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Messaggi - Eutidemo

#931
Ciao Anthony. :)
Hai ragione!
Tanto più che anche la Beretta produceva e produce vari tipi di "minipistole", come la A21 BOBCAT cal.22 LR; quella con cui Adriatici sparò al marocchino.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#932
P.S.
Alla fine del secolo scorso la "North American Arms",  considerata la rischiosità del grilletto "a sperone" (cioè senza "ponticello"), aveva perfezionato la meccanica della sua piccola pericolosa rivoltella, applicandole un "cilindro di sicurezza", caratterizzato da "tacche" lavorate a metà tra le "camere di cartuccia";  in tal modo l'attuale "mirevolver" della "North American Arms" può essere trasportato in sicurezza con tutte e cinque le camere caricate, semplicemente appoggiando il cane in una apposita "tacca di sicurezza".
***
Però sono tutt'ora in vendita, nelle armerie, anche i vecchi "minirevolver" della "North American Arms" senza tacche di sicurezza; per cui bisognerebbe sapere "quale" modello di "minirevolver" si portò dietro  Pozzolo quella sera.
Cosa che i giornali non dicono.
***
Ed infatti, se si trattava  del vecchio modello di "minirevolver", il proprietario "diligente" avrebbe dovuto semplicemente farlo "aggiornare", in modo del tutto gratuito, dalla della "North American Arms"; che si offre spontaneamente di farlo, in poco tempo, a chiunque glielo richieda.
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Se Pozzolo avesse trascurato di far praticare tale aggiornamento, oltre che di "imprudenza", sarebbe colpevole anche di "negligenza"!
***
Spero per lui che non sia così!
***
#933
Citazione di: daniele22 il 05 Gennaio 2024, 14:23:38 PM
Ciao Eutidemo, fai bene a dubitare assai, comunque, non c'entra nulla, ma ti allego ugualmente questa canzone berbera algerina il cui testo si rifarebbe ad un'antica storia che ricorda un po' la favola di cappuccetto rosso. Un saluto

https://youtu.be/fyxiOtwctgQ?si=qMq94dZ0VsFDyznX
E' una canzone che non conoscevo, ma che è molto bella :)  
#934
Riguardo al caso Pozzolo i giornali, a cominciare da Repubblica, hanno riferito la meccanica dello sparo di un "revolver a tamburo" in modo del tutto inesatto.
***
Ed infatti, su "LA REPUBBLICA" del 4 Gennaio 2024, Luca Monaco scrive testualmente:
<<La "North american arms" (l'arma dell'incidente) è pur sempre un "revolver a tamburo"; quindi, per armare "il colpo in canna" è necessario alzare il "cane", premendo forte verso il basso, con il pollice, la leva appena sopra il calcio. Solo così si inserisce "il colpo in canna". Dopodiché occorre tirare il "grilletto" per azionare il "percussore" sul proiettile e far partire lo sparo.>>
***
Ma Luca Monaco, in poche righe, è riuscito a scrivere due colossali "castronerie", per confondere ulteriormente le idee a dei lettori; che, probabilmente,  nella maggioranza dei casi, sono più ignoranti di lui in materia di armi.
***
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I REVOLVER IN GENERALE
Ed infatti:
.
1)
Nei "revolver" (in italiano "rivoltelle"), il proiettile non va mai "in canna" prima dello sparo, ma resta tranquillo nel vano del tamburo, denominato "camera di cartuccia"; ed è lì che lo colpisce il percussore dopo la rotazione del tamburo e la pressione del grilletto.
.
2)
Nei moderni "revolver" da difesa, non è affatto necessario alzare il cane per sparare; come, invece, era necessario fare ai tempi del Far West!
Ed infatti, ormai, i "revolver" sparano tutti tranquillamente in "azione mista", e non più solo in "azione singola", come accadeva una volta; cioè basta premere il grilletto ed il cane si alza e si abbassa da solo, automaticamente, sul percussore per consentire più spari in rapida successione, senza la necessità di doverlo rialzare ogni volta con il pollice.
Si veda, al riguardo, questo breve videoclip da me realizzato:
***
Nei moderni "revolver" e nelle "pistole" in generale, questa è la "regola"; però, volendo sintetizzare e semplificare al massimo, ci sono alcune "eccezioni":
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a)
 I "revolver da competizione western"
(una tipologia "folcloristica" di gare di tiro a segno).
