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Messaggi - Jacopus

#976
Sono abbastanza d'accordo Bob, ma "chi controlla i controllori?". Il problema è qui. Chi decide cosa è bene e cosa è male? Per questo ritengo che la libertà di opinione per essere davvero tale ha bisogno di una precondizione, dalla quale oggi siamo molto lontani, ovvero la presenza di una "pubblica opinione" la più larga possibile, critica, colta, formata, cosmopolita, capace di cogliere il pensiero strategico e manipolatorio e smascherarlo. E per ottenere ciò servirebbero riforme enormi, di tipo socialista e la ricostruzione di una cultura della solidarietà e della condivisione che sotto l'attacco di Hollywood, è andata a farsi benedire da diversi decenni.
#977
Il concetto di libertà d'opinione, opinione pubblica e così via, furono concetti rivoluzionari all'epoca dell'illuminismo e funzionarono da traino di tutta la società per più di un secolo. Paradossalmente la libertà d'opinione funziona meglio laddove è esercitata da una minoranza, preparata, colta, critica ed autocritica. Per più di un secolo il concetto di libertà d'opinione è stato collegato a principi di emancipazione e di sviluppo delle istituzioni democratiche. Le forze contrarie si limitavano ad opporsi a questa libertà secondo modalità di contrasto e di dialettica. Da un pó di tempo invece, la lotta alla libertà di opinione si avvale di strategie più raffinate, come quella di affermare la propria libertà di opinione nel voler reprimere la libertà di opinione. È un sofisma, poiché la libertà di opinione prevede sempre un contraddittorio e la possibilità di critica. In questo è simile al metodo scientifico moderno, nato insieme ad essa. Questa estensione della libertà di opinione (fino a stravolgerla) fa il paio con chi pretende di difendere pratiche violente sulla base di tradizioni locali, come l'infibulazione, i matrimoni con preadolescenti, la legge del taglione o del kanun albanese.
Va anche detto che è un terreno scivoloso poiché chi decide cosa è violento e cosa non lo è. È violenza possedere le tre maggiori testate giornalistiche? È violenza fare epurazioni politiche nella più grande rete televisiva? Per questo motivo credo che il principio della libertà d'opinione vada sempre correlato al grado di capacità critica di una popolazione, grado che si ottiene faticosamente investendo per generazioni in formazione, didattica ed educazione (un invito che per primo diffuse e promosse un certo Platone).
#978
Il problema in Italia, se vogliamo allargare lo sguardo, sta in una concezione del capitalismo di stampo feudale che somma i difetti del capitalismo con quelli del feudalesimo. Faccio un esempio. Quante Corporations ci sono in Italia, intendendo con esse società per azioni, con il capitale così diluito, da essere gestito esclusivamente da manager? In Italia vige invece il concetto di "padroncino", che trasmette la ditta di padre in figlio, senza considerare se il figlio sia un emerito rimbambito. Il merito in Italia è troppo spesso un optional ingombrante ed è per questo che tanti italiani vanno altrove (questo scenario va moltiplicato per cento a sud di Roma).
#979
Tematiche Filosofiche / Re: Decalogo liberale
28 Maggio 2023, 18:26:35 PM
Un motivo è senz'altro quello che hai descritto tu, Aspirante. Più in generale il problema riguarda la relazione esistente fra uguaglianza formale e uguaglianza sostanziale. I principi liberali sono sicuramente un passo avanti rispetto a concezioni ancora più retrograde, per le quali neppure questi principi erano rispettati, perchè si accettava il principio generale della sottomissione all'autorità tradizionale, sia che essa fosse il potere del re o quello del papa o di entrambi, e discendendo da essi, valvassori, vescovi, proprietari terrieri, genitori e fratelli maggiori.
Ma di fronte alla diseguaglianza sostanziale ogni principio di eguaglianza formale diventa una petizione di principio, basti pensare ai voti di scambio oppure alla capacità di dichiarare le proprie idee in contesti di lavori fortemente gerarchici e nei quali non vi è alcun interesse ad uno scambio di opinioni paritario.
Il sistema di pensiero liberale si muove sempre in un territorio ambivalente, perchè per essere effettivo dovrebbe estendersi il più possibile, ma estendosi riduce le nicchie di privilegi su cui si fonda, sulla base di ideologie come quella del "vinca il migliore".
