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Messaggi - Ipazia

#931
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
22 Febbraio 2024, 13:12:43 PM
Io non sto in Occidente. Sto dove sono nata e lotto per liberarla dal cancro occidentale che porta morte e distruzione nel mondo da oltre mezzo millennio. Non è risentimento contro le carogne che incarnano oggi quella storia, è irrefrenabile desiderio di liberarmene.
#932
Fondare l'etica sull'impermanenza è missione impossibile per i troppo umani, il cui illusionismo coinvolgerebbe anche Nietzsche in restaurazioni metafisiche trascendenti, con che entusiasmo dell'annunciatore del "nichilismo" è facile immaginare.
#933
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
22 Febbraio 2024, 09:14:39 AM
Vedo che anche tutti i salmi Nato finiscono in Gloria. Sporca di rapina petrolifera che metà basta.
#934
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
22 Febbraio 2024, 08:44:33 AM
Azzardo una risposta:

Geopoliticamente, per dare un segno tangibile al "Project fo the new american century" che la musica è cambiata. Evidentemente la Siria è stata un messaggio troppo blando.

Personalmente, perchè sono nata in una colonia USA, condividendo tutti i crimini dell'alleanza canaglia Nato, e non vorrei pure morirci.

La conta dei morti va fatta dal 1945, atomica inclusa, non da quando fa comodo a voi omologati Nato.

Ma anche sullo specifico ucraino noto una grande interessata ignoranza su quei fatti a partire dal golpe colorato Nato del 2014 e al pogrom susseguente contro i russi-ucraini e il loro diritto all'autodeterminazione nelle aree a maggioranza russa. Direi che la Russia ha temporeggiato fin troppo prima di intervenire.
#935
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
22 Febbraio 2024, 06:04:10 AM
Il modello occidentale l'abbiamo visto in azione dal Vietnam a Gaza. Sommamente attento ai diritti umani. 

Voi supporter dell'alleanza canaglia vi chiedete mai perché essa in giro per il mondo è così tanto odiata ? E perchè quelli che ci vengono lo fanno più per arraffare che per integrarsi ? Posto che il malaffare è l'unica forma di integrazione coerente, per non dire l'unica possibile.
#936
Citazione di: Koba II il 20 Febbraio 2024, 10:50:43 AMUna conclusione inevitabile è che le idee principali dei pensatori più studiati nel secolo scorso hanno determinato una crisi profonda della riflessione etica.
La cui rifondazione può basarsi su alcuni progetti, che a me sembrano tutti fragili:
1) la ripresa della metafisica (da cui la possibilità della costruzione di un'etica oggettiva);

Rifondare un'etica oggettiva su basi metafisiche è possibile solo riesumando la religione e più che fragile mi pare un progetto dogmatico fallito.

Citazione2) la socialità, la comunità, la comunicazione, secondo diverse declinazioni;
3) la natura e l'etologia;

Questa invece è la parte forte del progetto se non altro perchè è l'unica provvista di fondamenti "oggettivi" (ethos) che possa reggere un discorso etico dotato di senso.

Citazione4) una generale riflessione sulla fede, sui suoi paradossi e sul rapporto con l'altro.

Se si intende un'etica solipsistica all'insegna del fideismo, effettivamente è fragile e inconcludente.
#937
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
20 Febbraio 2024, 20:14:52 PM
Sognare non costa nulla, ma è tipico delle società decadenti anteporre i sogni alla realtà.  Gli apparati politici sono lerci ovunque. Quelli occidentali non possono delegittimare nessuno, infarciti come sono di marionette criminali, eterodirette dagli oligarchi di casa.
#938
Non credo che Nietzsche intendesse la gaia scienza "alla cavolo" ma come sintesi tra una scienza naturale ormai padrona dell'ontologia, dopo aver constato la non necessità di una causa prima iperuranica e di una verità fondata sulla cosa in sé, ed un'etica riscritta secondo criteri immanenti che sappiano leggere e attuare la "chimica" dei comportamenti umani.

