Citazione di: Marx-Engels Il Manifesto del Partito Comunista cap. I-Borghesi e ProletariVediamo dunque come la borghesia moderna è essa stessa il prodotto d'un lungo processo di sviluppo, d'una serie di rivolgimenti nei modi di produzione e di traffico.
Ognuno di questi stadi di sviluppo della borghesia era accompagnato da un corrispondente progresso politico. Ceto oppresso sotto il dominio dei signori feudali, insieme di associazioni armate ed autonome nel Comune, talvolta sotto la forma di repubblica municipale indipendente, talvolta di terzo stato tributario della monarchia, poi all'epoca dell'industria manifatturiera, nella monarchia controllata dagli stati come in quella assoluta, contrappeso alla nobiltà, e fondamento principale delle grandi monarchie in genere, la borghesia, infine, dopo la creazione della grande industria e del mercato mondiale, si è conquistata il dominio politico esclusivo dello Stato rappresentativo moderno. Il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese.
Già Marx aveva capito che il "comitato d'affari" non si sarebbe fermato allo stato nazione e che il mercato mondiale avrebbe istituito uno stato mondiale con le stesse caratteristiche. Ovvero il SIM. Lo sbracamento della sinistra arcobalenata non riguarda lo stato-nazione, ma la resa di fronte a Davos.
La sbalinata finita in catene a Budapest mica è andata a Davos, a Wall Street, o a Kiev a picchiare i neonazi dichiarati Azov. E' andata in Ungheria per la gioia di Soros e di tutti i filo impero canaglia Nato. A pensar male si fa peccato, ma ...