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Messaggi - bobmax

#991
Filosofo è chiunque ha amore per la Verità.
L'appellativo di "filosofo" non dipende perciò da alcun titolo di studio, perché filosofo può benissimo essere anche un analfabeta.
Ciò che conta è l'apertura al Vero.

A volte si ritiene di aspirare ad essere filosofi. Mentre è impossibile "aspirare" alla filosofia, perché o si è filosofi o non lo si è.
Ed esserlo, è una scelta netta.

Capita invece di credere di aspirare a diventare filosofi, ma in realtà si aspira ad una soddisfacente dogmatica.
#992
Tematiche Spirituali / Ateismo mistico
19 Aprile 2023, 22:29:39 PM
La contrapposizione atei - credenti è animata, se sincera, dall'amore per la verità.
Ognuno difende la propria idea, perché crede corrisponda alla verità.

Tuttavia noto spesso in entrambi un vuoto, una insoddisfazione latente, perché, sebbene magari non lo ammettano neppure a se stessi, non sono davvero certi di questa loro verità...

Ritengo dipenda dalla sensazione di falsità, insita inevitabilmente in ciò in cui vogliono comunque credere.
Questa falsità ineliminabile riguarda il fatto che l'esistenza o meno di Dio non risolve la questione dell'esistenza del male nel mondo.
Rimane aperta sia in un caso sia nell'altro.

Una impasse che richiede di cambiare radicalmente approccio.

Ciò può avvenire, sia per il credente sia per l'ateo, se si giunge a ipotizzare, per davvero, che il Bene davvero non sia!
Cioè affrontare l'ateismo mistico, che attende sia il credente sia l'ateo che facciano davvero un passo avanti.

Allora la questione cambia radicalmente. Perché non è più un tema di esistenza, cioè di qualcosa che ci può essere o meno. Ma è l'Essere stesso in discussione!
Cioè si è chiamati a scegliere tra Essere e Non Essere.

Dove l'Essere è il Bene, mentre il Non Essere consiste nell'insignificanza dello stesso Bene in quanto mera illusione.
#993
Riflessioni sull'Arte / Re: Conversione di Saulo
19 Aprile 2023, 09:10:38 AM
Citazione di: doxa il 17 Aprile 2023, 21:20:23 PM8 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla

Una ipotesi suggestiva è che più che non vedere nulla, in quel momento Saulo vide "il Nulla".
#994
Citazione di: Ipazia il 18 Aprile 2023, 09:44:03 AMQuindi un'Etica affine all'imperativo categorico kantiano: dentro di me ? Simile all'illuminazione buddista, laddove il paradiso è il nirvana ?
Non esperibile congiuntamente, ma sempre contrapponendo io e altro, in cui se l'altro è sempre innocente, la "colpa" riguarda solo me. E mentre tutto questo accade, il depositario dell'Etica, il Bene, ovvero il Padre cosa fa, dove sta, chi è ?

Il Padre non esiste.
Il Padre è.

Questo è il dono del Padre: non esistere.
Se esistesse... io non esisterei.
Invece esisto.

Ed esisto perché sono stato gettato nel mondo.
Dove avrei potuto testimoniare il Padre, ma non l'ho fatto!
E così non posso più tornare.

Perché la scelta del male, che è sempre amore negato, è per l'eternità.

Tuttavia l'altro è innocente, perché non poteva scegliere che ciò che ha scelto.
In quanto l'altro, in se stesso, è nulla.

Mentre io non sono nulla, anche se tanto lo bramerei, una volta che mi ritrovo all'inferno.

Che l'inferno sia la fucina, che brucia ogni scoria di ciò che non sono, per farmi tornare a Dio?
Cioè a Essere = Nulla?
Questa è l'unica speranza, speranza nell'impossibile.

#995
Citazione di: Ipazia il 17 Aprile 2023, 22:14:17 PMChi garantisce che tutti abbiano la stessa facoltà di auto giudizio di bobmax, la stessa percezione di inferno e paradiso, di Dio che non esiste ma è ? Mi pare una convinzione, o fede, decisamente azzardata e poco riproducibile.

Sì, qui non si può più ragionare in termini di universale.
Cioè non funziona come processo induttivo - deduttivo. Dove si va alla ricerca dell'universale partendo dal particolare.

