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Messaggi - daniele22

#976
Ho come l'impressione che si stia andando fuor di limite. Intanto mi guarderei ben dall'attingere dalla filosofia degli scienziati, specialmente i fisici che posano la loro sapienza lasciando inascoltata la preoccupazione di Majorana, altro fisico tra l'altro forse più filosofo che altri. In senso niciano comunque non attingerei proprio dagli altri pensatori per formare il mio pensiero se non per qualche breve sorso. Direi quindi che per quel che riguarda la scienza non è che ad un filosofo serva chissà che cosa per essere un filosofo: ovvio che ci piacerebbe che da aspiranti filosofi ci dessero un green pass per i vari laboratori ... ma di cosa stiamo parlando? Mi sembra che la cultura liceale sia più che sufficiente, sia la scientifica che la classica. E poi, c'è forse una scuola per fare i filosofi? Ma fatemi il piacere. E sarebbe quindi Gentile la causa dei nostri guai? Beh, non conoscendo Gentile, che tra l'altro frequentava con suo figlio proprio Ettore Majorana, sono andato su Wp e ho trovato un uomo sicuramente fascista, ma a parte la ovvia discriminazione in ordine di selezione meritocratica riporto questo stralcio sulla riforma scolastica:
"La riforma si ispira, fra l'altro, al principio pedagogico gentiliano secondo cui non esiste un metodo nell'insegnamento; ogni argomento è metodo a sé stesso, cioè non è una nozione astratta da memorizzare ma atto di ricerca attiva e creativa.[86] L'insegnante può adoperare delle indicazioni di metodo per preparare le fasi che precedono l'insegnamento.[86] Le scienze naturali e la matematica furono messe in secondo piano, poiché secondo Gentile erano materie prive di valore universale, che avevano la loro importanza solo a livello professionale. Questa svalutazione, tuttavia, non avvenne nelle Università,[88] in quanto luoghi delle formazioni specialistiche; difatti Giovanni Gentile, a differenza di Croce che sosteneva l'assoluta preponderanza sociale delle materie classiche sulla scienza[89], pur criticando gli eccessi del positivismo e considerando anch'egli le materie letterarie come superiori, intrattenne anche rapporti, improntati al dialogo, con matematici e fisici italiani (come Ettore Majorana, collaboratore di Enrico Fermi nel gruppo dei "ragazzi di via Panisperna", che divenne anche amico del figlio Giovanni jr., coetaneo del Majorana) e cercò di instaurare un confronto costruttivo con la cultura scientifica."
Beh, io non frequento le scuole e ricevo solo notizie da qualche insegnante, ma per me la riforma gentiliana possiede un'impronta per certo datata, fascista, ma non penso che i guai della nostra cultura possano derivare da Gentile ... Nel senso che imputerei a qualche altra causa lo sfacelo della nostra scuola; il fatto è che si beve troppo e si critica poco. Ai miei tempi comunque non c'era la selezione meritocratica che invece oggi sembra tornata in auge senza ben sapere quali siano i criteri con cui si attribuiscono i meriti. Del resto mi sembra pure facile immaginare come ciò sia potuto accadere anche se posso sbagliarmi
#977
Citazione di: iano il 14 Aprile 2023, 12:35:52 PMCome nota finale dico che in fondo a noi italiani è ancora andata bene, perchè non oso immaginare l'effetto che possa avere avuto la pratica contraria, quella di escludere la cultura cosiddetta umanistica a favore di quella cosiddetta scientifica, come  mi pare si sia tentato di fare in qualche paese del ''socialismo reale''.
