Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jacopus

#901
Storia / Re: Storia delle scoperte evolutive
05 Agosto 2023, 13:44:03 PM
Pensarbene. Non sono un esperto di paleontologia. Diciamo che mi fido di chi ha fatto il paleontologo ed ha esposto i suoi dati alla comunità dei paleontologi. Quindi non posso risponderti in modo accurato proprio perché non sono un tuttologo. A differenza di molti di questa sciagurata epoca, con le dovute cautele, mi fido ancora degli scienziati e delle rispettive comunità specialistiche. In ogni caso, lo ribadisco, la teoria evolutiva è un paradigma scientifico solido come la teoria della relatività o la teoria gravitazionale. L'unico problema non indifferente, è che la teoria evoluzionistica, a differenza della teoria gravitazionale, mette in dubbio, se interpretata in un certo modo, alcune credenze religiose.
#902
Storia / Re: Storia delle scoperte evolutive
05 Agosto 2023, 12:04:38 PM
https://online.scuola.zanichelli.it/bosellini-files/03_approfondimenti/Bos_Tettonica_doc_14_01.pdf
https://www.nature.com/articles/nature00879


Questo è lo stato dell'arte a cui si sono applicati generazioni di studiosi a partire da Darwin. La Paleontologia data i fossili secondo diversi metodi fondati sulla radioattività e sulla presenza di fossili comuni localizzati nella stessa zona. Di sicuro non può essere una precisione da orologio svizzero, ma confutarla è una asserzione strampalata.
#903
Storia / Re: Storia delle scoperte evolutive
05 Agosto 2023, 05:45:48 AM
In realtà l'articolo in questione parla di centinaia di ritrovamenti fossili relativi alla nostra storia evolutiva, fra i quali una decina realmente importanti.

CitazioneCome e perchè il Sapiens sia comparso non lo sa nessuno e questa è la domanda fondamentale dell'evoluzionismo: le specie non solo umane ma anche animali e vegetali, non nascono le une dalle altre, ma le une accanto(!) alle altre !!
Questo lo dici tu. La paleontologia invece afferma che sei milioni di anni fa vi fu un antenato comune di tutte le specie homo e scimpanzè, che sono i nostri più vicini parenti genetici. Si sviluppò in seguito una pletora di specie di ominini, alcune delle quali erano in grado di accoppiarsi fra di loro, come nel caso più famoso, fra neanderthal e sapiens (ed infatti abbiamo una parte di dna da neanderthal, ad esempio quella parte che ci rende la pelle chiara invece che nera, visto che il sapiens puro è solo quello nero di stirpe africana). Detta semplice è un pò come avere dei fratelli, ognuno dei quali genera dei figli e vive contemporaneamente agli altri. E' per questo motivo che per qualche decina di migliaia di anni, sapiens, quello africano, nero e scuro, ha convissuto con neanderthal, con floriensis e con denisova (con Denisova si sono accoppiati i sapiens che si sono inoltrati in Asia, che già avevano dna del Neandertal, raddoppiando così l'ibridazione.)

Quindi sono vere entrambe le cose. Ogni specie ha un antenato comune ma poi si può sviluppare anche non in senso genealogico in senso stretto. La nozione di evoluzione a cespuglio, infatti, riguarda il fatto, che l'evoluzione non proviene esclusivamente dal codice genetico ereditato dai genitori, ma anche da contaminazioni ambientali, ed in primo luogo da quelle virali. Ho già scritto che se i mammiferi hanno la placenta, lo devono ad un virus. Il nostro genoma ha tra un 8 e un 15 per cento di origine virale. Pertanto perfino due fratelli possono essere diversi ed uno, sulla base di una mutazione virale, essere il capostipite di una nuova specie di homo.
