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Messaggi - daniele22

#976
Citazione di: Pensarbene il 27 Febbraio 2023, 07:43:51 AMGli scienziati e gli studiosi in genere, hanno un difetto comune: estrapolano o cercano di estrapolare il loro sapere, si "allargano" e tracimano negli ambiti altrui, perfino in luoghi che non hanno proprio niente a che fare con il loro sapere,pensare e agire.
Io amo la sistemica, conosco abbastanza bene la sua teorica e  applicazioni, la trovo interessante.
Nel contempo e per fortuna, io sono cresciuto in una famiglia libera da totalitarismi e "religiosismi" credenti e laici,, quindi non "sposo" niente e nessuno, al massimo ci convivo MA fino ad un certo punto e per un certo lasso di tempo.
Le mie critiche alla sistemica sono queste:
a)il comportamento individuale nelle specie più evolute e, soprattutto in quella umana, è libero, perlomeno in parte, dalla sistemica biosociopsicologica della specie.
Noi non siamo robot ma esseri umani viventi di carne e di sangue, anche se avessimo addosso microchips "umani" e alieni,avremmo sempre la possibilità di bypassarli,dire e fare quello che vogliamo SE LO VOGLIAMO VERAMENTE!
I sistemisti amano generalizzare i loro principi considerandoli "determinanti" , subordinano le variabili in campo, ne sottovalutano la portata risultando poi sorpresi e stupiti per quello che succede.
b)la sistemica "scappa" dai CONTENUTI  preferendo  i "processi", questo è particolarmente vero in psicologia clinica: la terapia relazionale, basata sulla sistemica, è un esempio paradigmatico della fuga dai CONTENUTI PSICHICI INCONSCI E SIGNIFICATIVI DELLE PERSONE IN FAVORE DI UNA "MAGIA STRATEGICA DI SCENARIO" E INTERVENTI SOVRASTRUTTURALI PIÙ O MENO EFFICACI  NEL RISOLVERE, ALMENO IN PARTE, ALCUNI SINTOMI.
c)la sistemica illude esperti e non, per quanto riguarda la possibilità di GESTIRE UNA SISTEMICA disconfermando il fatto che UN SISTEMA COMPLESSO NON SI PUÒ GESTIRE MA SOLO FAVORIRNE L' AUTOREGOLAZIONE!!
Persone, famiglie, gruppi, imprese, ecc...fino al sistema mondiale nel suo insieme, non si possono gestire ma solo facilitare nell' autoequilibrarsi e BASTA!
Bene,queste sono le mie critiche alla sistemica,buona giornata.

Ciao Pensarbene, non sono edotto in materia e non ho nemmeno l'idea di quale influenza abbia questa teoria nel mondo scientifico. Se hai voglia, in relazione alla critica che fai alla sistemica, potresti farmi un esempio di interferenza "scostumata" di come gli scienziati estrapolino il loro sapere tracimando in ambiti altrui?
Mi sembra infine che tu imputi alla sistemica di avere pretese poco legittime, se non ho capito male. Un saluto
#977
Citazione di: green demetr il 27 Febbraio 2023, 09:27:24 AMLe posizioni con 0 (zero) sono le posizioni senza tempo, originarie.
Le posizioni con 1 (temporale) sono tutte le posizioni che vengono conosciute dopo.
Nel primo caso abbiamo immediatamente un soggetto e un oggetto, completamente separati.(Che poi Hegel ricucirà dentro alla sua concezione di conoscenza).
Nel secondo caso abbiamo tutte le posizioni di un oggetto che conosce se stesso tramite un soggetto.
Ma come può un oggetto conoscere se stesso?
E' chiaro per me che è sempre il soggetto che conosce, e si riconosce (dimensione storica del soggetto) originariamente, nella divisione tra sè (corpo, anima, dio) e l'oggetto (noumeno alias idealità dell'oggetto nelle posizioni con 1).
L'oggetto è cioè sempre ricucito, non abbiamo idea dell'albero se non che con una ricucitura continua di come conosciamo.
Le posizioni con 1 invece riconoscono all'albero la proprietà, possibilità di farsi conoscere(Spinoza e company).
Il che non può essere.
Ecco dunque svelato l'arcano. Il soggetto non è zero, solo l'oggetto lo è. Il soggetto sta dentro il tempo, l'oggetto sta fuori dal tempo. Prova a riflettere su questo stralcio di dialogo farlocco che ho postato ancora l'altr'anno:
... Per cercare di darti un'idea del nostro abbaglio considera intanto che la nostra mente è umana, una mente che può spaziare attraverso paesaggi linguistici inimmaginabili per una mente arcaica. Facilito quindi immaginando una scena in cui la nostra mente, pur contaminata dalla lingua, contatta per la prima volta un'esistenza in modo inaspettato e non linguistico. Un po' come accadrebbe se sapendo poco o nulla di erbe ti inoltrassi in un prato. Uscito dal prato, quante ne ricorderesti? Di quante sapresti appunto dir qualcosa? Forse eri un po' distratto, ma in ogni caso potresti ricordare solo quelle che conosci ... anche se non per nome ... ma le altre? Come non esistessero ... Le hai viste senza vederle in realtà ... appunto, la realtà della tua testa ... Dirai magari, da essere umano che sei, che hai visto un prato con delle erbe. Insomma avresti visto solo quelle poche cose che sai, prato, erba, a meno che non si sia tracciata una relazione tra un'erba qualsiasi e te, tale che tu possa averla distinta ...  Che accadde? Forse che ti ha punto? Un profumo irresistibile?
- Vuoi dire che così la distinguerei dalle altre poche che conosco?
- No. Intendo che in primo luogo la distingueresti dalle altre spoglie mentali in cui si trovava prima che tu la distinguessi, in questo caso potrebbe essere erba ... ma dipende da cosa conosce, ovvero distingue, la tua testa. Se sei cieco ad esempio, quale sarà la fonte primaria di cui si avvale la tua mente per distinguere? O forse un gatto non distingue una panca da una sedia. Del resto, pure uno scarafaggio per sapere dove nascondersi categorizzerà in qualche modo i rifugi
#978
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 26 Febbraio 2023, 11:11:36 AMBuongiorno, alla non più tenera età di 64 anni, e in seguito agli ultimi anni travagliati della mia vita, forse per me è giunta l'ora di fare un po' di chiarezza, religiosamente parlando.
Già quando avevo poco più di vent'anni iniziai a guardarmi intorno, non tanto per cambiare religione, quanto per capire se il mio battesimo nella religione cattolica avesse un senso, o per capire se la mia fede fosse veramente tale. Abitando a una ventina di chilometri da Milano, ogni domenica andai lì, ora nella sede di questa setta, e ora nella sede di quest'altra. Mi sconcertò soprattutto che in queste sedi si parlasse male dei cattolici, perché a mio avviso, ognuno dovrebbe raccontare la propria versione, noncurante di quella altrui, e non dovrebbe quindi criticare ciò  che non fa parte "dell'orto di casa"! Andai a trovare anche i Testimoni di Geova, un po' più vicini a me, ma rimasi alquanto di stucco nel notare quanto prendessero alla lettera la Bibbia (che invece a mio avviso andrebbe letta, interpretandone i simboli, possibilmente nel modo corretto).