Una piccola osservazione dovuta. Non so se nei paesi del "socialismo reale" si sia attuata tale censura, ma a me risulta che negli Stati Uniti si sia perseguita tale politica. Ho pure beccato un articolo che ne parla:

https://www.repubblica.it/cultura/2023/02/06/news/la_rivincita_degli_studi_umanistici-386619953/
#978
Un atteggiamento credulo è qualcosa che emerge anche esprimendo una corretta formulazione matematica in base a delle osservazioni ritenendola giusta. Succede infatti che a volte, non sempre, arriva un cigno nero e così si riapre un altro capitolo di atteggiamento credulo almeno fintanto che non giunga un cigno gigante ad esempio. Se dico credulo è solo, ma non sarebbe cosa da poco, perché gli uomini di scienza e il volgo nei loro atteggiamenti mi sembra che avvalorino in modo spropositato la sapienza di dette teorie o dettati scientifici piuttosto che la loro ignoranza posta come spada di Damocle dall'eventuale cigno nero. Per carità, può essere pure che questi non capiti, ma l'eventualità c'è. Il ricorso quindi alla storia delle teorie nel loro susseguirsi segnala in fondo che ad allargare i nostri orizzonti conoscitivi sono spesso, anche se non sempre, proprio i cigni neri che altro non rappresentano se non delle contraddizioni alle nostre convinzioni. C'è da aggiungere pure che fintanto che si parla di teorie che riguardano la fisica va ben, ma va bene ugualmente quando le teorie si riferiscono alle scienze umane? Mettiamola così allora: un buon filosofo dovrebbe percorrere gli stessi sentieri della scienza e notare le contraddizioni, quand'anche delle eccezioni. Quando si rileva una contraddizione è ovvio che si sia indotti a credere qualcosa (o se ne deduce qualcosa?), poiché una contraddizione riveste sicura importanza nel percorso logico che riguarda le nostre astrazioni di pensiero e i nostri procedere nel mondo della vita. Entrando quindi in un caso particolare e riferendomi all'epidemia dell'ultimo virus io colsi una contraddizione nei confronti di quanto si era detto sui futuri vaccini: questa certezza documentabile produsse in me la sensazione di malfidenza nei confronti delle istituzioni. Malfidenza che aveva pure dei pregressi colti per altre vie. Se però io assecondassi la mia malfidenza non renderei giustizia all'amore per il sapere. Dico quindi che tale contraddizione colta può essere una buona base per ricercare i motivi per cui le istituzioni ci hanno mentito, non quindi per concludere qualcosa d'acchito assecondando appunto l'operatività della malfidenza. Perché poi inevitabilmente qualcuno e anche giustamente si offende, e così via di seguito con la storia infinita di accuse reciproche assolutamente sterili e poco probatorie; inoltre, assecondando la malfidenza si precipita di fatto nel mondo previsto dalla nostra religione dove esistono i buoni e i cattivi oltre al demonio stesso. Strano sarebbe, contradditorio forse, che molti in questo forum si rendano conto che non si possa ridurre il tutto alla storia dei buoni e dei cattivi, ma poi assecondino di fatto tale forma mentis ... infatti quel che accade per il covid accade ugualmente per quel che riguarda la guerra in Ucraina. La realtà sarebbe infine talmente banale ed autoevidente da non meritare pure di parlarne, ma parliamone pure ... tutto serve. Per quel che riguarda invece la sapienza filosofica della letteratura, tralasciando altre arti solo perché la loro espressione non è verbale, la sua conoscenza viene espressa nelle storie che ci fanno vivere i romanzi, ma la sua valenza filosofica è data nelle domande di ordine generalmente esistenziale che il romanzo mette in evidenza con le sue storie ... il senso della vita, la cognizione dell'amore o del dolore, l'esercizio della menzogna etc. Allora, il romanzo narra di conoscenza fasulla, di semplice finzione appunto? Potrebbe essere, ma allora perché tanto successo universale in certe opere letterarie? E pure qui il filosofo che rispecchia le sue esperienze con quelle prodotte dalla letteratura dovrebbe cogliere spunti di riflessione.
Ipazia dice che:
"La filosofia muovendosi su più piani del reale non è così vincolata nelle sue deduzioni, che differiscono in funzione dei fondamenti di partenza."
Te la do anche buona, basterebbe solo che i fondamenti di partenza producano qualcosa di buono in senso decisivo, cioè servano a produrre un'etica che sia qualcosa di più che una scelta volontaria così come lo sarebbe un atto di fede in Dio e nei suoi dettami.
Ipazia dice ancora:
"La filosofia è lo spirito critico esercitato su tutto ciò che accade."
Più che giusto, "tutto ciò che accade" appunto, compreso quindi che io pure accado e che dalla storia del mio accadere esercito il mio spirito critico che è sicuramente partito da una contraddizione ben sedimentata da tempo, almeno da un secolo in modo pronunciato, e riguarda il nostro senso di giustizia, a mio vedere un tantino distorto.
