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Messaggi - Phil

#931
Scienza e Tecnologia / Re:casa intelligente: si o no?
11 Ottobre 2021, 12:12:18 PM
La tecnologia propone spesso una comodità/facilità nella fruizione inversamente proporzionale alla comodità/facilità della manutenzione (con tutte le conseguenze del caso); basti considerare la differenza fra moka, macchina espresso e macchina espresso domotizzata: il tempo e la manodopera necessarie alla prima per produrre un caffè diventano un'impresa biblica se paragonati all'avere un'app impostata che tutti i giorni, esclusi vestivi, ti fa trovare la tazza piena di caffè fumante con la giusta dose di zucchero alle 7:52, senza dove far nulla (oppure si pensi ad una macchina espresso a controllo vocale; se non c'è già la inventeranno a breve). Il contraltare è che la moka se cade magari scheggia una mattonella, ma funziona ancora, mentre uno sbalzo di corrente (o la sua assenza) possono rendere la "macchina espresso smart" inutilizzabile (e tocca andare al bar in pigiama o chiedere ai vicini se ci prestano... una moka); inoltre in caso di malfunzionamento la "mano" della manutenzione deve avere requisiti sempre più specialistici man mano che ci si allontana dalla semplicità del meccanico per approdare al digitale. Lasciando dunque da parte la sacralità del rituale di prepararsi il proprio caffè, pressandolo in base all'umidità dell'aria, e la soave melodia del gorgogliare che ci ricorda di quando nostra madre ci annunciava che la colazione era pronta (tutti elementi estetici che spesso cozzano con la quotidiana realtà di non dover arrivare tardi al lavoro, che rende talvolta i tre sorsi di caffè uno dei gesti vissuti con meno consapevolezza della giornata), se estendiamo le possibili criticità d'uso ad un'intera casa in versione IoT, "Internet of things", anche senza scomodare HAL9000 è facile immaginare scenari da trama hollywoodiana (con hacker al seguito).
Indubbiamente una casa smart può agevolare persone con difficoltà motorie o sensoriali (per età o per disabilità) quindi ha un valore di facilitazione da non sottovalutare, l'importante è accertarsi che l'assistenza tecnica sia h24 anche nei festivi, altrimenti si rischia di passare un brutto week end, proprio come quando (esacerbando ancora un cliché hollywoodiano) si rompe un tubo dell'acqua, oggetto per niente smart, di domenica e tocca inventarsi una "soluzione intelligente" per non arrivare al lunedì con una piscina indoor al posto del parquet.
#933
Citazione di: Kobayashi il 06 Ottobre 2021, 17:22:41 PM
La critica alla percezione sensoriale è un classico dello scetticismo.
Proprio in questi giorni stavo pensando a come lo scetticismo sia esercitato diversamente nelle varie epoche e come abbia sempre un significato politico.

All'inizio dell'epoca moderna contro il dogmatismo religioso: un esercizio di umiliazione delle facoltà umane per recuperare equilibrio, buon senso, per disinnescare il fanatismo religioso e garantire una decente convivenza tra chi ha fedi diverse (attraverso la dimostrazione che non esiste un criterio capace di distinguere le autentiche verità religiose: tale criterio non può essere infatti la tradizione cattolica che si è costruita su decisioni umane rivelatesi a volte sbagliate, così come, sul versante protestante, non può essere la coscienza illuminata dalla fede che si esercita sulle Scritture per il suo inevitabile soggettivismo).