#904
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
02 Agosto 2023, 00:03:31 AM
CitazionePer quanto riguarda il polverone suscitato da A. Elkann, esso è passato anche sul mio schermo; costui, a causa di un articolo, che a mio giudizio definire innocuo è riduttivo (questo), è stato eletto bersaglio dalla velleitaria "cancel culture da ombrellone" dei radicalchic perché è chic e, in quanto tale, ha amici, anzi parenti chic che lo coprono nel suo essere "radicale" e tranchant nei giudizi (che «lanzichenecchi» sia appellativo fra i più spietati e classisti mai apparsi su carta stampata? Per fortuna che c'è l'online) e quindi può essere capro espiatorio per le frecciate di chi si sente "diversamente radicale"? Nella mia insensibilità politica, posso godermi i giochi di parole estivi per quello che sono e non animarmi troppo quando qualcuno descrive, limitando al minimo i giudizi personali (perché oltre alla rievocazione dei lanzichenecchi, il resto è scritto dall'autore con guanti più delicati del lino che indossava), un "salto generazionale" piuttosto evidente e già consolidato, quasi al punto da essere banale, ecc. ecc.
Torno su questa trama secondaria del topic per dire che il fastidio che ho avvertito non riguardava tanto il salto generazionale, inevitabile, ma l'assenza di una riflessione critica su perché e sul come è emersa una generazione di lanzichenecchi. Ciò che dovrebbe domandarsi Elkann e che troverebbe anche scritto in molti testi, è perché la cultura è stata estirpata dalle nuove generazioni. Internet? La cultura delle immagini? Il narcisismo? La riduzione di tutto a valore di scambio? L'inutilità della cultura in una società che la rende un bene commerciale, privandola di ogni dimensione elegiaca, poetica, di collante sociale? Io questo mi aspetto dai rappresentanti della classe dirigente e non vacue ed estetiche rappresentazioni del divario generazionale, dalle quali sprizza da tutti i pori, una alterigia resa ancora più evidente dall'understatement.
#905
Attualità / Re: Dire qualcosa di sinistra
01 Agosto 2023, 13:06:37 PM
CitazioneQualcuno mi spiega perchè i cittadini italiani, europei, statunitensi (i cittadini dei paesi democratici occidentali) in questa fase storica preferiscono politicamente le destre più ignoranti, stupide, postfasciste, alla sinistra socialdemocratica o comunista?
Invece di tirare in ballo Marx per un inconsistente comunismo, sarebbe bene utilizzarlo per capire le dinamiche economiche e quindi politiche globali.
Le teorie economiche non si riducono ad un inconsistente neo-liberismo o comunismo, l'economia e le politiche economiche sono fortunatamente molto più varie.





ciao Baylham. Teoricamente sono d'accordo con te, tanto che il mio riferimento ideale economico-politico sarebbe la socialdemocrazia del nord-europa, quella che una volta veniva definita socialdemocrazia renana, perchè centrata sull'asse del Reno fra Francia, Germania e Benelux. Ma di fronte alla macelleria sociale che questo "molto consistente" neo-liberismo sta producendo, non posso fare altro che constatare storicamente come Marx e la sua visione della società stia tornando di attualità in un modo molto impressionante. Sono però cambiati gli attori e non c'è più una coscienza di classe, spazzata via dalla globalizzazione, e dai suoi figliocci la finanza e il monopolio dei mezzi di informazione globale. La globalizzazione stessa impone che, ammesso possibile un cambiamento, il cambiamento sia globale. Non può più sussistere una rivoluzione locale che cambi le regole del gioco "neoliberista". La cosa buffa è che questo neo-liberismo "molto consistente" finirà per distruggere sè stesso, se non si porrà un freno, che potrebbe appunto essere dato da politiche neokeynesiane o simili. Lo stiamo vedendo ora in Italia, con l'abolizione del reddito di cittadinanza, una formula che esiste in tutte le società avanzate ma che per essere più realisti del re, qui si abolisce, insieme alle solite regalìe agli evasori fiscali.
