Viator ha scritto, se ho capito bene, che l'artista è l'individuo
Anthonyi ha scritto
Per quanto riguarda il cinema, rimanendo in Italia, detesto i contributi che lo Stato regala ogni anno per il festival del cinema di Venezia, di Roma, ecc.. Le televisioni ci inondano di immagini di attrici e attori famosi, davanti ad alberghi di lusso. Ma chi paga il conto ?
Rai, Mediaset e altri mandano i loro giornalisti a fare le interviste, a dare visibilità a personaggi e a "personaggetti".
Dei giurati scelgono i film da premiare e ogni volta ci sono contestazioni. Comunque quei film entro pochi giorni escono dal circuito cinematografico. Sono serviti per giustificare le spese sostenute.
Chi vuole organizzare festival a Venezia e a Roma dovrebbero costringere i produttori cinematografici a sostenerne le spese in autonomia, invece contributi a pioggia, statali, regionali, ecc..
Citazionegarantito, mantenuto e magari incensato da una società di c......i, abbia la funzione ed il dovere di "sputare nel piatto in cui mangia" tra gli applausi dei c......i onde poter in questo modo acquisire almeno un minimo di autorevolezza culturale, se non una imperitura fama.Nel mondo del cinema, del teatro, delle canzoni è un dato di fatto. E' palesemente così. Ricevono sovvenzioni dallo Stato, in cambio offrono i loro voti elettorali alla sinistra, che li favorisce. Gli artisti che raggiungono la ricchezza e il successo, autosufficienti a mantenersi, sono pochi. Perciò tra la sinistra e gli artisti di serie B c'è il "do ut des".
Anthonyi ha scritto
Citazioneviator, mi sembra che ragioni concependo quella dell'artista come una professione. Non condivido questa tesi, l'attività artistica, in quanto attività libera, si può considerare come un hobby. Il vero artista libero è quello che si guadagna la sua sussistenza lavorando e poi, nel tempo libero, fa l'artista.Anthonyi, dovrebbe essere come tu dici, purtroppo non è così in quei tre settori che ho elencato. Non sono dilettanti che si dedicano al teatro, al cinema o alla canzone come hobby. Essi lo fanno come professione. Fuori dall'ambiente artistico prescelto non sanno far altro mestiere, perciò bisogna sovvenzionarli, con contributi diretti e indiretti, tipo realizzazione di nuovi film, contributi ai teatri, contributi ai festival canori.
Per quanto riguarda il cinema, rimanendo in Italia, detesto i contributi che lo Stato regala ogni anno per il festival del cinema di Venezia, di Roma, ecc.. Le televisioni ci inondano di immagini di attrici e attori famosi, davanti ad alberghi di lusso. Ma chi paga il conto ?
Rai, Mediaset e altri mandano i loro giornalisti a fare le interviste, a dare visibilità a personaggi e a "personaggetti".
Dei giurati scelgono i film da premiare e ogni volta ci sono contestazioni. Comunque quei film entro pochi giorni escono dal circuito cinematografico. Sono serviti per giustificare le spese sostenute.
Chi vuole organizzare festival a Venezia e a Roma dovrebbero costringere i produttori cinematografici a sostenerne le spese in autonomia, invece contributi a pioggia, statali, regionali, ecc..