Nel pensiero contemporaneo invece lo scetticismo lavora contro ogni concezione umanista diventando esso stesso alla fine una specie di dogmatismo negativo (come lo è stato lo scetticismo accademico) e favorendo l'assoggettamento degli uomini.
Dunque a questo scetticismo, diventato dogmatismo e strumento di un programmato indebolimento della dignità dell'uomo, si potrebbe rispondere con una posizione altrettanto scettica sulle sue ragioni: così ad esempio all'evidenza della problematicità dell'Io si potrebbe opporre l'idea dell'anima, alle argomentazioni del determinismo quelle del libero arbitrio, al divieto di non infrangere il dogma dell'immanentismo le ragioni della trascendenza, e via dicendo.
Lo scetticismo filosofico ha una debolezza strutturale pari alla sua capacità di indebolire il dogmatismo: nel momento in cui lo scetticismo viene strumentalizzato, viene usato come negazione/opposizione forte, smette di essere scetticismo pensante (si "rompe") e perde il suo valore epistemologico. Non credo sia legittimo confonderlo con una mera negazione dialettica (che ne è semmai possibile esito) che oppone un «no» ad un «sì», soprattutto se tale «no» si propone come fondato su una verità; non fa differenza se dimostrata o postulata come assoluta, lo scetticismo non difende la verità, la indaga (salvo nelle sue caricature peggiori, in cui è solo un espediente retorico per propagandare e tutelare la verità del proprio punto di vista, tenuta invece a debita distanza da ogni dubbio).
Le "Scilla e Cariddi" che mettono a rischio lo scetticismo, nella sua delicata valenza metodologica, sono proprio, da un lato, la sua riduzione a posizione alternativa (lo scetticismo non contrappone gerarchicamente trascendenza ed immanenza, essendo applicabile ad entrambe), dall'altro, la sua banalizzazione a «chi può dirlo? Potrebbe anche essere diversamente...» che svaluta a priori possibili riflessioni critiche. Uno scetticismo filosofico che si rispetti, secondo me, dovrebbe avere le sue ragioni e una sua logica (non è poesia), ma per restare tale, non può avere la sua verità (può semmai prenderne in prestito come "strumento", ma non come conclusione: si può essere scettici della verità di x, alla luce della verità di a, b e c, che sembrano essere indizi della verità di non-x; tuttavia, se invece x viene falsificato "oggettivamente" da a, b, e c, non c'è posto per lo scetticismo, essendoci di fatto una dimostrazione convalidata). Di conseguenza, gli ambiti in cui il pensiero scettico può trovare pertinente applicazione sono limitati, usarlo dove non è compatibile può avere effetti collaterali, come quelli di un farmaco preso dalla persona sbagliata.
#934
Tematiche Culturali e Sociali / Evasione fiscale
05 Ottobre 2021, 20:37:51 PM
@InVerno e @Ipazia

