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Messaggi - baylham

#931
Personalmente non credo ai miracoli perché condivido la tesi che chi crede ai miracoli è costretto a credere a qualunque cosa.

Infatti vorrei proporre una ipotesi di miracolo da una prospettiva integralmente laica. Normalmente il miracolo è inteso come una manifestazione divina, l'autore del miracolo è un dio. Proviamo ad immaginare un miracolo senza un agente, senza un dio autore. Sarebbe allora una potenza di miracolo, un miracolo miracoloso.
#932
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia ...ecologica.
08 Agosto 2018, 10:07:50 AM
Senza discutere di aspetti tecnologici che ignoro, non mi sembra una buona notizia per almeno due motivi:

primo, con l'attuale consumo energetico la maggioranza della popolazione umana è ancora povera, la malnutrizione e denutrizione sono consistenti.

Secondo, leggendo tra le righe la tua informazione, le multinazionali stanno già tenendo un prezzo del petrolio superiore rispetto al prezzo minimo possibile, hanno già delle rendite.
Quindi non sono le multinazionali a non rendere convenienti le energie alternative, al contrario il prezzo del petrolio senza oligopoli potrebbe ulteriormente scendere.
Gli stati possono porre delle imposte sulla produzione o sul consumo di petrolio. Ovviamente aumentando la povertà, quindi la malnutrizione e denutrizione, della popolazione umana esistente a favore delle popolazioni, generazioni future. Ho forti dubbi sull'accettazione diffusa di questo scambio.
#933
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
06 Agosto 2018, 12:01:30 PM
Riflettendo sull'esistenza di Dio ero giunto a questa constatazione paradossale, che la fede più problematica è quella dell'ateo, di chi non crede all'esistenza di Dio e quindi non sarà mai in grado di verificarlo. Quindi l'ateismo è una fede assurda, senza alcun fondamento?

Ho dovuto ripensare il mio ateismo daccapo, finché non ho capito che la stessa esistenza di Dio non sarebbe affatto una falsificazione del mio ateismo ma la sua ulteriore conferma. Se Dio esistesse sarebbe in una condizione simile a quella dell'uomo, di un granello di sabbia, di un extraterrestre, parte di un sistema. Ciò che trascende l'esistenza è inesistente.

La fede e la ragione che sostengono la religiosità possono essere ribaltati a favore dell'ateismo: la fede, la trascendenza, il miracolo, da elementi portanti del teismo diventano elementi a supporto dell'ateismo.
Perciò non è la fede che distingue un teista da un ateista.
#934
Citazione di: Eutidemo il 26 Luglio 2018, 13:51:12 PM
la stessa si presume sostenuta, salvo prova contraria, 

E' una presunzione semplice, come prova contraria basta dimostrare un decremento patrimoniale corrispondente.
#935
Citazione di: anthonyi il 24 Luglio 2018, 07:15:29 AM
Certo qualche volta sembra che la transustanziazione si sia concretizzata come evento materiale, come nel miracolo eucaristico di Lanciano che, realizzatosi circa 1000 anni fa, ci ha lasciato un anellino di carne rinsecchita e 5 grumi di sangue (umano, maschile, di gruppo AB positivo, cioè lo stesso tipo che si rileva in tutti gli eventi prodigiosi nei quali appare il sangue) che in questi mille anni sono stati esenti da qualsiasi attacco da agenti biologici, cosa dimostrata da indagini al microscopio che evidenziano che tutte le cellule sono integre e perfettamente riconoscibili e descrivibili. Le stesse indagini hanno permesso di evidenziare che l'anellino di carne non è stato ottenuto dal taglio dal corpo di un essere vivente, e che presenta, ordinatamente, nella sua struttura, tutti i tipi differenti di cellule presenti nel cuore umano, pur non avendone la forma.
La sua formazione è, a tutt'oggi, per la scienza, un fenomeno inspiegabile.
Un saluto

