Ho come l'impressione che si stia andando fuor di limite. Intanto mi guarderei ben dall'attingere dalla filosofia degli scienziati, specialmente i fisici che posano la loro sapienza lasciando inascoltata la preoccupazione di Majorana, altro fisico tra l'altro forse più filosofo che altri. In senso niciano comunque non attingerei proprio dagli altri pensatori per formare il mio pensiero se non per qualche breve sorso. Direi quindi che per quel che riguarda la scienza non è che ad un filosofo serva chissà che cosa per essere un filosofo: ovvio che ci piacerebbe che da aspiranti filosofi ci dessero un green pass per i vari laboratori ... ma di cosa stiamo parlando? Mi sembra che la cultura liceale sia più che sufficiente, sia la scientifica che la classica. E poi, c'è forse una scuola per fare i filosofi? Ma fatemi il piacere. E sarebbe quindi Gentile la causa dei nostri guai? Beh, non conoscendo Gentile, che tra l'altro frequentava con suo figlio proprio Ettore Majorana, sono andato su Wp e ho trovato un uomo sicuramente fascista, ma a parte la ovvia discriminazione in ordine di selezione meritocratica riporto questo stralcio sulla riforma scolastica:
"La riforma si ispira, fra l'altro, al principio pedagogico gentiliano secondo cui non esiste un metodo nell'insegnamento; ogni argomento è metodo a sé stesso, cioè non è una nozione astratta da memorizzare ma atto di ricerca attiva e creativa.[86] L'insegnante può adoperare delle indicazioni di metodo per preparare le fasi che precedono l'insegnamento.[86] Le scienze naturali e la matematica furono messe in secondo piano, poiché secondo Gentile erano materie prive di valore universale, che avevano la loro importanza solo a livello professionale. Questa svalutazione, tuttavia, non avvenne nelle Università,[88] in quanto luoghi delle formazioni specialistiche; difatti Giovanni Gentile, a differenza di Croce che sosteneva l'assoluta preponderanza sociale delle materie classiche sulla scienza[89], pur criticando gli eccessi del positivismo e considerando anch'egli le materie letterarie come superiori, intrattenne anche rapporti, improntati al dialogo, con matematici e fisici italiani (come Ettore Majorana, collaboratore di Enrico Fermi nel gruppo dei "ragazzi di via Panisperna", che divenne anche amico del figlio Giovanni jr., coetaneo del Majorana) e cercò di instaurare un confronto costruttivo con la cultura scientifica."
Beh, io non frequento le scuole e ricevo solo notizie da qualche insegnante, ma per me la riforma gentiliana possiede un'impronta per certo datata, fascista, ma non penso che i guai della nostra cultura possano derivare da Gentile ... Nel senso che imputerei a qualche altra causa lo sfacelo della nostra scuola; il fatto è che si beve troppo e si critica poco. Ai miei tempi comunque non c'era la selezione meritocratica che invece oggi sembra tornata in auge senza ben sapere quali siano i criteri con cui si attribuiscono i meriti. Del resto mi sembra pure facile immaginare come ciò sia potuto accadere anche se posso sbagliarmi