Rispondo infine a Claudia: io intendo la metafisica come qualcosa di invisibile che però possiede peso nel muovere il divenire ... un lato nascosto della fisica quindi. Non inserire all'interno della metafisica tanto i desideri quanto le paure dato che sarebbero anche queste due componenti a muovere il mondo e dato che il compito del filosofo sarebbe quello di scoprire come funziona il mondo non sarebbe per me cosa buona. Per quel che riguarda la logica la considero solo un metro di giudizio per dare validità o meno al pensiero, o alla pratica in relazione al pensiero e nulla di più, ma forse non scorgo cose viste da altri. Saluti

#979
Citazione di: Ipazia il 13 Aprile 2023, 17:34:06 PML'induzione non scopre nulla. Registra una serie di eventi che si ripetono con una certa costanza: giorno-notte, stagioni, rotazione (apparente) della volta celeste, eventi atmosferici, corpi più pesanti dell'acqua che galleggiano, il fuoco brucia,... Poi si comincia a ragionarci sopra e per via deduttiva, in tempi che possono essere anche assai lunghi e in vario ordine, si scoprono le cause e si definiscono, e quantificano, le leggi naturali.



Ho fatto bene a farti questa domanda perché potrebbe svelare un opposto modo di percepire le cose, non è detto comunque ... d'altra parte ci sarà pure una ragione se vi dico che siete tolemaici, giusta o sbagliata che sia, ma appunto come ha detto iano bisogna avere il coraggio di sbagliare fino in fondo. Comunque non ho mai detto che l'induzione scopra qualcosa ... a più tardi
#980
Citazione di: Ipazia il 12 Aprile 2023, 14:54:11 PMFideista è credere in cose non suffragate dall'esperienza, da cui inizia il suo percorso conoscitivo l'induzione che procede per deduzioni logiche verso la conoscenza del funzionamento della natura.
L'induzione dunque inizia da cose suffragate dall'esperienza. Ma le cose che si osservano per giungere ad una qualsiasi scoperta hanno delle particolarità, oppure sei incline a pensare che uno un giorno osservando i sassolini del suo giardino possa mettersi in testa di fare qualche scoperta in merito ai sassolini? La domanda naturalmente è retorica ... però quella meno retorica è: da dove nasce una scoperta?
#981
Un piccolo inciso: la somiglianza che vi sarebbe tra induzione e deduzione sta nel fatto che partono entrambe da una certezza, una fideista e l'altra presuntamente "accertata". Se si osserva però che nel susseguirsi della storia della scienza si siano generate mappe che sono state falsificate da altre mappe, sarà lecito affermare che la certezza "accertata" di una mappa si fonda solo sulla falsificazione di altra mappa della cui certezza vi sarebbe ovviamente da dubitare dato pure che anche la mappa in uso presenta tale criticità ... ovvero quella sancita dallo statuto della scienza; a questo punto è possibile dedurre che la certezza da cui parte la deduzione è incerta per forza di cose e per questo motivo di natura fideista.
Come si dice la filosofia dovrebbe essere amore per il sapere. Questo amore per il sapere sarebbe mosso quindi, a mio vedere, da un desiderio di sapere, ma questo stesso desiderio sarebbe fondato più che altro dal desiderio che tale sapere non sia mistificato da un sapere del tutto arbitrario. A questo punto tutto si concentra su quale sia il punto d'inizio della ricerca del filosofo ... soprattutto quale sia il grado di incertezza della realtà dalla quale muove la sua ricerca per dare risposta alla sua domanda. Se egli ritiene che il grado di incertezza sia lo stesso percepito dai suoi simili tutta la sua argomentazione si svolgerebbe sotto l'ala della deduzione.
Ritornando in tema penso che si potrebbe collocare la cultura umanistica, intendendola come manifestazione di letteratura e arti canoniche, in un polo filosofico che si occupa dell'accadente, pure se le sue produzioni appartengono al regno dell'accaduto; la scienza invece in un secondo polo che si occupa dell'accaduto analizzando l'accadente. La filosofia dovrebbe costituirsi come trait d'union tra le due discipline mancando nella prima l'analisi di cui si ciba la seconda, mancando nella seconda la certezza del suo fondamento che invece sembra essere ben vivo nella prima. Saluti
#982
Naturalmente intendevo fecondo a livello di polemica. Quindi, considero metafisica pure il desiderio. Sono comunque d'accordo con Phil quando dice:
Citazione di: Phil il 10 Aprile 2023, 12:58:52 PMIl metodo logico-razionale usato con il trascendente non credo vada confuso con quello usato per l'immanente, fintanto che la deduzione non è induzione, la metafisica non è fisica ....