Dunque la transustanziazione non sarebbe la conversione del pane e vino nel corpo e nel sangue di Gesù, ma la conversione del pane e del vino in un pezzo di carne e sangue rinsecchito chissà come? Allora Gesù è proprio morto.
#936
Citazione di: Eutidemo il 23 Luglio 2018, 14:05:03 PMIn che senso una una disuguaglianza giusta produrrebbe sempre una disuguaglianza ingiusta? Se io, questo mese, faccio più ore di straordinario di te, ne deriva una giusta una disuguaglianza economica tra noi due, perchè, a fine mese, io ho guadagnato più di te; quale sarebbe la disuguaglianza ingiusta che ne deriva?

Supponiamo che il genitore utilizzi la giusta disuguaglianza di reddito per migliorare la condizione dei figli, che a sua volta migliora la sua condizione di genitore. 
Una giusta disuguaglianza avvantaggia i figli di questo genitore rispetto agli altri e produce la condizione di ingiusta disuguaglianza tra i figli dei diversi genitori.
#937
Citazione di: paul11 il 22 Luglio 2018, 11:05:09 AM
E' la dimostrazione che alla fine o se si vuole all'origine, l'economia ,come molte discipline, è costruita su una ideologia, sulle scelte di postulati scartandone altri.
A me interessa che ognuno vivi dignitosamente a disoccupazione zero. Secondo te non è possibile?

In merito alle posizioni del decreto dignità, o meglio ai ruoli.Sono d'accordo che chi ha un ruolo di boiardo non debba esser influenzato dal colore politico dei ministri.
Ma è altrettanto vero che una stima, una critica, non è mai neutra e in questo caso a mio avviso è strumentale , è un gridare "al lupo!" si un decreto che poco muta nel sistema economico e sociale.
E se si cominciano a fare stime solo per cambiamenti di virgole, significa che quando dovrà toccare al reddito di cittadinanza,
alla modifica del riforma Fornero sulle pensioni. ci sarà un forte muro di ululati che peroreranno la causa del fallimento dello Stato italiano.
L'economia si regge su pseudo paradigmi che  poco o nulla hanno di scientifico, ma è solo un equilibrio di poteri di forza.
Per cui ogni analisi è all'interno di uno scenario rappresentativo precostituito.
Ma adatto che non sono solo i boiardi di Stato a errare, ma FMI, Banche Centrali, Enti internazionali che continuano a cambiare le stime di indici molto più importanti, di ciò che stiamo discutendo dimostrando che nulla di predittivo è formulabile è dentro la logica della rappresentazione di un sistema complesso come l'uomo.
Quindi le stime sono ormai "psicologia mediatica" che condizionano le motivazioni all'acquisto o al risparmio, a creare imprese, investire, ecc.

L'economia, il diritto, la scienza, la religione, la filosofia sono ideologie. Lo stato, il governo, la piena occupazione, la pensione, il reddito, la moneta, il lavoro si reggono su ideologie. Le ideologie sono come le specie in biologia, nascono, evolvono e si estinguono. Quelle più adatte sono quelle che durano di più di altre.

In una economia di mercato, ma in generale in economia, la piena occupazione non è possibile stabilmente, non dura, e non è nemmeno desiderabile, viene a mancare una riserva di lavoro e molti lavoratori sarebbero stressati.

Dubito che uno stato fallito sia in grado di mantenere il reddito di cittadinanza, il sistema pensionistico e forse la stessa democrazia.
Personalmente ritengo che il reddito di cittadinanza sia una stupidaggine degna di Grillo e dei grillini. Il reddito minimo va assicurato agli inabili al lavoro, per gli abili al lavoro ci sono i sussidi di disoccupazione, i lavori socialmente utili ed i corsi di formazione professionali. La riforma Fornero è necessaria per motivi demografici ed economici, la correzione opportuna riguarda lo scambio anticipo, minore pensione, già introdotta parzialmente.