Andai anche a trovare i seguaci della Teologia dell'Unificazione, del Rev. Moon (vescovo cristiano, transfugo e fondatore della setta, poi accusato di traffico di armi - cosa che mi spaventò e, senza sapere se fosse innocente o colpevole, chiusi quel capitolo- ). Di quella setta mi piaceva soprattutto il fatto che si vedesse la vita terrena attuale come una delle tante tappe cui siamo sottoposti, per la purificazione dell'anima, il cui destino (di tutte, indistintamente) è il traguardo del Paradiso.

Poi mi  capitò di incontrare gli Hare Krisna, con cui ebbi uno scambio di idee, tranquillo, senza la pretesa di fare il lavaggio del cervello (io a loro e loro a me).

Qualche mese fa mi capitò di raccontare un mio sogno in un gruppo di interpretazione dei sogni, su Facebook ed emerse secondo chi me lo aveva interpretato, la mia necessità di disfarmi di un bagaglio ingombrante, qualcosa che mi portavo dietro da tempo. Le mie ultime vicissitudini in ambito familiare (di origine) mi hanno costretto a rivedere la mia posizione nei confronti del cattolicesimo. Innanzitutto chi va a messa la domenica e nelle feste comandate? Quanti tra i fedeli assidui si rendono conto di ciò che si legge o si recita nelle messe di precetto?
Abbiamo chi ci va e riceve i sacramenti per "non perdere la faccia"; chi lo fa odiando il prossimo (magari il fratello), senza considerare che nel Padre Nostro, verso la fine c'è la frase: "... e rimetti a noi i nostri debiti come (anche) noi li rimettiamo ai nostri debitori..." ("anche" è stato aggiunto da Papa Francesco).

Proprio domenica scorsa è stata letta una pagina del Levitico: "Non coverai nel tuo cuore odio contro il fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai di un peccato per lui".

Ancora.... in un libro di Alessandro Marzo Magno, su Venezia, leggo che le matrone della Repubblica marinara, arrivavano illibate al matrimonio, per darsi poi al sesso sfrenato, col maggior numero possibile di uomini.
Poi ci sono quelli che, pur andando alle messe di precetto, promuovono i respingimenti in mare; lavorano in fabbriche di armi, perché bisogna pur fare un lavoro per campare....