Dato che ho riflettuto un po' sulla natura della deduzione e dell'induzione confermo l'impressione che si tratti dello stesso fenomeno ... forse pure qui c'è da polemizzare
#983
Attualità / Re: Meloni = Condoni
11 Aprile 2023, 14:29:02 PM
Ciao Eutidemo, ovvio che per me la maggioranza debba riferirsi ai costumi in uso da tempo, comunque come già detto, questa "decisione presa col consenso di tutti" rappresenta un trend, non un assoluto. Scartando come impossibile questa visione si giustifica in toto il giuspositivismo, ma allora, perdona, non mi sembra molto coerente strafregarsene delle leggi che non si ritengono giuste. Un saluto
#984
Citazione di: Claudia K il 09 Aprile 2023, 20:51:59 PMTorno all'esempiuccio della parente che era anziana quano io avevo 7-8 anni.
Lei prese un granchio bifronte, e ok.
Ma fai conto che fosse esistita una religione (andando di fantasy anche noi, per un attimo) che avesse <rivelato>  che sulla luna c'è l'inferno e sul sole il paradiso (quelli danteschi, per semplicità).
Ecco che...arrivare sulla luna e trovarci niente altro che minerali ...avrebbe disintegrato SENZA APPELLO  quella  religione!
Ciao Claudia e Phil
Perdona Claudia se rispondo solo al finale del tuo pensiero ... Nel transito da Tolomeo a Copernico sembra che la religione nostrana non sia stata proprio disintegrata, pure se prese una bella botta. Riprendo invece uno stralcio del pensiero di Phil che anche tu condividi e che mi sembra abbastanza fecondo:
Citazione di: Phil il 10 Aprile 2023, 12:58:52 PMSe con «trascendente» e/o «metafisico» si intende semplicemente «astratto», «non tangibile», etc. si fa torto a Pascal, Sant'Agostino, etc. e sarebbero trascendenti e metafisici anche il desiderio di adottare un cane, la speranza di vincere la lotteria, l'idea di fare la carbonara con le tagliatelle, etc.

Ovviamente dissento. Mi faccio carico della mia ignoranza circa il pensiero dei filosofi, ma se un pensatore non si occupa dei perché dell'accadente in modi esaustivi o quantomeno più che condivisibili mi sembra non renda giustizia ad un buon filosofare ..... attendo
#985
Citazione di: Ipazia il 09 Aprile 2023, 14:32:22 PMNon mi nasconderei dietro i dito della rappresentazione mentale. Non abbiamo alcun altro accesso alla realtà,  per cui bisogna fare di necessità virtù, rendendo la rappresentazione sempre più accurata e funzionale ai nostri bisogni. Ovvero (cono)scienza.
Mi spiace, ma io mi nascondo. In fondo per me si tratta solo di una scelta strategica. Inoltre, è vero che conoscenza e consapevolezza per me sono sinonimi a livello filosofico, ma nel linguaggio colloquiale non è proprio così. E allora per me si tratta di consapevolezza e non di conoscenza; consapevolezza del fatto che l'informazione, anche quella che fa comodo a me, è certamente manipolata per motivi a me ignoti; consapevolezza della nostra totale ignoranza di fronte alle motivazioni dell'altro, cosa che a te manca senz'altro visto che sei sempre così sicura degli altrui comportamenti presunti criminali ... diciamo che non sei la sola. Guardando dentro di me e tenendo sempre d'occhio quel che succede là fuori ho raccolto informazioni che mi hanno dato una visione più coerente delle vicende umane. La conoscenza che si ottiene osservando il mondo come se uno non fosse corresponsabile di come il mondo è fatto è semplice utilità, ma nulla di più ... poca cosa direi, pure se mi piace prendere il treno ad alta velocità. Un saluto
#986
Attualità / Re: Meloni = Condoni
09 Aprile 2023, 18:51:47 PM
Citazione di: anthonyi il 09 Aprile 2023, 13:11:46 PMIn realtà eutidemo parla di una simpatia che continua in modo più flebile anche oggi, sono idee che ha sostenuto anche nella tesi di laurea, quindi a 23 24 anni, e che sta sostenendo ancora oggi qui sul forum, per me é una posizione incoerente, la tua invece é perfettamente coerente, hai fatto le tue scelte di vita.
Permettimi una domanda, ma tu che cosa avresti pensato se avessi saputo che uno dei tuoi compagni di lotta era passato dall'altra parte, cioè era diventato "sbirro".