Tute le previsioni sono incerte e quindi più o meno affidabili, dipende molto dalla soglia di precisione voluta. Alcune previsioni, come quelle economiche, danno origine a processi retroattivi negativi, di autoconvalida.
#938
Ho l'impressione che una disuguaglianza giusta produca una disuguaglianza ingiusta. 
Mi limiterei a registrare le disuguaglianze e indicare quali vanno corrette secondo criteri di giustizia.
#939
Conoscere l'avversario è il miglior modo per contrastarlo. Qualche volta l'avversario può addirittura trasformarsi in un sodale.

Attualmente sono al di fuori degli studi economici, un analfabeta di ritorno, ma durante la mia formazione gli stimoli più importanti sono venuti dagli avversari delle mie concezioni e ideali: Malthus, politicamente un reazionario, Lucas, un economista liberista, e Nozick, un filosofo libertario.

Nel caso di Nietzsche sono d'accordo con Phil di distinguere il contorno ideologico dal nucleo filosofico, che costituisce una proposta ed una sfida aperta per tutti, soprattutto per chi, come me, rifiuta il contorno.
L'approccio moralistico distorce e allontana la comprensione del nucleo filosofico. Grazie agli approfondimenti sul forum ho compreso la sua rilevanza filosofica, confermata dalla lettura di qualche manuale di filosofia.

Il suo nucleo filosofico mi mette in contraddizione, ma è il mio stato abituale, su molti punti. Invece considero il super o oltre uomo pura metafisica, una nuova religione, l'eterno ritorno una intuizione oscura, oltre che per i suoi estimatori e detrattori, anche per lo stesso Nietzsche.
#940
Citazione di: paul11 il 21 Luglio 2018, 15:29:29 PM
Baylham
E chi ha  deciso che il lavoro umano e relativa capacità di sopravvivere in un sistema costruito sull'economia di scambio, debba essere per forza di cosa una variabile dipendente ad un termine"economia" che sembra essere un destino divino?
Ecco emergere la filosofia economica e quella cultura pestilenziale della modernità in cui l'uomo si è affidato alla tecnica.

Nessuno ha deciso, perché nessuno ha il controllo del sistema, soltanto un controllo parziale, limitato, tecnico appunto.
Che cosa significa, implica che il lavoro sia una variabile indipendente dall'economia? Per me non ha alcun significato, senso all'interno di un sistema interdipendente. Inoltre il lavoro è un mezzo non un fine.
Non riesco a comprendere questo atteggiamento negativo verso la tecnica: la tecnica è ovunque, è incorporata nella biologia dell'uomo, in qualunque attività dell'essere vivente. 

Ripeto per l'ultima volta: l'unico a drammatizzare, enfatizzare le prevedibili, almeno nel segno negativo, stime dell'INPS è stato il ministro Di Maio: volere una frittata (politica) senza rompere le uova (tecnica) "significa perciò perdere sempre più contatto con la crosta terrestre, mettersi in orbite lontane dal nostro pianeta".
Per me l'indipendenza dei tecnici dai politici è un bene, i ruoli vanno sufficientemente distinti.
#941
Citazione di: paul11 il 20 Luglio 2018, 22:16:31 PM
Il numero dei lavoratori non aumenta o cala se la domanda del consumo è stabile e fatte salve le altre componenti del costo(capitale e materie prime).
I sindacati si illudono e illudono  di contrattare i livelli(il numero) occupazionali, loro servono a contrattare le declaratorie e i livelli salariali, il costo del lavoro per il datore.In quanto il numero di occupati, lo ribadisco per l'ennesima volta, è il mercato con  la domanda, vale a dire i consumatori, che lo decidono.
Il mercato del lavoro, come si sa ha la domanda (chi cerca lavoro) e l'offerta(chi offre lavoro).

