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Messaggi - Jacopus

#931
https://www.fnob.it/2018/12/13/i-retrovirus-endogeni-nellevoluzione-umana/

Pensarbene. La tua ipotesi è che vi sia una sorta di intelligenza, un progetto generale da cui le specie possono sempre attingere per adattarsi. Io non la penso così ed ho messo un link dove è specificato in modo un po' tecnico come una mutazione fondamentale dei mammiferi, ovvero l'organizzazione biologica della placenta nella femmina dei mammiferi (placentati) sia derivata da un retrovirus (come quello dell'AIDS, tanto per intenderci). In tutto ciò non ci vedo nessuna matrice ma esclusivamente il concorso di "caso" (un virus che ha infettato un mammifero, il mammifero ha conservato le informazioni genetiche del virus -come accade per gran parte del nostro dna non codificante -) e necessità (mantenere un cucciolo protetto dentro la pancia della madre è molto più sicuro di dover controllare un uovo, oltre a tutte le altre conseguenze del caso).
Quello che noi facciamo fatica a considerare è la quasi incomprensibile quantità di tempo che la natura ha a disposizione per sviluppare mutamenti che non sono solo quelli casuali della riproduzione genetica del singolo individuo, ma anche quelli che provengono da altri organismi come in questo caso (evoluzione non più rappresentato da un albero ma da un cespuglio). Questo mutamento nei mammiferi primitivi in mammiferi placentati (ricordo anche che non tutti i mammiferi sono placentati) sarebbe avvenuto 40 milioni di anni fa. La Storia dell'uomo che dura da 6.000 anni circa è lo 0,002 per cento di 40 milioni di anni. Ovvero, se paragoniamo il tempo in cui è intervenuta quella modifica con il tempo della storia e lo confrontiamo con la durata di una giornata, allora la storia con tutti gli imperatori, le spedizioni, le bolle, i commerci, le esplorazioni, le scoperte, è come se durassero un secondo e mezzo.  Le altre 23 ore 59 minuti e 58 secondi mezzo è il tempo che la natura ha avuto a disposizione per sperimentare forme di vita, che comunque erano iniziate a presentarsi non 40 milioni di anni fa, ma tre miliardi e mezzo di anni fa.

Ovvio che, a mio parere, vi sia una difficoltà cognitiva nel pensare che quello che siamo sia un accrocchio un po' casuale di ciò che già esiste. La natura in ciò non è certo o solo un ingegnere quanto piuttosto un artigiano un po' confusionario che però ha sempre presente un obiettivo: "primum vivere". E persegue l'obiettivo con tutto quello che trova, e che conserva un po' ossessivamente.

#932
Alcune precisazioni. Darwin preferiva il termine trasmutazione ad evoluzione, per sottolineare che non vi è nessun processo dal semplice all'evoluto. I nostri successori potrebbero essere dei batteri o delle tigri moralmente kantiane. Quello che descrive l'evoluzionismo è il processo di continuo adattamento delle forme di vita fra di loro e rispetto all'ambiente.
Rispetto alla religione Darwin non si è mai pronunciato e la stessa pubblicazione del suo libro sull'origine della specie fu per lui un dilemma, poiché si rendeva conto di minare le credenze religiose molto di più di quanto avevano fatto qualche secolo prima Copernico e Galilei.
In linea di principio, personalmente penso che si possa essere credenti ed evoluzionisti, visto che sono due dimensioni differenti, una basata sulla fede e l'altra su dati reali e su prove che si stanno moltiplicando geometricamente con l'avvento degli studi genetici.
Si tratta però, ad essere sinceri, di trovare una divinità diversa da quella biblica, poiché risulta bizzarro pensare ad un Dio che produce cinque estinzioni di massa, che fa proliferare miliardi di specie per poi estinguerle e farne generare altre. Al nostro pensiero ordinatorio, che è lo stesso che ha ideato la Bibbia, tutto ciò risulta assurdo. Non è certo l'Orologiaio leibniziano quello che ne viene fuori. È piuttosto un Dio che fa nascere la vita e poi se ne disinteressa, facendola progredire secondo l'unica legge della necessità di sopravvivere e trasmettere nel tempo il proprio codice genetico.
