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Messaggi - Jacopus

#976
Ciao Davintro. Libero di andare via dal forum, ma personalmente la vedrei come una sconfitta, poichè a differenza di altri utenti di cui non sento la mancanza, credo che la tua ricchezza di argomenti, pur da un punto di vista tradizionalmente metafisico, possa servire anche a chi non condivide la tua stessa visione filosofica. Per quanto riguarda la definizione di filosofi, direi che qui siamo tutti filosofi per scherzo e non credo che vi sia nessun vero filosofo. Siamo una piccola comunità di persone che si interroga e scrive sui propri interrogativi, senza avere, almeno da parte mia, la pretesa di essere filosofo. O meglio, siamo filosofi proprio in questa quotidiana discussione sugli argomenti della vita e pertanto non credo che ti si possa togliere o attribuire questo titolo, dato proprio dalla tua espressività libera. Se tu non ti senti a tuo agio, evidentemente mi sento anch'io responsabile. E' un pò come dici tu. Difficile trovare dei luoghi dove si possa dire "non sono d'accordo con te, ma rispetto il tuo punto di vista". Di solito si scambia questo pensiero come un attacco personale, come una diminuzione della propria dignità, mentre è solo dalla discussione che si può crescere e trovare qualcosa nel cammino.
#977
Attualità / Re: Meloni = Condoni
04 Aprile 2023, 09:38:18 AM
Il problema Eutidemo, a mio parere, è politico, poiché la rendita politica da misure da condono è infinitamente superiore a misure di rigore fiscale. Questo perché l'evasore, a differenza di paesi più civili, è considerato un quasi-probo cittadino, che cerca di sopravvivere allo stato prevaricatore. Inutile fare il riassunto delle motivazioni storiche di questa percezione, ma questo è. Solo quando l'evasore sarà equiparato dalla percezione dell'opinione pubblica (leggi "elettori") ai rapinatori e ai borseggiatori zingari della metro, solo allora le cose potranno cambiare.
Altrimenti si verificherà la metamorfosi che ci trasformerà da paese europeo a paese latino-americano.
#978
Il bullo non è complementare con l'oca giuliva ma con la bambina bullizzata che spera di sanare le sue ferite originarie con ferite più recenti. Oppure con una bulla, come da foto, che ritrae una simpatica coppia di commilitoni americani. Se si sono ricevute cure adeguate, il mito del ragazzo sfrontato e violento si sgonfia nell'arco di un paio d'anni, fra i 15 e i 17 anni. In seguito la donna equilibrata non cercherà un partner violento. Le leggi biologiche della riproduzione tenderanno a farle scegliere un uomo che dia sicurezza e con cui possa condividere interessi e scelte di vita secondo alchimie ed equilibri molto complessi, che passano dall'inconscio alla più bieca razionalità e viceversa.
#979
CitazioneSintesi e mia domanda : quante strane prospettazioni genera una cultura umanistica che manchi dell'ABC di quella scientifica?
Riparto da qui e rovescio la domanda: quante strane prospettazioni genera una cultura scientifica che manchi dell'ABC di quella umanistica?
Oltre a ciò ormai il mondo dominato dalla cultura umanistica mi sembra un El Dorado se confrontato a questo mondo di cultura rimasticata e dove chiunque pensa di essere un esperto solo perché ha letto la settimana enigmistica. E forse le future generazioni rimpiangeranno i lettori della settimana enigmistica. Credo che sia un problema globale, che però nei paesi latini raggiunge vette eccelse date dalla congiunzione di pensiero vetero/clericale, accidia mediterranea, fatalismo orientale, pigrizia democratizzata. Scusate l'alterigia ma avevo bisogno di sfogarmi.