Insomma, siamo sicuri che il messaggio di Gesù sia proprio questo? Se sì, allora il cattolicesimo non fa per me.
Ciao Aspirante, non sono un credente anche se reputo legittimo che uno si chieda chi abbia creato il cosmo e che a tale domanda possa rispondendersi che sia stato Dio. Effettivamente può essere una possibilità. Non so per quale motivo tu ti riferisca in modo particolare al cattolicesimo, ma quanto al messaggio di Cristo mi sembra che questo sia abbastanza chiaro. Personalmente penso di essere una persona che cerca di adeguarsi in certa misura al suo messaggio. Di sicuro non amo il prossimo mio come me stesso. Ho detto in altri topic che secondo me ad un pensiero dovrebbe corrispondere un comportamento adeguato altrimenti diventa solo un raccontarsi delle balle e raccontarle pure agli altri. Dopodiché additare gli altri attribuendo squalifiche di ordine morale non è sicuramente un comportamento cristiano. Sostenere il capitalismo non è sicuramente un comportamento cristiano. Mi sembra invece che tali comportamenti pregnino la nostra società. Evidentemente nella nostra società non vi sono molti cristiani
#979
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
26 Febbraio 2023, 09:29:35 AM
Premessa la mia ignoranza in merito agli equilibri mondiali ieri ho dato un'occhiata al piano di pace promosso dalla Cina e sinceramente mi è parso fuffa se non per cercare di spostare il baricentro della guerra in corso portando il problema locale a livello mondiale. Mi sembra però che si faccia rientrare il tutto in un quadro strategico militare quando a mio giudizio la questione della pace nel mondo sarebbe in realtà una questione di egemonie economiche/culturali alle quali le grandi potenze non sembrano affatto voler rinunciare, distribuzione del grano a parte (le solite briciole). Il ricorso alle armi quindi sarebbe solo l'emanazione ineluttabile di tali conflitti. Naturalmente io non so cosa frulli per la mente di Putin o della Russia, però a tutt'oggi mi sembra ancora enigmatica la posizione che i russi tengono in piedi. Enigmatica perché mi sembra poco realistico pensare che i russi non si siano resi conto che invadendo l'Ucraina e vincendo il conflitto non avrebbero certo risolto il problema che la Nato, legittimamente, si assesti nei pressi dei suoi confini occidentali. Mi chiedo infine a chi convenga che nel nostro mondo si persista a creare muri. Sembra quasi la tela di Penelope
#980
Attualità / Re: Il "riassunto"
25 Febbraio 2023, 13:06:14 PM
Citazione di: Ondina il 25 Febbraio 2023, 10:09:49 AMCiao, su ogni argomento aperto, a voler ben argomentare, ci sono sempre tanti aspetti da valutare, spesso apparentemente contraddittori. A me viene in mente il famoso diamante...tutto dipende da quale delle sue sfaccettature stiamo osservando, tutte sono corrette nel senso che appartengono allo stesso diamante ma nessuna è esaustiva in sé.
La prima cosa su cui puntualizzerei è che forse invece di domandarci "chi siamo" sia più corretta la domanda "cosa siamo". Al "chi siamo" tendiamo a rispondere con la nostra identità sociale e culturale: io sono "nome", ho una data età, ricopro un certo ruolo sociale, etc. Il "cosa siamo" è, per me, più rivolto al nostro essere, all'essenza...
E si, da un lato parlo di "loro" e della loro influenza su di noi, dall'altro della spinta interiore all'uscita dalla zona confort guardando con coscienza a se stessi. Sembrano due elementi opposti e contraddittori, ma questo piano è il piano della dualità dove ogni cosa ha sempre un elemento che le si oppone e allo stesso tempo la completa. Nulla è completamente a sé e in sé in questo piano. Il micro include il macro e viceversa. Così l'individualità include la pluralità, a mio avviso senza un vero confine di separazione ma come una membrana permeabile in una soluzione continua. Quindi giustamente dire "loro ci condizionano" include "io mi lascio condizionare". Dove sia "loro" e dove sia "io" in questo senso non è scontato e forse distinguere in modo netto allontana dalla verità.
"Cosa sono" (o "chi sono" per chi suona meglio) per me non è semplice vederlo, non sempre per lo meno. So che molto di ciò che vedo di me sono illusioni, apparenze, incrostazioni...convinzioni senza fondamenta, l'essenza, il mio essere per lo più mi sfuggono se non per rapide intuizioni e scintille di autocoscienza. Io non sono tizio, che è intelligente, buono, etc. queste sono etichette dovute all'interazione sociale... Il "cosa sono" è nel famoso silenzio di cui ho parlato nell'altro post.
Quando mi lascio invadere da stimoli (co-creati nel senso che io stessa me li sono costruiti attorno e contemporaneamente altri li hanno rafforzato) è più facile che io cada nell'illusione di me stessa, perché quegli stimoli sono rumore e non silenzio. Non è all'ascetismo e all'individualismo che bisogna rivolgersi, perché si tratta di fughe, ma bisogna comunque rivolgersi all'equilibrio mobile restando nel mondo.
Ciao, sono d'accordo sulla prima parte del discorso.
Per quel che riguarda i media e la loro influenza ti inviterei a rivolgere l'attenzione a quelli che sono i media che ci circondano nella nostra quotidianità, ovvero a quel luogo in cui i media diventano i discorsi delle persone che ci sono più prossime. Quando infatti facevo riferimento al concetto di potere volevo in realtà fare un invito a riflettere sul potere che hanno su di noi sia i media classici che codeste persone che ci circondano. In tal modo ci si può rendere meglio conto di quanto l'affettività, intesa come fenomeno di attrazione o repulsione, domini a volte la nostra ragione.
Quindi, la similitudine delle linee di marea che definiscono il bagnasciuga in cui si svolge la nostra vita a contatto con quella degli altri vorrebbe significare che la nostra vita si svolge più che altro in questo bagnasciuga, mentre  l'arretramento da questo campo vitale dovrebbe corrispondere al momento del silenzio, cioè a quello della riflessione personale la quale dovrebbe indicarci più chiaramente, almeno in teoria, come si debba rituffarci nel bagnasciuga (senza prendere una zuccata :)) ). Preso atto cioè delle opposizioni questa riflessione dovrebbe indicarci una via per poterle risolvere. Un saluto
#981
Citazione di: green demetr il 24 Febbraio 2023, 15:15:32 PMTu affermi:
"Dal mio punto di vista, come già ti risposi, osservatore e conoscitore sarebbero temporalmente coincidenti, nel senso che non vi sarebbe un intervallo temporale che dia vita a due figure temporalmente in successione (osservare e conoscere)."