Un ulteriore intoppo è dato dalla certezza per la teoria evoluzionista che homo sapiens si estinguerà come tutte le altre specie. Non vi è uno statuto privilegiato previsto per l'uomo. E ciò è sottolineato dalle recenti teorizzazioni della presenza di coscienza e carattere in molti mammiferi superiori ma anche le forme di vita più semplici sono molto più simili a noi di quanto si credeva solo fino a 30 anni fa. È possibile ad esempio, che tutti gli animali sognino, poiché nel sonno dei ragni sono state registrate le fasi rem. E le api non sono solo istinto, perché apprendono le danze per localizzare il nettare dalle loro simili.
È possibile che anche il fantasticare sia un repertorio comune (sognare è fantasticare). La grande differenza è data dall'interazione avvenuta solo in homo sapiens fra fantasticare (SNC) e cultura che ha permesso uno sviluppo culturale di quelle fantasticherie, diventate sempre più complesse. Ed in questo vi è effettivamente un tratto evoluzionista, poiché credere di essere la stirpe eletta non fa altro che renderci convinti della nostra missione, del nostro compito, in sostanza dell'importanza della nostra vita, che è appunto il fine ultimo delle dinamiche evoluzioniste.
#933
Iano ha risposto a Pensarbene:
CitazioneNon c'è mai bisogno dell'alieno, Pensarbene, se ben ci pensi.
Come in questo caso , perchè se la vita crea ordine,  ciò non contraddice perciò la legge dell'entropia in quanto essa  aumenta in media.
L'alieno è buon succedaneo di Dio, perchè ci puoi spiegare tutto, e in effetti deve essere una fede quella nell'alieno che hai, perchè tendi a spiegarci tutto.
#934
Ho spostato qui l'intervento di Pensarbene e né approfitto anche per rispondere. Non c'è nessun mistero. Il surplus di energia dal quale tutte le forme di vita traggono le risorse originarie per vivere si chiama "processo di fusione nucleare che avviene a circa 150 milioni di chilometri di distanza dal pianeta Terra". Ciò non contraddice la regola dell' entropia che può funzionare anche a lungo termine. Infatti fra qualche miliardo di anni, quando l'elio sarà terminato il sole si espanderà inglobando anche la terra e a quel punto la vita non sarà più possibile sul nostro piccolo granellino di roccia.
#935
Pensarbene ha scritto:
Leggermente ot:i sistemi viventi consumano più energia di quella che producono,inoltre inviano all'ambiente scorie di ogni genere ecc ..
Secondo leggi della termodinamica,l'entropia dovrebbe dominare tutti i mondi abitati,a meno che ci sia un input di energia che arriva da non si sa da  dove,come,quando e perchè.
In questo modo gli ambienti riceverebbero questo surplus e ciò spiegherebbe il sussistere della vita.
È una cosa che ho discusso in passato  e mi piacerebbe discuterla qui.
La vita ,come tale ,non è un affare in termini energetici ma una perdita continua di energia.Aggiungismo la chiusura degli ambienti viventi sui pianeti e la ridondanza di informazioni.
Qualcosa non quadra in tutto questo.
Perchè scrivo ciò?
Perchè ,dal momento che "nulla si crea,nulla si distrugge,tutto si trasforma",chi ci regala quel surplus che tiene in vita evolutiva e sempre più complessa la vita sulla Terra?
#936
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
07 Luglio 2023, 11:26:00 AM
CitazioneTu stai confondendo la lentezza strategica della macchina bellica ucraina con l'eventualità che questo sia il segno di un indebolimento della volontà e capacità di far la guerra da parte degli ucraini, le cose non stanno per niente così. Di un totale di 35 brigate dei vari corpi, destinate all'offensiva, l'Ucraina ne utilizza in attività solo 5, oltretutto in forma parziale e a rotazione, prima di fare valutazioni aspettiamo almeno di vederle in azione tutte, dopo, se ci saranno ancora soldati russi rimasti vivi in Ucraina, si potrà trattare.