Ti dirò anthonyi che non sono mai stato un militante. Non mi è facile dunque sapere con quale forza sostenessi le mie convinzioni di allora. Di sicuro immagino che sarei stato stupito in senso negativo se uno dei miei amici più stretti avesse intrapreso carriera nei carabinieri o in altre forze dell'ordine. Certamente gli avrei chiesto di darmi spiegazione per una scelta del genere, ma non penso che il fatto avrebbe compromesso più di tanto l'amicizia ... certo un po' sì. Comunque non sono così sicuro di avere compiuto delle scelte anarchiche. Immagino cioè che se per caso mi fossi innamorato e avessi messo al mondo un figlio magari anche il mio pensiero avrebbe potuto cambiare posizione abbracciando forse l'idea liberale che in fondo è quella che percepisco come più vicina ... ma andò diversamente. Un saluto
#987
Attualità / Re: Meloni = Condoni
09 Aprile 2023, 12:24:35 PM
Citazione di: anthonyi il 09 Aprile 2023, 10:52:19 AMDaniele, a te potrà anche far ridere l'eventualità, ma per me é problematico spiegare il rilievo delle affermazioni di eutidemo, un pubblico ufficiale che dichiara di aver avuto simpatie anarchiche nella sua vita, é un po' come se un prete dichiarasse che, in fondo in fondo, lui nell'esistenza di Dio non é che ci abbia mai creduto troppo.
Ciao Anthonyi, mi sembra che a volte tu sia un po' troppo rigido. E' noto che in gioventù le persone abbiano delle idee un po' balzane che poi ridimensionano col passare degli anni ... in altri termini si evolvono. Problematica semmai sarebbe la mia posizione che si è arrestata nel suo processo maturativo. Un saluto
#988
Citazione di: Ipazia il 07 Aprile 2023, 11:59:18 AMNel panta rei solo i fatti sono esperibili, non le cose:

da L.Wittg. - Tractatus Log.Phil.

1  Il mondo è tutto ciò che accade. [Die Welt ist alles, was der Fall ist].
 1.1  Il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose.
 1.13 I fatti nello spazio logico sono il mondo.
 1.2  Il mondo si divide in fatti.
 2.  Ciò che accade, il Fatto, è il sussistere di Stati di Cose.
      (Was der Fall ist, die Tatsache, ist das Bestehen von Sachverhalten.)
 2.1  Noi ci facciamo immagini dei fatti.
 2.11 L'immagine presenta la situazione nello spazio logico, il sussistere e non sussistere di stati di cose....


Così si dissolve, metafisicamente ed empiricamente, il noumeno.
Ad una risposta striminzita rispondo in modo striminzito

Il mondo in primo luogo è una rappresentazione mentale. La corrispondenza di tale rappresentazione con quello che c'é là fuori è tutt'altra cosa. Un saluto
#989
Attualità / Re: Meloni = Condoni
09 Aprile 2023, 09:52:50 AM
Buona Pasqua a tutti quelli per i quali oggi è Pasqua. E' un fatto la Pasqua?
Confesso che mi ha fatto ridere anthonyi  quando ha sospettato che Eutidemo dicesse quel che diceva per compiacere a me, uno che si dichiara filo russo, che plaude all'evasione del boss Raduano e che si indigna per il caso Cospito ... beh, insomma.
Ciao Eutidemo, io volevo dire che l'anarchia me la vivo da solo e se sgarro con la legge sono pienamente consapevole che lo stato debba giustamente difendersi da coloro che agiscono in tal modo.
Riprendo questa tua considerazione:
Quanto al fatto che il principio ispiratore per eventuali regolamentazioni dovrebbe essere che una decisione collettiva deve essere presa con il "consenso di tutti", esso è senz'altro:
- pienamente condivisibile in teoria;
- materialmente impossibile in pratica.
Se non riescono a mettersi d'accordo marito e moglie su dove andare in vacanza, che sono soltanto in due, figurarsi 60 milioni di persone, con tante idee diverse in testa (vedi questo FORUM)!
Certo, bisognerebbe però avere il coraggio di vedere per quali profondi motivi non si riesca a mettersi d'accordo. Ad esempio io lascio sempre alla mia compagna la decisione di dove andare in vacanza, e anche se talune volte mi oppongo, o anche propongo,  lascio sempre a lei il tratto.