Questo che dico è la struttura classica della critica marxista al pensiero liberale, niente di nuovo sotto il sole. A questa critica si può aggiungere quella più culturalista, secondo la quale per ottenere un pensiero davvero liberale occorre investire in strumenti didattici ed educativi, affinchè il maggior numero di persone possa davvero interpretare i propri interessi in modo non strumentalizzato dagli altri. E questo passaggio richiede altissimi investimenti e sostanzialmente il passaggio da uno stato liberale ad uno stato con forti connotazioni socialiste e pertanto non si farà mai, almeno nell'attuale contesto storico. Viceversa accade, come sta accadendo che si possano facilmente creare dei capri espiatori, della armi di distrazione di massa che finiscono per diventare le "tue idee" contro l'autorità, ma in realtà sono solo costruzioni fittizie ed alienanti che tendono a distogliere l'attenzione dalla vera problematica attuale, ovvero la drammatica sperequazione di risorse materiali e culturali, che si sviluppa sia all'interno delle nazioni, ma ancor di più nel confronto fra nazioni sviluppate e nazioni del terzo mondo.

Un ultimo excursus: Con Spinoza e il pensiero liberale tradizionale anglo-sassone, si è sviluppato il pensiero liberale, quello riassunto dalle tue citazioni di Russell. Per tre secoli quel pensiero è stato combattuto con tutti gli strumenti possibili, dalla residua aristocrazia, dalle Chiese, dal potere degli stati autoritari. Quel pensiero effettivamente muoveva le persone all'azione e cambiava gli assetti di potere (basti pensare alla glorious revolution o alla dichiarazione dei diritti americana del 1776) e quindi era necessario opporvisi da parte di chi difendeva antichi privilegi. Dopo l'ultimo tentativo di rovesciare questo processo di dominio del pensiero liberale da parte dei totalitarismi, ora assistiamo in linea di massima, almeno in Occidente, ad una completa libertà di espressione, e nessuno che si scandalizza, tantomeno che organizzi campi di rieducazione.
Oggi il problema è quindi quello della frattura ormai esistente fra "Teoria" e "Prassi", in senso etico di ricerca di una possibile giustizia. Il nesso fra "Teoria" e "Prassi" è infatti divenuto un fatto tecnologico, in un orizzonte dove non viene considerato possibile un diverso modo di considerare i rapporti umani, se non attraverso il denaro. La libertà di espressione è quindi diventata un principio simile a quello della libertà confessionale, che determinò un paio di secoli di guerre in Europa, proprio nel periodo in cui si sviluppava il pensiero liberale.
Un pò come se il potere dicesse: "siate liberi di dire quello che volete ed anzi dite pure tutte le cavolate che volete, perchè intanto non avete più gli strumenti per valutare criticamente il mondo e vi abbiamo comunque convinto che non esistono alternative e pertanto le vostre parole sono vane, a meno che non siano tecniche. Qualora esse siano tecniche o manipolazione della realtà, allora vi accoglieremo come alleati".
#980
Ciao Socrate. Accettare l'altro senza volerlo cambiare è un segno di maturità, così come pretendere di non voler essere cambiato. In realtà ogni rapporto con gli altri ci cambia, figurarsi quello con un partner. Detto questo, la tua domanda è diversa, ovvero riferita alla intenzione di voler salvare qualcuno da sè stesso. Di solito chi ha la sindrome di Wendy, è vissuto in famiglie dove la manipolazione era presente e quindi ha interiorizzato certo modelli relazionali, che giustamente, hai definito tossici. Ci si può identificare nel "violento/a" che ha bisogno di qualcuno/a che lo capisca e lo redima oppure "nella crocerossina/o" che redime. Di solito sono rapporti ambivalenti, conflittuali, con ruoli da vittima/carnefice. Roba brutta, insomma. Ma talvolta, ad esemplificazione di come la vita umana sia varia, possono crearsi anche dei rapporti che funzionano, ad esempio con personalità "dipendenti", che deviano la dipendenza da sostanze a dipendenza da partner. E non sempre la deviazione è patologica, permettendo il superamento di situazioni difficili.
#981
Scienza e Tecnologia / Apprendimento negli animali
27 Maggio 2023, 10:57:35 AM
Siamo sempre più lontani dalla concezione di Cartesio secondo il quale gli animali erano una sorta di automi, obbligati a comportarsi sempre nello stesso modo grazie agli istinti. Che i mammiferi e gli uccelli conoscano forme di apprendimento culturale è noto da tempo, al punto che esistono addirittura linguaggi diversi nei richiami di diverse specie, prova che il linguaggio del gruppo viene appreso socialmente. È recente invece la notizia che anche le api trasmettono socialmente di generazione in generazione, le danze che comunicano alle altre api le coordinate dei fiori dove prendere il polline. Le api operaie che, sperimentalmente, sono state private della fase di apprendimento, comunicano in modo irregolare e confuso le informazioni per trovare i fiori. Personalmente trovo queste scoperte meravigliose e la prova che l'uomo non è per niente diverso, qualitativamente, da tutte le altre creature dotate di un sistema nervoso centrale.