Tali pistole riproducono "volutamente" l'arcaica meccanica delle vecchie pistole ottocentesche con lo sparo in singola azione; ivi compresa la piccola "Derringer", che  è una storpiatura del cognome di Henry Deringer, il famoso costruttore di pistole tascabili vissuto nel XIX secolo, con la quale venne ucciso Lincoln.
Ma tutte tali armi, sebbene assolutamente "inadatte alla difesa" a causa del loro scarso "rateo di tiro", visto l'"elevato calibro" delle loro munizioni (compresa, in genere, la "Derringer"), vengono sempre usate in appositi poligoni di tiro.
.
b)
 Le "pistole da salotto ".
Fu Flobert a realizzare quelle che chiamò "pistole da salotto", le quali, per il loro "ridotto calibro", erano progettate appositamente per il tiro al bersaglio in case di abitazione; originariamente si trattava di pistole Flobert Parlor da 6 mm, diventate di moda a metà del XIX secolo, e che nei ricevimenti altolocati erano molto di moda (ci sparavano soprattutto le signore in crinolina).
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.
IL MINIREVOLVER NORTH AMERICAN ARMS.
Il "minirevolver" della "North american arms" (l'arma dell'incidente), a sola "azione singola", non è assolutamente un'"arma per difesa personale"; e, secondo me, non è neanche un'arma da "backup" o per "competizioni western".
Ed invero:
- l'unico uso "ragionevole" che si può fare di tale di tale revolver, e quello "da collezione";
- però non si può escludere un uso "(ir)ragionevole" (e pericoloso) che si può fare di tale di tale revolver, che è quello di "pistola da salotto".
***
E, secondo me, essendo tale arma "assolutamente inidonea per la difesa personale" (neanche secondaria), Pozzolo, quella sera, se l'era portata dietro "premeditatamente" allo scopo di  fare un po' di "tiro a segno da salotto" insieme agli amici.
Non vedo nessun altro plausibile motivo!
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Ed infatti ci scommetto la camicia che Pozzolo, normalmente, per difesa personale, si porta di sicuro dietro un'altra pistola; quella sì, adatta alla difesa, e non certo quel "giocattolino".
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Si tratta, però, di un "giocattolino" molto pericoloso, se usato in modo imprudente da chi non si intenda di armi!
Ed infatti, se è vero che è del tutto innocua con il cane abbassato (essendo in singola azione), una volta alzato il cane, se non si spara "immediatamente" al bersaglio innocuo designato nel salotto, diventa "pericolosissima" per due motivi:
a)
E' priva di "guardia" (o "ponticello"), per cui, se cade proprio sul grilletto, questo non è protetto e può far partire accidentalmente un colpo.
b)
Essendo priva di "guardia" (o "ponticello"), nonchè di un apposito spazio sul "castello", chi la impugna è istintivamente portato a posare subito il dito sul suo sensibilissimo grilletto; per cui, se, già prima di alzare il cane, l'arma non è stata correttamente puntata e tenuta fissa su un bersaglio innocuo, data l'estrema sensibilità del grilletto, è possibile che questo venga premuto troppo, involontariamente provocando un incidente.
***
Come si comprende dalla seguente immagine:
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Nel caso di specie, visto che, almeno secondo la perizia balistica, il colpo che ha ferito Campana sarebbe stato esploso con l'arma parallela al pavimento, da un'altezza di almeno 80 centimetri o un metro, ritengo molto più probabile il secondo caso (b).
***
Ma, ovviamente, per esprimere un giudizio più circostanziato, sarà opportuno attendere l'esito ufficiale delle indagini.
***
#935
Ciao Daniele22. :)
Mi fa piacere che  siamo in disaccordo soltanto su un unico punto: quello dello "Stato Unico" o quello di "due Stati distinti" (uno ebraico ed uno palestinese).
***
Ovviamente entrambe le nostre opinioni sono perfettamente lecite; però, almeno secondo me, considerato l'"odio" ed il "rancore" che ormai divide insanabilmente le due parti, la soluzione dello "Stato Unico" mi sembra molto "pericolosa".
Sarebbe come mettere nella stessa cuccia un cane ed un gatto! ::)
***
In "teoria", forse, sarebbe più "giusto" spostare altrove lo "Stato Ebraico", e creare uno "Stato Arabo" in Palestina; però, in "pratica", mi sembra che spostare altrove lo "Stato Ebraico" e creare uno "Stato Arabo" in Palestina, sarebbe molto più difficile che non creare "ex novo", a spese di Israele e USA, un nuovo "Stato Arabo"destinato agli Arabi che risiedevano in Palestina, in qualche altra parte dell'immenso "Pianeta Arabo".