La macchina bellica ucraina, come ogni macchina bellica moderna, è la conseguenza militare di uno stato e delle sue alleanze. Non credo possibile che uno stato, per quanto supportato, di soli 40 milioni di abitanti possa sconfiggere uno stato di 180 milioni di abitanti, per quanto corrotti, demotivati e quant'altro. Tra l'altro uno stato che non è il Congo, con tutto il rispetto per il Congo.
Penso come Niko, che la guerra se non si troverà un compromesso, durerà ancora molti anni, con vantaggi enormi a livello globale per Cina e USA e un progressivo indebolimento di Russia ed Europa.
#937
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
06 Luglio 2023, 19:17:51 PM
Provo a fare un esame di realpolitik da "profano". Prima congettura: al di là delle ragioni e dei torti delle due parti in guerra, non credo che il fronte si sposterà più di molto. La Russia sarà sempre rifornita o si autorifornirà così come l'Ucraina. All'incirca il confine attuale corrisponde al confine linguistico ucraino/russo. Non vi sembra opportuno chiedere che si faccia una pace di compromesso? Che Putin sia un oligarca lo do per scontato, ma in questo momento rappresenta la Russia e i russi. Dobbiamo per forza umiliarli in questo modo? Chi vince in questo gioco al massacro? Gli Stati Uniti e la Cina. Chi perde in questo gioco? La Russia e l'Europa. Io penso che se l'Ucraina cercasse una pace di compromesso, la Russia accetterebbe. Ma l'Ucraina non lo fa perché è legata a filo doppio a Washington. Al di là dei presidenti , devo riconoscere che la politica estera degli USA ha infilato un doppio successo, prima la brexit ed ora la guerra Ucraina. La possibilità che L'Europa divenisse un soggetto politico non più subalterno agli USA è così sfumato.
PS: per essere chiari, preferisco mille volte essere subalterno agli USA che alla Russia, ma ancor meglio sarebbe non essere subalterni di nessuno.
#938
Direi che il principio spinoziano è molto sintonico con il gnothi seauton. Ha molto a che vedere con la necessità di avere uno sguardo sulla totalità del mondo e delle sue possibilità. Al contrario un certo modo di concepire la scienza produce strumenti di precisione che separano e differenziano e solo in questo modo possono giungere a livelli di precisione tali da poter manipolare il mondo. Si tratta però di una manipolazione che manipolando, rompe le connessioni e le relazioni fra i soggetti del mondo. Pensare nel senso di lasciare possibile sempre altro e sempre il contrario di ciò che si pensa è un atto riflessivo fondamentale da molte prospettive, non ultima quella della limitazione della violenza umana. Il pensiero scientifico che non si interroga sulle sue premesse epistemologiche è un pensiero fideistico e assolutizzante molto simile a quello religioso integralista. L'irriducibilità dell'uomo sta anche in questa capacità di vedere criticamente il mondo che lui stesso ha costruito, prima con il pensiero e poi con l'azione. In ogni caso non penso che questa irriducibilità sia esclusivo appannaggio di homo sapiens, a causa di una sorta di investitura. Altre specie potranno giungere a analoghi livelli di irriducibilità o diversi livelli di irriducibilità, e in ogni caso ogni specie in realtà ha strati di irriducibilità, così come all'interno della specie umana, vi sono soggetti più irriducibili di altri.
#939
Ammetto che la discussione ha un tono polemico e provocatorio ma, da parte mia, vi è anche una genuina curiosità delle risposte dei credenti che vorranno partecipare. Proprio per questo tono dissacratorio ho preferito mettere la discussione in Scienza e tecnologia.
Quindi, se accettiamo le scoperte della geologia come "vere", dobbiamo accettare il fatto che 66 milioni di anni fa un grande meteorite sconvolse la vita sulla terra, facendo estinguere tantissime specie e famiglie di specie, come in primo luogo, i sauridi di terra. Fu un evento sconvolgente che permise alla categoria dei mammiferi di espandersi fino a diventare i dominatori del pianeta e fra di essi l'uomo, che ha raggiunto l'apice del dominio negli ultimi ventimila anni. Quello che mi domando, a voler conciliare questa concreta certezza di come si svolsero i fatti e l'esistenza di Dio è: " perché Dio, il quale è onnipotente, ha progettato un piano così bizzarro, al punto da lasciar dominare la terra per milioni di anni ai sauridi, per poi sterminarli per far posto ai mammiferi e infine far apparire l'uomo, l'unico creato a sua immagine e somiglianza."? Il piano mi sembra più uscito dalla mano di un Dio capriccioso e distratto e non da un Dio rigoroso e consapevole del suo progetto. I credenti come si spiegano queste apparenti incongruenze ed eventualmente come le spiegano le correnti teologiche?