Chiamiamola posizione 1
E' la stessa che penso io.
Abbiamo dunque un conoscitore (soggetto o S) e un conosciuto (oggetto o O).
Il tempo di questi 2 oggetti è un tempo con 0.
Tu affermi:
"Questo accadrebbe perché il concetto (generalizzazione) di mela giungerebbe alla nostra mente (e trattenuto) non in quanto oggetto percepito dai sensi (la mela), ma in quanto la mela compie un'azione significativa dal punto di vista del conoscitore."
Mi spiace ma questa io la chiamo posizione 2.
Ed è quella che a mi parere segue Husserl.
Infatti nel mio schemino non sarebbe più un S con 0 e un O con 0.
Bensì un S con 0 che si conosce solo come S con 1 e un O con 0 che si fa conosere come O con 1, ossia temporalmente (tu dici azione significativa della mela).
Questa posizione non solo è contradditoria rispetto alla 1 ma a mio avviso è anche folle, infatti non esiste alcuna mela che mi si impone, ma sono io che conosco la mela, la mela è irrelata con me, non esiste un S con 1, mentre in Husserl l'oggetto determina il soggetto, e anzi è il vero motore universale del mondo. Direi quasi che O con 1 (nella notazione di Husserl infinito -1, ossia la spirale) determina l'infinito progressione di un soggetto alla ricerca di cià che non puoi mai raggiungere, ossia l'oggetto originario, quello vero l'O con 0, che altro non è che il noumeno. In questo caso S con 1 = la ricerca di ciò che lo ha determinato infatti ogni S con 1, cercherà se stesso nel S con 2 etc...etc....
Un ribaltamento delirante fatto da una persona che aveva chiaramente problemi compulsivi.
Tu affermi:
"Tutto questo corrisponde a sostenere che l'oggetto si presenta al soggetto come "storia di un oggetto", e sarebbe a partire da questa storia che si sviluppano potenzialmente altre storie all'interno di altre esperienze con l'oggetto anche contradditorie tra loro (ampliamento della conoscenza)."
Come già detto sopra è ovvio che è così, sei sempre nella posizione che abbiamo chiamato 2.
Tu affermi:
"Mi sembra infine che le due posizioni siano antitetiche e forse valide entrambi, sempre che il mio pensiero non rechi con sé un errore (mi sembra improbabile che possa averlo compiuto Hegel)."
Esatto, infatti sei la prima persona che "conosco" che si accorge della contrapposizione insanabile tra Hegel e Husserl.
Tu affermi :
"In una ci viene detto che noi siamo in un certo senso costretti a conoscere per vivere, cioè che la nostra azione intelligente si determina più che altro come reazione alla pressione ambientale (difensiva), nell'altra che vi sia arbitrarietà da parte dell'intelligenza nel condurre il gioco (offensiva)"
Possiamo dire certamente così, in una (Husserl) vi è una visione tecnocratica dove l'uomo perisce (e non me ne frega niente che Husserl si accorga di aver sbagliato in fin di vita),nell'altra vi è una visione dove l'uomo attiva il suo intelletto attivo.
Tu affermi:
"Allora: la conoscenza a priori, tralasciando spazio e tempo, non dipende dai sensi (percezione sensoriale) dipendendo invece dal nostro sentire interiormente le cose in modi dualistici (bene male - utile inutile etc)."
Questa posizione non capisco come si possa spiegare nè con la posizione 1, nè con la posizione 2.
Ti ripeto, sgangiamoci da Hegel per un attimo, e parliamo di una tua posizione originale, che forse ha più a che vedere con l'imperativo categorico kantiano.
Tu affermi:
"Questo giustifica tutte le lecite opposizioni alle quali assistiamo ad esempio nel nostro forum. Quando però una persona si rende conto di questa realtà dovrebbe prenderne atto per ridurre tali opposizioni. Quello che invece fa è di voler sopprimere la posizione dell'antagonista imponendo il proprio punto di vista ritenendolo incontrovertibilmente vero. Tutto ciò a casa mia si chiama autoritarismo del cazzo, il quale si manifesta per varie vie una delle quali corrisponde al prendere in giro le persone. "
Tu dici "questa realtà", ma non hai specificato quale. Tu stesso hai detto che vi sono due posizioni contrapposte, non possono essere uguali.
Non vedo posizione ecumenica, o si sta col bene (hegel) o si sta col male (husserl).
Detto questo continuo a non capire cosa vuol dire "prenderti in giro": sto ancora cercando di capire la tua posizione, come posso prendere in giro qualcosa che non ho ancora capito? Mah!
Ciao Green ... direi di lasciar perdere Husserl. All'inizio del post dici di essere d'accordo con me in relazione a quello che tu inquadri nella "posizione 1". Poi però contesti quella che per me è un'implicazione della posizione 1. Tutto ciò per me assume il significato che tu abbia inteso male la posizione 1. Infatti dici: "Abbiamo dunque un conoscitore (soggetto o S) e un conosciuto (oggetto o O).Il tempo di questi 2 oggetti è un tempo con 0.".
Ti chiedo allora: cosa significa "Il tempo di questi 2 oggetti è un tempo con zero"? La mia domanda vorrebbe cioè svelare il fatto che tu non possa essere d'accordo con la posizione 1 ... oppure, in alternativa, che tu non ne abbia compreso la portata.
Un saluto
#982
Scienza e Tecnologia / Re: I "missili ipersonici"
24 Febbraio 2023, 13:33:48 PM
Citazione di: Pensarbene il 24 Febbraio 2023, 08:55:50 AMLa Russia ha una superficie pati a quella di Titano, la luna più grande del sistema solare, quasi un pianeta.
Ha i giacimenti di metano più importanti del pianeta tenuti sotto solo dal permafrost e da qualche po' di crosta
Ha un sistema di difesa noto storicamente, Perimeter,
capace di funzionare da solo reagendo a qualsiasi sisma non confermato come tale dalla dirigenza.
Ad esempio, se si verificasse un impatto significativo sulla superficie russa , Perimeter chiede subito informazioni al Comando Centrale politico-militare.
Se questi rispondono spiegando l'accaduto la risposta è conseguente ma, se questi non rispondono entro tempi brevissimi, Perimeter fa partire la risposta nucleare globale secondo i piani, i codici e i bersagli.
Oltre a questo, la Russia ha una cultura un po' più seria degli occidentali, scharzenneggerastri, sbracati e esibizionisti, teatrali e blableggioni.
Tolto l'arte all'occidente, cosa che Pietro il Grande ha fatto, in parte e in un modo mirabile e perfino onesto, che cosa resta all'Occidente?
L'occidente filosofico, scientifico, politico e militare è un Big Jim a volte ridicolo, altre volte tetro e pesante, noioso e immutabile.
Come un western seriale all'italiana, un pomposo e coreografico musical di Broadway e i libri di Harry Potter , per non dire altro.




