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Messaggi - Freedom

#901
Così ci insegna Evelyn Beatrice Hall. E, francamente, anche io la penso così. Ed è stato anche uno dei cavalli di battaglia del web, sin dalla sua nascita. Guai a quella società che, per un motivo o per l'altro, comincia a tappare la bocca a qualcuno.

Il caso di specie di Bologna (Salvini), tuttavia, ci impone qualche considerazione.

Doveva tenere un comizio in Piazza Verdi (sede della storica Università) ma gli studenti l'hanno occupata, impedendo, di fatto, che Salvini potesse parlare. L'ha polizia non ha concesso l'agibilità per problemi di ordine pubblico.
Allora Salvini è arrivato a sorpresa in Piazza Maggiore e qui ha tenuto un comizietto protetto da imponenti misure di sicurezza. Molti cittadini, non solo studenti e attivisti dei centri sociali, hanno protestato animatamente. Ci sono state cariche. Insomma un caos enorme.

La domanda è dunque: può parlare uno che inneggia a "ripulire con le ruspe i campi rom, i centri sociali e gli extracomunitari" (questi ultimi senza ruspe)? Si possono fare queste affermazioni?

Io credo che, specialmente oggi, con una situazione geopolitica e macroeconomica così delicata, sia necessario fare molta attenzione. Se si diffonde il verbo salviniano io temo che sia come gettare un fiammifero in una tanica di benzina. E che dunque, per salvaguardare il diritto di sparare sciocchezze, si corra il rischio di incendiare una civiltà già abbastanza in fibrillazione.

La questione tuttavia, dentro la mia coscienza, non è affatto risolta.

Aiutatemi, se vi aggrada, a chiarire.
#902
Tematiche Filosofiche / Re:Che cos'è la verità?
27 Maggio 2016, 19:37:37 PM
Secondo me la verità è sapere come stanno le cose.
E per saperlo bisogna avere un quadro di riferimento: da dove veniamo, dove andiamo e perché siamo qui.
E credo anche che la verità debba essere eterna e immutabile.
#903
Ho trovato veramente condivisibili entrambe le posizioni. E non lo dico per fare il Salomone della situazione. E' proprio che mentre leggevo cvc pensavo che erano considerazione giuste. Quando poi leggevo Paul11 pensavo che erano ragionamenti corretti.

Ma la conclusione che ho tratto è che non sarà mai una ricetta economica che risolverà la situazione. Al contrario, siccome la partita è giocata sui rapporti di forza, saranno questi ultimi a decidere come andrà a finire. Credo sia del tutto evidente che ci sono una minoranza di persone che comandano sul pianeta. Sono classe dominante. E' irrilevante decidere se siano in accordo o siano una specie di parlamentino nel quale un gruppo prevale e impone la sua linea. Quello che conta è capire che alcune decine di migliaia di persone (servite da alcune centinaia di migliaia) godono di una vita privilegiata e fanno e faranno di tutto per mantenere i loro privilegi.

Partendo dal dopoguerra hanno potuto redistribuire alla grande in forza di una robustissima crescita economica negli anni '50 e '60. Col diminuire della crescita hanno continuato a redistribuire nello stesso modo aiutandosi col debito. L'hanno fatto, intendiamoci, non per generosità ma poiché costretti dalla paura del comunismo.

Oggi che il comunismo non fa più paura a nessuno e che non si possono più sostenere né con la crescita (che latita e latiterà ancora a lungo) né con il debito (che è oramai del tutto insostenibile) stanno ritirando quanto distribuito nel passato.

Purtroppo hanno supportato quest'azione instupidendo clamorosamente le coscienza dei popoli (già semiaddormentata dal benessere) tramite media e modelli valoriali marci ed oggi hanno un dominio assoluto sulle classi dominate.

Non sarà dunque una ricetta piuttosto che un'altra o una miracolosa ripresa che risolveranno la crisi che è conclamata almeno dall'agosto 2007 (subprime). Ma un riequilibrio dei rapporti di forza che peraltro sembra molto distante.

Quello che è accaduto e sta accadendo in Francia è stupefacente e apre uno spiraglio di speranza in chi, come me, attende con impazienza che qualcosa si muova. Perché se non scendiamo in campo sarà sempre peggio. E non escludo, qualora si rivelasse necessario, derive antidemocratiche da un potere in difficoltà.

Io sono pronto perché ho capito che non ci aiuterò nessuno: non c'è più un partito, un sindacato, un qualche cosa che possa combattere le giuste battaglie.