L'Etica non segue questo procedimento.
È invece il particolare a smettere improvvisamente di essere tale per mostrarsi assoluto.
La sua verità non è là fuori, bensì dentro di me.

Anche se sono sempre delle esperienze a risvegliare questa consapevolezza, queste non sono "prove" ma "cifre".
La cui validità è tutta dentro di me.

Esperienze le più disparate, come l'incontro fortuito con uno sconosciuto, o la lettura di un testo di mistica, o un colloquio qui nel forum, possono diventare voci di verità.
Ma che siano effettivamente Vere, dipende sempre e solo da me.

Quindi in effetti la riproducibilità della meccanica spirituale, perché di questo si tratta, è del tutto opinabile.
Anche perché l'altro, qualsiasi altro, è senza dubbio innocente.

Perciò queste mie sono in effetti grida nel deserto.
#996
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Aprile 2023, 08:41:12 AMConsiderato che non v'è certezza alcuna di Paradiso ed Inferno, da ciò che hai scritto deduco che non vi sia nemmeno certezza di Dio, così come che, essendo soltanto questi due regni ultraterreni (Paradiso e Inferno) la sicurezza per l'uomo, egli sia praticamente spacciato, non avendo la certezza di alcun luogo in cui stare al sicuro. O sbaglio?

Scusami Aspirante, ma stai sbagliando, seppure in nutrita compagnia...
Perché vi è un grave e diffuso fraintendimento riguardo al Paradiso e all'Inferno.

Eppure le stesse parole di Gesù sono chiare, sebbene difficili da comprendere, perché troppo semplici...

Il Paradiso e l'Inferno sono luoghi reali, presenti qui e ora!
Vi si può accedere in qualsiasi momento, sono luoghi dell'anima.

La certezza dell'Inferno, a cui sono aduso, deriva proprio dalla certezza di Dio. 
Non è una certezza logica, bensì etica.
E sono proprio io, in perfetta solitudine, a condannarmi all'Inferno.
Perché così è giusto!

È giusto in nome del Bene, di Dio, che ora vedo certissimamente, e che ho perduto per sempre.

Ah come vorrei che Dio esistesse, e così magari potesse perdonarmi...
Ma Dio non esiste.
Dio è.
Così sta solo a me giudicarmi. E non posso mentire a me stesso, non posso accampare scuse. 
È l'Essere, è ciò che avrei dovuto essere e non sono.

Sono al sicuro, perché ogni dubbio è svanito.
Dio è certo!
Ma perduto per sempre.
#997
Citazione di: Freedom il 16 Aprile 2023, 20:18:57 PMNon sei invadente, ci mancherebbe  :)

Tento di spiegare cosa intendo per necessariamente.

Se amo mia moglie necessariamente lo devo esprimere. E' una necessità, una dolce necessità. Persino nella circostanza, facendo un caso limite, quasi paradossale: qualcuno mi ha rapito e vuole estorcermi qualcosa e non sa che mia moglie è mia moglie. Che è accanto a me. Dopo svariate torture io resisto e, contestualmente, faccio finta di non conoscerla. Altrimenti i rapitori, visto che io non cedo nemmeno di fronte alla prospettiva di morire, cercherebbero certamente di vincere la mia resistenza minacciando lei.

Ecco che esprimo il mio amore per lei facendo finta di non conoscerla. Dunque anche il non esprimere il mio amore per lei viene in realtà agito esprimendolo col silenzio. L'amore deve necessariamente essere espresso. Se no che amore è?

Ed io lo lego all'andare a messa perché amo il Signore e andando a messa lo incontro nella comunione. Non è un obbligo bensì una necessità amorosa. Non è come mangiare e dormire che lo devi fare per forza. A messa ci vado perchè desidero andare. Se ami una donna la devi necessariamente vedere, ci devi parlare, la devi abbracciare. Ecco la mia necessità.

Se poi la parola "necessità" suscita fraintendimenti la posso cambiare. Spero di essere riuscito a spiegarmi.  :)

P.S.
se una persona va a messa con lo stesso spirito col quale timbra il cartellino allora non penso che ne trarrà grande giovamento.

Penso di aver compreso ciò che intendi.
Vorrei osservare, che il tuo amore per tua moglie non dipende dal fatto che tu sei suo marito.
Che lei sia tua moglie è in definitiva irrilevante.

