Citazione di: InVerno il 20 Agosto 2024, 11:01:02 AMGli argomenti contrari al marxismo sono tutte bufale, come dice Ipazia, scienza del capitale, complotto degli economisti pagati da bigfinanza, perché parlare di argomenti? Cherchez l'argent! Ma non quello di Marx, quella è fallacia, ma quello di tutti gli altri, quella è alta filosofia!
Perché mi metti in bocca cose che non ho detto? Pagare la serva (non in natura) sarebbe stato fare il borghese toccapiano che gira il brodino? Chi lavora per vitto e alloggio è più uno schiavo che un servo, e non sono argomenti ad hominem, sono spunti di riflessione sulle parole del Messia. Infatti lo stesso non aveva un opinione particolarmente negativa dello schiavismo, come presumono tutti quelli che usano i suoi testi come soprammobile, anzi lo riteneva funzionalmente positivo, per esempio nell'avere sviluppato la nazione più progressiva del mondo, gli USA (parole sue, che a differenza vostra non era antiamericano). Magari lui sì sentiva come gli USA, progressivo grazie alla schiava. Se proprio vuoi un controargimento, oggi chi studia scienze sociali pagato da bigfinanza dice che lo schiavismo è una sciagura perché azzera il costo del lavoro e rende inutile il progresso tecnologico, ma che ne sanno questi ruffiani del capitale del valore positivo della catena al collo? Chi li paga per dire ste cose ? Soros? Gates? Engels?
Livore? Risate più che altro..
Marx era abolizionista specificamente per quanto riguarda la schiavitu' dei neri negli usa, lo sanno tutti, sostenne i nordisti, sostenne Jhon Brown, e a volte io sono in imbarazzo, quando per il livore anticomunista si arriva alla bufala.
Dover sparare bufale per sostenere i tuoi argomenti fa capire quanto i tuoi argomenti siano deboli.
Il mio imbarazzo e' proprio nel non capire dove vuoi arrivare, per arrivare in un punto in cui per arrivarci, bisohna partire da premesse false, come se non si potesse argomentare a partire da quelle vere, boh...
Ma quasi tutti, tu, ma pure @antony @iano, vedendo i vostri ultimi recenti commenti non vi confrontate con la complessita' di un pensiero che il lavoro salariato vuole abolire, ma come fate a dire che l'appartenenza di classe nel marxismo venga ideologgizzata?
Ma siete seri?
La stragrande maggioranza dell'umanita' lavora per campare, quindi nel marxismo l'apoartenenza di classe e' una (dura) necessita' per i piu', non una religione o una libera opinione alla quale aderire.
Alla classe si appartiene per necessita'.
Se non appartieni alla classe non lavori, se non lavori non mangi.
Semplice, e lineare. Solo chi non si e' mai seriamente confrontato con codesta condizione umana di vita, potrebbe mai pensare di ideologgizzarla, di farne un vanto, un qualcosa a cui si possa "appartenere" anche dall'esterno.
Scopo e interesse primario della classe e' distruggere la societa' di classe, quindi se stessa. Il sacrificio "eroico" semmai e' a ognuno richiesto in nome del divenire e del (non) futuro della classe (che deve estinguersi) non della sua essenza/condizione statica.
Il fatto che i piu' appena possono scelgano stili di vita diversi dal lavoro salariato, fosse pure lavorare a incentivo o a cottimo o autosfruttarsi dentro a piu' o meno pseudo cooperative, per quelli che non hanno le risorse necessarie a lanciarsi nell'imprenditoria o nella micro imprenditiria, semmai conferma solo che il lavoro salariato e' una merda, e che la correlativa appartenenza/necessitata in quanto destino umano e' una merda, e quindi conferma Marx.
Voi vi costruite un marxismo a vostra immaggine e lo confutate. Non vi confrontate con il tema della rivoluzione.
Tranne forse antony, che lui e' antirivoluzionario perche' a lui la societa' va bene cosi' com'e'.
Anche questo, semplice, e lineare.
Ma parlare del marxismo come se il marxismo fosse quella dottrina in cui fare l'operaio e' figo, e' cool, e pensare di confutarlo dimostrando che fare l'operaio non e' figo, e' out, che la gente apoena puo' fa altro e sceglie altro, veramente sembra Don Camillo e Peppone.
L'appartenenza di classe e' problematica, ma questo non vuol dire che non sia una appartenenza.
Fratelli nel dolore.
Come tutti gli uomini dovrebbero comunque, con o senza marxismo, essere.
Non concedere questo e' pensare che l'appartenenza di classe sia una religione, un'opinione o una infatuazione giovanile, una cosa come un vestito, che con facilita' si puo' dismettere, e' non avere le premesse per un dialogo sensato.
Andatelo a chiedere a quello che lavora per otto ore alla catena di montaggio, se
facilmente, cotanta appartenenza si puo' dismettere.
Vi rispondera' che se non lavora, va a fare il ladro o a fare il barbone. Lui e famiglia.
La lotta e' contro ogni sfruttamento, non a favore dell' "apparteneza" politica o ideologica, che dallo sfruttamento deriva o puo' derivare.
E non me ne frega niente, se Marx pagasse o no la serva.
Della realta' si puo' discutere. Ma la realta' e' questa qui che c'e' oggi.