#940
Ipazia, mi viene da risponderti con un motto di Gregorio Magno, che mi è particolarmente affine:
"pro veritate adversa diligere", che significa sia "la verità si raggiunge amando ciò che è contrario", sia "la verità si raggiunge amando le avversità". Oppure senza scomodare Gregorio Magno, possiamo interpellare Spinoza l'eretico e il suo "omnis determinatio negatio est".
La differenza è quantitativa, credo. In questo sta la irriducibilità dell'uomo, perchè può pensare altrimenti e nel pensare altrimenti struttura una tradizione, che diventa una cultura che struttura il pensiero successivo. Volenti o nolenti anche quanto sto scrivendo, nel suo piccolo, struttura il pensiero di chi sta leggendo. Più si scende nella semplicità delle forme di vita e più questo pensare altrimenti si riduce, senza sparire, poichè anche i mammiferi non sono solo istinto, e probabilmente neppure le api, ma il repertorio di quanto è possibile fare per esprimere la propria vita è inversamente proporzionale a due fattori che sono il SNC e la Cultura. Si potrebbe un pò per gioco esprimere il tutto attraverso una formula: Q SP = Q SNC x Q C. dove Q è la progressione e SP le scelte possibili, SNC il Sistema Nervoso centrale e C la cultura.
#941
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ordini ed Albi
28 Giugno 2023, 15:01:50 PM
Per Claudia. Il mio era un discorso generale che esula da quello relativo agli albi professionali, che però possono essere condizionati dal clima generale.
Il capitalismo non ha a che fare con la distruzione delle regole ma con una certa strutturazione delle regole. Non ho mai detto che si possa vivere in società senza regole poichè, come ben sai, "ubi societas, ibi ius". Ma la strutturazione delle regole che il capitalismo promuove è disfunzionale al punto di essere disfunzionale anche per lo stesso capitalismo. Infatti il capitalismo si fonda su valori che sono parassitari, poichè organizzati secondo criteri di competizione, di vittoria, di aumento illimitato di risorse e consumi, sul senso del "no limits", del successo personale misurato sulla ricchezza detenuta, indipendentemente dai modi che l'hanno permessa. Il problema è diventato ancora più preoccupante nel momento in cui il capitalismo non ha più avuto competitori a livello di sistema, diventando una sorta di "monopolista delle visioni del mondo". In sostanza si è creato il paradosso letale del capitalismo che fa della competizione una propria bandiera ma che non ha competitori a livello di costruzione ed elaborazione del senso della società. E' illuminante in questo senso la serie "Breaking Bad", che dice meglio di ogni trattato marxista, cosa significa essere un abitante più o meno entusiasta dell'ambiente capitalistico.
Questo però non significa essere contro le regole, ma contro un certo tipo di concezione "materiale" delle regole, visto che la concezione "formale" delle regole continua ad essere quella dello stato di diritto, che però diventa sempre più un simulacro, un anfora vuota che serve al massimo per ingannare la massa, facendole credere che viviamo nel "migliore dei mondi possibili".
Ammetto che abbiamo ancora la libertà di parola, il che non è un fattore irrilevante, anzi è uno dei più importanti diritti dell'uomo, ed è anche uno dei motivi attraverso i quali il capitalismo è finora riuscito a sopravvivere a continue crisi e cambiamenti della società. Ma oggi la sfida consiste proprio in questa situazione di monopolio simbolico del capitalismo, che non si era mai verificato nei precedenti 500 anni di vita del capitalismo moderno.
A proposito delle regole, invece direi "evviva le regole" e non potrebbe essere altrimenti visto che i miei studi originari sono stati giurisprudenziali, anche se poi approdati ad altri lidi.
