma credo che Angelo Cannata saprà descriverlo molto meglio...
Sono tutte immagini simboliche, che riprendono miti e leggende varie...il fondo del significato è che da una parte stai bene e dall'altra no.

P.S. Le huri sono un'immagine spesso utilizzata con valenza spirituale nella mistica sufi...
#915
@Anthonyi  scrive:
Condivido la posizione di Sariputra anche se il caso della donna che unge il Signore ha un significato simbolico preciso, lo prepara per il sacrificio e la sepoltura.

Sì, hai fatto bene ad approfondire ulteriormente il significato simbolico e rituale del gesto, che resta un gesto di profondo amore, un amore incurante di tutto, dei calcoli umani, del biasimo, della riprovazione, ecc.
Era questo che volevo dire... :)