Ciao Pensarbene e benvenuto tra questi luoghi. Sono un grande ignorante di armi o sistemi difensivi, ma non mi meraviglierebbe che i russi possano essere dotati di armamenti che finora sono a noi ignoti. Comunque sono intervenuto per mostrare grande comunanza di pensiero per quello che dici della nostra cultura in generale che, a mio avviso, sembra quasi inibire le capacità del nostro pensiero tanto da far pensare che ci si trovi, qui in occidente in special modo, all'interno di una società di ammalati psichici, di ossessionati ... Big Jim corrisponde all'evidenza. Un saluto
#983
Percorsi ed Esperienze / Re: L'emozione di ritrovarsi.
24 Febbraio 2023, 10:11:28 AM
Citazione di: iano il 23 Febbraio 2023, 20:14:36 PME' l'emozione secondo me che si può provare durante una storia di amore o davanti a una rappresentazione teatrale.
Scopri allora che qualcuno sà tutto di te, senza che tu gli abbia mai detto nulla, e così hai la piacevole sensazione di sentirti accettato per quello che sei, tiri un sospiro di sollievo e ti prendi una salutare pausa dalla tua principale occupazione, che è quella di essere il primo detrattore di te stesso.
Ciao iano, essere i primi detrattori di se stessi è cosa buona, ma al tempo stesso molto insidiosa. Un saluto
#984
Citazione di: green demetr il 23 Febbraio 2023, 18:47:42 PMMa l'idea in sè, ti ripeto è interessante, non capisco però perchè la vuoi legare a Hegel o Kant.
O sono io che ignoro dei passaggi successivi di Kant o di Hegel, o semplicemente la tua è un idea originale.
L'aspetto etico "bene" o "male", lo riesco a capire meglio con Platone, ma sono agli inizi della conoscenza con un autore che finora ho sempre snobbato.
Sul sito della accademia di napoli è stato appena pubblicato un seminario in 6 parti, io ho recuperato i primi 2, fantastici.
La lettura del Simposio va a profondità che non avevo mai visto nè sentito.
Accompagnerei questa tua pre-categoria rispetto a qualsiasi ethos, rispetto alla categoria di amore. L'amore del bello è sempre amore del giusto.
Chi ama l'orrore, chi ama il sadismo, è nelle categorie del male.
La cosa naturalmente va studiata e ampliata.

