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Messaggi - Eutidemo

#901
Per riconoscere una banconota falsa, ci sono moltissimi modi, più o meno sofisticati, i quali, a volte, variano da Nazione a Nazione; però, almeno a quanto mi risulta, tutte le banche centrali del mondo, per stampare le banconote, utilizzano una "carta molto particolare", composta da:
- fibre di "cotone", "lino" e/o "canapa", eventualmente miste a "polimeri plastici" (come in Italia);
- solo "polimeri plastici"(come, ad esempio, nelle banconote stampate in Romania, Macedonia del Nord, Canada e Australia).
***
In entrambi i casi, però, si tratta di composti che, essendo privi di "amidi", non reagiscono allo "iodio", se non in misura minima; cioè con un "giallo sbiadito" che, dopo un po', sparisce.
***
Diversamente, le bancote false, contengono pressochè sempre degli "amidi"; per cui, utilizzando un pennarello "marker" a base di "iodio", su di esse appare un segno "marrone scuro".
***
Così come è possibile vedere nel seguente "videoclip".
***
Tale sistema di riconoscimento delle banconote false:
- non è di certo il più "sicuro" esistente al mondo;
- però sicuramente il più "semplice" da usare;
- infine è senz'altro il più "economico" esistente (con 12 euro se ne comprano 4, ciascuno dei quali è utilizzabile migliaia di volte).
***
Esistono varie marche che li producono, tutte più o meno affidabili; ma non vi metto per scritto quella che uso io, per non farle pubblicità in modo improprio.
***
P.S.
Ovviamente, se a produrre banconote false è uno Stato nazionale, allo scopo di creare "inflazione" nei Paesi che intende danneggiare (come sono pressochè certo che stia facendo la Russia in Europa e in USA), il pennarello "marker" di cui parlo, e quasi tutti gli altri tipi di "tester" in circolazione, risulteranno assolutamente "inutili"!
#902
Varie / Re: L'enigma del Faro
29 Gennaio 2024, 17:42:09 PM
Citazione di: bobmax il 29 Gennaio 2024, 17:37:02 PMCon "due fiamme una piccola e una più grande" intendevo la rappresentazione sul mosaico. Per dare l'idea della intermittenza. Non la effettiva realizzazione nel faro.
Ho capito; allora anche questa è una tesi sostenibile. ;)
Ma ci stiamo "accavallando" con i POST; per cui leggi il mio precedente messaggio sull'ubicazione dei due porti!
Ora devo proprio staccare!
Ciao :)
#903
Varie / Re: L'enigma del Faro
29 Gennaio 2024, 17:34:00 PM
Ciao Bobmax. :)
I porti di Traiano e di Claudio non si trovano ad Alessandria d'Egitto, ma sul lato settentrionale di Ostia Antica, alle spalle del "faro" di cui stiamo discutendo; per questo a me sembra che la tua ipotesi sia la più convincente di tutte! ;)
Un cordiale saluto! :)
#904
Varie / Re: L'enigma del Faro
29 Gennaio 2024, 17:08:38 PM
Ciao Bobmax.
Utilizzare due fiamme, una più piccola ed una più grande, non mi sembra un modo molto efficace per realizzare una "luce intermittente" distinguibile da lunga distanza.
Per cui, molto probabilmente, la luce lampeggiante del "faro" di Ostia potrebbe essere stata realizzata mediante:
- una "costruzione rotante";
oppure
-  mediante un "sistema occultante" (cioè uno schermo cilindrico che veniva alternativamente alzato e abbassato attorno alla sorgente luminosa).
***
Però ho trovato questa ricostruzione topografica, dalla quale, in effetti, si evince che:
- dall'entrata a NORD del faro (a sinistra di chi viene dal mare), si accede al più ampio bacino del "Porto di Claudio";
-  dall'entrata a SUD del faro (a destra di chi viene dal mare), si accede al più angusto bacino del "Porto di Traiano".