Ed infatti  non esiste un "Pianeta Ebraico", in cui spostare altrove lo "Stato Ebraico",
Sempre ammesso e non concesso che tale mia più "pratica" (tra virgolette) soluzione sia concretamente realizzabile; cosa della quale dubito moltissimo! ::)
***
Per cui, purtroppo, "la vedo molto nera"!
Non vorrei che, alla fine, qualcuno pensasse ad una "soluzione finale" in stile hitleriano!
***
Un cordiale saluto!
***
#936
Ciao Daniele22 :)
Riguardo alle tue considerazioni, osservo quanto segue:
.
1)
Hai perfettamente ragione nello scrivere che gli Arabi, nella loro espansione, si guardarono ben dall'imporre la religione islamica; ed infatti, pagando una tassa, ebrei, cristiani e mazdeisti potevano tranquillamente continuare a praticare la loro religione.
Diversamente, nell'Europa cristiana, era severamente proibito praticare la religione islamica.
***
.
2)
La Spagna non fu conquistata solo dagli "Arabi" , ma anche e soprattutto dai "Berberi", sottomessi dagli Arabi dopo dure lotte, promettendo loro la Spagna; i quali "Berberi", infatti, dagli Europei venivano chiamati "Mauri" (visto che venivano dalla Mauritania), ovvero "Mori" (sia distorcendo la parola "Mauri", sia perchè erano "scuri di carnagione").
***
Recita difatti l'Ariosto:
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori d'Africa il mare,
e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano." ((Orlando furioso, I, 1-4)
***
Però la Spagna musulmana fu senz'altro:
- più tollerante religiosamente dei coevi stati europei;
- molto più avanzata culturalmente dei coevi stati europei.
***
.
3)
L'Iran, pur convertendosi all'Islam, mantenne di fatto la sua lingua adottando però l'alfabeto arabo con minutissime varianti; ed infatti, nel mio post iniziale, non li ho inclusi nell'"Oceano Arabo", in quanto i "persiani" sono di "etnia  indoeuropea", e non "semitica" (come gli Arabi e gli Ebrei).
***
Ed infatti il termine  "Iran" (o "Aryana") ha origine dalle popolazioni indoeuropee, le quali, al tempo delle grandi migrazioni, vennero a stanziarsi in quell'altipiano; e, per quanto già differenziate in varie stirpi, portavano il comune nome di "Arî", ovvero, di "Ariani".
***
.
4)
Per quanto riguarda l'esproprio, in Palestina, di terre arabe da parte degli ebrei, ho già scritto che la ritengo una "operazione arbitraria"; anche se essa, per lo più, avvenne a seguito di guerre vinte dallo "Stato Ebraico", contro l'intero mondo arabo-islamico, che voleva cancellarlo dalla faccia della Terra.
Tuttavia, poichè, comunque, ritengo che si sia trattato di una "operazione arbitraria", "lesiva" ed "abusiva", a mio parere, le infrastrutture commerciali, industriali, agricole e viarie necessarie per rendere agibile un nuovo "Stato Palestinese" nel "pianeta arabo", dovrebbero restare tutte a carico di Israele (e degli USA), a risarcimento degli espropri subiti dagli Arabi residenti in Palestina, e dei danni materiali e morali da essi subiti.
***
.
5)
Come te, anche io non capisco proprio per quale motivo ad essere confinati in una stretta ed inospitale fascia di terra, dovrebbero essere gli Arabi che erano residenti in Palestina;  ed è proprio per tale motivo che, almeno secondo me, essi avrebbero diritto ad avere uno Stato autonomo e indipendente tutto per loro, di dimensioni e risorse adeguate, la cui creazione (nel mondo arabo), dovrebbe essere ad intero carico economico e finanziario di Israele e degli USA.
Chi rompe paga, e i "cocci" (di Gaza) sono suoi!
***
.
6)
Ed infatti sono d'accordo con te che dovrebbe essere Israele a muoversi verso posizioni di ravvedimento, sobbarcandosi le enormi spese necessarie per costituire un nuovo "Stato Palestinese", autonomo o indipendente, nel mondo arabo.
.
7)
Sono invece assolutamente in disaccordo con te quanto all'idea di creare un "Unico Stato", la cui sovranità appartenga contemporaneamente  sia agli Ebrei che agli Arabi; o, peggio ancora, ad una sola delle due etnie.
Sarebbe come mettere insieme cani e gatti; ed a rimetterci sarebbe chi si trovasse in minoranza numerica.
***
.
