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Messaggi - Ipazia

#946
Citazione di: iano il 18 Febbraio 2024, 10:17:36 AMNon a caso invitavo preventivamente ad un atteggiamento di ricerca gioiosa, paventando il tuo post.  :))
Completando infine il mio precedente post, l'assoluto può spiegarsi col relativo, perché il relativo nascosto, finché rimane tale, vale a tutti gli effetti un assoluto.

È la concezione di fröhliche Wissenschaft di Nietzsche. Il senso della ricerca è la ricerca e si intrecca col senso della vita che è la vita. La cui libido è intrufolarsi, illuminandolo, nell'oscurità dell'ignoto che effettivemente ha un sapore di assoluto, finché rimane tale. Attirando irresistibilmente la curiosità dell'animale senziente, il filosofo.
#947
Non è un caso filosofico se i greci usarono una forma negativa per definire la verità e gli orientali parlarono di illuminazione. Illuminare ciò che è nascosto è un processo infinito, l'essenza, se ve n'è una, della filosofia. Il significato del suo esistere.
#948
Citazione di: green demetr il 17 Febbraio 2024, 22:24:58 PMTu parli dal comodo divano, voglio vedere cosa faresti se interi popoli, guarda caso, tutti arabi, ti vogliono morto.
Ma non ti preoccupare quel tempo non è così lontano come credi.


È la trita retorica mainstream che ignora tutta la storia precedente. L'odio i sionisti se lo sono guadagnato a partire dalla banda Stern e invece di fermarsi, quando ne hanno avuto l'occasione, hanno raddoppiato, arrivando con Netanyhau all'irreversibile che si riverserà su Israele.
#949
Citazione di: Pio il 17 Febbraio 2024, 19:23:12 PMQuesto mi sembra un giudizio di valore qualitativo che fai. Ripeto, se non ho capito male: Duc sostiene che tutti abbiamo una fede , non che tutti abbiamo una fede religiosa. Ad alcuni il fatto che la propria fede non possa essere confutata sulla base di argomenti storici documentati può non rappresentare (sentire) come un problema. Mentre per altri è proprio il problema, perché la loro fede negli argomenti documentati è basilare. Questione di scelte. Non sto a dire è meglio questo o è meglio quello. Mi interessa solo far notare che , anche solo per confutare, abbiamo di fatto già costruito la nostra personale scala di valori a cui attenerci e sottostare.

Non è un giudizio di valore ma una distinzione ontologica: l'uomo esiste con certezza; Dio, no.

Le fedi si differenziano ontologicamente, prima che eticamente ed esistenzialmente, checché ne dicano i teisti.

Liberi di credere quia absurdum est, ma sempre absurdum rimane. E per non confondersi, conviene andarci cauti anche con le fedi certificabili: meno fede e più conoscenza. E una saggia, socratica, sospensione di giudizio quando la verifica sia incerta. Io ho più fede nell'interruttore della luce che nell'uomo, visti i pregressi. Più facile riparare, e più affidabile, il primo che il secondo.

Infine: se la fede/fiducia è una costante antropologica, meglio indirizzarla verso chi se la merita, avendo dimostrato di meritarsela. 

E, soprattutto, di esistere.
#950
La "fede nell'uomo" può essere sostenuta o confutata sulla base di argomenti storici documentati. La "fede in Dio" no. La differenza qualitativa rimane. C'è pure chi ha fede nell'uomo per partito preso, ma generalmente si hanno argomenti per giustificarla. Fosse anche solo che essendo umani non possiamo farne a meno. Di Dio invece possiamo fare a meno.
#951
La psicopandemia ha messo in ginocchio solo coloro che in ginocchio vivono da sempre. Forse è arrivato il momento di rialzarsi se non vogliamo un futuro ancora più in ginocchio.
#952
Citazione di: Koba II il 17 Febbraio 2024, 11:14:23 AMIn generale la filosofia contemporanea sembra influenzata da due tendenze:
1) spiegare la tradizione mostrando che ciò che è elevato potrebbe venire da ciò che sta in basso, che ciò che è nobile viene da ciò che è meschino (il che significa che più che una spiegazione si tratta di una distruzione);

Una bella sfilza di giudizi aprioristici di valore che meriterebbero un adeguato corrispettivo di argomentazione. In nome ...

Citazione2) sviluppare la critica alla nozione di verità.

... della verita, sua nozione e critica della nozione.

CitazioneQueste due tendenze, declinate in vari modi, mi sembra, impediscano che si possa continuamente tornare indietro agli stessi pensieri, come se fossimo destinati a ripetere cicli più o meno simili.

Forse l'impedimento nasce da una individuazione così deformata della questione filosofica. Che prosegue ulteriormente fino all'aporia solipsistica:

CitazionePer quanto riguarda la metafisica: l'ossessione odierna per l'immanentismo, la volontà (impossibile) di toccare con mano a tutti i costi la realtà, può far apparire filosoficamente importante criticare l'invenzione concettuale meta-fisica, che sta al di sopra delle cose del mondo e che usiamo per comprenderle. Non credo sia così. La filosofia, per quanto mi riguarda, serve essenzialmente a fare chiarezza, al singolo individuo, solo alla vita del singolo individuo anche se il suo discorso ha una forma universale (ingenuamente universale). Per me non è una cura (cura del linguaggio, dei concetti fondamentali di una civiltà, etc.), non è riforma dei rapporti di dominio.