***
Per cui a me sembra che la tua ipotesi sia senz'altro migliore di tutte quelle che io ho elencato; anche se mi sorprende che nessun archeologo la abbia mai prospettata (o, almeno, così mi risulta dai libri che ho consultato).
***
;) CONGRATULAZIONI!! :)
***
Dovresti comunicarla alla Sovrintendeza di Ostia Antica!
***
Cordiali saluti! :)
***
P.S.
Sarebbe però necessario un riscontro cronologico della realizzazione del mosaico, del faro, e dei due porti, perchè il porto di Claudio è anteriore di parecchi anni a quello di Traiano; ora io non ho tempo per tale riscontro, perchè devo uscire, ma puoi benissimo verificarlo tu.
#905
Varie / Re: L'enigma del Faro
29 Gennaio 2024, 16:51:45 PM
Citazione di: bobmax il 29 Gennaio 2024, 13:39:54 PMNon so Eutidemo, mi sembra strano questo modo di rappresentare la intermittenza... Non sarebbe stato più chiaro mettendo due fiamme, una più piccola e una più grande?

Non sarà invece che le due aree scure rappresentino due bacini, uno più grande e l'altro più piccolo, rispettivamente a sinistra e a destra del faro per chi arriva dal mare?
Guardando su Maps, sui due lati del faro vi sono due bacini d'acqua che corrisponderebbero...
#906
Varie / Re: L'enigma del Faro
29 Gennaio 2024, 12:59:00 PM
Ciao Bobmax. :)
Il mosaico può essere interpretato in diversi modi: alcuni meno probabili, altri più probabili.
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.
INTERPRETAZIONI MENO PROBABILI
1)
Si potrebbe pensare a dei "restauri" incompleti; ma, come avevo precisato, gli archeologi hanno accertato che le "macchie nere" fanno parte del disegno originario.
2)
Si potrebbe pensare al "fumo" generato dalla fiamma; ma, sia il grande archeologo Becatti sia la stragrande maggioranza degli studiosi moderni, rifiutano (secondo me giustamente) l'idea che le "macchie nere" rappresentino del fumo.
Ed infatti il fumo potrebbe essere un segnale utile per le navi durante il giorno, ma sarebbe un modo molto strano di rappresentarlo; ciò in quanto il fumo è sopra la fiamma, e non ai suoi lati (per di più, con dimensioni diverse).
Inoltre non è quello il modo con il quale, in altri mosaici, viene rappresentato il fumo.
3)
Si potrebbe pensare alla raffigurazione simbolica dei "fasci di luce" proiettati nel mare dal faro; ma tale ipotesi potrebbe essere plausibile solo se si trattasse di un "faro moderno", e non nel caso di un "faro antico".
Ed infatti un semplice fuoco acceso non crea un fascio di luce direzionale, come fanno i fari moderni.
***
.
INTERPRETAZIONI PIU' PROBABILI (almeno secondo me)
Le due macchie nere fanno pensare  ad una sequenza costituita da una zona scura, più grande e da una zona scura, più piccola; il che lascia supporre che il fuoco del faro non era visto bruciare "continuativamente", bensì "ad intervalli".
***
Supposizione, questa, che, però, a sua volta, può dar luogo a due ipotesi diverse, ma non necessariamente incompatibili tra di loro:
.
a)
Poichè un "fuoco fisso", da lontano, poteva essere confuso con una "stella", ad un certo punto della loro evoluzione tecnologica i Romani capirono che, per evitare pericolosi equivoci, il fuoco del faro doveva risplendere in modo intermittente. 
Ed infatti, nel primo secolo d.c. Plinio il Vecchio scrive che, fari simili al faro di Alessandria, "...iam compluribus locis flagrant, sicut Ostiae ac Ravennae. Periculum in continuatione ignium, ne sidus exitimeretur, quoniam e longinquo similis flammarumspectus est!" (Naturalis Historia XXXVI,xviii, 83) (cioè :  fari simili al faro di Alessandria"... ora ardono intensamente in diversi luoghi, ad esempio a Ostia e Ravenna. Il pericolo sta nella combustione ininterrotta del faro, nel caso in cui venga scambiato per una stella , essendo simile l'apparenza del fuoco da lontano".
