Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - paul11

#916
Citazione di: 0xdeadbeef il 05 Ottobre 2018, 16:57:31 PM

Ma, ed è questo il punto (un punto sottolineato specialmente da Kant), può la morale assolutamente intesa
contrapporsi frontalmente al diritto giuridico?
saluti
di Lucano conosco poco per averne un giudizio.
la morale si contrapporrà sempre più al diritto giuridico.
Perchè la morale trascende la vita, e il diritto giuridico si è appropriato della nuda vita.
Il trascende non lo intendo necessariamente come caratteristica religiosa, può essere un ateissimo idealista.
Il diritto è nato dalla necessità di rendere convenzione le regole sociali da una parte, ispirandosi però ai valori morali di una comunità. Ciò che costituisce è il fondativo e l'ispirazione è sempre morale.Lo Stato in fondo trascende come concetto astratto il popolo che lo compone.Ma la norma giuridica è interesse della res-pubblica e privata, nel senso che tratta del diritto come interessi economici.La morale è tut'altro, non è riducibile al solo comportamento responsabile dell'azione, è la precostituzione del movente dell'azione, del cosa intendiamo ognuno di noi per "essere nel mondo".Quindi è già nelle premesse delle cause e non degli effetti dell'azione.In quest'ultimi, negli effetti, possiamo dire moralmente fa bene , fa male, è giusto o sbagliato, ma come dipendenza della norma giuridica, quindi sarà un buon cittadino colui che si attiene alle norme giuridiche sancite.
La morale è altro, è coscienza intesa nel senso più ampio del termine, filosofica, spirituale, psicologica
#917
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
06 Ottobre 2018, 01:15:55 AM
Ma noi veniamo al mondo per amore o uccisione?
Se identifico il bios,la vita,  come bene, ciò che le appartiene e la propaga sarà il bene.
Se il, coito animale, l'impollinazione vegetale, sono atti all'interno della regola generale naturale, che portano la vita è altrettanto tautologico aspettarsi l'identifcazione col bene.Persino le cosmogonie, le creazioni religiose nascono da un Dio.
E'quì l'identificazione della regola naturale con quella divina.E' bene assecondare la vita, è male uccidere la vita, con tutto ciò che ne consegue nelle morali e nelle etiche
#918
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
06 Ottobre 2018, 00:49:05 AM
Quello che non capisco dell'attuale periodo italiano è la voglia di "suicidarsi".Se qualcuno comincia a dare qualcosa al popolo, si alza il coro della penitenza debitoria,siamo davvero i più fessi in Europa.
Sono il primo a dichiarare che in Italia vi sono problemi strutturali da decenni,qualcuno da secoli, come la questione meridionale,
ma se si confrontano i dati economici degli Stati europei, i dati ufficiali che sono macroeconomici ovviamente e quindi non tengono conto dei dilemmi sulla produzione e distribuzione della ricchezza,evasione fiscale, lavoro nero, corruzione, ecc. che sono un problema importante italiano,si vede che la Francia non sta meglio di noi, ma fa quello che vuole ,nel silenzio totale persino in Italia.
La Germania ha addirittura fatto quel che ha voluto con i suoi attivi in bilancio, quando i Trattati europei imponevano che gli attivi di bilancio dovessero essere impiegati per spingere la domanda interna.Non facendolo e nessuno li ha sanzionati, ha rafforzato l'euro, creando le grosse differenze fra Stati con bilanci attivi e chi ha  disavanzi strutturali, quindi chi con l'euro è forte e chi è invece debole e senza che la banca centrale BCE potesse fare politiche differenziate .