CitazioneC'è materialismo e materialismo. Solo lo scientismo fa metafisica a sua insaputa. L'ateismo umanistico riconosce la sfera spirituale nell'agire umano. L'etica non può essere tratta da una metafisica scientista, ma è fondativa delle relazioni umane appena un po' sopra il livello della clava. Pertanto lo scientismo non basta, è monco
Una volta tanto sono d'accordissimo con Ipazia.
#980
Scienza e Tecnologia / Mondo organico e inorganico
03 Aprile 2023, 08:55:41 AM
Una affermazione di Niko in un'altra discussione mi ha dato l'occasione di aprire questo tema, sicuramente già presente sul forum. Insomma organico e inorganico sono simili, sono uguali, sono diversi, sono radicalmente diversi?
Dico subito la mia, sottoponibile a successiva auto revisione. Vi sono elementi di contiguità e di differenza, il che non è una grande scoperta. Sicuramente da quel poco che sappiamo di astrofisica, le condizioni per la vita organica sono difficili, dipendendo da una serie molto complessa di situazioni che devono esserci contemporaneamente. Ad esempio sulla terra la vita è possibile perché:
1) la terra ha un campo magnetico che ci protegge dai raggi solari più pericolosi.
2) la terra ha un ciclo dell'acqua.
3) la terra ha un'atmosfera.
4) la terra ha un satellite che funge da scudo contro gli oggetti terrestri vaganti, oltre ad avere altri effetti benefici sulla vita.
5) la terra si trova in una zona limitata del sistema solare, né troppo lontana, nè troppo vicina.
6) sulla terra è stato possibile trasformare l'atmosfera anaerobica in atmosfera aerobica. È vero che nella prima atmosfera la vita era presente, ma era limitata ai batteri anaerobi e non sappiamo se fosse stato possibile sviluppare una vita poliforme come la conosciamo grazie all'atmosfera aerobica.

Non credo in un disegno intelligente e l'unica risposta che mi so dare a questa serie incredibile di coincidenze è la presenza di così tanti sistemi solari nella sola via lattea (da 100 a 200 miliardi di stelle) che da qualche parte questa serie di coincidenze doveva pur accadere.

Il passaggio da inorganico a organico resta comunque ancora un grande enigma, mentre, se si scioglie questo primo enigma, tutto rientra nella teoria Sintetica dell'evoluzionismo (Darwin più genetica), in modo chiaro. Il passaggio da batteri a homo sapiens rientra nel modello. Ciò che non ci entra è il passaggio iniziale da inorganico a organico. Due mondi che sono molto diversi e del secondo non si comprende l'utilità ai fini del mondo inorganico, se volessimo applicare anche a questa dicotomia la teoria di Darwin.
#981
I bipolari rispondono con la loro bipolarità a una situazione di disagio. Non ho ancora mai visto un bipolare provenire dalla famiglia del Mulino Bianco. È possibile che la scelta per la bipolarità sia influenzata da modelli già presenti in famiglia.
Preciso ancora una volta.
Accanto a cause sociali, ci sono cause endogene che facilitano l'insorgenza in certi soggetti e proteggono invece altri. Le
Cause endogene a loro volta possono essere determinate epigeneticamente, attraverso un arco di tempo almeno trisgenerazionale. Inoltre la storia di ogni individuo percorre precisi piani endocrinologici ed ormonali che condizionano l'evoluzione della malattia mentale. È difficile diventare schizofrenici a 70 anni così come è difficile ammalarsi di Alzheimer a 40.
#982
Ovvio che la malattia mentale ha una concausa sociale. Se la società crea i presupposti per il non-riconoscimento, una possibile via di fuga è la malattia mentale. Non tutti adottano questa strategia poiché interagiscono fattori sociali, fattori genetici e fattori casuali. Se la società crea i presupposti per la violenza, una risposta adattiva può essere la malattia mentale.
Nash era solo un esempio. La schizofrenia e la paranoia permettono il mantenimento delle funzioni cognitive generali, al punto che si possono architettare progetti lucidissimi,che però sono minati alla base dal delirio. È possibile anche la remissione dei sintomi, sia temporanea che permanente. Sull'accentuazione delle capacità digitali e del pensiero classificatore e tipologico negli schizofrenici , vedi anche Mc Gilchrist, "il padrone e il suo emissario."

Sull'autismo ho più dubbi, anche se è vero che autismo schizofrenia e paranoia hanno molti punti in comune. E tutte e tre le condizioni si muovono entro uno spettro di esperienze molto diverse fra di loro in termini di gravità e di espressioni. L'autismo però ha una origine molto più genetica e quindi organica rispetto a schizofrenia e paranoia.
#983
Aridaje. Proprio non ce la facciamo. Che ci siano i profittatori è scontato, ma che i BF 109 fossero più performanti dei biplani è altrettanto scontato (per Ipazia).