#942
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ordini ed Albi
28 Giugno 2023, 09:18:21 AM
Lo stato, Pensarbene, non conta più niente, al massimo è il "garzone del droghiere inviato per riscuotere i sospesi",
e il droghiere è la rete interconnessa dei consigli di amministrazione delle multinazionali.
#943
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ordini ed Albi
28 Giugno 2023, 07:53:05 AM
CitazioneE se è sacrosantamente vero che non possa esistere società o consesso umano senza regole...possiamo solo immaginare quale sarebbe il delirio totale di una malaugurata società in cui ciascuno , in ogni ambito, fosse libero di alzarsi al mattino con la propria mattana (anche professionale, per restare in tema) spacciandosi Verbo...ma essendo solo fuori come un balcone!  :-X
La distruzione, svalutazione, violazione delle regole in nome dell'individualismo è la conseguenza dell'ideologia capitalista, che si fonda sulla possibilità di convertire ogni valore in valore finanziario.
#944
Telmo Pievani racconta quella che si chiama teoria evoluzionistica sintetica, che è la fusione dei dati dell'evoluzionismo classico paleontologico e biologico con quelli provenienti dalla genetica. La sua fondatezza scientifica è identica alla legge di gravità ed uno dei suoi principi è proprio l'imperfezione delle forme di vita.
Imperfezione che deriva dai compromessi che le forme di vita devono adottare in relazione all'ambiente in cui vivono. Una forma di vita perfetta dovrebbe presuppone un ambiente statico, ma questo non avviene. L'ambiente è geologicamente e climaticamente in continuo mutamento, oltre a mutare i rapporti e le relazioni fra le forme di vita. Noi siamo il risultato di forme di vita che per prime usarono l'ossigeno per vivere e questo è un grande problema perché l'ossigeno ossida (cioè invecchia) le proteine di cui siamo composti. Ma le forme di vita aerobe hanno avuto tanto successo che le forme di vita anaerobe sono confinate nei vulcani sottomarini, sotto forma di batteri. Sulla imperfezione biologica dell'uomo si può scrivere un libro, anzi in realtà è stato già scritto proprio da Telmo Pievani. La posizione eretta è ad esempio un classico esempio di imperfezione perché ha ridotto il numero di feti che possono essere ospitati nella placenta, ed ha aumentato esponenzialmente il rischio di morte per le madri al momento del parto. Però ci ha liberato due arti, con le conseguenze note di ciò (manipolazione dell'ambiente, costruzione di manufatti compresi quelli a significato simbolico e così via).
#945
CitazioneNoi intesi come quel gruppo arbitrario quanto motivato ad agire insieme, per il bene non più solo nostro (su questo si fondano le vecchie metafisiche) ma di un gruppo sempre più allargato, man mano che si scopre quanto siamo funzionali gli uni agli altri.

Questo mi sembra un punto importante. Le concezioni etiche trascendenti o naturalistiche peccano o perché sovrastimano il bene dell'umanità rispetto al resto dell'ambiente minerale ed animale circostante o perché lo ritengono già determinato e quindi non disponibile nelle capacità umane, che rispondono a leggi fisiche inevitabili. Quello che vorrei comunicare è proprio la necessità di evitare sia la Scilla del bene come appannaggio esclusivo o preminente dell'uomo (etica trascendente monoteistica), sia la Cariddi del bene come indifferenziato e relativo, essendo sovrapponibile alla realtà dei fatti naturali (etica naturalistica). L'uomo, utilizzando una nuova immagine, è un "acceleratore" di nuove opzioni, non più o non solo collegate al motore della varianza filogenetica, che necessita di centinaia di migliaia di anni per diventare operativa, ma collegate con la sua capacità di ricerca di nuove possibilità. Anche il male più oscuro e nefando potrebbe essere letto proprio nel senso di darsi nuove possibilità di esistenza? In tal caso, quello
che propongo è un approccio che non deleghi una divinità a interrompere le
Possibilità di Esistenza, e neppure che le Possibilità di Esistenza si diffondano per forza della natura, ma che siano guidate dall'uomo, oltre lo stato di minorità imposto a lui dalla storia, dalla tradizione o dalle istituzioni.