Si vede che alla sua epoca ancora non era stata trovata una soluzione a tale problema; ma il mosaico di cui stiamo parlando sembra senz'altro successivo ai tempi di Plinio il Vecchio.
***
Per simulare l'alternanza di luce e di buio, soprattutto quando vengono utilizzati solo due colori (nero e bianco), è necessaria un po' di immaginazione da parte del "mosaicista".
Tutti gli altri mosaici di Ostia con un "faro" hanno un fuoco nero su sfondo bianco;  il "mosaicista" qui in commento avrebbe potuto fare lo stesso, ma ha scelto, invece, un fuoco bianco, creando due macchie nere per simulare l'intermittenza della luce.
***
Per evitare i rischi descritti da Plinio, la luce lampeggiante potrebbe essere stata "tecnologicamente" realizzata mediante:
- una "costruzione rotante";
oppure
-  mediante un "sistema occultante" (cioè uno schermo cilindrico che veniva alternativamente alzato e abbassato attorno alla sorgente luminosa).
***
.
b)
Però si potrebbe anche congetturare che l'alternanza della luce più lunga e della luce più breve, potesse costituire un "codice binario" per comunicare da terra messaggi alle navi; cioè, un sistema analogo all'attuale codice "morse" (intervallo più lungo linea, intervallo più corto punto), magari per avvisare che in città c'era la peste, ovvero il divieto di approdo per le più disparate ragioni.
***
Ed infatti il "telegrafo ottico" era usato sin dai tempi di Omero (IX–VIII secolo a.C.); ciò, in quanto Pausania (V secolo a.C.) parla  di "segnali tramite fuochi" usati anche durante la  guerra di Troia.
***
Inoltre gli storici antichi parlano anche di torri su cui si accendevano "fuochi alternati"; sia sul promontorio di "Sigea", sia sull'isola di "Pharos" (da cui deriva il termine "faro").
***
In seguito, i Romani adattarono questo sistema di trasmissione utilizzando "torri di segnalazione" lungo le vie consolari e le strade costiere; ed infatti due giorni era il tempo impiegato per trasmettere un messaggio da Roma alla Gallia ai tempi di Giulio Cesare.
***
Tuttavia, secondo me, l'ipotesi a) e quella b) possono benissimo coesistere, senza contraddizione tra di loro.
***
Tu cosa ne pensi?
***
Un cordiale saluto! :)
***
.
***
P.S.
Ciò che mi lascia perplesso, è come spiegano le parole di Plinio il Vecchio, visto che l'uso del "fuoco ad intermittenza", sebbene in altri luoghi ed in circostanze diverse, era conosciuto e praticato già da parecchio tempo.
Quantomeno, sin dall'epoca del "faro" dell'isola "eponima" di Pharos (φάρος).
#907
Varie / Re: L'enigma del Faro
29 Gennaio 2024, 11:49:19 AM
Citazione di: bobmax il 29 Gennaio 2024, 10:42:40 AMPotevano magari indicare scogli o secche all'entrata del porto...
Acqua! 
Non c'erano nè  scogli nè secche all'entrata del porto :)
#908
Varie / L'enigma del Faro
29 Gennaio 2024, 06:56:00 AM
In uno dei mosaici del "Piazzale delle Corporazioni" di Ostia antica, appare una riproduzione del suo "faro"; il quale era chiaramente una imitazione "in piccolo" del più grande "Faro di Alessandria".
***
Ai lati della fiamma di tale "faro", come si può vedere nell'immagine, appaiono, sempre in "mosaico", due immagini nere su fondo chiaro: una più grande ed un'altra più piccola.
Di tali immagini, che fanno parte del disegno originario, sono state fornite varie interpretazioni, tutte più o meno opinabili.
Qual'è il significato di tali "macchie nere" secondo voi?
