Il vero problema, è del tutto evidente, è come custodire la memoria digitale. Appare, in tutta la sua grandezza, il rischio di mistificare il passato. Creando così le condizioni della falsificazione del presente.
Già oggi ne abbiamo un assaggio con l'atomizzazione dell'informazione. Atomizzazione tuttavia attuata solo dal punto di vista del fruitore finale; l'origine, la produzione è, viceversa, una sintesi estrema. Vediamo così che, in definitiva, le persone, almeno dal punto di vista dell'attualità, vengono indirizzate a pensare esclusivamente le informazioni distribuite in un certo lasso di tempo. Giorno dopo giorno si crea un abito mentale passivo e succube. Non a caso qualcuno le chiama armi di distrazione di massa.
Quindi già nella fase attuale, controllare le masse, ad opera di un ristretto gruppo di persone, diventa quanto di più facile si possa immaginare.
Restano tuttavia alcune incognite importanti. Penso, per esempio, come internet, contrariamente ad ogni superficiale previsione, ha rivalutato e rivalorizzato la parola scritta. Con l'avvento della radiotelevisione ed il tramonto della comunicazione a mezzo lettera, la parola scritta era entrata in profonda crisi. In pochi anni gl'italiani (e tutti i popoli del cosiddetto primo mondo) avevano quasi disimparato a scrivere. Con l'avvento del web si pensava che si stesse per assestare il colpo definitivo alla capacità di scrivere delle persone e ottenere, come risultato finale, un alfabetismo di ritorno di massa. Da una parte la previsione si è purtroppo rivelata fondata (si pensi alla diminuzione di vendita dei quotidiani in particolare e dei periodici in generale e dei libri) ma dall'altra parte stiamo assistendo ad un "nuovo rinascimento" della scrittura delle persone.
Vedremo dunque, nell'attesa di legiferare sapientemente (se ci si riuscirà) per evitare possibili e pericolose distorsioni digitali del passato, quali risvolti imprevisti darà luogo l'archivio digitale.
Già oggi ne abbiamo un assaggio con l'atomizzazione dell'informazione. Atomizzazione tuttavia attuata solo dal punto di vista del fruitore finale; l'origine, la produzione è, viceversa, una sintesi estrema. Vediamo così che, in definitiva, le persone, almeno dal punto di vista dell'attualità, vengono indirizzate a pensare esclusivamente le informazioni distribuite in un certo lasso di tempo. Giorno dopo giorno si crea un abito mentale passivo e succube. Non a caso qualcuno le chiama armi di distrazione di massa.
Quindi già nella fase attuale, controllare le masse, ad opera di un ristretto gruppo di persone, diventa quanto di più facile si possa immaginare.
Restano tuttavia alcune incognite importanti. Penso, per esempio, come internet, contrariamente ad ogni superficiale previsione, ha rivalutato e rivalorizzato la parola scritta. Con l'avvento della radiotelevisione ed il tramonto della comunicazione a mezzo lettera, la parola scritta era entrata in profonda crisi. In pochi anni gl'italiani (e tutti i popoli del cosiddetto primo mondo) avevano quasi disimparato a scrivere. Con l'avvento del web si pensava che si stesse per assestare il colpo definitivo alla capacità di scrivere delle persone e ottenere, come risultato finale, un alfabetismo di ritorno di massa. Da una parte la previsione si è purtroppo rivelata fondata (si pensi alla diminuzione di vendita dei quotidiani in particolare e dei periodici in generale e dei libri) ma dall'altra parte stiamo assistendo ad un "nuovo rinascimento" della scrittura delle persone.
Vedremo dunque, nell'attesa di legiferare sapientemente (se ci si riuscirà) per evitare possibili e pericolose distorsioni digitali del passato, quali risvolti imprevisti darà luogo l'archivio digitale.