Lo dobbiamo a noi stessi e ai nostri figli.
#904
Il Governo francese si dichiara pronto a rivedere la legge.

Ed intanto anche il Belgio sembra intenzionato ad entrare in partita.

Ed ora anche il Belgio ...
A costituire un ulteriore elemento di preoccupazione non solo per il governo francese ma per tutto l'establishment dell'Unione Europea – il Jobs Act italiano e la Loi Travail, così come l'accordo in Spagna tra Psoe e Ciudadanos, sono il frutto di una strategia continentale comune dei poteri forti – c'è ora il possibile allargamento della protesta al Belgio.
Proprio ieri, all'insegna dello slogan "Adesso basta", le maggiori sigle sindacali del paese sono scese in piazza a Bruxelles contro le misure del governo di Charles Michel che aumentano la flessibilità del lavoro e la precarietà dei contratti. In particolare, ad essere contestata, è la cosiddetta Legge Peeters (dal nome del Ministro del Lavoro Kris Peeters) che, presentata il mese scorso, prevede tra le altre cose l'aumento dell'orario di lavoro settimanale fino a 45 ore, allo scopo di rendere il paese più competitivo e produttivo. In realtà alcuni articoli prevedono addirittura che in alcune circostanze e sulla base delle necessità della produzione si possa arrivare addirittura a 50 ore settimanali, ovvero 11 al giorno; così come per il Jobs Act e la Loi El Khomri, il dispositivo contiene una detassazione per le imprese ma in questo prevede anche un aumento delle imposte indirette per i cittadini, con la lievitazione dell'Iva sull'elettricità, sul tabacco, sull'alcool e sulla benzina.
I sindacati del paese – la socialista Fgtb, la cristiana Csc e la liberale Gslb hanno chiamato i lavoratori alla mobilitazione immediata.
Ben 60 mila le persone scese in strada ieri nonostante il clima pesante determinato dagli attentati dei mesi scorsi e da una militarizzazione del territorio che non ha nulla da invidiare a quella messa in atto dal governo francese. Il corteo ha sfilato senza problemi fino alla Gare du Midi, quando scontri sono scoppiati tra gruppi di dimostranti e i reparti antisommossa, che hanno impiegato gli idranti, i lacrimogeni e le granate stordenti per disperdere giovani e lavoratori. Numerosi i feriti e i contusi, su entrambi i fronti, e alla fine 23 persone sono state fermate dalla polizia.
Per il 31 maggio i sindacati e le organizzazioni giovanili raccolte in una coalizione hanno annunciato altre azioni di protesta, in particolare nei servizi pubblici, mentre per il 24 giugno è stato già indetto uno sciopero generale.
#905
Citazione di: HollyFabius il 26 Maggio 2016, 11:43:20 AM
Citazione di: Freedom il 26 Maggio 2016, 00:15:43 AM
http://www.treccani.it/enciclopedia/dubbio/

http://www.treccani.it/vocabolario/dogma/

Rivolgersi al vocabolario della lingua italiana trovo sia un esercizio di chiarificazione importante.

Scusa ma io non ho capito, se è rivolto a me mi dici dove avrei usato questi termini con una accezione non corretta?
Se volevo rivolgermi a te ti quotavo.
Tanto ti dovevo.
#906
http://www.treccani.it/enciclopedia/dubbio/

http://www.treccani.it/vocabolario/dogma/

Rivolgersi al vocabolario della lingua italiana trovo sia un esercizio di chiarificazione importante.
#907
Noto, con sorpresa, che il jobs act alla francese continua a suscitare significative resistenze in tutta la Francia. Sia da un punto di vista del territorio (non è interessata solo Parigi ma la contestazione è estesa in diverse altre importanti città) che delle categorie sociali (non solo lavoratori dipendenti ma, anche, studenti, disoccupati, etc.)

E' incredibile il confronto con l'Italia poiché qui da noi ci sono state flebilissime, praticamente irrilevanti proteste.

Vediamo come va a finire e vediamo soprattutto se "l'infezione" non abbia a propagarsi qui da noi....... 8)
#908
Tematiche Spirituali / Re:Spiritualità per tutti
21 Maggio 2016, 18:53:04 PM
E' certamente vero che sulla parola spiritualità si potrebbero spendere trattati e, probabilmente, non si riuscirebbe lo stesso a giungere ad una definizione condivisa da tutti.