***
#909
Ciao Daniele22. :)
Quanto alla ambiguitá del termine "pubblicamente", prova a masturbarti  in un cinema, in piedi davanti allo schermo; nel qual caso sono sicuro che gli altri spettatori ti faranno capire subito la differenza che intercorre tra:
- l'avverbio "pubblicamente";
- l'avverbio "privatamente".
***
In tal caso, peraltro, verresti punito ai sensi dell' art. 527 c.p., il quale prevede una sanzione pecuniaria fino a 30.000 euro a carico di chiunque compia degli atti osceni in un luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico;  se il fatto è commesso all'interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori, e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano, rischieresti anche quattro mesi di reclusione.
***
Nel caso del "saluto romano", invece, anche se tu lo facessi "pubblicamente", ma in modo individuale, non correresti alcun rischio di essere rinviato in giudizio; correresti tale rischio, però, se tu (e i tuoi camerati), lo faceste nel corso di una "pubblica manifestazione ".
***
Ed infatti si tratta di due condotte completamente diverse, in quanto:
- un conto è fare qualcosa "in pubblico";
- un altro conto, invece, è farlo nel corso di una "pubblica manifestazione " (come prevedono sia la legge Scelba che la legge Mancino).
Salutare col saluto fascista un'altra persona, quindi, di per sè, non costituisce affatto un reato; ed infatti nessuno è mai stato processato per un atto del genere!
***
Quanto alla facoltà dei giudici di interpretare la legge secondo la loro "discrezione", ciò, secondo me, è perfettamente:
- legittimo;
- naturale
- inevitabile.
***
E, in effetti, se ci pensi bene, anche i medici non possono fare altro che interpretare i sintomi di una malattia secondo la loro personale "discrezione"; e, ciò, in base alla loro maggiore o minore conoscenza dell'arte medica, ed alla loro esperienza ed intelligenza.
***
Siamo tutti esseri umani! :)
***
Per cui, almeno finchè i giudici e i medici non verranno tutti sostituiti da ROBOT, dotati di un identico "software", è ovvio che il loro giudizio non potrà che essere "umanamente discrezionale"; e, quindi, "diverso e "fallibile"!
Possiamo solo contare sulla loro:
- competenza professionale;
- onestà intellettuale.
***
Ti invio, stavolta, un cordiale "saluto con la mano aperta", che non ha niente a che vedere col "saluto fascista"; il quale, a braccio teso e a dita rigidamente unite, non è affatto un "saluto", ma è soltanto un modo ipocrita di chiamarlo, per camuffare, in realtà, un "giuramento di fedeltà" alla scellerata ideologia "fasciorazzista".
***
 
#910
Ciao Daniele22 :)
In ordine alle tue considerazioni, osservo quanto segue.
.
1)
L'influenza della giurisprudenza sulle sentenze a venire, anche quella della Cassazione, è solo "orientativa", e non "vincolante" (come nella "Common Law"); però la giurisprudenza delle SS.UU. della Cassazione è "quasi vincolante".
.
2)
Sono d'accordo con te che, almeno stando alla provvisoria "Informazione" delle SS.UU.,  i giudici di merito continueranno, come prima, a valutare di volta in volta la sussistenza o  meno di uno solo o di tutti e due i reati in questione.
.
3)
Sono anche d'accordo con te che sarebbe una distorsione di natura semantica (e giuridica) attribuire ad una semplice "rievocazione" e/o "esaltazione" del fascismo lo stesso significato di un vero e proprio concreto tentativo di "ricostituzione" del PNF; ed infatti, ricorrendone le altre condizioni previste dalla legge Scelba e dalla legge Mancino, si tratta di tratta di due reati di tipo diverso.
.
4)
Quanto a salutarsi per strada con quel gesto anacronistico, non costituisce nessuno dei due reati in questione; ed infatti nessuno è mai stato processato per una "stupidata" del genere.
Il "saluto fascista" può configurare un reato, ricorrendone le altre condizioni previste dalla normativa, solo se effettuato nel corso di una manifestazione pubblica.
***
.