Poi sfuggono i numeri ,le misure ,le relazioni.
Quando gli USA chiedono un risarcimento alla Deutsche Bank ,per aver usato i subprime ,di 14 miliardi,provate a vedere la quantità della manovra economica italiana messa in atto da questo governo  e l'entità di un risarcimento di una sola banca e avrete idea di chi  ha veramente il potere sulle monete.
#919
Citazione di: 0xdeadbeef il 04 Ottobre 2018, 15:02:18 PM
Francamente non vedo come possano esservi attinenze fra la scienza e la politica (tant'è che personalmente
reputo sommamente stolto definire "politologia", o "scienze politiche", lo studio della politica).
Se con "scienza" intendiamo: "una conoscenza che include, in modo o misura qualsiasi, una garanzia della
propria validità" (definizione del Dizionario filosofico N.Abbagnano, che a me pare corretta), allora non
si capisce che relazione essa possa avere con la politica (la cui conoscenza è al più "sofia", mai "logia").
...............
ciao Mauro(OX.)
Anticamente c'erano oracoli e profeti, poi la scienza.
L'uomo ha sempre cercato di anticipare i tempi, di predire i fenomeni per avere il controllo .
Guarda Marx ed Engels, o la chiave di lettura di una narrazione,
Capire come si muove la storia è il tentativo di averne la chiave per predirla, controllarla per mutarla.
La scienza naturale applicata metodicamente, per quanto possa essere possible è predire,così come per controllare i contratti dei future sui prezzi di mercato, per controllare i gusti del popolo e vincere le elezioni, per controllare e veicolare i loro istinti e vendere prodotti di consumo.Molte teorie del marketing, sociologiche, nascono da test psicologici
#920
ciao Jacopus,
1) la tecnica si è sganciata  originariamente dalla morale, perchè dava potere "fisico"sulla natura e sugli umani
2) si è arrivati al punto che il fare è più importante del pensare,si fa senza pensare
3) la natura umana non è mai mutata negli ultimi millenni, ma è mutata la gerarchia dei valori

la filosofia politica muta già ne l passaggio dai greci alle prime codificazioni del diritto romano,fino alla glossa bolognese che pone l'interpretazione giuridica altrettanto importante quanto la legislazione.
la filosofia politica moderna si apre con il giusnaturalismo nella rivoluzione umanistica.
Ma il diritto di natura è concettualmente già diverso, come sopra scritto, rispetto al mondo "antico", perchè pone comunque l'uomo al centro del proprio destino, ma mantenendo dei concetti astratti.Quindi si anticamente il rapporto uomo-natura era alla pari, nella modernità sopravanza l'uomo che con la tecnica diventa consapevole del suo potere sulla natura.

Le regole sociali sono "sperimentazioni" se l'uomo non ha ma mutato la sua natura.
Così come l'uomo perde la morale ,perchè perde il "sacro", ritiene di vincere la natura con la tecnica e la scienza sperimentale, aquel punto rimane di vincere solo il proprio simile: la guerra delle differenze delle condizioni umane.
Le ideologie sono conseguenza di una cultura accettata, nascono tutte dalla medesima contraddizione, il potere di determinare i destini.Quindi la pace è solo un punto di equilibrio temporale, in quanto il conflitto, come contraddizione intrinseca del sistema e della cultura che lo regge, è sempre o in atto o latente.

Lo scollamento è solo perchè la scienza acquisisce conoscenza quantitativa, mentre l'uomo non matura un altra natura e rimane quello  di sempre con i problemi di sempre.
#921
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
03 Ottobre 2018, 15:48:21 PM
Citazione di: Jacopus il 03 Ottobre 2018, 14:36:13 PM
Ultimo intervento che farò in questa discussione. L'evasione fiscale in Italia è stata stimata nel 2017 in 180 miliardi con in testa Lombardia e Veneto, notoriamente regioni povere. Questo governo del "popolo" invece di attaccare questi "veri grandi ladri" propone interventi assistenziali, di favore alle classi agiate, conditi da interventi repressivi contro i poveri dei poveri (i migranti) per far sentire i poveri autoctoni meno poveri.
Altro che diminuzione dell'evasione fiscale, caro Paul.
ciao jacopus,
a prescindere del fatto che nulla è stato ancora legiferato(nero su bianco in gazzetta ufficiale), così mi pare, ma parliamo di "intenti",
di una risoluzione del consiglio dei ministri e quindi discutiamo ancora in una incertezza, dalle dichiarazioni sembrerebbe ,non che l'evasione fiscale aumenti  diminuisca, quì è competenza dell finanza, ma che diminuisca la pressione fiscale con la flat tax.
E' da vedere e son io il primo a dirlo 
Perchè ad ogni scaglione di reddito corrisponde  un' aliquota e quindi da redditi bassi a redditi alti, sicuramente ci guadagnano questi ultimi, e non so quelli bassi.
Non mi aspetto che attacchino i ricchi, perchè il loro elettorato di riferimento è "medio-alto",
Ma attenzione Jacopus, i precedenti governi a tuo parere hanno fatto meglio?
Il dramma è che questi sono...........
#922
Citazione di: Carlo Pierini il 02 Ottobre 2018, 16:56:07 PM
Citazione di: paul11 il 02 Ottobre 2018, 01:14:17 AM
Prendere il linguaggio e attribuire la lui il ruolo veritativo significa a mio parere scambiare le ontologie :è impossibile.