Mi permetto dunque di sottoporre alla vostra attenzione la definizione della lingua italiana:
http://www.treccani.it/vocabolario/spiritualita/
https://it.wikipedia.org/wiki/Spiritualit%C3%A0

che ci rimandano alla definizione di spirito:
http://www.treccani.it/vocabolario/spirito/
https://it.wikipedia.org/wiki/Spirito
#909
Quando una discussione si gioca sulla sottile definizione delle parole avverto una sensazione....come dire......sdrucciolevole. :D

Mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione:
http://www.treccani.it/vocabolario/credere/
https://it.wikipedia.org/wiki/Fede
#910
Citazione di: HollyFabius il 13 Maggio 2016, 11:53:29 AM
Citazione di: Freedom il 13 Maggio 2016, 09:04:22 AM
Non penso si possa percentualizzare tale bisogno.
Ma tutti credono. In qualcosa, magari non di trascendente bensì di immanente. Tutti credono e adorano qualcuno o qualcosa.
Chiedere se sia un bisogno primario dell'uomo credere senza specificare se si intende il credere nella accezione debole di generica fiducia o nella accezione forte di fiducia nel trascendente può avere quindi due interpretazioni.
Le due cose non possono convivere, o si chiede la cosa nella accezione debole o si chiede la cosa nella accezione forte.

La accezione debole a me non interessa e ritengo la risposta banale, ho interpretato la domanda nella sua accezione forte di fede nel superiore, nell'entità superiore, ecc. e a questa ho risposto.
C'è anche una terza accezione che è il credere a qualcosa/qualcuno che ti possa, in qualche modo, dare un senso alla tua vita.
In definitiva il credere, per esempio, che domani sorgerà il sole, non l'ho preso in considerazione e ritengo che nessuno l'abbia contemplato nei suoi ragionamenti.
Quello che ho cercato, forse troppo sinteticamente, di esprimere è che o si crede in una entità superiore o si crede in qualcosa/qualcuno che dia un senso alla nostra vita.
#911
Citazione di: HollyFabius il 12 Maggio 2016, 15:51:58 PM
Respirare e mangiare sono bisogni fondamentali (primari), e infatti tutti mangiano e respirano; se credere fosse un bisogno fondamentale il 100% delle persone crederebbe, non 86%.
Non penso si possa percentualizzare tale bisogno.
Ma tutti credono. In qualcosa, magari non di trascendente bensì di immanente. Tutti credono e adorano qualcuno o qualcosa.
#912
Attualità / Re:Migranti
30 Aprile 2016, 23:22:00 PM
Citazione di: Jacopus il 29 Aprile 2016, 15:50:33 PM
Cosa fare? Come gestire gli immensi (immensi?) flussi di migranti? E' solo un problema economico o anche culturale. Quali confini vengono superati? Possiamo aiutarli proprio ora, mentre il nostro sistema di welfare sta schricchiolando? Come sono collegate le moderne migrazioni e il pensiero integralista? Sono collegati? Che cosa significa accoglierli? Che cosa suscita in noi la presenza dell'altro, a noi italiani che siamo sempre "altri" anche fra di noi?
E' un problema complessissimo e delicatissimo di cui non si vede una ragionevole soluzione. E' per questo, ritengo, che è difficilissimo provare a dare una risposta.

La prima cosa che mi viene da dire è che se uno bussa a casa mia chiedendo aiuto faccio molta fatica a chiudergli la porta in faccia. Certo non c'è posto per tutti ma chi e come si può mettere un limite equo per tutti?

La seconda cosa che mi viene da dire è che non bisogna nascondersi che ci sono potentissimi interessi che favoriscono e incoraggiano queste epocali migrazioni. E non parlo solo di chi sta dietro ai barconi ma, soprattutto, di quelli, qui in Europa, che guadagnano indecorosamente da questa situazione. Prima di tutto avvalendosi di mano d'opera a prezzi stracciati anzi in condizione di vera e propria schiavitù. Poi mettendo 'sta gente in loculi in 7 per stanza a 100 € cadauno. Più altre porcherie varie. Questo per quanto riguarda il capitale privato.

Il capitale pubblico (si fa per dire perché è in mano a interessi privati!) ci lucra 35 o più € giorno dandogli un piatto di minestra e un materasso logoro.

Questi i due aspetti più gravi.

E ci sarebbe molto altro da aggiungere ma non è il mio stile. Per motivi intuibili tra i quali il più importante è che lunghi post non si leggono interamente e/o con l'attenzione necessaria.

