Nessuno può sapere che cosa gli riserva l'anno venturo; a parte, quello che può aspettarsi in base al calcolo delle probabilità.
Però occorre distinguere, nel bene e nel male, due diverse tipologie di eventi:
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1)
Per quando riguarda i cosiddetti eventi incerti nell'"an" e incerti nel "quando", quelli, cioè, che potrebbero anche non accadere mai, possono verificarsi casi come i seguenti:
a)
Se il soggetto in questione, da quaranta anni e più, essendo molto ostinato, ha l'abitudine di giocare sistematicamente all'ENALOTTO senza mai azzeccare neanche un ambo, la probabilità che l'anno prossimo possa finalmente vincere qualcosa è un po' più elevata di quella su cui poteva contare l'anno scorso.
b)
Se il soggetto in questione, essendo molto prudente, da quaranta anni e più, non ha mai subito nessun incidente automobilistico, la probabilità che l'anno prossimo possa incorrere in qualche incidente (magari per esclusiva colpa altrui), è un po' più elevata di quella dell'anno scorso.
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2)
Per quando, invece, riguarda i cosiddetti eventi certi nell'"an" ma incerti nel "quando", quelli, cioè, che si verificheranno sicuramente, ma non sappiamo "quando", la probabilità è calcolabile in modo più inesorabile.
Ad esempio, "in generale"*, essendo tutti quanti certi che ci attende la morte, ogni anno che passa la probabilità che essa ci colga diventa sempre più statisticamente elevata; non c'è niente da fare!
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Però buon anno anche ai centenari, in quanto, come scriveva Seneca, "nessuno è tanto vecchio da non potersi augurare almeno un altro giorno di vita!"
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Ho scritto "in generale", in quanto, ad esempio, se un soldato torna a casa il 31 dicembre perchè la guerra è finita, la sua probabilità di restare in vita nell'anno successivo a quello in cui si trovava al fronte è senz'altro superiore a quella dell'anno precedente. 













