Sul discorso monogamia/poligamia direi che, anche se , sulla carta, sembrerebbe 'fantastico' avere molte donne o molti uomini ( anche se le donne, per come le conosco, i molti uomini preferiscono vederli solo nel caso esercitano la più antica professione del mondo, altrimenti...), ma in realtà , nella 'pratica', è fantastico solo nella fantasia. Ci sono moltissimi libri o commedie esilaranti sul come si riducono questi 'aponi' che si dilettano di posarsi di fiore in fiore, liberi come l'aria. Solo il nascondere all'una e all'altra le varie impollinazioni pretende uno sforzo e uno stress che presto ti fa optare per la vita claustrale, vista alla fine come oasi di pace e di benessere...
Sull'attrazione: è normale che, soprattutto l'impollinatore, venga attratto dai variopinti colori floreali ( e più sono 'colorati' più ne viene ammaliato...). Ma attenzione perchè spesso molti di questi amabili fiorellini , dopo averti 'abbracciato' teneramente, si stringono e si chiudono all'improvviso...rivelandosi le infiorescenze di spaventose piante carnivore, che ti succhiano tutto, ma tutto...persino l'anima e, dopo averti ben spolpato e digerito, ti sputano sull'arido terreno sottostante...
Sull'attrazione: è normale che, soprattutto l'impollinatore, venga attratto dai variopinti colori floreali ( e più sono 'colorati' più ne viene ammaliato...). Ma attenzione perchè spesso molti di questi amabili fiorellini , dopo averti 'abbracciato' teneramente, si stringono e si chiudono all'improvviso...rivelandosi le infiorescenze di spaventose piante carnivore, che ti succhiano tutto, ma tutto...persino l'anima e, dopo averti ben spolpato e digerito, ti sputano sull'arido terreno sottostante...

) direi che il termine 'morale' caratterizza più un comportamento dettato da presupposti ben definiti, specialmente a riguardo di una determinata dottrina religiosa o filosofica ( morale cristiana, morale stoica, morale buddhista, ecc.), mentre l'etica è ciò che precede e determina la propensione individuale nello scegliere una specifica morale ( intesa come 'sorgente' interiore di una scelta, di cui la morale ne è poi il corso?...).
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) quanto la responsabilità etica siano da pensare a partire da un preponderante ruolo egemone della volontà individuale (escludendo casi di manipolazione farmaceutica, plagio, circonvenzione di incapace, presunto ipnotismo, etc.), ovvero considerando che non si può modificare la nostra volontà dall'interno, poiché anche il voler cambiare, il voler fare ciò che non ci piace, il voler andare contro i nostri istinti, sono comunque voleri della nostra stessa volontà (la cui la capacità di automodificarsi è quindi limitata...). Ciò non toglie che, in una vita civile regolata, sia utile e necessario prendere provvedimenti, per il sovrano "quieto vivere", verso chi ha una volontà disfunzionale (o potenzialmente nociva) al contesto che lo circonda (e invitare gli altri a comportarsi bene per evitare le fiamme dell'inferno o la dannazione eterna o il reincarnarsi in un topo, è una strategia di comunicazione di massa molto efficace