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Messaggi - daniele22

#991
Racconti Inediti / Re: Gioco di donna
06 Aprile 2023, 18:29:43 PM
A meno che non ti occorrano disgrazie, tocchiamo ferro, immagino ben che tu non sia donna da farti malmenare. Difference o differance? Ipazia, sembra quasi che tu abbia cambiato parrocchia, proprio tu che non lesini certo in parole contro i sistemi di dominazione altamente perversi e sofisticati dei poteri forti. Nella nostra società non occorre fare uso della forza, e le schifezze emergono ugualmente mi sembra. Il tutto ricorda quasi quello che diceva il capitano Segura nel romanzo "Il nostro agente all'Avana" a mr. Wormold. Il capitano Segura era il capo della polizia e diceva a mr. Wormold, l'agente segreto per caso, che la tortura non è una pratica che si possa fare con chiunque. Detto ciò è inutile che io intervenga ancora dato che non si accetta la storia tra uomo e donna come inscritta all'interno della comparsa della riproduzione sessuata, oltre al fatto già abbastanza grave e vessatorio nel giudizio che si da del violento rispetto ai violentatori premeditati e sofisticati proprio per mitigare la violenza. Un saluto
#992
Racconti Inediti / Re: Gioco di donna
06 Aprile 2023, 14:27:31 PM
Citazione di: Ipazia il 06 Aprile 2023, 11:42:21 AMA me il dimorfismo suscita altre impressioni: vive la difference ;D

Fermo restando quel che dissi sulle lucertole, non v'è alcuna differenza tra me e te Ipazia sul fatto che il dimorfismo susciti altre impressioni e ben più gradevoli. Prenderò comunque atto, visto che hai colto quest'aspetto, che accettiate pure di essere malmenate, cosa che in realtà non avevo ancora preso in considerazione data pure la mia scarsa attitudine alla violenza, almeno fisica. E poi magari vi lamentate perché i giudici assolvono gli stupratori. Forse a te sfugge, ma mi sa che fai finta per chissà quali motivi, che il dimorfismo al quale mi riferivo è lo stesso dimorfismo che riflette in ambiti sociali, almeno per come la penso ponderatamente, quello che i banchieri fanno al tuo tanto amato popolo dei lavoratori. Un saluto
#993
Racconti Inediti / Re: Gioco di donna
06 Aprile 2023, 10:21:50 AM
Citazione di: Ipazia il 04 Aprile 2023, 12:08:04 PMDi corna, zanne, rostri, artigli,
piume, balli e vocalizzi, 
è fradicia la zoologia maschile,
prima che le femmine,
cominciassero a giocarci.

Ciao Ipazia, giusto perché mi hai messo un like aspettavo qualche intervento maschile un po' sensato, ma forse i maschi ritengono di non dovere dire nulla perché l'argomento non è di loro interesse, o anche per altri motivi, magari forse perché si sentono in colpa ... vai a sapere. Da maschio, o in generale per come la vedo io, ti dirò comunque che il gioco tra uomo e donna dura da così tanto tempo che perfino le lucertole e gli squali ne hanno perso la memoria. Di sicuro il nostro dimorfismo fa emergere la famosa ragione del più forte, cosa per me senz'altro deprecabile. Un saluto
#994
Attualità / Re: Meloni = Condoni
06 Aprile 2023, 09:11:33 AM
Citazione di: Eutidemo il 05 Aprile 2023, 06:25:18 AM
Ciao Daniele22 :)
Condivido, parola per parola, tutto quello che hai scritto, però vorrei fare soltanto due "aggiunte":
a)
Non bisogna tenere conto solo delle "ragioni" per le quali molta gente evade, ma anche delle "occasioni" grazie alle quali a molti è concesso di evadere (e poi di condonare), mentre ad altri  tali "occasioni" sono comunque precluse.
b)
Per cui un condono non solo è uno schiaffo allo Stato di diritto, ma anche ai contribuenti che pagano le tasse.
***
Sono pertanto pienamente d'accordo con te sul fatto che, per varare dei condoni, sarebbe opportuno richiedere una maggioranza parlamentare qualificata di almeno il 75%.
Ma questo, purtroppo, non avverrà mai!
***
Un saluto! :)
***