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Un cordiale saluto! :)
***
                                                                        Eutidemo
#937
Ciao Bobmax. :)
Ti ringrazio per aver considerato "avveduta" la mia ipotetica soluzione; ma, purtroppo, più che "altamente improbabile", per le ragioni che ho detto, io la ritenevo addirittura "chimerica". :(
***
Ignoravo però che Israele stesse provando a muoversi in questa direzione contattando Arabia Saudita e altri Stati; sebbene dubito fortemente che l'Arabia Saudita e gli  altri Stati Arabi le daranno mai retta.
***
Razionalmente parlando, non vedrei neanch'io la necessità di creare una vera e propria nuova "Nazione Palestinese"; ed invero dovrebbe essere sufficiente essere accolti e integrarsi con gli altri Arabi, giacchè i cosiddetti "Palestinesi" non sono altro che "Arabi" come tutti gli altri.
Però tu sottovaluti il fatto che, ormai, anche gli Arabi sono stati contagiati dal "virus nazionalistico" (trasmessogli da noi occidentali); per cui anche  i cosiddetti "Palestinesi" hanno il diritto di avere un loro Stato ed una loro bandiera, come tutti gli altri.
***
Quanto a come farebbero poi a campare, è ovvio che il territorio loro assegnato dovrebbe avere le dimensioni e le risorse necessarie e sufficienti per consentirglielo; tutte cose che di cui, invece, oggi sono quasi privi!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#938
Ciao Ipazia :)
Non esiste un "oceano ebraico" nel quale spostare lo "Stato Israeliano", però esiste un  "oceano arabo" nel quale si potrebbe agevolmente creare un adeguato "Stato Palestinese"; ed infatti i cosiddetti "Palestinesi", dal punto di vista "etnico", non esistono (come, invece, gli "Ebrei" e i "Curdi"), ma sono "Arabi" al 100% come tutti gli altri  "Arabi".
Per cui, almeno secondo me, potrebbero benissimo essere allocati altrove nell'immenso "oceano arabo" (non certo in Madagascar).
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Un cordiale saluto! :)
***
                                                              Eutidemo
#939
Ciao Anthonyi. :)
E' senz'altro vero che non solo nel "Vicino Oriente", ma anche in Africa abbiamo situazioni analoghe di confini tra nazioni tirate col "compasso" ed il "righello", e non con la storia.
Questo perchè in Africa, a parte:
- l'Egitto;
- l'Impero Songhai;
- l'Impero Etiopico
(e poco altro)
non ci sono mai state vere e proprie nazioni che potessero "fare la storia".
Per questo anche in Africa, sebbene per motivi non del tutto identici a quelli del "Vicino Oriente", la maggior parte dei confini sono senz'altro molto "artificiosi", derivanti dalla spartizione delle "ex colonie".
***
Quanto al fatto che i popoli capiscano che la pace è piu conveniente della guerra, e che, quindi, la possibilità di accordarsi c'è sempre, sono alquanto scettico; ed infatti, nella maggior parte dei casi della storia, i popoli hanno ritenuto che la guerra e il completo annientamento dell'avversario fosse molto piu conveniente della pace. :(
***
Vedi, come esempio tra i tanti, le "Guerre Puniche" e il famoso motto di Catone, che, alla fine di ogni sua orazione in Senato, anche se non c'entrava niente, concludeva sempre: "Ceterum censeo Carthaginem delendam esse" ("Per il resto ritengo che Cartagine debba essere distrutta" PLUTARCO, VITA DI CATONE IL CENSORE, 27).
E così, alla fine, Scipione la rase al suolo, asportandone perfino i ruderi, e seminando sale sul suolo dove prima sorgeva la città.
***
Mi auguro vivamente, come te, che oggi le cose siano un po' cambiate; ma non ne sono affatto sicuro!
***
Cordiali saluti. :)
                                                        Eutidemo



#940
                                      APPENDICE
NECESSITA' DELLA CREAZIONE ANCHE DI UNO STATO CURDO.
Parlando della necessità della creazione di uno "Stato Palestinese", autonomo e indipendente, e degno di questo nome, non si può sottacere che, almeno a mio parere, ci sarebbe anche la necessità della creazione di uno "Stato Curdo", autonomo e indipendente, e degno di questo nome.
***
Ma, in questo caso, essendo coinvolte ben quattro "etnie" (Curdi, Arabi, Turchi e Iranici), la questione è ancora più complicata di quella palestinese; e poi, dei Curdi, anche quando vengono uccisi con i gas asfissianti, non gliene frega niente a nessuno.