Per quanto il problema dell'"essere presi in giro", purtroppo non è di facile soluzione, perchè ognuno ha una sua sensibilità.
Purtroppo di carattere (sono scorpione) spesso, molto spesso, vado giù con giudizi ridicolmente assoluti.
Però vi è in me una parte preponderante del segno della bilancia, che vale a dire, come dice il nome, dopo aver fatto qualche danno, mi prodigo a ricucire i cocci.
Spero tu mi dia credito, veramente qua non prendo in giro nessuno, inoltre mi sono ripromesso di non fare più interventi sfogo.
Perdona se ti ho ferito in qualche maniera. :(
Ribadisco che l'idea mi pare originale e condivisibile.

Prima di ferirmi dovresti procurarti un bastone e darmi una bella legnata. Siamo andati fuori tema. Un saluto
#985
Riprendo il tema autocitandomi (15/10/2022):
@Green: penso sia necessario, almeno per me, sintetizzare quel che scorgo nella polemica tra il mio pensiero e il tuo (o quello di Hegel). Nel tuo post 90 del dodici giugno tu dici:
"La mela è sempre dentro una relazione con te che la vedi e la riconosci come tale.
Dunque nel concetto di mela ci DEVE essere anche il concetto dell'osservatore e del conoscitore.
Lasciare andare uno dei due capi, significa avere una visione del mondo diversa da Hegel. "
Al punto in cui ci si trova oggi col nostro dialogo penso sia ancora in piedi la questione e quindi torno a questo nodo per vedere se ne esce qualcosa di più chiaro. Dal mio punto di vista, come già ti risposi, osservatore e conoscitore sarebbero temporalmente coincidenti, nel senso che non vi sarebbe un intervallo temporale che dia vita a due figure temporalmente in successione (osservare e conoscere). In pratica significa che esiste solo il conoscere. Questo accadrebbe perché il concetto (generalizzazione) di mela giungerebbe alla nostra mente (e trattenuto) non in quanto oggetto percepito dai sensi (la mela), ma in quanto la mela compie un'azione significativa dal punto di vista del conoscitore. Tale fenomeno che si compie sarebbe determinato dall'attenzione rivolta al significato (o senso) per la mela nell'imminenza del suo apparire in scena, non all'immagine, restando pertanto l'immagine dell'oggetto semplicemente una traccia mnemonica per poterlo in seguito riconoscere e quindi eventualmente manipolare.
Tutto questo corrisponde a sostenere che l'oggetto si presenta al soggetto come "storia di un oggetto", e sarebbe a partire da questa storia che si sviluppano potenzialmente altre storie all'interno di altre esperienze con l'oggetto anche contradditorie tra loro (ampliamento della conoscenza).
Mi sembra infine che le due posizioni siano antitetiche e forse valide entrambi, sempre che il mio pensiero non rechi con sé un errore (mi sembra improbabile che possa averlo compiuto Hegel). C'è però da dire che le due visioni danno un'idea della realtà nettamente contrapposta. In una ci viene detto che noi siamo in un certo senso costretti a conoscere per vivere, cioè che la nostra azione intelligente si determina più che altro come reazione alla pressione ambientale (difensiva), nell'altra che vi sia arbitrarietà da parte dell'intelligenza nel condurre il gioco (offensiva)
Tua risposta:
No il tuo ragionamento fila perfettamente, non trovo errori per quanto possa trovarli.
All'inizio devo dire che avevo grossi problemi con la parola conoscenza, non ho un buon rapporto con la gnoseologia.
Però ero io che non ero in grado di pensare correttamente, la conoscenza è diversa dalla cognizione (sensoriale, nel caso dei riduzionisti, o psichica, come nel caso mio, prima di essere investito da Hegel  ;) ).
Non posso parlare di una coscienza, senza presuppore una conoscenza.

Rimane il gap della temporalità, da pensare più approfonditamente, perchè il sentimento del tempo esiste, non è una semplice delegazione agli altri.

Ne ha parlato Agamben nel suo ultimo meraviglioso libro (di pura teoresi), che rimanda ad un approfondimento che sfonda nella metafisica più abissale di Dante Alighieri, e dell'opera postuma di Kant, che evidentemente era andato oltre i primi suoi lavori.