L'unico dominio rivendicato dalla filosofia è a-letheia. Il cui discorso tende per sua natura ad avere una forma comunicabile e universale. La filosofia à la carte è distruzione della filosofia. Anche in forma molto meschina.
#953
Citazione di: Pio il 16 Febbraio 2024, 13:52:02 PMInfatti Duc in Altum dice che tutti hanno fede in qualcosa, non che tutti hanno una fede religiosa.  O:-) c'è chi ha una fede politica, chi nel progresso, chi nella tradizione, chi nel successo mondano, chi nella scienza, chi nel maestro, nelle stelle, nel piacere, ecc. E questo determina le tue scelte. In base alla tua fede/fiducia stabilisci una scala imprescindibile di valori che determinano/spingono alle scelte. Sono piuttosto d'accordo con Duc(su questo). ;D

E' una fallacia comunemente detta falsa analogia e, più correttamente, analogia debole, come ha spiegato phil, ma evidentemente l'argomento è troppo sentito e si preferisce fare orecchie da mercante. La fede religiosa è fede in qualcosa di indimostrabile, le "fedi" atee riguardano per lo più fatti immanenti facilmente dimostrabili (premo il pulsante, si accende la luce) e quando si sconfina nell'ideologia riguardano contesti falsificabili dagli eventi storici.

Esiste una dimensione feticistica anche nelle credenze profane, ma l'ateo per suo sviluppo culturale diffida degli aspetti dogmatici di una ideologia e tende a stare coi piedi per terra. La religione invece porta sempre ad essere sospesi per aria nell'astronave denominata: Grazia.

L'affermarsi di ideologie profane ha portato ad una progressiva feticizzazione delle stesse, funzionale ai detentori del potere che di quelle ideologie si servono. L'ateismo risulta anche in tale caso utile a riconoscere le forme laiche di feticismo, essendo già vaccinato contro il feticcio supremo.

Da ciò deriva il fatto che le ideologie secolari durano il tempo della loro funzionalità storica, servoassistita dal potere finchè decade, mentre le ideologie religiose resistono millenni a qualsiasi falsificazione storica e scientifica: altro elemento cruciale della differenza tra fede religiosa (non falsificabile) e "fedi" profane, facilmente falsificabili.
#954
Le ricette filosofiche elaborate 2500 anni fa sono ancora ottime e girandoci intorno si torna sempre lì.  Almeno questo eterno ritorno è confermato.
#955
Credo che la destra sionista xenofoba e razzista abbia distrutto in pochi decenni la koinè ebraica che tu ammiri tanto e che ci ha dato geni fondamentali per lo sviluppo del pensiero.

La terra promessa fattasi Israele è la peggiore polpetta avvelenata che l'ebraismo ha subito dalla sua nascita e porterà alla distruzione dell'humus che ha permesso lo sviluppo di quella cultura apolide senza orario e senza bandiera, ormai fusa nel peggio della violenza militare e finanziaria.
#956
Citazione di: green demetr il 16 Febbraio 2024, 16:00:16 PMMi piace il tuo ottimismo. ;)
Ognuno di noi DEVE trovarlo o inventarselo come nel mio caso  :D .
Come diceva Nietzche quello che conta è solo la morale ormai.
Da filosofi però dobbiamo dire chiaramente che è finita.
Non è neppura cominciata - la morale oltreumana - come filosofia della prassi. Possiamo però elaborarla dentro e presso di noi. Lasciando alla rodente, talvolta esplosiva, critica del tempo ciò che non collima.
#957
Citazione di: Pensarbene il 16 Febbraio 2024, 06:08:55 AMl'umanamente umano ti fa schifo?

Mi fa ridere perché non dice nulla. È una affermazione autoreferenziale che ipostatizza l'umano in se stesso.

L'umanamente umano è una scimmia antropomorfa timorosa e gregaria, che ha dovuto evolversi per diventare quello che è, attraverso le molteplici strade di cui ho detto, differenziandosi al suo interno, entro l'unica matrice che l'evoluzione le ha concesso, che in sè non spiega nulla.
#958
Paolo di Tarso è stato più conciso, ma il pensiero è analogo. Senz'altro più fedele alla misoginia della narrazione biblica veterotestamentaria.
#959
Tematiche Filosofiche / Re: Scienza e caso
15 Febbraio 2024, 21:08:18 PM
Col senno di poi miriadi di persone se potessero tornare indietro farebbero scelte diverse da quelle che hanno fatto. Ma mi pare c'entri poco con un approccio metafisico al libero arbitrio o alle meccaniche sociobiologiche. E' un riscontro pratico di come le nostre scelte siano affidate ad una eterogenesi di eventi non prevedibili nel momento in cui facciamo una scelta. Talvolta va bene e spesso va male. Se va male, col cavolo che rifaremmo quella scelta.

Vale anche per le scelte etiche. Esempi a bizzeffe. Si chiama: pentimento.
#960
Tutte le strade portano all'umano.

Oltre, super o troppo umano. 

Il troppo umano è bisogno di protezione e salvezza: qui e per l'eternità. Il troppo umano ha generato gli dei.

Il superumano è il regno della tecnica, da Prometeo alla tecnoscienza.

L'oltreumano è il superamento delle paure senza surrogati superumani, da Epicuro alla saggezza.

Strade piane e accidentate, sentieri interrotti e vie verso l'ignoto.

Ma sempre con l'inequivocabile contrassegno della bestia umana. Non necessariamente bionda.