***
Così va il mondo, bellezza! :'(
***
#941
DOPO LA PRIMA GUERRA MONDIALE
Poco prima del crollo dell'"Impero Ottomano", nell'area oggi genericamente chiamata "Palestina" (dal nome dei suoi originari estinti abitanti), mescolati agli Arabi ivi residenti, si trovava una minoranza di circa 80.000 Ebrei; una delle poche che aveva mantenuto la  sua identità locale nel corso dei secoli.
Una volta crollato l'"Impero Ottomano", a seguito della prima guerra mondiale, il "Vicino Oriente" cadde in mano ai Francesi e agli Inglesi, che, con gli "Accordi  di Sykes-Picot" se lo spartirono col "compasso" ed il "righello", inventandosi per ognuna delle varie aree, dei nomi più o meno di origine storica o di fantasia.
***
.
DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Di fronte alle rispettive rivendicazioni nazionali della comunità ebraica e di quella araba, nella Seduta 128 del 29/11/47, e poi con la contestuale Risoluzione 181, con  33 voti favorevoli, 13 contrari e 10 astenuti, fu deciso il seguente Piano di Ripartizione della Palestina tra Arabi residenti in Palestina ed Ebrei residenti in Palestina.
***
Tale suddivisione, almeno secondo me, non aveva alcun senso;  ed  era, quindi, chiaramente inaccettabile da parte araba.
Ed infatti:
a)
Allo Stato ebraico veniva assegnato il 55% del territorio dell'"ex mandato" britannico, sebbene la comunità ebraica possedesse soltanto il 7% delle terre in Palestina, compreso il deserto del Negev.
b)
Inoltre:
- lo Stato Arabo avrebbe avuto al suo interno soltanto un 1% di minoranza ebraica;
- lo Stato Ebraico avrebbe avuto al suo interno il 45% di minoranza araba.
***
Per cui gli Arabi rifiutarono (secondo me giustamente) tale ripartizione.
***
I rappresentanti della comunità ebraica, invece (esclusi il Lehi e l'Irgun), accettarono il piano; per cui, il 14 maggio 1948, in seguito alla "Dichiarazione d'Indipendenza Israeliana", scoppiò una guerra tra gli stati arabi, intervenuti a favore della comunità araba palestinese, e il neonato Stato di Israele il quale, alla fine,  riuscì a prendere il controllo dei territori contesi ed a respingere gli eserciti arabi, che volevano completamente eliminarlo dalla carta geografica.
***
Il conflitto generò un esodo di massa delle comunità palestinesi (si valutano circa 700.000 rifugiati palestinesi, ossia i due terzi della popolazione palestinese nel territorio israeliano); ed infatti, a conclusione della guerra, Israele rifiutò il ritorno dei profughi, che da allora vivono in campi profughi in Libano, Siria, Giordania, striscia di Gaza e Cisgiordania.
***
Sorvolo sulle seguenti guerre tra Arabi e Israeliani, perchè sarebbe troppo lungo (e inutile) parlarne qui in dettaglio.
***
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UN DUPLICE ERRORE!
A mio parere:
a)
Agli Ebrei è imputabile l'"errore" di aver "preteso troppo", sebbene in conformità alla risoluzione 181/47 dell'ONU; e, poi, "bellicamente" di aver progressivamente occupato in modo del tutto "arbitrario" anche altri territori non di loro spettanza neanche in base alla citata risoluzione.
b)
Agli Arabi, invece, è imputabile l'"errore" di non aver mai voluto riconoscere "in via di principio" l'esistenza di uno Stato Israeliano indipendente; di qualunque equa dimensione territoriale e giusta consistenza etnica  esso fosse.
***
Forse la soluzione migliore, all'epoca, anche se molto drastica, sarebbe stata quella India-Pakistan; cioè la creazione di due Stati indipendenti,  "senza minoranze altrui", a seguito della migrazione degli Arabi nello Stato Arabo, e della migrazione degli Ebrei nello Stato Ebraico (rispettando le proporzioni tra le due etnie).
***
Ma ormai è troppo tardi!
***
.
ESPROPRIAZIONI TERRITORIALI
Non 'è dubbio alcuno che, in ogni caso, gli Arabi residenti in Palestina, a seguito di una "guerra persa" (e di successivi sfortunati eventi bellici) abbiano subito una espropriazione territoriale da parte degli Israeliani; su questo non ci piove, risultando storicamente dai fatti!