Penso che se qualcosa sia condivisibile in teoria, bisognerebbe almeno cercare di mettere in pratica tale teoria. Ma tale teoria non può essere messa in pratica come dici tu; questo però non esclude che possa essere messa in pratica l'idea che una decisione presa senza il consenso di tutti non sia una buona decisione. E la pratica di tale idea potrebbe benissimo  corrispondere ad una linea di un nuovo programma politico democratico. Naturalmente tale idea non sarebbe certo peregrina nascendo bensì dal rendersi conto della crisi del nostro stato attuale.
Un saluto
#990
Una fede è una componente necessaria quando si pretenda di guardare oltre un determinato limite, quando si pensi cioè che sia possibile trascendere. Penso che Einstein abbia dovuto credere a qualcosa, o comunque abbia dovuto seguire una traccia per andare oltre Newton, e sarebbe solo così che egli poté felicemente cogliere almeno una parte della metafisica della fisica ... un uomo non cerca a caso quel che gli interessa sapere, ma dove può cercare quest'uomo, filosofo o scienziato che sia, se non nelle evidenze sensibili che egli ha a disposizione? Ma tanto per il filosofo quanto per lo scienziato, il dato sensibile che egli ha a disposizione non è una semplice foto dell'individuo che si comporta, o quella del risultato di un esperimento, e non è nemmeno la semplice storia degli individui messi assieme, e nemmeno la storia di un esperimento da intendersi come lo si prepara, altrimenti la sua ricerca, valga per il filosofo quanto per l'uomo di scienza, soggiacerebbe a speculazioni di tipo meccanico, cioè sarebbe una ricerca in cui si prova a mettere i dati in vari ordini finché quasi per caso ne esce una nuova formulazione che poi si confronta con la precedente. Sarebbero questi ricercatori infine nulla più che macchine di Touring dove il flusso della vita corrisponde ad un nastro perforato: ad un dato input scatta un riflesso condizionato in modalità "intelligente".
Visto invece dal punto di vista di queste due figure di ricercatori, il dato, appunto, non è una foto, bensì la storia di una foto che assai sintetica dice alla mente del filosofo o dello scienziato se la sua fede, o traccia seguita, è ancora buona oppure no.
La metafisica, a questo punto, si evidenzierebbe in quel che potrebbe esserci dietro al fenomeno indagato, e la pretesa di trascendenza corrisponderebbe alla costituzione di una nuova mappa da adeguarsi all'ineffabile presunto noumeno, il quale dovrebbe esserci, visto pure l'incanto prodotto ... saremo mica tutti scemi vien da dire. Visti i vostri discorsi quindi, per voi la metafisica consisterebbe nell'andare oltre alla già acclarata nostra incapacità di pervenire alla completa conoscenza del noumeno, visto che altrimenti dovreste ricorrere a Dio o cose del genere. E per questo motivo, come molti grandi pensatori, vi siete risolti infine di dare spensieratamente e illegittimamente verità oggettiva ai fatti, lavandovene le mani una volta per tutte ... della serie: "bene, meglio accontentarci di mezzo noumeno e tutto a posto così." Bravissimi costoro, non c'è che dire ... ad incantare i polli però. Quando qualcuno mi spiegherà come sia stata messa in crisi "la cosa in sé" per costruirvi un errore sopra ad un altro errore, beh, gli darò senz'altro la patente di mago. Non mi spiego come si potrebbe pretendere infatti che l'azione di cose che non sono in "sé" possano divenire dei "fatti in sé". Bisognerebbe avere almeno chiaro il motivo per cui la cosa in sé non era più sostenibile e seguire una nuova via ripartendo da quel punto. Ma siccome immagino che nessuno tra voi lo sappia, attendo comunque risposte o contestazioni al mio pensiero, proverò inutilmente nel frattempo a suggerire che la nostra amata metafisica sia ben altra cosa, e voi non ve ne accorgete, anzi, per esser più precisi, non accettate di ammettere che l'unica metafisica che abbia un valore terreno, quindi sostenibile senza ricorrere a dei o marziani e sempre ammettendo però che questi possano in realtà esistere ... e qui casca l'asino materialista ... detta metafisica appunto, è quella che può falsificare la vostra tolemaica concezione di metafisica, ovvero una metafisica che imbracci la negazione del noumeno in toto come punto di riferimento delle vostre sterili dissertazioni che a ben poco approdano, mi sembra. Un saluto