Questa è l'episteme di riferimento, il substrato metafisico della nuova oggettività scientifica, fondata sull'intersoggettività dei riscontri e dei ragionamenti.

Metodo che alla lunga prevale sulle dogmatiche metafisiche di ogni tipo, nonostante la loro prolificità, per lo più riesumativa. Ma pure innovativa, con la consueta aura scientista.
#939
Un motivo in più per sentirsi palestinesi e respingere la pulizia etnica sionista. Capitasse a noi italiani, dubito che i fratelli UE ci spalancherebbero le braccia e non ci resterebbe, anche con le cerbottane, altra possibilità che difendere lo straccio di terra in cui siamo nati.
#940
Citazione di: F.Nietzsche - Umano troppo umanoParte prima Delle prime e ultime cose
1. Chimica dei concetti e dei sentimenti.

I problemi filosofici assumono, oggi, quasi sotto ogni aspetto, la stessa forma interrogativa di duemila anni fa: come può qualcosa nascere dal suo contrario, ad esempio il razionale dall'irrazionale, ciò che sente da ciò che è morto, la logica dall'illogicità, una contemplazione disinteressata da una volontà bramosa, un vivere altruistico dall'egoismo, la verità dall'errore? La filosofia metafisica ha cercato finora di superare questa difficoltà negando che l'una cosa potesse nascere dall'altra e supponendo, per le cose considerate superiori, un'origine magica, direttamente dal nucleo essenziale della «cosa in sé». Di contro la filosofia storica, che ormai non si può più pensare separata dalla scienza naturale ed è il più recente di tutti i metodi filosofici, ha stabilito in singoli casi (ed è da supporre che tale sarà la sua conclusione per tutti i casi) che non si tratta di opposti, se non nell'usuale esagerazione delle concezioni popolari o metafisiche, e che questa contrapposizione si fonda su un errore della ragione: stando ad essa non esiste, a rigor di termini, né un agire non egoistico, né una contemplazione affatto disinteressata; l'uno e l'altra sono soltanto sublimazioni, nelle quali l'elemento di base appare quasi volatilizzato, e rivela la sua presenza solo ad una osservazione più sottile. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno, e che allo stadio attuale delle singole scienze può esserci concesso, è una chimica delle idee e dei sentimenti, morali, religiosi, estetici, come pure di tutte quelle emozioni che sperimentiamo in noi nel grande e piccolo commercio con la cultura e la società e persino nella solitudine: ma che accadrebbe, se questa chimica finisse per concludere che anche in questo campo i colori più belli sono quelli che si ricavano da una materia umile, e persino spregiata? Quanti avranno voglia di seguire tali indagini? L'umanità ama fugare dalla propria mente gli interrogativi sull'origine e sugli inizi: non si deve forse essere quasi disumanizzati per sentire in sé l'inclinazione contraria?

L'osservazione sottile che inverte i parametri della vecchia metafisica iperuranica non può che partire dal suo contrario, la terra, fino a "disumanizzarsi" dalla sublimazione per trovare un umano "debunkizzato" seguendo l'inclinazione contraria, dalla terra al cielo.

Debunking "chimico" inteso come gaia scienza, la nuova episteme su cui operare la trasvalutazione (etica). Altro che nichilismo tout court: negazione del veneficio tarantolato della millenaria tradizione religiosa !
#941
Saranno pure tutti arabi, ma un conto è esserlo in Egitto o Arabia Saudita, un conto esserlo in Palestina col mattone sionista addosso.

Se un tempo i palestinesi non esistevano, il sionismo, e la scellerata invenzione di Israele, li hanno inventati, insieme a infinite ragioni per esserlo.
#942
L'episteme non può che essere intersoggettiva e su questo mi pare concordi pure iano. Costringerla al solipsismo, e poi dire che non funziona, vuol dire voler vincere facile.

Iano ha dato molte risposte e non mi soffermerò su di esse. In particolare, la metafisica, come distillato transeunte di una riflessione filosofica, l'ha impostata bene.