Ma questo è forse troppo  ;) sentieri solitari di vita.
Allora: la conoscenza a priori, tralasciando spazio e tempo, non dipende dai sensi (percezione sensoriale) dipendendo invece dal nostro sentire interiormente le cose in modi dualistici (bene male - utile inutile etc).
Questo giustifica tutte le lecite opposizioni alle quali assistiamo ad esempio nel nostro forum. Quando però una persona si rende conto di questa realtà dovrebbe prenderne atto per ridurre tali opposizioni. Quello che invece fa è di voler sopprimere la posizione dell'antagonista imponendo il proprio punto di vista ritenendolo incontrovertibilmente vero. Tutto ciò a casa mia si chiama autoritarismo del cazzo, il quale si manifesta per varie vie una delle quali corrisponde al prendere in giro le persone. 
Concludendo, a me non basta come hai detto nel topic dell'identità di sinistra che tu mi dica che non prendi in giro nessuno. Questo non prendere in giro deve evidenziarsi nella coerenza di pensiero, pertanto cerca di riflettere prima di rispondere a questo post sempre qualora tu lo voglia fare. Un saluto
#986
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
23 Febbraio 2023, 11:28:14 AM
Ci sarebbe anche un ulteriore riflessione da fare. Un'alleanza, nel momento in cui si trova a concedere l'ingresso di un nuovo alleato può anche non dare tale concessione per determinati motivi. Questa "non concessione" nulla avrebbe a che fare con una limitazione al diritto di difesa di chi chiede di entrare a far parte di una alleanza. Ma evidentemente l'alleanza atlantica non la pensò così
#987
Attualità / Re: Il "riassunto"
23 Febbraio 2023, 10:24:10 AM
Citazione di: Ondina il 17 Febbraio 2023, 20:17:10 PM

Rischio di aprire questioni e dibattimenti eterni, ma cercherei di sorvolare su confronti di difficile soluzione, sia per quanto riguarda la possibilità di vita extraterrestre che la nuova alimentazione...
In realtà ho trovato che questa vignetta ben racconti le ultime due settimane circa. Sorridendo amaramente rifletto su come facilmente l'informazione di massa sposti gli interessi e gli argomenti. Avrei potuto mettere qualcosa su Sanremo anche, volendo.
In un certo senso, questo si ricollega all'altro mio thread. Siamo dove ci vogliono far stare? O sappiamo sempre chi siamo?
Ciao Ondina ... Mi sembra che tu sia un'indagatrice dell'introspezione e questa cosa mi allieta assai.
In teoria dovremmo saperlo chi siamo anche se con un grado di incertezza, ma fintanto che si punta il dito contro gli altri questo contribuirebbe a fuorviarci nel sapere in modo corretto chi siamo.
Fai riferimento al sistema denominato Agenda settings per evidenziare un ruolo dei media in cui questi si rendono responsabili della nostra manipolazione. Però nello sviluppo del Topic affermi: "Tuttavia mi chiedo, quanto veramente siano gli altri a volerci fare stare in un luogo che non ci appartiene, e quanto a volte non faccia comodo starci...sai la famosa zona confort... In fondo non siamo solo vittime di questa realtà, ma ne siamo anche gli artefici.". Giusto dubbio. E' vero infatti che i media ci manipolano, ma bisognerebbe vedere pure in virtù di cosa riescono a manipolarci. Qual è cioè il loro potere? Tu parli infatti di "zona confort". Questa zona confort a mio vedere è una zona nebbiosa che per essere in qualche misura definita in modi più chiari necessiti di una riflessione sul concetto di "potere". Un saluto
#988
Citazione di: green demetr il 22 Febbraio 2023, 21:13:33 PMLa domanda in sospeso è in sospeso perchè non ho capito cosa intendi dire per la conoscenza apriori.
Che io sappia la conoscenza apriori è una facoltà dell'intelletto, ma è riferita all'ambito gnoseologico, ossia del conoscere il sensibile.
Tu invece poi parli di bene e male, quindi non sapendo cosa rispondere provavo a riportare la faccenda su un piano materiale.
Se provi a rispiegarmi o a darmi esempi, posso provare a capire, e nel caso rispondere.
Il tuo mi pare un aut-aut un pò precoce. Dammi il tempo di capire il tuo punto di vista.





