Citazione di: iano il 30 Novembre 2024, 08:09:46 AMNon coincide ad esempio con la realtà che esista una specie umana, anche se questa è la nostra percezione, e se non esiste allora non può dominare il pianeta.Mi spiego meglio.
Se la teoria dell'evoluzione è una necessaria favola, la sua utilità ha però un limite.
Se le specie sono una necessità narrativa, il chiedersi poi quale specie domini il pianeta, va oltre la stretta necessità per cui la favola è nata.
Infine, se da un lato mi aspetto che qualcuno possa vedere nel mio ''provocatorio'' punto di vista una volontà di denigrare la scienza, essendo un rischio che ho deciso di correre, non essendo comunque questa la mia intenzione, mi riterrò in ogni caso soddisfatto se da questa mia provocazione qualcuno trarrà motivo per rivalutare l'importanza delle favole, categoria nella quale rientrano a pieno titolo le teorie filosofiche, credendo io ormai sia chiaro che in tal modo non intenda denigrarle, anzi...
In ogni favola c'è sempre un aderenza alla realtà, però, almeno nella misura in cui ne abbiamo coscienza, non dovremmo confondere la favole con la realtà, tenendo conto che non sempre questa coscienza vi è, non dipendendo ciò del tutto dalla nostra volontà. Teniamo solo conto che questa nostra capacità rimane attiva anche indipendentemente dalla nostra volontà
Il nostro mondo, quello in cui viviamo, nasce in effetti dalla nostra capacità di immedesimarci nelle favole che ci raccontiamo.
Pare a me che si tenga troppo poco conto di questa nostra naturale capacità che si traduce in chiaro nel nostro amore per il teatro, amore che noi, a differenza dei greci, che ad esso edificavano ''templi'' non secondi a quelli degli dei, mostriamo più pudore nel mostrare, come se si trattasse di una favola, che è si per adulti, ma pur sempre una favola.
E' invece l'espressione più evidente della nostra creatività grazie alla quale riusciamo a campare dentro a questa realtà.
Può in effetti il teatro fare più degli dei, del quale essi sono solo personaggi e questa secondo me è il punto di vista da cui bisognerebbe considerare l'impresa scientifica, come parte comunque non esaustiva dell'umana impresa.