***
In effetti, però, non c'è neanche dubbio che, risultando storicamente dai fatti, a seguito di due "guerre perse":
- i Tedeschi abbiano subito una espropriazione territoriale da parte dei Polacchi dei Francesi e dei Danesi, dovendo  rinunciare a estesissimi territori:
- Noi Italiani abbiamo dovuto rinunciare all'Istria.
Ma, per fortuna, nè la Germania nè l'Italia rivendicano ormai più tali territori, armi (e razzi) alla mano!
***
Tuttavia il paragone di cui sopra calza fino ad un certo punto, non essendo assolutamente paragonabile il (pur tragico)  esodo dei Tedeschi e degli Italiani dalle case e dalle città dove erano nati, con la situazione degli Arabi residenti in Palestina, ormai quasi tutti "esodati", oppure disumanamente "ristretti" in una ristrettissima fascia di territorio.
***
.
NECESSITA' DELLA CREAZIONE DI UNO STATO PALESTINESE.
Ciò premesso, ritengo opportuno dare un'occhiata all'"intera area geografica" in questione; dalla quale risulta che il territorio occupato (più o meno arbitrariamente) dagli Ebrei, costituisce, comunque, una minuscola "isoletta" circondata da uno sterminato "oceano arabo".
***
Ed infatti la superficie totale dello Stato d'Israele ammonta in tutto a soli 22.072 km quadrati, di cui soltanto 21.643 di superficie terrestre, mentre la superficie totale della sola Arabia Saudita ammonta 2.149.690 km²; la quale, considerando anche i territori dell'Egitto, estesi per altri 1.002.000 km², e i territori di Siria, LibanoGiordania e Iraq, configura un "Pianeta Arabo" di molto più di 3 MILIONI E MEZZO di km² (solo considerando il "Vicino Oriente").
***
Ora, secondo me, a prescindere di chi abbia avuto ragione o torto nel provocare l'attuale drammatica situazione degli Arabi residenti nella striscia di Gaza, se gli altri Arabi del "Vicino Oriente", tutti "etnolinguisticamente" e "religiosamente" omogenei, seguissero "veramente" la dottrina del del "Dār al-Islām" (in arabo : دار الإسلام cioè "Casa dell'Islam"), non dovrebbero aver alcuna difficoltà a consentire ai fratelli Arabi che erano residenti in Palestina, la creazione di un loro Stato indipendente, in un territorio di dimensione e collocazione adeguate, all'interno del gigantesco "Pianeta Arabo", di molto più di 3 MILIONI E MEZZO di km².
***
Tale Stato, ad esempio, potrebbe essere creato nella regione di "El Hasa"; scarsamente abitata, ma abitabilissima, in fila agli altri vari "Emirati" arabi.
***
Tale Stato, comunque, potrebbe essere creato, col "compasso" ed il "righello" (come, d'altronde, tutti gli altriin dozzine di altri luoghi dell'Arabia, egualmente adeguati; dai quali, in fondo, nel 600 d.c., gli Arabi -ora residenti in Palestina- "tracimarono" per invadere territori che non erano certo di loro appartenenza.
***
Ma non si tratta certo di fare delle anacronistiche "rivendicazioni storiche", altrimenti anche noi Romani potremmo rivendicare la Palestina; si tratterebbe, invece, soltanto di trovare uno spazio adeguato per gli Arabi ex-residenti in Palestina, in un'area "etno-linguisticamente" e "religiosamente" omogenea di più di 3 MILIONI E MEZZO di km², invece che intestardirsi per il possesso di qualche altura sulla costa.
***
Mi rendo tuttavia conto che la mia ipotetica soluzione, sebbene, almeno a mio modesto parere, del tutto "razionale", è però completamente "illusoria" ed "utopistica".
Ed infatti contro di essa ostano:
- i pregiudizi idologici;
- i pregiudizi religiosi;
- i pregiudizi nazionalistici;
di tutte le parti interessate.
***
.
#942
In principio avevo intenzione di intitolare  questo TOPIC l'"Enigma del confini", formulandolo in questo modo: "Guardando la mappa politica dell'"Europa" e la mappa del "Vicino Oriente" (secondo me erroneamente definito "Medio Oriente"), qual'è la differenza più evidente, che salterebbe subito agli occhi di un extraterrestre?"
***
Prima di proseguire nella lettura, vi concedo dieci minuti di tempo per rifletterci!
***
Se non avete rilevato per conto vostro l'evidente differenza, ve la faccio notare io:
- i confini delle "nazioni europee", sono per lo più "geometricamente irregolari";
- i confini delle nazioni "vicino-orientali", invece,  sono per lo più "geometricamente regolari".