Ciao Eutidemo, se la gente ha occasione di aggirare le regole per evadere senza evadere e fosse evidente che molti lo fanno tutto ciò si imputerà al fatto che non ci sono buone regole oppure che le regole servono a poco se la volontà è quella di contravvenirle.
E' evidente poi che lo schiaffo se lo prende il contribuente, dato che lo stato di diritto potrebbe pure chiamarsi stato di dovere ... solo che la concessione/imposizione accade prima di quello che questa stabilisce, e poi il nome è più suadente .... Infatti io avrei la pretesa che lo stato debba garantire il mio diritto di onesto contribuente a che gli altri paghino le tasse e infatti vediamo tutti cosa lo stato riesce a garantire, e non solo in materia di tasse.
Chiaro è che essendo un anarchico e non avendo alleati conclamati posso vedere pure meglio tutti i difetti dello stato di diritto, proprio perché nel mio essere nulla più che un individuo da solo percepisco meglio le falsificazioni che questo benedetto stato di diritto subisce continuamente. Ora, essendo che io sono favorevole all'autodeterminazione dell'individuo e non a quella di gruppi di individui, rilevo pure che le teorie scientifiche anche quando vengano falsificate continuamente, fintanto che non vi sia una nuova teoria resta buona quella che c'è ... pure quando faccia acqua da tutte le parti. Ma com'è che non si produce una nuova teoria dello stato, dato pure che ci sarebbe una buona base per attuarla?
Da ultimo, non faccio il pelo ai numeri circa le maggioranze qualificate, dico solo che quando si toccano certi argomenti, chiamiamoli genericamente delicati, il principio ispiratore per eventuali regolamentazioni dovrebbe essere che una decisione presa senza il consenso di tutti non sarebbe una buona decisione ... "tutti", risulterebbe ovviamente troppo anarchico. Un saluto
#995

