Preferisco l'ipotesi alternativa: io esisto dunque l'assoluto non esiste.
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Mostra messaggi MenuCitazione di: InVerno il 11 Settembre 2018, 14:08:58 PM
Diciamoci la verità, "non tutti" sentono il bisogno di andare a messa la domenica, quello che si difende è una "festività marxista" a cui i liberisti giustamente non sentono alcun obbligo di aderire, tu pensi per ignoranza o per qualsiasi altro motivo, ma parecchie persone si sentono completamente a loro agio a lavorare alla domenica, a lavorare e qualsiasi ora, pur di lavorare. Ma perchè queste persone cedono a questo ricatto "pur di lavorare", perchè esse cedono un valore metafisico (la festività) in cambio di un valore materiale (la paga) ? Se non per la mentalità materialista? Non ci sarà statà nessuna "volontà utopica" in Marx, ma la pervicacia con cui il marxismo ha sostituito le feste religiose con feste marxiste (in primis il 1 maggio, poi la domenica e altro) è parecchio interessante.
Citazione di: davintro il 10 Settembre 2018, 18:32:34 PM
contrario alla chiusura, in quanto la ritengo un'interferenza arbitraria dello stato nella vita dei singoli individui, e quel che è peggio che cerca di giustificare se stessa sulla base di argomenti moralistici, come l'idea che la Domenica debba essere riservata alla famiglia anziché al lavoro tipici di uno stato etico totalitario che vuole imporre una morale pseudooggettiva, a scapito della libertà di scelta dei singoli, lavoratori e consumatori. Non mi ritengo uno schiavo del consumismo e non ho molta simpatia per i centri commerciali, ma ho l'umiltà di considerare ciò un mio semplice gusto soggettivo che mai desidererei imporre agli altri. Sarebbe come se fossi favorevole a vietare per legge cibi come il formaggio o la mozzarella perché mi disgustano, non considerando che sono liberissimo di evitare di mangiarli senza bisogno di obbligare gli altri a comportarsi come me. In generale sono contrario a qualunque idea di stato etico totalitario che pretenda di saperne più di me in cosa dovrebbe consistere il mio benessere, trattandomi come un bambino incapace di discernere autonomamente il suo bene, e compire scelte conseguenti. Dove sta scritto che una persona non possa coltivare le sue relazioni con la famiglia e con i suoi amici in un giorno infrasettimanale? Dove sta scritto che per tutti stare in famiglia sia più piacevole che lavorare, dove sta scritto che una persona non possa preferire avere come giornata libera un giorno infrasettimanale, magari un amante della lettura, che nel tempo libero preferisce frequentare librerie o biblioteche nei giorni in cui sono aperte, anziché di domenica dove questi luoghi sono chiusi? Perché lo stato deve imporre a tutti una ruotine settimanale in cui il tempo libero dal lavoro consiste nella tradizionale gita fuori porta la domenica con la famiglia, anziché avere liberi il Martedì o Mercoledì per leggersi un libro in biblioteca e incontrare gli amici che condividono i suoi interessi culturali, anziché lasciare che ciascuno si organizzi sulla base delle proprie esigenze personali?
Citazione di: Sariputra il 10 Settembre 2018, 10:08:55 AM
Mi domando sempre, passando a volte davanti a questi centri, con i piazzali strabordanti d'auto parcheggiate, qual'è il senso , se non un evidente spirito masochista, di passare le domeniche, che per molti sono magari l'unico giorno di libertà dal lavoro, rinchiusi colà.
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Si dice che quasi 19 milioni di italiani scelgono questo giorno per far la spesa...e si aggiunge: perché privarli di questa libertà?
Citazione di: InVerno il 29 Agosto 2018, 19:28:39 PM
Hanno fatto schifo, anche e sopratutto perchè purtroppo i progressisti hanno sempre mancato la dote principale dei conservatori: il cameratismo. E se il fine è l'insurrezione sovranista\dirigista cosi anelata da tanti youtubers e non, sono sicuro che la gran parte dei diverbi storici saranno carta straccia. Quanto ci ha messo il partito antirusso per eccellenza (repubblicani) a diventare filorusso? Sei mesi? Si può fare anche più velocemente..
Citazione di: Elia il 28 Agosto 2018, 03:57:29 AM
A me viene da piangere per come si è conclusa la questione con la nave Diciotti, praticamente quasi tutti i migranti rimarranno in Italia.
Certo che fra politici incapaci e lacchè di sinistra, magistrati rossi contro i politici di destra e politici di destra poco capaci, il cerchio si chiude e facciamo proprio pietà! Incapaci minimamente di farci rispettare dagli altri paesi che ci prendono perciò per i fondelli. Sarà perché siamo il Paese di Pulcinella? Certo è che di Pulcinella ne abbiamo tanti. Questo è un Paese talmente distrutto che ha perso completamente il senso della propria dignità. Lo si evince anche dai dibattiti su questo forum. Invece di essere d'accordo, uniti e compatti nel doverci far rispettare dalla UE e dagli altri paesi, ci ritroviamo invece continuamente a battibeccare l'uno contro l'altro noncuranti del fatto che abbiamo perso di vista la dignità, perché se l'avessimo ci troveremmo d'accordo a difenderla... Ed è esattamente quello che succede nella politica.
Davvero ho l'impressione di assistere ad un film comico con questa trama: Politici dei governi precedenti firmano una serie di accordi idioti con la UE. Il popolo stanco di questo manipolo di politicanti vota quasi unanime per il cambiamento. Intanto il nuovo Ministro degli Interni viene accusato da magistrati di sinistra (simpatizzanti del vecchio governo di incapaci) di sequestro di persona perché non permette lo sbarco sul proprio territorio di clandestini raccolti in mare non si capisce come, portati da delinquenti scafisti che si nascondono nella stessa nave bloccata dal Ministro, i quali vengono scoperti, arrestati e poi probabilmente rilasciati... ecc. ecc. Sembra la trama di un film di Totò, Peppino De Filippo e Aldo Fabrizi.
Con le battute di Eutidemo poi, mi conferma la sensazione del Paese di Pulcinella...
Mi viene da piangere... Sembra un incubo, mi vergogno di questo Paese ridotto alla berlina dagli stessi suoi cittadini.
Citazione di: Eutidemo il 22 Agosto 2018, 07:43:56 AM
Con questo non voglio dire che Salvini sia davvero consapevole del significato di quello che dice e di quello che fa (perchè in fondo non penso che sia coscientemente "cattivo"), ma è solo preda, come molti italiani, di quella che Hannah Arendt definiva la "BANALITA' DEL MALE"; essa, infatti, alla fine pervenne alla conclusione che il male perpetrato da Eichmann - come dalla maggior parte dei tedeschi che si resero corresponsabili della Shoah facendo finta di non vedere o di non capire - fosse dovuto non a un'indole maligna, ben radicata nell'anima quanto piuttosto a una completa inconsapevolezza di cosa significassero le proprie azioni e le proprie parole.