Pare che la prima riga "ad effetto" del mio post sia stata letta come conclusione o succo del discorso, mentre era solo l'incipit, il gancio alla citazione iniziale riguardante il binomio assenza-di-possesso/felicità. Il secondo paragrafo, correggetemi se sbaglio, chiarisce come tale utopia "mancino"-francescano-zen, per me, sia destinata ad incagliarsi nell'atavica natura umana (abbassando Hobbes fino a Pinocchio, quindi senza troppi virtuosismi teoretici), per poi arrivare alla conclusione, banalmente messa alla fine del post (seguendo quindi l'ordine che dovrebbe risultare più user-friendly), consistente nella (cito) «buona pace di San Francesco e Buddha» e «la gioia del Gatto e della Volpe», considerato che il possesso di qualcosa (fra le righe si può leggere agevolmente, credo, che si tratti almeno di denaro) sia inevitabile.
Che render contenti il Gatto e la Volpe, non proprio emblemi di virtù, possa essere un "indorare la pillola" da proporre in una narrazione planetaria di marketing "di un certo tipo", o che quel "sarete felici non possedendo nulla" sia da intendere come ecumenica eterogenesi dei fini fra il WEP e l'ideale francescano (o dell'illuminazione zen o di un'utopia marxista), vi (r)assicuro sono "ammiccamenti" che esulano da ogni minima intenzione comunicativa del post (soprattutto se si intravvede un sottile sarcasmo, in quella prima riga, nel tratteggiare il World Economic Forum che si propone di portare la gioia fra le masse appellandosi ad una certa spiritualità... o poco dopo, quando si accenna ad un possedere «che qualcuno potrebbe voler limitare almeno al possesso del necessario»...).
A scanso di (ulteriori) equivoci: quel «sarebbe quasi bello e saggio, se non fosse che...» si riferisce al vivere felici senza proprietà (utopia, si diceva), non al farsi tenere per gli attributi dalla macrofinanza (senza voler entrare nel merito, ben oltre Hobbes e Pinocchio) o all'encomio dell'usura come modo di interazione sociale (direi poco compatibile con S. Francesco e Buddha, che, loro malgrado, tanto hanno dirottato il senso del post, probabilmente non scritto con adeguata attenzione ai "nervi scoperti" dei possibili lettori).
#935
Tematiche Culturali e Sociali / Evasione fiscale
05 Ottobre 2021, 11:59:51 AM
Citazione di: InVerno il 05 Ottobre 2021, 08:28:25 AM
Ricordatevi le previsioni del World Economic Forum: "Per l'anno 2030 non avrete nulla di proprietà, e sarete felici!"
In fondo questo scenario profetizzato (soprattutto se prendiamo per buona la seconda parte) realizzerebbe i migliori intenti dello spirito francescano (e zen): una felicità slegata dalla dipendenza dal possesso, l'insaziabile felicità del possedere (terre, azioni, NFT, etc. che qualcuno potrebbe voler limitare almeno al possesso del necessario) bypassata da una sazia e diffusa felicità del fruire senza possesso (siamo dunque ai confini di una "utopia mancina" inverata, ironia della sorte, dal trionfo della sua nemesi "turbocapitalista"?).
Sarebbe quasi bello e saggio, se non fosse che, temo, anche per fruire di qualcosa senza impossessarsi di nulla, bisognerà pur cedere qualcosa in cambio ("homo homini vulpes", rileggendo Hobbes attraverso Pinocchio), qualcosa che si ha e a cui si rinuncia, che sia tramite baratto o cessione di diritto di proprietà o tramite bitcoin autoprodotto; e quindi alla fine ci si ritrova con la necessità pragmatica di dover comunque possedere qualcosa (e quanto più sarà volatile, tanto più sarà meglio possederne in abbondanza, per non rischiare il digiuno forzato... con buona pace di San Francesco e Buddha, e per la gioia del Gatto e della Volpe).
#936
Citazione di: Eutidemo il 15 Settembre 2021, 11:19:45 AM
Strano, io l'ho postato come "pubblico", per cui chiunque dovrebbe essere in grado di vederlo!
Pare che per rendere il video consultabile anche dai non iscritti a Vimeo, oltre che impostarlo come "pubblico", tu debba anche classificarlo come "adatto a tutte le audiences" (se non erro: privacy/content/select-rating/all-audiances).
#937
Citazione di: Eutidemo il 09 Settembre 2021, 06:36:46 AM
i ricercatori,  utilizzando il nuovo codice "-DownloadFile" dal "comand prompt", come utente locale, hanno potuto utilizzare MpCmdRun.exe per scaricare lo stesso campione di ransomware WastedLocker utilizzato contro Garmin nell'ultimo grande caso di attacco di alto profilo.
Qui viene spiegato che sebbene sia possibile scaricare virus con quel comando, Defender dovrebbe poi comunque rilevare e bloccare tali virus (altri antivirus potrebbero invece lasciarli passare poiché scaricati tramite un programma di Windows). Ovviamente si tratta di una falla che, per risultare dannosa, presuppone che un hacker prenda il controllo (da remoto o in presenza) del "pc vittima" e poi, piuttosto che fare altro, usi la linea di comando per far arrivare alcuni virus, dopo essersi accertato che Defender non sia l'antivirus principale o averlo in qualche modo "inibito"; uno scenario che direi esula dalla casistica di un comune utente domestico.
#938
Citazione di: Eutidemo il 08 Settembre 2021, 07:11:03 AM
Ovviamente, specie per "reinstallare" i programmi, aggiornare i "preferiti" e gli "account" automatici ecc. ecc., ci vuole un po' di tempo; ma, in genere, non più di qualche oretta!
Per alcuni ransomware esistono delle "chiavi di decriptazione" che consentono di recuperare i file annullando il blocco del virus (questo sito ne fornisce alcune). Se non si vuole perdere tempo a reinstallare programmi e simili, più che fare un semplice back up in stile copia/incolla, si può creare una "immagine ghost" del disco (con l'apposita funzione di Windows o con altri software, anche gratuiti se non sbaglio) che all'occorrenza può essere reinstallata nel pc, riportandovi non solo i file personali ma anche i programmi già installati, le impostazioni, etc.
Riguardo gli "account automatici" sono diffidente, soprattutto se usati su siti importanti (banche, etc.), così come per i programmi o app che gestiscono le password: è come mettere un cartello segnaletico sulla cassaforte fidandosi del fatto che sia inespugnabile.