Le nuove metafisiche tengono conto del superamento delle antiche e non sono poi così da buttar via, visto che sono riuscite a dare un'impostazione unitaria alla ricerca nel campo delle scienze naturali (ontologia) che, facendo la tara degli affaristi stregoni, continua a funzionare, anche senza illusionismi noumenici.

Resta alla filosofia il campo etico. Nietzsche incluso, il più moralista degli immoralisti, il nichilista per amore della verità, violentata da una moltitudine di dei falsi e bugiardi inventati da una casta parassitaria di tarantole velenose che egli denuncia invocando lo spirito della terra.

Spirito che restituisce alla vita il senso della vita così come l'evoluzione l'ha generata, lasciando ai senzienti, se ne hanno la capacità e il merito, di portare avanti l'opera.

O fallire, come tante specie prima degli umani, che qualche marcia in più, nel bene e nel male, ce l'hanno.

Meritandosi forse un giorno l'al di là, del bene e del male.
#943
A furia di evocare il mondo dietro/sopra/oltre il mondo, il demonio appare nel mondo:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/02/18/strage-altavilla-figlia-racconta-sevizie-madre-torturata-phon-padella/7451041/
#944
Citazione di: Koba II il 19 Febbraio 2024, 11:46:35 AMHai parlato di giustizia. Ma perché la pratica della giustizia, sia quando ci riguarda direttamente in questioni private che in quelle pubbliche, è sempre così deludente, modesta?
A causa di un deficit di conoscenza?
Se fossimo stati bravi nell'attività di questo meta-sapere che è, secondo te, la filosofia, tutto sarebbe andato diversamente?
Io non credo.

Io credo di sì: "finora i filosofi hanno solo cercato di capire il mondo, mentre si tratta di cambiarlo" (cit). La filosofia della prassi cambia il mondo e lo fa a partire dalla conoscenza, che viene prima della giustizia, sua posteriore applicazione.

CitazioneSocrate faceva il suo primo passo nella filosofia proclamando di "sapere di non sapere"?
Ripartiamo da lì. Ribaltiamo noi stessi, le nostre certezze. Non accontentiamoci di discorsi pseudo-scientifici che vorrebbero spiegare quello che in realtà presuppongono. Teniamo d'occhio il senso comune, perché la filosofia è tutt'altro.

Certo, deve diventare prassi, incarnarsi nel mondo.

CitazioneAllora si prenderà atto che ciò che si sta facendo è un cammino in solitudine. È comprensione dolorosa di se stessi, dolorosa perché è una rinuncia a tutte le cose del mondo, che ormai appaiono per quello che sono, inconsistenti, illusorie.
Ma, come ho già spiegato, questo stesso cammino, è in parte illusorio, perché è alimentato da una speranza assurda, cioè quella di arrivare ad una meta, anche se si sa fin dall'inizio che la meta non esiste o non è raggiungibile. Senza questa serietà "sbagliata" tuttavia ci si fermerebbe subito, al primo ristoro. Per cui, sia benedetta nei secoli dei secoli!

Questa è la visione del teista che pone il senso del mondo e della vita dietro/sopra il mondo e la vita. Superata dalla visione atea che trae il senso del mondo e della vita dal mondo e dalla vita. Un senso collettivo per forza di cose evolutive della nostra specie. Quindi un cammino ed un confronto continuo insieme, diverso da quello del teista tutto preso dalla salvezza della sua anima individuale e dal suo rapporto col nume di riferimento che lo giudica, e premia o punisce, individualmente.
#945
Anche la carneficina afgana si è avvalsa dello stesso pensiero decimativo, proseguito poi con motivazioni ancora più risibili in Iraq, Libia e Siria. E con sicari locali sempre più impresentabili e sanguinari.

Un impero irascibile e criminale mostra le piaghe della sua decrepitezza che, come la contessa Erzsébet Báthory, abbisogna continuamente di sangue giovane per non deperire e soccombere.