#906
Attualità / Dire qualcosa di sinistra
31 Luglio 2023, 23:57:24 PM
Prendo lo spunto da una discussione fra destra e sinistra a Genova su come deve essere affrontato l'ordine pubblico, a fronte dell'ennesima spaccata di una vetrina con un tombino. La destra fa la destra, con aumento di vigili urbani dotati di attrezzature da gladiatori, organizzazione di pattuglioni e così via. La sinistra ribatte stigmatizzando queste scelte e proponendo al loro posto "'socialità, vivibilità urbana, maggiori occasioni culturali" (testuale). Dunque, va bene tutto contro un pensiero retrogrado e perfino controproducente da Law and Order, ma davvero sono sufficienti questi (buoni) propositi? Questa sinistra quanto è distante da quel Alain Elkann, che qualche giorno fa se la prendeva con i "lanzichenecchi", rei di non avere con sè una copia in originale della Recherche (meglio se autografata)? Ma c'è qualcuno che ancora sa dire qualcosa di sinistra a sinistra? Possibile che le cose più di sinistra degli ultimi tempi siano state promosse da un partito di scappati di casa come i 5stelle? Ma nessuno si ricorda di Giorgio La Pira, che negli anni '60 espropriava le case ai ricchi, se questi non le volevano affittare? Giorgio La Pira, un democristiano.
Probabilmente saranno altri tempi. C'è più rassegnazione in giro, fatalismo, incapacità di guardare al futuro, sempre più oscuro, ma che qualcuno gridi all'ingiustizia sociale sarebbe davvero liberatorio, invece di assistere a questo solito balletto di "buone maniere", di diritti sociali e civili. Ma cosa se ne fa un migrante, un emarginato dei diritti LGBQ? O del diritto al divorzio o del diritto alla libertà d'opinione, se la sera fa fatica a mettere in un piatto i bisogni simbolici (e magari anche quelli materiali) pompati da questa società? A volte mi sembra di essere ormai dentro il film "Brasil" di T. Gillian e mi domando dov'è la salvezza per chi cerca giustizia? Come trasmettere questo bisogno senza dover commettere nuova violenza?
#907
Tematiche Filosofiche / Etica ed omologazione
28 Luglio 2023, 11:33:29 AM
CitazioneA dirla tutta, l'etica, o meglio, ogni etica mira solitamente proprio all'omologazione: il discorso unico, omo-logos, in cui tutti concordano su cosa è bene e cosa è male e, magari, si comportano tutti allo stesso modo seguendo il bene (u-topia, ma l'obiettivo solitamente è quello e, secondo me, conviene esserne coscienti, soprattutto nel confronto "verticale" con le altre etiche).

il tema mi sembra piuttosto interessante ed estremamente filosofico. A mio parere, il principio dell'omologazione di tutte le etiche è vero ma va scandagliato più in profondità. Ovvero, l'etica dell'omologazione può essere esercitata attraverso la violenza (gli eretici vengono privati dei loro beni, esiliati oppure arsi) oppure attraverso la persuasione, oppure attraverso una dialettica viva che mantenga in tensione gli estremi della necessità di una uniformazione etica (appunto omologazione) e l'altro estremo della necessità di convivenza con altre etiche (eterologazione). In questo caso si deve raggiungere il consenso sotto un tetto comune che non è più etico ma metaetico.
#908
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
27 Luglio 2023, 10:51:38 AM
Uno stato di diritto non confessionale avrebbe, ad esempio, abolito da tempo la norma che prevede la nomina dell'insegnante di religione nelle "scuole pubbliche" a cura del vescovo di pertinenza della scuola. In sostanza noi paghiamo diverse migliaia di persone nominate da un vescovo, al di fuori di ogni regolare concorso, per insegnare una materia "religione", che dovrebbe ambire a far comprendere la religiosità in tutte le sue forme storiche e questa possibilità è invece compromessa da questa intromissione inaccettabile della Chiesa in una struttura pubblica. A mio parere, ogni struttura pubblica dovrebbe avere come simboli di riconoscimento la bandiera italiana e il ritratto del presidente della Repubblica, essendo la sfera religiosa una sfera privata.