Infatti l'amore non ha un perché.
È esso stesso il perché.

Di modo che, l'amore per Dio non ha alcuna relazione con quello che tu sei o credi di essere. Cioè non c'entra nulla l'essere cattolico o meno.
Per cui la messa può senz'altro essere una occasione per esprimere il tuo amore. Ma in se stessa è inessenziale.
#998
Il male metafisico non è l'angoscia esistenziale. Anzi, sopravvenendo la dissolve.
Perché il male metafisico è il vero male.

Questa sua verità, crescendo diventa assoluta nella propria negatività.
È ciò che non dovrebbe assolutamente esserci, ma c'è!

Di fronte al Male, il nichilismo perde ogni ragion d'essere.
Svapora il nichilismo, che si fonda sul nulla valoriale, perché non è affatto vero che nulla ha valore!

In quanto il Bene è certo.
Lo è perché perduto per sempre. A causa del male che io sono.

Il male non permette alcun nichilismo. E il suo prezzo è l'inferno.

L'uomo è al sicuro solo in due luoghi. 
Uno è l'inarrivabile paradiso. L'altro l'inferno.
Solo lì, infatti, Dio è certo.
#999
L'agire non dipende dal sapere, ma dall'essere.
La comprensione può forse modificare il mio essere. Ma in tal caso non è una conoscenza logica, bensì una conoscenza metafisica.

Cioè il riconoscimento del male, se rimane a un livello razionale e quindi logico, per esempio una valutazione sul miglior vantaggio, non modifica il mio essere.
Che perseguirà sempre i suoi obbiettivi in funzione di ciò che è.

Viceversa, il riconoscimento del male metafisico, ossia il male che mi condanna all'inferno senza speranza, può modificare ciò che sono, e perciò influire sul mio stesso agire.

In realtà, il riconoscimento del male metafisico non modifica tanto il "vero" essere, che è impossibile, piuttosto erode parte del non essere che mi imprigiona.
Perché mi fa rifiutare ciò che credevo di essere, in quanto malvagio.

Il rifiuto di se stessi non è facile e soprattutto non è indolore.
Si tratta infatti di andare all'inferno.
#1000
Tematiche Filosofiche / Re: Sapere e metafisica
16 Aprile 2023, 16:46:00 PM
Citazione di: iano il 16 Aprile 2023, 16:26:22 PMC'era una volta l'osservatore e l'osservato, questo è l'inizio della favola metafisica, dal cui rapporto nasceva l'essere, mutevole, perchè mutevole era il loro rapporto.
In tal modo non si deve spiegare tutto, ma si può spiegare tutto, perchè la metafisica và oltre i fatti spiegandoli, perchè la spiegazione non è insita nei fatti.
Si può dire che viene indotta dai fatti, ma si potrebbe dire parimenti che venga imposta ai fatti per vedere l'effetto che fà, come sostiene Anil Seth in una intervista sulla ''Repubblica'' di ieri, resuscitando Hume.
Bisogna partire da due quindi. Uno non basta.
Bisogna partire dall'essere due , dalla monade quantità.

Sì, la spiegazione non può essere insita nei fatti.

I fatti posso alludere, risvegliare, diventare "cifre", ma poi sta a me, in perfetta solitudine, fare in modo che Dio sia.
#1001
Tematiche Filosofiche / Re: Sapere e metafisica
16 Aprile 2023, 16:40:48 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Aprile 2023, 15:10:43 PMAnche dal Nulla, che non è. E che viene doppiamemente nullificato dall'essere che è.

Monismo metafisico, che però deve fare i conti quotidianamente col molteplice fisico, cui non basta la verità metafisica per continuare ad esistere.

Se non si risolve questa aporia si cade nel nichilismo metafisico, laddove l'Etica trova una pace tombale.

Non basta la verità metafisica perché è fondata sul Nulla.

Ma non è forse proprio questa mancanza assoluta il dono prezioso?
Non è proprio questo Essere = Nulla a chiamare in causa te stessa?
Senza più alcun appiglio, alcuna certezza, ti ritrovi a dover decidere:
Cosa conta davvero in questa vita?

E allora, di fronte al Nulla, sta a te, solo a te, stabilire se vuoi essere o non essere.