***
Secondo enigma: PERCHE' MAI?
******
Prima di proseguire nella lettura, vi concedo dieci minuti di tempo per rifletterci!
***
.
DISOMOGENEITA' ED OMOGENEITA' ETNICA.
Al riguardo, occorre premettere che, dal punto di vista "etnico", ed anche "culturale", "linguistico" e "religioso", con qualche rara eccezione, pressochè tutte le popolazioni del mondo sono un "mix" di "popolazioni" diverse, accavallatesi e mescolatesi tra loro nel corso della storia.
***
Tuttavia, storicamente, occorre tenere presente quanto segue.
***
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1) EUROPA
A partire dal V secolo, dopo la caduta dell'Impero Romano,  in "Europa", pur cambiando in continuazione i confini tra una guerra e l'altra, i nuclei etnici principali sono rimasti complessivamente "differenziati" in Italiani, Francesi, Tedeschi, Magiari, Slavi, Finnici ecc.
Ed infatti, se si incontrano a cena un italiano, un tedesco, un ungherese ed un serbo, non capiscono mezza  parola l'uno dell'altro! ;D
.
2) VICINO ORIENTE
A partire dal VII secolo, sia in conseguenza  della loro "esplosione demografica", sia a seguito della loro "unificazione religiosa", gli Arabi hanno invaso un'area geografica vastissima, compreso il "Vicino Oriente"; per cui, con il tempo, "quasi" tutte le preesistenti etnie sono state assorbite ed "omogeneizzate" da quella araba (sottolineo il "quasi").
Ed infatti, se si incontrano a cena un un egiziano, un palestinese, un libanese, un siriano ed un giordano, nonostante qualche lievissima differenza linguistica, dovuta ai diversi dialetti, si capiscono "perfettamente" l'un l'altro; così come se si incontrano a cena un un romano, un siciliano, un napoletano, un milanese ed un veneto, nonostante qualche lievissima differenza linguistica, dovuta ai diversi dialetti, si capiscono anch'essi "perfettamente" l'un l'altro. ;D
***
Se volete un riscontro di quanto dico, controllate il TRADUTTORE DI GOOGLE, e potrete facilmente riscontrare che, mentre esiste una "lingua araba", non esiste nessuna lingua:
- egiziana;
- palestinese;
- libanese;
- siriana;
- giordana.
Verificate pure:
***
In tutti i seguenti Paesi, infatti, si parla soltanto l'ARABO: Algeria, Bahrain, Ciad, Comore, Gibuti, Egitto, Eritrea, Iraq, Israele, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Marocco, Territorio palestinese occupato, Oman, Qatar, Arabia Saudita, Somalia, Sudan, Siria, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Sahara Occidentale e Yemen.
***
.
LINGUA ED ETNIA
Ora non intendo qui sostenere che "lingua" ed "etnia" coincidano in tutto e per tutto; tuttavia, in genere, una lingua comune, secondo l'"etnolinguistica" e  l'"antropologia del linguaggio", identifica una stessa "etnia", ancorchè divisa in "Nazioni" e/o "Stati" diversi.
Ed infatti, se io vado a cena con un "sanmarinese" ed un "vaticanese", ci capiamo tutti perfettamente l'un l'altro, pur appartenendo a Stati differenti; con il secondo, poi, posso addirittura usare il mio stesso dialetto! ;D
***
.
L' OCCUPAZIONE TURCA
Dal 1299 al 1922 pressochè tutte le etnie arabe furono "sottomesse", (ma non "invase") dai Turchi, venendo inglobate nell'Impero Ottomano.
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Ma attenzione!
Mentre gli Arabi, a partire dal VII secolo, sia in conseguenza  della loro esplosione demografica, sia a seguito della loro unificazione religiosa, avevano "invaso", "occupato" e pressochè "assimilato etnicamente" quasi tutte le preesistenti popolazioni, creando per esse un'"unica lingua", i Turchi, invece, si limitarono soltanto a "sottomettere" tali territori, "introducendo la loro ben diversa lingua soltanto in Anatolia".
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Se volete un riscontro di quanto dico, controllate pure il TRADUTTORE DI GOOGLE, e potrete facilmente riscontrare che esistono una "lingua turca" ed una "lingua araba", ma nessuna diversificazione di quest'ultima.