Ciao Green, ti riporterò in fondo al post uno stralcio del mio intervento col quale ti rispondevo in "Fenomenologia dello Spirito di Hegel" il 30 ottobre scorso e la tua risposta in merito. Da allora tu hai sempre glissato sulla questione. Ora, da qualche giorno faccio riferimento al concetto di prendere in giro le persone. Beh, devo dire che a mio vedere questo prendere in giro può avere due aspetti di tal modo che in uno si mostri una volontarietà e in un altro no. Gli è però che io non posso saperlo per certo, ma il mio dubbio di essere preso in giro non è per nulla un arbitrio di un folle, bensì è fondato da questo continuo evitare questioni fondamentali. Allora, i casi sono due: o uno è duro di comprendonio, oppure fa finta di esserlo. Sarebbe pertanto chiaro che nel secondo caso mi starebbe prendendo in giro. Non so in quale categoria tu ti voglia porre; intanto riporto il mio intervento del 30 ottobre scorso:
"Ora però tu dici che sarebbe interessante la mia idea di una conoscenza, che io definirei a mio modo "a priori", il cui contenuto si dà in una gamma di sensazioni riconoscibili individualmente in modi tripolari (bene indifferenza male, utile indifferenza inutile etc) e, soggiungo, che tale conoscenza costituirebbe in successione attraverso l'esperienza l'edificio della ragione umana manifesta, cioè quella ragione che noi umani mettiamo in piazza tramite la lingua, quella visibile da tutti. Naturalmente le sensazioni (la conoscenza a priori) determinerebbero pure il campo di esistenza della nostra ragione. Green, questo è il nocciolo di tutta la filosofia checché se ne possa dire. O stai di qua, o stai di là, e se si dà un tertium, questo si dà solo se non ti poni il problema, ma allora è meglio tacere."
La tua risposta mi sembrò evidentemente evasiva:
"Lo scopo di questo 3d è leggere Hegel, non Ipazia o quei 2 dementi di kant e wittgenstein.
Ma di quale conoscenza a priori stai (s)parlando?
Kant è un mentecatto, ma almeno aveva un oggetto fantasma in mente (una mente deviata certo), ma witgenstei quello è il peggiore di tutti, perchè per lui non esiste oggetto, solo parole  :D :D seeee seeeeee vallo dire agli ebrei!
"la cosa per noi" daniele! ...e ma come fai a sapere cosa è per noi, se non sai nemmeno cosa è per te?
No siamo fuori strada, e fuori tempo massimo.
Qua ormai la si può buttare solo sul ridanciano...Hegel lo porto avanti comunque"
Un saluto
#989
Se Eutidemo è giunto fino al 63 io sarò giunto al 70 forse. Sanremo non mi è mai piaciuta. Parlai nel mio primo post in questo topic di "Uno spettacolo di una cultura giunta alla frutta".
Come dice Ipazia nel suo ultimo post in questo topic : "Se qualcuno non ci vede un "pensiero unico" che viene pasturato, urbi et orbi, no stop, acriticamente alle plebi occidentali, evidentemente quella pastura gli sta bene e pensa che vada bene così per tutti e che tutti debbano allinearsi a quel pensiero (unico)." Più che giusta affermazione.
Il pensiero unico è certamente quello che ha il marchio di tutte le produzioni della società capitalista che vanno dal Big Farma, alla guerra, stavolta contro la Russia, al Festival di Sanremo etc etc. Penso che questo fatto sia di una banalità lampante. Nemmeno da dirsi se non fosse che metto proprio nel banco degli accusati la nostra società capitalista responsabile di una cultura di serie B. Io non dico che al Festival ci vadano solo quelli che fanno piacere al capitalismo; così fosse ne andrebbe di mezzo un certo tono di democraticità che è caratteristica culturale della nostra società pseudodemocratica. Sarebbe come a dire che la Chiesa deve fare del bene. Quello che invece io scorgo addebitandone al capitalismo la responsabilità sarebbe la trasformazione della cultura in spettacolo della cultura ... Sarebbe cioè lo spettacolo a comprendere la cultura come una sua forma, e non il contrario come sarebbe più giusto che fosse. Per fare un esempio io sono da tempo appassionato di ciclismo, anche se preferisco di gran lunga camminare piuttosto che andare in bici. Però d'estate preferico andare in bici. Nel ciclismo, ma pure nel calcio, si vede benissimo all'opera questa trasformazione tanto da non doverne nemmeno parlare. In sintesi, la squadra di Gimondi o Merckx era magari una squadra forte, ma non stellare. Quella era la cultura ciclistica. Le squadre di oggi sono stellari. Ci sono squadre in cui sei sette ciclisti potrebbero benissimo competere contro il loro capitano e invece sono giustamente sacrificati allo stesso. Ciò si è reso possibile soprattutto dall'intervento maggiore di capitale e di attività pubblicitaria. Questo è dunque lo spettacolo della cultura ciclistica, non la cultura del ciclismo. Tale spettacolarizzazione della cultura, Sanremo compresa, possiede canoni diversi di selezione dei partecipanti che non coincidono affatto con i valori universali dell'arte a cui un individuo si dedica. Un saluto
#990
Citazione di: iano il 21 Febbraio 2023, 15:24:41 PMSecondo me il credere di  ''non sapere mai chi si ha davanti'' deriva da una sopravvalutazione del peso della nostra e altrui soggettività, perchè di fatto abbiamo davanti a noi un soggetto condizionato pesantemente, al pari di noi, dal contesto sociale, per quanto a parole ne possiamo prendere le distanze, quindi sostanzialmente un soggetto molto simile a noi.
Abbiamo quindi sempre davanti a noi un soggetto noto che non riconosciamo solo nella misura in cui tendiamo a disconoscerci.
A volte iano mi stupisci per come tu riesca a formulare dei pensieri da persona che vive fuori dalla realtà. Il credere di "non sapere mai chi si ha davanti" non deriva proprio da una sopravvalutazione del peso della nostra e altrui soggettività, bensì è un dato che dovrebbe darsi certo, altrimenti come si spiega che si possano compiere tutti i tradimenti o le truffe che nel mondo si sono sempre compiute?
Quel che ci è noto del soggetto poco conosciuto davanti a noi è solo che appartiene al genere umano, ovvero a quella specie che come arma migliore possiede un discreto uso della mente, truffe comprese. Aggiusta quindi il tiro iano e soprattutto un saluto