CARLO
...E dove altro vuoi trovare la verità, se non nel linguaggio? La verità, per definizione, non è che il corretto rispecchiamento della realtà nel linguaggio. Senza linguaggio non esiste alcuna verità.

PAUL11
Nulla come il linguaggio verbale, gestuale, ordinario, specialistico, logico, matematico, artistico, ecc, è sfuggevole.

CARLO
Infatti, il linguaggio non serve solo per esprimere la verità, ma anche per mentire, per ingannare, per nascondere la verità nel modo più sfuggente. E' per questo che chiamiamo verità, non le chiacchiere, ma la concordanza/complementarità delle chiacchiere con l'oggetto a cui esse si riferiscono.
Basta errare inventandosi un fondativo, una tautologia e su queste costruirci postulati.............e cambia il mondo.
Mi interesso da troppo tempo dei fondativi, e per me sono i dispositivi culturali che reggono le volte culturali.
Guarda i fondativi delle  matematica del 1900, guarda il postulato sulle parallele che reggeva l geometria euclidea e le nuove costruzioni delle geometrie sferiche e d iperboliche.
Guarda i postulati delle scienze economiche e vi troverai l'edonismo e l'utilità egoistica.
Le logiche procedono e non precedono i postulati e gli enunciati.Posso inventarmi Batman come fondativo e poi seguire correttamente tutte le logiche e ti accorgerai che tutto è vero(corretto direi meglio) linguisticamente ,ma falso come "essente".Perchè è l'intuito 
iniziale che cambia le prospettive del mondo
#923
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
03 Ottobre 2018, 10:05:51 AM
Citazione di: Sariputra il 03 Ottobre 2018, 09:42:45 AM
@Everlost
Grazie per le belle parole, che non merito... (anche se fa piacere riceverle, ovviamente... :-[).
Purtroppo non sono trentino. Dico 'purtroppo' perché amo profondamente quella terra, con le sue valli meravigliose e soprattutto i suoi boschi...
Però la Contea è situata proprio ai confini e questo mi permette di raggiungerlo con brevi viaggi, e di goderne quindi.
E' una bella domanda. Quale forma di governo potrebbe essere meno ingiusta della democrazia?
Le esperienze storiche, di altre forme di governo assai ingiuste precedenti, come giustamente scrivi, non ci aiutano di certo.
Però è ormai evidente che anche la democrazia non riesce più a rappresentarci. Non mi ci riconosco più...  :(
Voglio dire: pensiamo solo alle facce di quelli che dovevamo scegliere alle ultime elezioni...Avevamo la scelta tra un macho con la camicia sbottonata e il pelo di fuori; uno con un sorriso inquietante e vagamente maligno stampato perennemente in viso, alla Jokker di Batman per intenderci; un altro tipo pomposo e tracotante convinto di menare tutti politicamente, senza nemmeno dubitare di esser già stato menato da un bel pezzo; un vecchietto molto ricco con un tatuaggio nero fumo sulla zucca pelata e varie 'protesi' in giro per il corpo e una 'pasionaria' nostalgica di Lui con relativo poncho rivoluzionario di traverso sulle spalle, comprato al bazar messicano durante una vacanza...
Ecco, grosso modo, questi figuri erano quelli che dovevamo eleggere a difesa dei nostri diritti e della nazione...
A un povero cristo non viene forse il dubbio che ci sia qualcosa che non va nel modo in cui si fa 'democrazia'?
Io sarei per una "dittatura illuminata" o una "monarchia illuminata" in subordine. Il problema è...che non c'è l'"Illuminato"... :(  ::)
j.j.Rousseau diceva che la democrazia il popolo   la conosceva solo il giorno in cui andava a votare.
Io non voto da decenni, non mi ricordo nemmeno più.
Ma vedi,Sariputra, penso che sia proprio la morale un problema di fondo,quanto dicevo in altra discussione.
Se i cosiddetti gruppi dirigenti non accettano  e credono nel "bene comune", ma diventano bottegai di partito , farsi conoscer e per poi gestire privatamente le "public relation",avremo flotte di persone che dicono tute le stesse cose.
Da ragazzo mi piacque la figura di Cincinnato, fai qualcosa per gli altri perchè ci credi e sai che farai anche cose che non verranno capite, per cui perderai alla fine..........e te ne torni al tuo campo coltivato, al tuo orto.
Queste sono le persone che sanno tramontare
#924
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
02 Ottobre 2018, 22:15:19 PM
Citazione di: Sariputra il 02 Ottobre 2018, 19:12:04 PM
cit.Paul11:

quello che io temo è che se il bene non fosse un concetto formatosi fuori dall'uomo, inteso come osservazione del mondo, delle regole che governano il mondo delle sue essenze, ci troveremmo, come in fondo oggi, è, con ognuno una sua morale e con troppi malintesi, fraintesi.

Purtroppo anche far riferimento ad un Principio 'esterno' non ci mette al riparo dalle radici del male (vedi sopra) ,secondo me infatti, l'ingiustizia , la sopraffazione, ecc. erano ben presenti anche quando vigeva una morale per così dire 'assoluta'...si aderiva, ma ci si guardava bene dal cambiare, per così dire...

certo non è che un codice morale esterno sia la panacea assoluta sulla natura ambigua dell'uomo, ma costruisce la remora morale e la base del cemento sociale identificativo.O ci si riconosce e identifica solo in ciò a cui apparteniamo, ad es. la famiglia, trincerandosi nell'individualismo o atomismo sociale, o la morale costruisce il sistema di codificazione fondamentale nelle relazioni  prima di tutto umane

cit Phil
Sull'edonismo utilitaristico (@paul11 e @Sariputra): fatico un po' a pensare il bene (o il Bene ontologizzato) fuori dalla dinamica utilitaristica premio/castigo (faccio il bene per convenienza personale, per ottenere l'approvazione altrui e il paradiso o altri benefici spirituali, insomma perché devo farlo) e fuori dall'edonismo (potenzialmente volubile) del "bene fine a se stesso" (faccio il bene perché mi piace farlo, voglio farlo).
Intendo dire che il concetto di "bene" forse esige edonismo utilitarista (oppure utilitarismo edonista) anche se ha le sue radici nella trascendenza di una divinità: se nel piano metafisico vige la legge causale, la divinità reagirà in base alla nostra condotta, facendoci a sua volta del bene o del male (almeno secondo il nostro punto di vista) e sapendo questo possiamo quindi volgerci verso ciò che la divinità ci ha suggerito come "bene", perché ci sarà utile a ricevere il piacere della ricompensa. 
Se usciamo dal piano metafisico, in fondo, ciò che cambia è solo il tipo di utilità (esclusivamente terrena) e/o di piacere (sensoriale o psicologico o altro). 
Un terzo movente per il bene potrebbe essere il "senso del dovere" (a prescindere dall'utile e dal piacevole), tuttavia ciò significherebbe incentrare il bene sul proprio, per dirlo con Freud, "super-io" (generato da influenze parentali, culturali, etc.) e quindi si spalancherebbero le porte alla contingenza, al relativismo, etc. lasciando il concetto di "bene" alla mercé del pluralismo de-ontologizzante (salvo interpretare tale "senso del dovere" come richiamo mistico-interiore ad un Bene trascendentale, come se ci fosse sopra la nostra spalla il piccolo angioletto che ci bisbiglia all'orecchio, in perenne competizione con l'inquilino dell'altra spalla...).