La schizofrenia pura non implica alcuna degenerazione cognitiva ed anzi probabilmente accentua le capacità di pensiero matematico e digitale a discapito del pensiero emotivo. Pertanto si può perfino vincere un premio Nobel ed essere diagnosticati schizofrenici ( fatto vero, si chiamava J. Nash, se ricordo bene). (Per Socrate).
#984
Anthonyi: Esatto. Questo è un altro aspetto molto rilevante. Il malato psichiatrico, soprattutto quello grave, ritiene che i pazzi siano gli altri (e qualche ragione spesso ce l'ha anche). E' per questo che oggi esiste il depot. Ovvero una iniezione a lento rilascio, che può essere fatta ad intervalli anche di due mesi, rendendo più vivibile la vita alle stesse persone che assistono il malato, che altrimenti devono combattere ogni giorno una battaglia per far assumere il medicinale al malato.
In ogni caso ripeto, la malattia mentale è un problema sistemico. Pensare di trattarlo solo con i farmaci è un sogno tecnologico controproducente e sintonico con questa società. Il farmaco agisce sull'emergenza oppure tratta una situazione cronica non altrimenti gestibile. In ogni caso ha quasi sempre migliorato la qualità della vita dei malati e ciò, pragmaticamente, va riconosciuto.
#985
Mi sembra evidente che molti nemici degli psicofarmaci non sanno di cosa parlano o non hanno
 avuto esperienza della malattia mentale vera, non la depressione passeggera o il disturbo ossessivo-compulsivo (che non sono passeggiate ma insomma si possono affrontare), ma la schizofrenia o la depressione maggiore. Con questi disturbi senza alcuna terapia, ci troviamo poi i "titoloni" sui giornali: "depresso uccide l'intera famiglia, e i servizi sanitari non hanno fatto niente". A meno che di non voler prescrivere come terapia la preghiera, qualcosa bisogna fare e gli psicofarmaci, in questi ultimi anni hanno fatto passi da gigante, anche se ovviamente, come tutti i "farmakon", bisogna fare una giusta valutazione costi-benefici, poichè sono sempre farmaci altamente impattanti e con bugiardini che sono di solito delle dimensioni di un lenzuolo.