P.s.
Windows Defender, l'antivirus preinstallato nell'omonimo sistema operativo, ha una funzione integrata e personalizzabile di protezione cartelle contro il ransomware.
#939
Tematiche Filosofiche / Re:Metafisica del coronavirus
05 Settembre 2021, 11:39:28 AM
Se proprio si vuole dare una coordinata filosofica alla questione, sono ancora (narcisisticamente?) persuaso da quanto scrissi più d'un anno fa
Citazione di: Phil il 24 Marzo 2020, 11:39:03 AM
Forse, più che una "metafisica" del coronavirus, si potrebbe parlare, parodiando Foucault, della "macrofisica" del virus, totalitaria e senza compromessi [...], rispetto ad una "microfisica" del virus, quella dei comportamenti dei singoli (esco/non-esco, mascherina/non-mascherina, etc.), che pure possono innescare, con sommesso effetto domino, conseguenze dilaganti.
e questo breve articolo (firmato Rovatti) del "lontano" 1999 presenta, in tempi non sospetti, i temi a cui alludo e di cui il Covid rappresenta mera declinazione storica, non certo "evento filosofico".
#940
Ti segnalo che le immagini allegate sono troppo piccole per risultare adeguatamente leggibili e se ingrandite si "sgranano"; conviene usare un sito di image hosting che consenta di caricare immagini con dimensioni maggiori, come ad esempio questo.
#941
Attualità / Il valore di un uomo
01 Settembre 2021, 19:01:36 PM
Mi sembra, nella sua ambigua versatilità, un ottimo esempio di "motto rorschach": ognuno ci si (ri)specchia, nel senso che ci vede quello che vuole, inconsciamente o meno, vederci (perché attiva le sue "battaglie morali", la sua autodeterminazione, o meglio, eterodeterminazione sociale, intesa come identità rafforzata dalla differenziazione, etc.).
Curiosamente, in questa piccola casistica da micro-esperimento social(e), pare si tenda a vederci qualcosa con cui non si concorda, piuttosto che qualcosa che si approverebbe: Jacopus (con Eutidemo) e donquixote hanno dato letture contrarie, entrambi però leggendoci ciò che (magari sbaglio) non condividono; iano vede la "negatività" non nel senso della frase (se non erro), ma comunque nella inconciliabilità con ciò che realmente è chi l'ha proposta (e di cui non condivide i valori); Ipazia, dopo averci letto il minimo etico di una società patriarcale (che suppongo non approvi), nel commentare l'inversione della frase, parla di evidente valore femminile, implicito nel motto rovesciato, e scommetterei che anche tale evidenza non è di quelle che lei vede di buon occhio (sebbene anche il motto invertito sia, ereditando la dispersiva allusività di partenza, un rorschach con differenti interpretazioni: da spogliatoio, edipiche, social-estetiche, etc.).
Per essere una (sibillina) targa in memoria delle vittime del femminicidio, direi che non ha avuto, almeno qui, un grande effetto di "positività", a conferma di come la comunicazione sia un percorso sempre molto sdrucciolevole, anche quando magari si pensa di vincere facile...
#942
"Rilancio" i complimenti ad Eutidemo e, a proposito di bufale, segnalo questo simpatico "gioco didattico", promosso da ONU e OMS per esemplificare le strategie tipiche delle fake news in relazione al Covid; nel gioco si impersona uno "spacciatore di fake", così da mostrare il dietro le quinte di alcune dinamiche comunicative (mi pare sia la versione sintetica di questo altro gioco, in inglese e meno incentrato sul Covid, in cui si mostrano "strumenti del mestiere" come l'appello alle emozioni, polarizzazione, ad hominem, etc.).
Un altro test (in inglese) sul fact-checking relativo al Covid è disponibile qui, mentre per chi volesse invece testare la propria immunità alle fake news questo è invece un breve test, non a tema Covid, in inglese.
#943
Citazione di: ricercatore il 30 Agosto 2021, 12:45:37 PM
quando si è bambini serve l'aspetto "dogmatico" [...]
questo processo è l'ISTRUZIONE, far entrare il bambino all'interno della Civilità, guidandolo per mano e "sopprimendo" (con moderazione) i suoi istinti più animaleschi.

quando si entra nella fase più adulta, in adolescenza, serve cambiare approccio, andare sull'approccio "ellenico", oltre i confini dei Dogmi [...] serve trasmettere l'idea che la persona deve scoprire cosa c'è dentro di lui. il suo pensiero critico si deve sviluppare [...] questo processo è l'EDUCAZIONE, nel senso di "tirare fuori".