Non saprei come concludere perché ogni giorno che vedo 'sti macelli al telegiornale mi dico: ma proprio non si riesce non dico a risolvere ma, almeno, a migliorare?
La risposta che quella degl'immigrati è una massa imponente non mi convince. Mi rimane il sospetto che gl'interessi che lucrano da 'sta situazione siano i primi a volere che la situazione resti così com'è.
#913
Tematiche Spirituali / Re:il perdono: quanto costa?
23 Aprile 2016, 23:00:12 PM
Tenterò di dire la mia su una questione che, probabilmente, è tra le più complesse se non la più complessa del cristianesimo. Non pretendo ovviamente di essere né esaustivo né risolutivo. Cercherò tuttavia di rispettare il mio "canone internet" che si rifà alla massima sintesi.

Mi aiuterò con San Antonio Abate (l'eremita) il quale così rispose a due monaci che lo interpellarono sulla perfezione. Chiesero: "cosa dobbiamo fare per essere perfetti?" Se uno vi percuote la guancia sinistra porgetegli la destra disse loro.
"Non gliela facciamo" replicarono i due monaci. Allora cercate almeno di non rispondere alla percossa ricevuta insistette lui. "Non riusciamo nemmeno a fare ciò" risposero i due monaci.

Allora Antonio chiese al suo aiutante di preparare un brodino per i due monaci riluttanti ad eseguire i suoi comandi.

La spiegazione è molto semplice: la perfezione cristiana è porgere l'altra guancia. E si arriva a tanto, aggiungo io, quando non sei praticamente più di questo mondo perché significa veramente trascendere la propria natura.
Se non ci riesci cerca almeno di non reagire suggerisce Antonio. E questo è alla portata di tutti.
Ma se non si riesce nemmeno a fare ciò allora si è profondamente malati e ci necessita un brodino.

Come vedi il cristianesimo è sempre essenziale, semplice e pratico.

Gli altri discorsi sono sfaccettature umane ma la sostanza è, a mio avviso, quella che ci dice Antonio Abate.
#914
Presentazione nuovi iscritti / Re:Saluto al forum
23 Aprile 2016, 22:38:32 PM
Ciao e benvenuto.
Nel frattempo che il Webmaster valuta la tua proposta puoi postare sull'arte nella sezione http://www.riflessioni.it/logos/percorsi-ed-esperienze/
#915
Citazione di: cvc il 23 Aprile 2016, 14:39:49 PM
Citazione di: donquixote link=topic=58.msg873#msg873!
L'equivoco di fondo, sotteso a tutto ciò che accade nel mondo moderno, è che essendo scomparso il concetto di verità ed essendo rantolante quello di giustizia che da quello dipende direttamente l'unica ragione, ormai, per fare qualcosa è che questa produca denaro. L'informazione non sfugge ovviamente a questa regola di base per cui i "produttori" di informazione lavorano al solo scopo di venderla e quindi non si preoccuperanno di informare in maniera corretta e veritiera ma tenderanno sempre più ad offrire un prodotto che sia attraente per il pubblico pagante, che nella grandissima maggioranza vuole essere blandito nelle proprie convinzioni e nei propri sentimenti (anche quelli più bassamente inconfessabili).  L'informazione quindi non è più (e forse non è mai stata) un modo per aumentare la sapienza di un popolo ma uno specchio, formalmente più attraente perchè apparentemente più "colto" ed educato, delle pulsioni di questo popolo. Una versione moderna dello specchio della strega di Biancaneve.
È la conseguenza della diffusione dell'istruzione,
Quoto integralmente donquixote poiché ne condivido totalmente l'analisi. Mi sembra che tu faccia altrettanto e tenti di andare avanti cercando di spiegare perché siamo giunti a questo punto.

Penso che la causa risieda nella perdita di un modello valoriale al quale fare riferimento. Anche il tramonto delle ideologie, salutato come l'inizio della liberazione dalla schiavitù dei fanatismi, non credo sia stato così carico di conseguenze positive come appariva in prima battuta.

Sono profondamente convinto che l'animo umano, senza un punto di riferimento ideale fisso e "positivo", si smarrisca nella volubilità e nell'inconsistenza. E dallo smarrimento affiori, inevitabilmente, la bassezza istintuale e morale che è una parte inestinguibile della nostra natura. Per promuovere, viceversa, la parte nobile della nostra natura è necessario "agganciarsi" ad ideali meritevoli.

Insomma qualcosa con cui "riempire" il nostro spirito bisogna trovarlo.

Mentre, nell'epoca attuale, per interessi che comprendiamo bene, l'hanno riempito di rifiuti.