Purtroppo, la nostra collocazione culturale è ancora nel guado, fra una reale organizzazione pubblica e civile laica e una organizzazione di tipo islamico. Un guado estremamente pericoloso, poichè a differenza delle democrazie occidentali mature, non abbiamo acquisito gli strumenti tipici di quelle democrazie. Così abbandonare quel retaggio teocratico che inquina le strutture pubbliche potrebbe avere, paradossalmente, delle conseguenze negative, perchè non vi sono strumenti alternativi. Ad esempio nel mondo occidentale, vi è un flusso continuo di denaro da parte delle fondazioni verso le organizzazioni non governative per offrire servizi alle persone povere, agli immigrati, ai malati, ai detenuti. Spesso in Italia questi servizi, che sarebbero appannaggio del welfare, sono invece attribuiti alla Chiesa, in funzione di "carità" e non in funzione di "diritti". Destrutturare questo tipo di rapporto significa spesso interrompere i servizi caritatevoli, senza che al loro posto, siano creati servizi pubblici o servizi regolati dalle fondazioni private.
#909
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
27 Luglio 2023, 01:14:42 AM
CitazioneQuesto ragionamento è pura metafisica, ed è anche un pò pericoloso. Lo stato, entità artificiale costituita storicamente da uomini non ha propri principi, ma ha i principi che, consensualmente, gli danno coloro che lo costituiscono. I principi di costoro sono, nel momento storico, principi politici, religiosi, filosofici. I principi religiosi, però, sono solitamente quelli piu forti nella generalità degli individui, questo è quello che ci insegna la storia, e soprattutto sono quelli meno malleabili, per cui se vi è conflittualità su questi sono dolori, e lo stato è più fragile, questo lo capi bene gandhi quando fece nascere l'india induista separata da pakistan e bangladesh musulmani.
La democrazia è un metodo euristico, un modo per costruire lo stato che non contiene principi a priori, questi principi li prende dai cittadini che sono gia parte di una realtà sociale nella quale la religione ha il suo ruolo, lo stato liberale, democratico, si adatta a questa realtà sociale preesistente proprio perchè è liberale.
Se invece volesse imporre alla società propri principi sarebbe uno stato totalitario come quello nazista e quello comunista.
Uno dei problemi più rilevanti dell'Italia è quello della sua arretratezza culturale. Qui come in altri campi. Lo stato di diritto, che è intimamente connesso con lo stato liberale, prevede il monopolio del diritto nella sua forma scritta, che permette la sua certezza e la sua universalità. Un ulteriore principio dello stato liberale è la sua laicità. Per questo motivo non vedrai mai in in aula francese un crocifisso e al suo posto la bandiera francese con sotto il famoso motto rivoluzionario. In Italia, per motivi storici complessi, paradossalmente il "senso dello stato" si è patologicamente mescolato con le istituzioni religiose ed in primo luogo con quelle cattoliche, al punto che, quando queste vanno in crisi, la crisi si estende anche alla stessa organizzazione pubblica, che non ha una solida cultura pubblica e istituzionale, al punto che essa, appunto, deve essere legittimata all'esterno o non è legittimata affatto. Una situazione aggravata, negli ultimi, 30 anni, dalla crisi globale della struttura "stato", contro la quale sono entrati in competizione diversi tipi di superstati, alcuni di tipo tradizionale, come le comunità di stati ed altri di nuovo tipo, senza un fondamento territoriale, le corporation. In questa situazione le religioni, nel contesto occidentale, sono un puntello fragilissimo, se vogliamo considerarlo funzionalmente, ma è anche quello meno pericoloso e meno costoso. Una ristrutturazione più valida passerebbe, come minimo, attraverso scelte politiche profondamente socialdemocratiche, come ad esempio, la ripubblicizzazione di asset strategici come le comunicazioni o le linee aeree o attraverso linee di spesa pubblica decenti nel campo dell'istruzione e dei livelli minimi di assistenza. Scelte politiche viste dal FMI come fumo agli occhi e impraticabili in un paese ricattato da un alto debito pubblico, non più in mano ai piccoli risparmiatori italiani, come accadeva fini agli anni 90 dello scorso secolo.