il mondo "vero" non ha bisogno di individui che ubbidiscono o si sottomettono a qualcosa, ma di individui vivi, generativi, fecondi.
Se ci fosse poi una terza fase, quella della maturità adulta, in cui serve uno sguardo trasversale e tendenzialmente imparziale che contestualizza, socialmente e storicamente, il senso del proprio agire e le "verità" del proprio mondo, fase caratterizzata dalla riflessione (dopo istruzione ed educazione)?
#944
In questa pagina governativa, dopo aver contato quasi 7000 decessi (non 13000) viene spiegato in grassetto che «Reports of adverse events to VAERS following vaccination, including deaths, do not necessarily mean that a vaccine caused a health problem»(cit.) ovvero che gli eventi avversi riportati nel database VAERS (la fonte citata nell'articolo che hai postato), incluse le morti, avvengono dopo il vaccino ma non viene verificato che l'effettiva causa di tali eventi sia realmente il vaccino, come anticipato nelle "condizioni di utilizzo" del database VAERS (e come spiegato qui e qui); notoriamente non tutto ciò che segue un evento ne è causato (come ci insegna la superstizione); ovviamente non viene messo affatto in discussione che ci siano stati realmente eventi avversi a seguito del vaccino, ma non sono i numeri del VAERS, per sua stessa ammissione, a dirci la cifra esatta.
Riguardo al confronto con i dati degli altri vaccini (x volte meno letali): paragonare un vaccino ad mRna, ancora in corso di sperimentazione, con un numero di vaccinati degno di una pandemia, con vaccini non ad mRna, ormai ben collaudati e meno impiegati, sarebbe secondo me un confronto poco sensato, sia statisticamente che logicamente. Ciò nonostante, pare che la mortalità americana sarebbe in linea con le dichiarazioni italiche: «I dati constano di 598.999 segnalazioni di reazioni avverse ai vaccini registrate negli USA dal 01/01/2021 fino al 09/08/2021 [...] tra i sintomi la "morte" è presente 2.756 volte, che, su 352.000.000 circa di dosi somministrate al 09/08, è una percentuale di 7,83 morti per milione di dosi. Al fine di confrontare il dato con quello italiano, ho fatto riferimento al settimo Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19 (periodo 27/12/2020 – 26/07/2021), dove a fronte di 65.926.591 dosi somministrate sono stati rilevati 498 decessi, con una percentuale di 7,55 morti per milione di dosi» (fonte).

P.s.
In fondo, seppur ci fosse una sostanziosa divergenza statistica fra i dati percentuali di eventi avversi post-vaccino in due paesi, ci ritroveremmo nella tragicomica situazione in cui il Paese1 guarda i dati del Paese2 e sospetta che i propri dati siano sbagliati, parziali o manipolati, intanto il Paese2, guardando i dati del Paese1, giunge alla medesima diffidenza sospettosa; "dati e buoi dei paesi tuoi", diranno i nonni del futuro...
#945
@Kobayashi

Se ci si muove nel campo della conoscenza, del capire come funziona l'uomo (o il mondo), il suo cervello, cosa c'è fisiologicamente "dietro" i suoi vissuti (v. titolo topic), etc. il rigore epistemico e l'appello all'immanenza, al fisico, mi sembrano imprescindibili (almeno se si vuol parlare di comprensione basata su "oggettività scientifica"). Innegabilmente l'uomo produce anche senso, arte, grandi narrazioni, etc. tuttavia questo aspetto poietico non va confuso con l'aspetto gnoseologico e scientifico, come, inevitabilmente, accadeva quando le scienze erano più acerbe e meno supportate dalla tecnica, che ha il ruolo di guastafeste o di grillo parlante, a seconda della prospettiva con cui la si guarda.
Il nichilismo, e mi scuso per l'off topic, ci ammonisce perlopiù dal confondere il funzionamento della vita con il senso della vita, la fisiologia (l'antropologia, etc.) con l'umanesimo; a farla breve: la scienza intersoggettiva con l'estetica soggettiva (o sociale). Saper distinguere una poesia da una spiegazione scientifica, senza rinunciare a nessuna delle due, o discernere il vissuto di un cambio d'umore da ciò che fisiologicamente lo causa, secondo me, non ci rende né macchine né meno umani, ma soltanto più saggi.