***
Un cordiale saluto, con stretta di mano! :)
***
#912
Ciao Anthony. :)
Sono perfettamente d'accordo con te che, invece di stendere il braccio, è molto più prudente stringere e tastare l'avambraccio del proprio interlocutore; e lasciandoselo stringere e tastare a propria volta, si sia così entrambi sicuri che nessuno dei due occulti coltelli.
Ed infatti esistono apposite fondine da avambraccio, e coltelli ad impugnatura piatta, da nascondere nella manica ;) .
***
Però, in tal caso, ti suggerisco di stringere e tastare accuratamente l'avambraccio sinistro del tuo interlocutore, e non quello destro (o meglio tutti e due, nell'eventualità che possa essere mancino); così come è facile comprendere dalla visione di questo mio breve videoclip. ;)
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Quanto  ai fatti di Acca Larentia, non è vero che non siano state mosse indagini di sorta;  ed infatti, sui saluti romani ad Acca Larentia, è stata aperta un'inchiesta, con oltre 10 indagati, contestando loro l'"apologia di fascismo".
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Un cordiale saluto!
***
#913
Ciao Anthonyi. :)
E' senz'altro possibile che io abbia capito male; però, se leggi con attenzione il testo dell'"Informazione" delle SS.UU. della C.C., non puoi negare che i supremi giudici abbiano individuato ben <<DUE>> diverse possibili fattispecie di reato, nel c.d. "saluto romano"; che, in realtà, è un saluto tipicamente "fascista", perchè i Romani non si "salutavano" affatto in quel modo, ma, semmai, in quel modo "giuravano" la propria fedeltà a qualcuno.
***
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***
Le "DUE" possibili fattispecie di reato, individuate delle SS.UU. della C.C., infatti, almeno stando a quanto da esse sinteticamente comunicato, e che possono anche concorrere tra di loro, cumulandosi (giuridicamente) le pene, sono:
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I)
La condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla "chiamata del presente" e nel c.d. "saluto romano", rituali entrambi evocativi della gestualità propria del disciolto partito fascista; però esclusivamente laddove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, tale condotta sia idonea ad integrare il "concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista", vietata dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione.(solo nel quale caso si configurerebbe art. 5 della legge 20 giugno 1952, n. 645).
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II)
Il compimento di manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; in tal caso il reato si configura anche in assenza di un "concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista" (nel quale caso si configurerebbe  il diverso reato di cui all'art. 2 del decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993, n. 205).
***
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Molti media, "ad usum delphini", hanno considerato solo il primo passo dell'"Informazione" delle SS.UU. della C.C. (laddove si parla di  concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista"), e non il secondo (laddove non si accenna minimamente, per la realizzazione del secondo tipo di reato, alla necessità che vi sia tale pericolo); il che costituisce una palese disinformazione.
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Quanto alla pura e semplice "commemorazione dei morti", almeno a mio avviso, essa non configura nessuno dei due reati; ci mancherebbe altro!
***
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Però, se la presunta "commemorazione dei morti" non costituisce altro che un "pretesto" per "commemorare il fascismo", o comunque, per esaltare con gesti o simboli simili ideologie basate sulla discriminazione ed il razzismo:
- si configura il primo reato solo se essa costituisce anche un "concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista" (e questo, secondo me, non è certo il caso della sceneggiata di via Acca Larenzia);
- si configura, invece, il secondo reato anche se essa non costituisce un "concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista" (e questo, secondo me, è esattamente il caso della sceneggiata di via Acca Larenzia).
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Il rispetto dei morti in Italia ed altrove, è senz'altro qualcosa di importante: ma non comporta affatto, necessariamente, il rispetto e la rievocazione dei loro ideali, se si tratta  di ideali fascisti o nazisti.
Altrimenti potremmo e dovremmo commemorare anche il giorno della morte di Hitler col braccio alzato: perchè, indubbiamente, anche lui aveva degli "ideali"!