La morale non può fondarsi sul'istinto premio/castigo.
Sostengo che la morale è un fondamento codificante sociale, non ha nulla a che fare con le teorie delle scelte o dei giochi utilizzati in economia.Il diritto come è venuto a costituirsi storicamente è proprio togliere la parte umana intrinseca ed esporre invece la parte materiale delle transazioni economiche  e dei rapporti interpersonali e sociali
#925
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
02 Ottobre 2018, 18:33:11 PM
sono sostanzialmente d'accordo con Sariputra ,tranne che il bene sia finalizzato a far del bene all'altrui.
Ma se l'altrui ha un concetto di bene diverso dal tuo?

quello che io temo è che se il bene non fosse un concetto formatosi fuori dall'uomo, inteso come osservazione del mondo, delle regole che governano il mondo delle sue essenze, ci troveremmo, come in fondo oggi, è, con ognuno una sua morale e con troppi malintesi, fraintesi.
ad esempio, compio un azione che a mio parere è a fin di bene verso qualcuno, ma quel qualcuno mi fraintende e addirittura ritene che sia il contrario che io abbia avuto un "piano" per raggirarlo.
Capita in famiglia, capita fra amici e conoscenti. 
La via di comunicazione comune passa per le nostre coscienze e seppur parliamo un linguaggio comune ,spesso non ci capiamo.
Abbiamo un ordine interiore diverso e,a mio parere ,ma son a tutt'orecchi ad ascoltare chiunque perchè so che è difficle l'argomento, la fortuna delle religioni, o delle spiritualità animistiche, panteiste, ecc, non è stato tanto se quell'ordine fosse giusto o sbagliato, ma fosse accettato come linguaggio di riferimento in modo tale che le azioni dei singoli avessero una regola comune.Nel mondo civile le regole comuni sono le legislazioni che limitano l'azione e costruisce la responsabilità ,la conseguenza dell'agire.
Oggi nel nostro mondo è già difficile trovare persone coerenti con la propria morale personale, perchè si sa "come trattarla" e questo può togliere i malintesi; è molto più facile che seguano utilità personali, per cui sono incoerenti se un giorno sono sul pero e l'altro sul melo.
#926
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
02 Ottobre 2018, 11:07:44 AM
ma c'è una controindicazione a mio parere Sariputra, quando si entra nelle prassi a discapito della teoretica, il bene e il male le morali si segue il concetto aristotelico e non più platonico e allora si passa al domino umano disancorato da quello naturale e divino.
Accade come è accaduto, che dal nomos si cala alla domus domestica fino a far diventare il principio morale una questione economica.
Non diventerà più è bene o male , ma se è utile o conveniente per entrambi.
Non avendo più l'agire riferimenti sul come agiscono l'ordine naturale e quello divino ,ciò che è bene diventa pura ermeneutica, interpretazione nei processi storici fino costruire l'edonismo utilitaristico
#927
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
02 Ottobre 2018, 10:42:42 AM
ciao Inverno,
mi tocca ribadire un concetto: dimmi se la quantità di moneta circolante è uguale alla quantità in valore del patrimonio italiano.
Dimmi un economista che sappia rispondere a questa domanda semplice semplice.
Finito il tempo in cui una moneta era ancorata alla mitica oncia d'oro (1 dollaro = 1 oncia d'oro)e le banche centrali erano tenute ad avere tanto oro quanta la quantità di moneta che circolava, ora di cosa parliamo?Di carta simbolica  e chip elettronici che nulla hanno a che fare con il rapporto RICCHEZZA FISICA, ribadisco fisica e non opinioni di mercato ,mercato psicologico.
Il mercato è "umore" e in quanto tale solo speculazione che più speculazione non si può, completamente fuori dalla realtà fisica e in quanto tale è più potente perchè muta la realtà fisica.
Se rilevi un'azienda la prima cosa che fai è lo stato patrimoniale e poi il conto economico ,quanto ricava e quanto spende.
il PIL indica il valore aggiunto,non lo stato patrimoniale, quindi di cosa parliamo?E' fuori l'autoeconomia, se vivi con due galline due vacche e un orto sei fuori dal PIL.Si può allora dire che uno stato è insolvente e fallisce?Lo dicono gli economisti capitalisti asserviti ad una determinata cultura che non hanno interesse personale a modificarne i paradigmi.
Un curatore fallimentare nominato dal tribunale la prima cosa che fa è l'inventario fisico, e ribadisco fisico del fallito, perchè farà l'asta giudiziaria su cose reali e fisiche non su psicologie monetaristiche.

Non è detto che multinazionali affittino,  o trovino istituiti giuridici, tipo una cessione di solo uso e non una vera e propria compravendita. per fare profitto sul Partenone o Colosseo o Musei:ci arriveremo come arrivarono  alla "cartolizzazione del debito".