Sul discorso successivo della coercitività inevitabile nelle società, hai ragione. Dove c'e Società c'è per forza coercizione e necessità di apprendere il senso del limite e del divieto, ma non tutti i metodi coercitivi sono uguali. L'esempio di Inverno è interessante: chi oggi obbligherebbe i propri figli a seguire la religione dei padri? Una situazione del genere ci farebbe subito pensare a remote regioni della Libia o dell'Iran. Ma l'apprendimento coercitivo sviluppa ulteriori scenari. Se da una parte può garantire una certa omogeneità culturale, dall'altro chiude il pensiero. Mi colpì molto una mia esperienza giovanile in Germania, dove ero per una borsa di studio. Mentre in Italia le lezioni universitarie erano organizzare in modo gerarchico con una voce che trasmette il sapere che viene recepito dagli studenti, in Germania il sapere era circolare. Gli stessi insegnanti invitavano gli studenti ad intervenire criticamente su quanto era stato affermato. Intervenire criticamente, inoltre è un ottimo strumento per capire, per appassionarsi ed anche per "metacomprendere" come la cultura sia un processo dinamico e non statico ed autoritario. Un processo del genere esprime delle differenze culturali profonde e che permettono anche di capire come la posizione dell'Italia rispetto ai valori occidentali, sia una posizione culturalmente periferica, proprio a causa del grande contrasto alla libertà di pensiero, esercitato dalla Chiesa controriformistica, proprio nell'epoca in cui altrove si ponevano le basi per il pensiero occidentale moderno.
#910
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
26 Luglio 2023, 14:11:09 PM
Che Hegel abbia preparato la strada al Nazismo, mi giunge nuova. Ti consiglio di approfondire la conoscenza di Hegel. Su Nietzsche invece ha ragione da vendere. Sul fatto che un certo tipo di cultura non sia accessibile è un processo che fa parte delle distorsioni del sistema capitalistico. Basterebbe aumentare il livello medio della cultura dei cittadini e quel livello sarebbe accessibile, procurando benefici effetti sotto ogni aspetto anche economico. Il problema è relativo al fatto che persone non più in stato di minorità possono rivendicare con più cognizione di causa i propri diritti e comprendere meglio il mondo e i rapporti di potere, cosa piuttosto indigesta a chi il potere lo detiene realmente.
#911
Tematiche Spirituali / Re: Italia post cristiana
26 Luglio 2023, 12:59:17 PM
CitazioneBeati voi atei filosofi che sapete andare avanti serenamente senza un fondamento di senso.
Ma voi siete pochi, la gran parte degli individui, invece, di quel fondamento di senso ne ha avuto bisogno per gestire il suo quotidiano. E quel fondamento di senso lo hanno offerto le religioni, in gran parte teistiche perché l'uomo, generalmente ha bisogno di Dio, né ha bisogno come fondamento di senso.
E se qualcuno lo convince che Dio é morto allora va a cercarsi qualche altro fondamento di senso e purtroppo lo trova in ideologie atee e totalitarie come il nazismo e il comunismo, che producono tragedie umane al cui confronto le guerre di religione sono bazzecole.

In realtà noi "atei filosofi" ci pregiamo di andare avanti serenamente con altri fondamenti di senso e non "senza un fondamento di  senso". Altri fondamenti di senso che non necessariamente coincidono con quelli religiosi. Gran parte della filosofia greca classica ha fondato il senso di vivere al di fuori della religione e se la sono cavata egregiamente. I cinesi che sono più di un miliardo non hanno alcuna religione a cui fare affidamento ma anche loro mi pare che se la cavano benissimo. In realtà le religioni possono essere una consolazione, possono essere una forte motivazione a compiere il bene e possono essere un saldo movente a legittimare l'oppressione e la sottomissione. A mio parere è proprio l'idea di un Dio monoteista ad essere particolarmente pericolosa, poichè di fatto non ammette alcuna dialettica. Non capisco in realtà come i promotori del libero mercato e della concorrenza possano conciliare questo loro approccio alla vita, se contemporaneamente credono in una divinità che non ammette repliche, che chiede ai suoi credenti di ammazzare i loro figli in suo onore, solo per testare la loro fedeltà ed altre storie (orribili) simili. In fondo basterebbe leggere attentamente Kant e i suoi successori della filosofia classica tedesca per far perdere ogni appeal alle religioni.