#982
Ad esempio: "la bellezza della lettura"?
#983
Scienza e Tecnologia / Re: Chat GPT
25 Maggio 2023, 19:01:00 PM
Gianni Paolo Tia, dovresti scrivere più spesso su questo forum. Lanci delle osservazioni molto profonde.
#984
Dal mio punto di vista le religioni sono
state una fase di passaggio nella storia dell'uomo. Considerato che le religioni, però, possono essere strumentalizzate per scopi di dominio terreno, questa fase prosegue tuttora anche se è messa in discussione sempre di più da altre visioni del mondo, alcune delle quali fanno rimpiangere quelle religiose, tanto sono volgari e/o violente. 
#985
Tematiche Filosofiche / Re: Decalogo liberale
22 Maggio 2023, 23:07:26 PM
Sono tutti condivisibili ma sono necessarie alcune precondizioni, anzi una: la possibilità che gli esseri umani che rispettano quei precetti liberali abbiano le risorse economiche per non farsi condizionare, altrimenti sono precetti validi ed ineccepibili solo per chi se li può permettere.
#986
Tematiche Spirituali / Re: Come rispondereste?
21 Maggio 2023, 16:53:56 PM
Ciao Aspirante. Credo che sia troppo tardi perché il percorso della cultura occidentale va verso la direzione della tecnologizzazione, quella che fu definita da Husserl colonizzazione del Mondo vitale da parte del sistema (system vs Lebenswelt). La tecnologia ci illude nel poter risolvere i nostri problemi esistenziali, mentre in realtà li produce. Servirebbe, come sempre, il principio ellenistico del "mesotes", affinché system e Lebenswelt possano convivere insieme e trarre beneficio entrambi dalle loro rispettive qualità. Il Lebenswelt invece è oggi ridotto ad arcaicismo tribale, ad ingerenza del collettivo nell'individuale. Processo che ha raggiunto il suo massimo livello negli USA ma che tende ad essere esportato, insieme alla democrazia. Apprendere questa cultura individuale e tecnologica a partire dalla più tenera età, produce cittadini omologati a quel tipo di pensiero e più il processo continua a dominare i processi di trasmissione culturale, più diventa strutturato e solido, fino al "point of no Return".
Questo processo comporta in sostanza la disarticolazione di tutte le associazioni, enti e istituzioni che cercano il "bene comune", in in ottica di "stato etico", sostituiti dalla lotta neutrale e artificiale delle Corporation.
C'è una immagine simbolica. La copertina del "Leviatano" di Hobbes. Un re formato da tanti piccoli re che danno la
Fisionomia alla sua immagine. Quei piccoli Re ora sono distaccati dalla immagine della sovranità collettiva del Leviatano. Un certo distacco permette una dialettica sana fra sovranità unitaria e istanze di libertà, ma quando ognuno diventa un piccolo pretendente di una libertà assoluta che deve primeggiare sulle libertà assolute degli altri, allora è imminente il tempo della sostituzione del Leviatano con il Beemoth.
#987
Tematiche Spirituali / Re: Come rispondereste?
21 Maggio 2023, 14:39:41 PM
Claudia. La risposta di aspirante continua con "cosa ne verrebbe al l'umanità intera?". Il problema attuale dell'umanità è che si illude di poter risolvere tutto con il "cosa conviene a me". Mantenere insieme le due convenienze è invece fondamentale. Credo però che sia troppo tardi.
#988
Tematiche Spirituali / Re: Come rispondereste?
19 Maggio 2023, 18:23:08 PM
Impegnarsi a superare lo stato di minorità che l'uomo può imputare a sè stesso (obiettivo macro). Curare il proprio giardino (obiettivo micro). Connettere i due obiettivi (obiettivo finale).
#989
Anche nel caso del lancio di tutte le bombe atomiche di tutti gli arsenali, dubito che la vita potrebbe finire. Vita che si riproduce in svariate forme anche a diverse migliaia di metri sotto il ghiaccio o nelle profondità marine. Le radiazioni potrebbe accelerare i processi naturalmente mutogeni dei batteri e dei virus e probabilmente per qualche migliaio di anni assisteremo a forme di vita più resistenti alle radiazioni. Non si esinguerebbe neppure homo sapiens, a mio parere, anche se tornerebbe a vivere in condizioni molto più precarie, le stesse d'altronde che sperimentano già oggi miliardi di persone nel terzo mondo.
#990
Sono d'accordo con te. Sono pregiudizi che tendono a colpire chi non si adegua a certi stereotipi sociali definibili "normali". La scelta di restare single può essere motivata da mille ragioni e va rispettata, anche perchè non provoca alcun male negli altri. Solo le scelte che potenzialmente provocano un male, vanno contestate.