Questa economia è politica è liberismo spinto ai limiti superiori,  ha poco o nulla di scienza perchè è metafisica monetaria e in quanto tale sfugge con le transazioni elettroniche anche ai controlli, per chi non vuole lasciare tracce.
Ma è paradossalmente pericolosa perchè è metafisica che intacca il fisico, nel senso che la finanza usa moneta che è finzione, simbolo ed ha più potere di chi produce fisicamente beni materiali, strumentali, per cui il potere della moneta e di chi la gestisce e sono le banche centrali (Federal Reserve, BCE,ecc).

Potrei spiegarti che addirittura un sovranismo assoluto non ha nemmeno bisogno di entrate fiscali, perchè è la moneta che svalutandos o avvalorandosi si piglia le variazioni economiche e delle variazioni della valuta internazionale.
La dimostrazione è il quantitative easing che la BCE smetterà di compiere. Vale a dire la BCE si compra i debiti pubblici degli Stati , in quanto tale finanzia il loro debito consentendo una certa espansione, la manovra deve essere eseguita senza generare troppa inflazione monetaria e confrontandosi con il valore del dollaro per l'interscambio internazionale fuori dall'Europa.

Francamente non riesco a capire il concetto di debito pubblico che in generale le persone hanno che i media hanno inculcato.

Non so su quali basi hai fatto le stime sulla tua persona , dovrei avere dei dati precisi per poterle fare. ma se l'aliquota ad esempio IRPEF con la flat tax scende, forse, ma ripeto non sono sicuro, dovrebbe esserci un guadagno.Non so rispetto alle ultime dichiarazioni dei redditi cosa e come muteranno le detrazioni e deduzioni fiscali, assegni famigliari,ecc.
Credo che sia vero comunque che vengono premiati le fasce medio-alte soprattutto (sono i consensi elettorali dove pesca la Lega sicuramente e in parte penso  anche 5stelle)
#928
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
02 Ottobre 2018, 08:43:50 AM
ciao Viator,
senza uno statuto ontologico del bene e del male, ogni etica e morale perde consistenza essendo soggette al pensiero storico dei tempi e delle diverse latitudini.si relativizza fin sparire in "convenienza" e giustificazione delle proprie pratiche.

Onestamente non so darti una risposta "assoluta", le cosmogonie antiche ci dicono del dio in cui si crede , direi in tutte le culture e tradizioni, che è sempre bene, ma c'è sempre un contraltare.
Perchè la vita è felicità e dolore, è numeri positivi e negativi, è polo nord e sud di un magnete, è differenza di potenziale che permette le dinamiche. Sembrerebbe che l'imperfezione determini i movimenti mentre l'armonia sia la quiete assoluta.
Se la terra è il male, il cielo è il bene.

Sostengo che sia fondamentale più di quello che si pensi il fatto di credere che vi siano attribuzioni fino alle essenze del bene e del male, perchè è la dialettica della negazione che costringe l'uomo a vivere il negativo della contraddittorietà, ed è un poco la dialettica severiniana.
Il male non può essere interpretato come mera carenza, se la conoscenza, la dinamica epistemologica è colei che illumina il buio e rende evidente ora ill conosciuto, vi si troveranno costanti contraddizioni che sono originarie e si propagano "nell'eterno divenire dei movimenti"

Trovo quindi che il bene e il male siano essenze originarie attribuibili all''archè primitivo, al fondamento costitutivo dell'universo,che fa nascere come apparire, che fa morire come sparire, che provoca gioia e dolore, che assomma e che toglie.........
Perchè ,daccapo, senza uno statuto ontologico, vale a dire il bene e il male esistono, perdono consistenza e tutte le etiche e morali.

Ma è possibile anche pensare al contrario,e riecco una complementarietà dialogica, vale a dire pensare che non esistano morali e quindi non necessitiamo del bene  e del male,che l'essente sia verità, il fatto che si esista e si accetti le regole dell'esistenza. tipicamente del pensiero  di Nietzsche. Ma trovo quest'ultima più...........contraddittoria, ma altrettanto interessante.
Da quì la mia......incertezza
#929
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
02 Ottobre 2018, 01:59:52 AM
ciao Jacopus,
è più facile fare una manovra economica che riuscire a correggere certi comportamenti, atteggiamenti
Questi ultimi li correggi solo con riforme istituzionali.Ma per quanto i 5stelle siano moralizzatori, non hanno, spero di sbagliarmi,
le qualità per fare grandi riforme.