Evidentemente si può agire in diversi modi. Si possono rinchiudere i cosiddetti pazzi in centri appositi, come accadeva fino a 40 anni fa, rendendo in questo modo la malattia cronica, oppure si può investire la società del problema, investendo in strutture di accoglienza a metà fra il sociale e il sanitario, come prevedeva la legge Basaglia. La cura della malattia mentale presuppone la trasformazione degli stessi rapporti di potere all'interno della società, che sono i primi precursori della malattia mentale stessa. Ammesso che ciò possa avvenire, bisogna comunque fare qualcosa "qui ed ora". E gli psicofarmaci sono una delle armi a disposizione per evitare che alcuni soggetti perdano completamente la loro autonomia.
E' evidente che di fronte al beneficio di alcuni psicofarmaci, vi possono essere degli abusi, che non devono però diventare la motivazione per buttare il bambino con l'acqua sporca (es: https://it.wikipedia.org/wiki/Olanzapina).
Che vi siano molte controindicazioni è accertato dalla stessa disciplina medica e quindi va sempre fatta una valutazione costi/benefici. Di fronte ad una persona leggermente psicotica che crede di ascoltare la voce di San Francesco che gli dice che prosciutto prendere si può anche evitare una farmacoterapia, ma se la stessa persona pensa di essere invasa da minuscoli alieni invisibili che hanno contaminato l'intera casa e così non riesce più ad uscire di casa e prende continuamente campioni di materiale da far esaminare ai laboratori di analisi, allora forse un farmaco può servire. Anche perchè il cosiddetto "malato mentale" funziona esattamente come il malato organico, ovvero possono esserci momenti di "acuzie" a cui seguono periodi tranquilli e di normalità o di gestione dell'anormalità. Anche gli psicofarmaci non sono tutti uguali, si passa dalle gocce per rilassare (Xanax) alle iniezioni di depot che possono costare fino a 1000 euro per singola somministrazione.
E' ovvio che questi medicinali non guariscono ma aiutano a guarire per un semplice meccanismo di interruzione delle manifestazioni più eclatanti del delirio. La non ripetizione del delirio, grazie al farmaco, permette una stabilizzazione del paziente, che magari continua a coltivare il delirio "privatamente", cosa che però gli permette di avere una vita "quasi" normale. Come molte situazioni umane, infatti, la ripetizione del comportamento è una costante sia in situazioni positive (ad esempio al mattino quando ci svegliamo per andare al lavoro) oppure negative (quando ad esempio apprendiamo come rubare al supermercato).
A mio parere, gli psicofarmaci andrebbero somministrati solo in casi evidenti di gravità e dovrebbero essere accompagnati da sedute di psicoterapia, oltre ad altri possibili interventi psicoeducativi (come gruppi di aiuto-aiuto, laboratori per attività collettive, centri ludici), ma questo si scontra con limiti di budget, in una situazione in cui a livello globale si tende a "privatizzare" la sanità. In Liguria, ad esempio, la situazione della psichiatria è a un passo dalla chiusura per mancanza di personale. In molti centri il Direttore è il direttore di sè stesso, poichè magari c'è solo lui come psichiatra. Una situazione molto grave che pone il personale ad un livello alto di stress e nella condizione di prendere decisioni sbagliate per sovraccarico di lavoro. Da ciò, però dire che la psichiatria non è una scienza o che gli psicofarmaci sono tutti da buttare, ce ne corre. Come al solito non si riesce a fare una valutazione equilibrata, in grado di distinguere gli abusi e i benefici di un processo che spesso non si conosce o si conosce solo per sentito dire.
#986
@ Socrate. Vista la gravità delle accuse da te riportate ti chiedo, per rispetto a questo forum e a chi lo frequenta di linkare le tue gravi affermazioni, in modo tale che chiunque possa farsi un'idea più accurata delle fonti. Altrimenti sono affermazioni buone per Facebook.
#987
Tematiche Filosofiche / Re: La morte della Scienza
31 Marzo 2023, 11:56:52 AM
Mi vien da dire, sinteticamente, che equiparare economia, scienza e religione è una mossa decisamente anti-storica, che non riconosce la presenza di una filosofia della storia, che si muove accanto (e più velocemente) all'evoluzionismo filogenetico della specie homo.
#988
Percorsi ed Esperienze / Re: Le croci "magiche"!
30 Marzo 2023, 11:32:00 AM
Terza riga, seconda X da sinistra.
#989
Percorsi ed Esperienze / Re: Le croci "magiche"!
30 Marzo 2023, 11:01:38 AM
esperimento fatto.
#990
A proposito della Segre e della sua capacità di resilienza. La medicina è anche un discorso statistico, applicato alla grande e giustamente anche per il covid. Idem per le malattie mentali. Non a caso i primi studi sul trauma furono successivi alla prima guerra mondiale, quando si dovette fare i conti con i tanti reduci di guerra che avevano perso qualche rotella. Di sicuro non tutti, ma una grande percentuale, tale almeno da creare un nesso fra malattia mentale e violenze agite e subite. A Segre potrei facilmente replicare con Primo Levi, morto suicida e con addosso il grandissimo senso di colpa di essere sopravvissuto ai tanti che invece erano morti senza alcuna colpa. E ciò nonostante fosse consapevole ed appagato dal grande successo come scrittore, conscio di essere entrato nella storia della letteratura italiana.
Infine, oltre a situazioni di disagio familiare che spesso si tramandano di generazione in generazione attraverso pattern comportamentali, la malattia mentale è profondamente condizionata e causata dalla struttura sociale. Esempio: una cultura patriarcale estrema può rendere asfissiante la vita a certe donne della famiglia a cui viene attribuito un ruolo di vittime (vedi ad esempio gli studi di Selvini sui ruoli psicotici familiari). Il loro ruolo di pazze preserva la sanità mentale degli altri che possono dirsi sani, distinguendosi da chi hanno, loro stessi, relegato nel ruolo di malati mentali. Questo per dire che una società più sana non ha bisogno di "psicoterapia per tutti" (un ideale del genere lo aveva Reich, ma non riuscì nel suo intento a causa dell'avvento di un altro tipo di Reich), ma di diversi assetti sociali. Ad esempio non ci rendiamo conto a sufficienza di quanto disagio mentale stiamo coltivando fra i migranti, attraverso politiche di esclusione e non riconoscimento.
P.S. Le malattie mentali non sono affatto democratiche e colpiscono molto più pesantemente le classi povere.