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Un cordiale saluto (non fascista)! :)
***
#914
In attesa della "motivazione per esteso" della pronuncia sulla liceità, o meno, del "saluto romano" (rectius "fascista"), per il momento dobbiamo accontentarci dell'l'"INFORMAZIONE PROVVISORIA N. 1/2024", emessa dalle le Sezioni Unite della Cassazione  del 18 gennaio 2024.
***
Eccone il testo:
                    QUESTIONE CONTROVERSA
"Se la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla "chiamata del presente" e nel c.d. "saluto romano", rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista, sia sussumibile nella fattispecie incriminatrice di cui all'art. 2 del decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993, n. 205 ovvero in quella prevista dall'art. 5 della legge 20 giugno 1952, n. 645.
Se i due reati possano concorrere oppure le relative norme incriminatrici siano in rapporto di concorso apparente."
                  SOLUZIONE ADOTTATA
La condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla "chiamata del presente" e nel c.d. "saluto romano", rituali entrambi evocativi della gestualità propria del disciolto partito fascista, integra il delitto previsto dall'art. 5 della legge 20 giugno 1952, n. 645, ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista, vietata dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione.
A determinate condizioni può configurarsi <<anche>> il delitto previsto dall'art. 2 del decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993, n. 205 che vieta il compimento di manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religlosi.
Tra i due delitti non sussiste rapporto di specialità.
I due delitti, cioè, possono concorrere sia materialmente che formalmente in presenza dei presupposti di legge."
***
Riferimenti normativi:
Cost., disp. trans. XII. Decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993, n. 205, art. 2; legge 20 giugno 1952, n. 645, art. 5; cod. pen., art. 15.
***
.
                            COMMENTO
In attesa di poter leggere la motivazione per esteso della pronuncia delle SS.UU., dalla lettura della "Informazione" di cui sopra, "mi  sembra" di poter evincere quanto segue:
.
1)
Chiunque, in pubbliche riunioni, compia "manifestazioni esteriori" ovvero ostenti "emblemi o simboli" propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi di cui all'articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, è punito con la pena della reclusione fino a tre anni e con la multa da lire duecentomila a lire cinquecentomila"; per cui, poichè non c'è alcun dubbio che la "chiamata del presente" ed il c.d. "saluto romano" (rectius "fascista", perchè i Romani non si salutavano affatto così), sono senz'altro entrambi rituali evocativi della gestualità propria del disciolto partito fascista, secondo me chiunque in pubbliche riunioni, compia simili "manifestazioni esteriori", rischia fino a tre anni di carcere, a prescindere dal "pericolo concreto" della "riorganizzazione del disciolto partito fascista" (art. 2 del decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993, n. 205).
***
.
2)
Se, per giunta, tali "manifestazioni usuali del disciolto partito fascista" (ovvero di organizzazioni naziste), avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, risultano anche idonee ad integrare "il concreto pericolo" di "riorganizzazione del disciolto partito fascista", vietata dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione", si rischiano altri tre anni; salvo il cumulo giuridico delle pene, previsto per il concorso di più reati (art. 5 della legge 20 giugno 1952, n. 645).
***
#915
Varie / Re: L'enigma del Sì o No
18 Gennaio 2024, 06:15:42 AM
Ciao Daniele. :)
Hai perfettamente ragione; ma è chiaro che l'enigma di Bobmax era di natura puramente "teorica" e "logica", e non di natura "operativa" e "tattica".
***
Ed infatti, nel secondo caso, cioè nella realtà, non sapendo a quale tribù appartenesse, io all'indigeno non avrei chiesto assolutamente "niente", ma, puntandogli una pistola alla testa, gli avrei intimato: "Adesso tu mi conduci al villaggio sulla strada giusta; procedemi in silenzio e con le mani alzate, ed io ti seguo. Però stai attento, perchè, se mi accorgo che cerchi di fregarmi, ti sparo!"
***
Sono sicuro che l'indigeno, bugiardo o veritiero che esso fosse, mi avrebbe  senz'altro condotto al villaggio sulla strada giusta!
***
Un cordiale saluto! :)
***