Sbagliato , la quantità di occupazione dipende dalla domanda e dall'offerta del sistema economico complessivo, che guarda caso è  aperto, internazionale, non chiuso, nazionale. Che sia aperto è un bene per la maggioranza degli italiani.
La domanda non è formata soltanto dai consumi e dalla spesa pubblica, ma soprattutto dagli investimenti, il motore del sistema capitalistico, che guarda caso dipendono dalle aspettative di profitto, aspettative sul futuro che sono incerte. Se quindi qualcuno crede di rendere certo, stabile un posto di lavoro di una impresa non ha la comprensione di come funziona un sistema capitalistico, aperto o chiuso che sia.
Nel mercato del lavoro l'aumento dei prezzi o dei costi del lavoro inevitabilmente riduce la domanda di lavoro. Nell'economia generale l'aumento dei prezzi non è affatto indifferente, normalmente innesca dinamiche che riducono la quantità di produzione e di lavoro. Chi studia economia monetaria sa che la moneta e quindi i prezzi non sono neutrali.

La vita è precaria, l'amore è precario, la felicità è precaria, per quale mistero il posto di lavoro deve essere certo, stabile, soprattutto oggi che i cambiamenti economici stanno accelerando in modo vorticoso. La stabilità dell'occupazione va cercata nel sistema, se ci si riesce, non nel singolo posto di lavoro ed il sistema è internazionale.
#942
Sulla scarsa efficacia di questo decreto sulla precarietà del lavoro sono d'accordo.

Difendo il comportamento corretto del dirigente Boeri e dell'INPS rispetto a quello poco dignitoso del ministro Di Maio.

Gli effetti complessivi del decreto per la parte del lavoro comportano un modesto aumento dei costi amministrativi del lavoro, una modesta diminuzione della produttività del lavoro, un aumento del rischio e dei costi del conflitto giuridico. Non vedo alcun aumento della domanda effettiva, semmai una minima riduzione degli investimenti. In breve complessivamente un modesto aumento dei costi del lavoro per le imprese, una modesta riduzione dei profitti e quindi una modesta riduzione della produzione e dell'occupazione. Questo in base a un qualunque modello economico generale di  ispirazione neoclassica o keynesiana.
#943
a paul11

tu stesso affermi che l'effetto più probabile sarà quello di aumentare il turn over dei lavoratori a tempo determinato, aumentare quindi la loro precarietà.

Per quanto riguarda la stima sull'occupazione non mi pare difficile da prevedere che il segno sia negativo trattandosi di maggiori costi per le imprese e la stima di 8.000 in meno è irrisoria rispetto al numero dei lavoratori a tempo determinato, come è irrisoria la portata del decreto su questo tema. Se sei interessato alla modalità di determinazione della stima leggi la relazione allegata al decreto.

Che cosa si aspettava il ministro, che l'INPS gli desse una previsione di aumento dell'occupazione basata su che cosa, per quale incomprensibile motivo? In quel caso la dirigenza tecnica dell'INPS sarebbe stata ridicolmente servile ai voleri della politica.
#944
Il cosiddetto decreto dignità voluto dal ministro agisce, in modo oltretutto incoerente, in un orizzonte economico capitalistico, non c'è alcun orizzonte rivoluzionario nella testa di Di Maio e dei grillini.

In questo orizzonte, che Boeri conosce tecnicamente molto più di Di Maio, gli effetti del decreto sono quelli facilmente prevedibili: un aumento relativo dei costi del lavoro diminuisce la quantità della domanda di lavoro. Si trova in qualunque manuale di economia.
Costo del lavoro che è basso in Italia rispetto ad altri paesi sviluppati ma sempre alto rispetto ai concorrenti polacchi, cinesi o indiani. L'orizzonte capitalistico non è nazionale ma internazionale.

Apprezzo molto Boeri per la giustamente rivendicata indipendenza della tecnica dalla politica.
#945
Citazione di: Ercole il 17 Luglio 2018, 21:13:18 PM
Propongo una riflessione: come si può fondare razionalmente il fatto che il Mondo continuerà ad esistere dopo la fine del Soggetto? Da dove deriva la certezza che la Realtà non cessi interamente con la fine della mente che la pensa?

Sullo stesso fondamento secondo cui esiste un mondo durante la vita del soggetto.