E' contraddittorio la sciare le porte aperte alle imprese estere e dirsi ".....mezzo sovranisti", ed è quì che prima o poi scivoleranno.
E' inutile parlare di patria, moneta sovrana, quando ti accorgi che chi produce valore aggiunto è estero e da un momento all'altro oggi c'è e domani no.Questo è il punto debole di tutti color che sono al potere in Europa e si dicono "nazionalisti".
L'autarchia fascista aveva una sua logica, piaccia o meno, come il comunismo sulle forme e scelte industriali di Stalin.
Se non si ha un potente tessuto industriale, agricolo, commerciale, che sia nazionale, e la Germania è stata molto più furba di tutti, ci si accorge di parlare di sovranità ad una popolazione composta, da ..........migranti, multinazionali, ecc.
Se questo è il futuro allora è inutile parlare di sovranità,di nazionalità e bisogna cercare altri progetti politici.

Guarda che l'evasione fiscale,rispetto al passato, da qualche anno è scesa parecchio, e infatti le entrate fiscali, anche per le pesanti aliquote , sono cresciute di molto.A mio parere sono le infinite voci di spese, le consulenze, le moltitudini di rivoli dove il denaro pubblico viene sperperato, perchè non c'è una vera e propria contabilità a budget come nelle aziende private,che permette il controllo di gestione.

Comunque capisco benissimo il tuo ragionamento e sono d'accordo.
Il problema come mi disse decenni fa qualcuno, facendo l'esempio di Napoli, quando i bambini tiravano su dai tombini le sigarette di contrabbando e i motoscafi blu sapevano tutti che erano i contrabbandieri, è che non si hanno alternative sociali.
O metti tutti in galera, o tolleri......Questo "lasciamo fare,lasciamo vivere........" ha una sua profondità umana e un malessere sociale secolare in Italia, non solo nel Mezzogiorno.O si creano opportunità in cui tutti lavorano o possono lavorare, o bisogna fare in modo che tutti comunque campino senza diventare delinquenti. .........e lo so che è difficile
#930
ciao Carlo Pietrini,
la logica classica sono regole, sintassi e semantica a cominciare da quella predicativa di Aristotele con le regole di non contraddizione, identità e terzo escluso; quella proposizionale nacque dagli stoici e ripresa da Frege, Russell,Wittgenstein e ripresa dall'analitica anglosassone.
Ti troverai gli stessi problemi che avete avuto nella discussione sul rapporto mente-cervello, dove sta l'ontologia, dove sta la fenomenologia, dove sta l'epistemologia.
Prendere il linguaggio e attribuire la lui il ruolo veritativo significa a mio parere scambiare le ontologie :è impossibile.
Nulla come il linguaggio verbale, gestuale, ordinario, specialistico, logico, matematico, artistico, ecc, è sfuggevole.
A mio parere il linguaggio è strumento per arrivare alla conoscenza, alle ontologie (anche se all'analitica non piace l'ontologia), m soprattutto è impossible togliere la psiche come credeva Frege, o di chi che pensava fosse possible creare un linguaggio delle parole simile a a quello matematico: sfuggirà l'intuizione, sfuggiranno i pensieri "laterali".

Dobbiamo pensare che è l'uomo il soggetto, agente conoscitivo, che è essere anche irrazionale, impulsivo, passionale.

Non esistono i compartimenti stagni del dominio fisco e quello dell'astrazione, dovresti sapere essendo un conoscitore della complementarietà che siamo noi a mediarli con i segni, simboli, e questi sono già interpretazione quantitative e qualitative.
Il problema è come noi li mediamo e la logica cerca il percorso di coerenza e correttezza affinchè la razionalità giunga a risolvere.

Se la logica classica detta le regole "statiche", la dialettica, o chiamala pure dialogia è la dinamica, in quanto costruisce l'argomentazione su regole sillogistiche e con tentativi, come le tavole della verità di Wittgenstein su operatori logici, direi di "contenere" i limiti della correttezza linguistica