Verificate pure:
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I "PALESTINESI" E I "FILISTEI"
Durante la lunghissima durata dell'Impero Ottomano, gli Arabi si trovarono "indifferenziatamente" distribuiti in tutto il "Vicino Oriente"; c'era chi "risiedeva" sulla costa e chi all'interno, ma non esistevano  nè Egiziani, nè Palestinesi, nè Libanesi, nè Siriani nè Giordani. 
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Fu solo nel periodo precedente alla prima guerra mondiale che gli Arabi residenti sulla "costa sud" e all'interno di essa,  cominciarono ad usare diffusamente il termine "Palestinesi",  per indicare il concetto nazionalista di un immaginario popolo "palestinese"; il quale, invece, storicamente, non era mai esistito prima.
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O meglio, la regione a ovest del fiume Giordano era nota da secoli,  in lingua araba, come "Filastin"; ed infatti tale area era stata occupata, attorno al 1200 a.C., dai "Filistei" (in ebraico פְלִשְׁתִּים peli�tīm; in arabo فلستيون filastiyyūn)
Tali "Filistei" erano un antico popolo, estintosi prima di Cristo, che abitava la regione litorale della terra di Canaan, pressappoco fra l'attuale Striscia di Gaza e Tel Aviv; si trattava di uno dei tanti "Popoli del Mare", molto probabilmente "Indoeuropei" che si riversarono in oriente in quel periodo.
Un consistente indizio della loro "origine greca", è l'elmo piumato e le armi di tipo acheo, da loro indossate nelle raffigurazioni egizie.
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#943
Citazione di: InVerno il 31 Dicembre 2023, 13:12:02 PMEutidemo, ti sei dimenticato che c'è anche il femmicidio richiesto dalla femmina !
Ciao Inverno. :)
Il caso di Rossella Cominotti rientra nella fattispecie del cosiddetto "omicidio del consenziente", di cui all'art. 579 Codice Penale; la quale fattispecie, secondo me, almeno con riguardo al caso di specie, non rientra nel concetto di "femminicidio" (almeno per come lo intendo io).
Un cordiale saluto. :)
                                                               Eutidemo
#944
Ciao Ipazia. :)
Innanzitutto ti ringrazio per aver apprezzato la mia disamina; sebbene, in verità, sia stata molto più sommaria di quanto avrebbe meritato l'argomento.
Inoltre credo anche io, come te, che, almeno nella maggior parte dei casi, anche il delitto "passionale" ricada in un "modello culturale di possesso sessuale, radicato fino alla consistenza psicologica dell'omicida"; però penso anche che non sia sempre così, perchè talvolta sono anche le donne ad uccidere un uomo per gelosia, e non credo che, in tal caso, l'omicidio rientri in un "modello culturale di possesso sessuale" di tipo patriarcale e maschilista (sebbene questo, come tu giustamente scrivi, sia il caso più frequente).
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Vedi, ad esempio, come esempio di eccezione alla regola (non poi tanto raro) il caso di Lucia Finetti.
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Un cordiale saluto. :)
                                                     Eutidemo
#945
Citazione di: bobmax il 31 Dicembre 2023, 08:06:41 AMPenso che i femminicidi, e in generale le violenze sulle donne, abbiano una motivazione più profonda, che va oltre persino i rapporti tra i sessi.
Cioè non si tratta neppure di amor proprio ferito. Vi è ben di più.
Vi è un male, che erompe magari più esplicitamente quando sollecitato dalla gelosia, ma che può  pure manifestarsi in mille altri modi, seppur non così eclatanti, per ora.
Il femminicida reagisce alla angoscia esistenziale, che esplode in lui nel momento in cui il "rimedio" svanisce. Il rapporto sentimentale infatti non era che un rimedio, per tacitare l'angoscia dell'esistenza.
Svanisce il rimedio, scatta la violenza.
Il nichilista, quando messo di fronte al nulla, distruggerebbe il mondo intero.
Vi è chi, vigliaccamente, si sfoga su chi appare più debole.
Ciao Bobmax. :)
Per rispondere alla tua acuta osservazione, non c'è alcun dubbio che, in molti casi, il femminicida reagisca alla sua angoscia esistenziale, che esplode in lui nel momento in cui il "rimedio" del rapporto sentimentale svanisce; ed  infatti esso non era per lui che un rimedio, per tacitare l'angoscia dell'esistenza, per cui, svanito il "rimedio", scatta la violenza (che, secondo me, è l'ultimo rifugio degli incapaci).
Però, a mio parere, questo è solo uno dei possibili moventi dei vari tipi di femminicidi; non bisogna essere troppo riduttivi e "monofattoriali".
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Un cordiale saluto! :)
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                                                  Eutidemo