#912
Spesso sento (ancor oggi) condannare le manifestazioni sessuali "non ortodosse" perché contro natura. Omosessualità, transgenderismo, ecc., sarebbero quindi aspetti patologici della personalità, nel migliore dei casi da curare. Non entro nel merito, ma solo faccio notare che la natura è ben più fantasiosa del più perverso e libidinoso seguace del marchese De Sade. Ad esempio il simpatico pesce pagliaccio (Nemo) è proterandrico ermafrodito. Infatti, nel caso in cui muoia la femmina dominante (già qui c'è un po' di confusione, la femmina dominante?), il compagno diventa femmina, depone le uova e i suoi figli le fecondano. In una sola specie abbiamo quindi, transessualismo, incesto ed omosessualità. Consiglio ai tradizionalisti di cercare altre fonti di legittimazione alle loro idee sulla sessualità.
#913
Varie / Re: Enigma psicologico-relazionale
24 Luglio 2023, 19:11:22 PM
Si spiega, Claudia, perché appunto non è una disputa cognitiva sulla vera posizione della crema, ma una disputa psicologico-relazionale su chi ha ragione e su "chi vince la causa".
#914
La nostra Bob, è una intelligenza anche fondata emotivamente. Da uno sguardo dato ad un amico o a una compagna o a un cane, un essere umano o il cane capiscono molte cose che non hanno neppure parole per essere espresse e che richiamano al senso della nostra finitudine, ai ricordi che si intrecciano nella storia delle persone e delle relazioni fra le persone. Poi c'è anche deduzione ed induzione ma l'intelligenza umana è anche altro, al punto che siamo in grado di ucciderci solo per vedere "l'effetto che fa". L'IA ha un altro livello di potenzialità in alcuni campi, rispetto ai quali non possiamo competere, ma il livello emotivo dell'intelligenza ancora non l'ha ottenuto e credo che sia propria lì che si forma il senso più autentico di homo sapiens.

Aggiungo: l'AI e tutto il complesso di attività che definiamo "informatica" può essere rappresentata come una estensione artificiale delle funzioni del nostro emisfero sinistro, specializzato in classificazione, induzione, deduzione, calcolo, manipolazione degli oggetti, giudizio sugli eventi e sulla loro individuazione e riproduzione, misurazione, o tornando indietro nel tempo "precisione nel lancio delle frecce". L'emisfero destro, ovvero, senso estetico, capacità di pensare al tutto piuttosto che al singolo, superamento di una visione parziale, capacità di sentire le ragioni degli altri anche se sono opposte alle nostre, capacità di pensare a noi anche senza di noi, possibilità potenziale di sacrificarci per un ideale, amare, ebbene, queste capacità possono essere solo simulate dall'AI, al momento. Un giorno forse, con sistemi che uniscono silicio e materiale biologico, forse potremmo superare questi limiti. Tutto è possibile. Non sono certo per i "bei tempi antichi".
#915
Il mio intento era proprio quello di distinguere quel tipo di intelligenza dell'AI dalla nostra. Se la procedura ed i risultati sono questi potremmo un po' arditamente definire l'intelligenza di chat Gtp una intelligenza autistica, un po' come quelle descritte da Oliver Sacks in "un antropologo su Marte". Ovvero un fiume di dati, ma senza la possibilità di inferirne un senso metaforico o paradossale o contro intuitivo o semplicemente scherzoso.
Il rischio è di avvalorare un modo di descrivere l'esistente che cancella ogni potenzialità successiva all'esistente al fine di poterlo modificare. Chat Gtp, in sostanza, come alleato naturale dello status quo, qualunque esso sia.