E se decidi di essere, allora sei figlia di Dio
#1002
Tematiche Filosofiche / Re: Sapere e metafisica
16 Aprile 2023, 16:26:39 PM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Aprile 2023, 13:15:23 PMpoichè l'una e la negazione dell altra, facendoli coincidere ho l annullamento della negazione stessa .

Se l'uno è ed è iindifferenziato non ha forma ne sostanza , ne nessun principio costitutivo (archè) non è definibile così come l' uno veniva inteso da Plotino .  dall uno deriva la molteplicità , ovvero il mondo sensibile e intelleggibile.

L'Uno, che però ti interroga, tramite il suo essere nulla.
Ti rimanda la palla e domanda a te, proprio a te: "E adesso?"

Ed è questa l'unica autentica tua libertà: che il Bene sia.

Plotino tenne stretta la barra della assoluta inconoscibilità dell'Uno.
Ma non poté esimersi infine dall'affermare: "Il Bene è!"
#1003
Tematiche Filosofiche / Re: Sapere e metafisica
16 Aprile 2023, 11:52:46 AM
Citazione di: Alberto Knox il 16 Aprile 2023, 11:25:54 AML'assunto secondo cui la realtà non si confonde con ciò che appare, con il mutamento , con il divenire, con la physis era opinione piuttosto diffusa , Platone la mantiene distinguendo fra la vera conoscenza delle idee e l'imperfetta conoscenza delle copie . Anche  Schopenhauer parla di realtà e rappresentazione che è il velo di Maya. In questo senso ogni sforzo di cercare un sapere reale nel mondo dei mutamenti transitori e rappresentazioni vuol dire cadere nelle illusioni delle apparenze. Della physis, che è il mondo del mutamento e quindi delle apparenze, non si può dire alcunché di vero. Non era così per i presocratici che cercavano l'archè dell essere , ovvero ciò che rimane immutato nei mutamenti . cosa si mantiene stabile nei cambiamenti? Qual è il principio , l'archè di tutte le cose? questo si domandavano.
Parmedine rivoluziona in qualche modo questa ricerca dell archè sostenendo che L'essere semplicemente è, e basta, è assolutamente indeterminato. Dunque, il mutamento non esiste, cosa che non era immaginabile per i filosofi precedenti e che farà discutere a lungo i successivi. 
indeterminato perchè l'essere parmedineo non è quello o quell altro elemento , semplicemente è.
Se vogliamo dare come assioma l'enunciato fondamentale di parmedine allora sicuramente sarebbe;
 l'essere è , il nulla non è ma cosa succede se faccio coincidere questi due opposti in un unico punto? non hanno nulla in comune propio come verità ed errore .


Se li faccio coincidere ho l'annullamento della "negazione".

Cioè Dio, negazione della negazione.

È l'Uno.

L'Etica trova la propria pace.
#1004
Tematiche Filosofiche / Re: Sapere e metafisica
16 Aprile 2023, 06:08:53 AM
Sì, la metafisica è essa stessa un assioma.
Questo assioma è:
Essere = Nulla

È la coincidenza degli opposti.
È l'Uno.

Senza questo assioma, l'uomo è perduto nel regno illusorio della dissomilianza.
#1005
Citazione di: Freedom il 15 Aprile 2023, 19:35:53 PMCondivisibile.

Provo a precisare.

L'unica condizione posta cioè amare, ti farà andare necessariamente e spontaneamente verso azioni che incarnino questo amore. Come, per esempio, andare a messa.

Naturalmente da un punto di vista cristiano cattolico.

Scusami, Freedom, se sono invadente, ma vedo la tua ricerca sincera e così vorrei dire un mio parere.

In questa tua ultima considerazione: "Naturalmente da un punto di vista cristiano cattolico" percepisco un ostacolo nel tuo cammino.
Perché secondo te, se ami e sei cattolico, allora necessariamente vai a messa.

Ecco, quel "necessariamente" è del cattolico non dell'amore.
L'amore non dipende da alcunché che non se stesso.

Legandoli, leghi ciò che può coesistere ma pure no.
Cioè l'andare a messa può rivelarsi, nella sostanza, estraneo all'amore.

Se non li mantieni separati, con la possibilità, ma solo possibilità di connessione, rischi di abortire la tua ricerca.