Mi aspettavo qualche intervento un pochino più ponderato. Scusate un attimo, se io tiro un missile che intercetta la traiettoria di un altro missile non sto perturbando l'esperimento che sta facendo quello che ha tirato il primo missile? Così, tanto per dire
#996
Scusate un momento loro che si dicono materialisti mentre io solo so di esser solipsista, pregandovi, qualora avessero buon cuore, a rispondere dato che spesso, non sempre, sgattaiolate via. Tanto per cominciare, immagino che abbiate presente il principio di indeterminazione nel quale si afferma che l'osservatore perturba l'esperimento. Beh, come la mettete filosoficamente voi e le vostre molte filosofie? Chiedo cioè ... qual è il quanto che perturba la vita? Non è di vostro interesse? Cioè, l'esperimento si genera da sé e non ha alcun bisogno di alcun Dio che lo provochi, e fin qua può starmi pure bene, ma non ha nemmeno bisogno della volontà di chichessìa? cellula, o essere umano che possa essere? Senza tanti giri di parole possibilmente. Grazie. Un saluto
#997
Attualità / Re: Meloni = Condoni
04 Aprile 2023, 21:35:52 PM
A prescindere dalle ragioni per le quali molta gente evade ... ognuno conosce le sue, buone o no che siano ... un condono è comunque uno schiaffo allo stato di diritto, il quale tra l'altro ne prende già abbastanza da altre parti, di schiaffi intendo. Avessero almeno la decenza, come per l'amnistia in campo penale, di chiedere una maggioranza più qualificata per deciderli. Un saluto
#998
Racconti Inediti / Re: Gioco di donna
04 Aprile 2023, 11:59:51 AM
Ciao Pensarbene, tutto ben?
Dato che ai maschi, oltre che a rendersi conto di essere presi in giro, piace assai fare la guerra direi quindi che siamo contenti tutti, o no?
Un saluto
#999
C'era Cartesio che nel dualismo res cogitans/rex extensa aveva posto Dio come solutore della faccenda. Beh, io penso invece che se non si riesce a comprendere il nesso che sussiste tra queste due entità, oppure se in alternativa si cerca la ghiandola pineale, il rischio che corre il filosofo è quello di precipitare in una forma filosofica patologicamente solipsistica, cioè quella di abbracciare una sostanza rifiutando l'altra senza rendersi conto in pieno della loro natura indivisibile
#1000
Citazione di: davintro il 03 Aprile 2023, 15:33:50 PMDipende cosa si intende con l'"occuparsi di scienza almeno superficialmente". Per me la filosofia è indagine razionale riferita alla dimensione spirituale, che è distinta da quella materiale. Personalmente ho sempre trovato la matematica e le scienze naturali poco interessanti e stimolanti, e mi dispiace che, solo per questo, debba essere etichettato come persona che non avrebbe strumenti nemmeno per occuparsi al meglio di filosofia, quando in realtà l'interesse che ho sempre nutrito per la filosofia io l'ho sempre percepito in me, e non trovo giusto che questo mi debba essere tolto perché a questo non si accompagnava un forte interesse per le scienze naturali. La conoscenza delle scienze naturali è importantissima per la cultura generale di una persona, ma non penso debba essere vista come una conditio sine qua non per occuparsi di metafisica, pena la confusione dei piani di indagine e la caduta in un materialismo in cui, senza alcuna valenza scientifica, si nega alla filosofia l'accesso ad un livello di realtà distinto da quello fisico, e dunque un'autonomia contenutistica e metodologica rispetto alle scienze.
Ciao, tanto per dimensionare l'intervento a cui ti riferisci ti dirò che anche un pastore di pecore con la quinta elementare se è sensibile a risolvere il problema di chi noi si sia potrebbe raggiungere a risolvere questa domanda. Di sicuro non lo farà riferendosi a nozioni come metafisica, trascendenza, o che so logica formale, ma non è che lui non conosca questi concetti basilari. Solo li concettualizza ed esprime diversamente. Che poi non riesca a rispondere alla domanda è altro conto, ma per quel che mi riguarda il metodo della ricerca è libero e ognuno dovrebbe trovare infine la sua via. Non per nulla ho colto con sommo favore il testo "Contro il metodo" di Paul Feyerabend. Dici che: "Per me la filosofia è indagine razionale riferita alla dimensione spirituale, che è distinta da quella materiale.". Non so bene cosa tu intenda, ma per me la filosofia è un'indagine razionale riferita alla dimensione umana comprensiva della sua esigenza di spiritualità, ma contestualmente, sempre la filosofia, dovrebbe estendere pure tale indagine razionale all'atteggiamento sempre umano nel mentre che questi si rivolge necessariamente sia alla dimensione spirituale che a quella materiale. Poi ti dirò che a me personalmente una certa base di conoscenza scientifica mi è stata d'aiuto, ma era quella di un trentasei sessantesimi conseguita al liceo scientifico nel 77 ... mai bocciato in ogni caso ... e non aggiungo altro se non un saluto
#1001
Data una certa coincidenza in origine immagino ben che un fisico si dedichi ai meccanismi della conoscenza, ma un filosofo puro dovrebbe fare altrettanto, essendo questa la domanda per eccellenza; e non dovrebbe certo occuparsi più di tanto della storia della filosofia, dato in più che a questa domanda non si è ancora data risposta ... a dire il vero io pretenderei di averla data, ma nessuno l'accetta ... E un filosofo puro non potrebbe non occuparsi almeno superficialmente di scienza, così come non può non occuparsi di tutte le altre cose di cui i suoi simili si nutrono lui compreso ... Altrimenti che filosofo sarebbe? Tra i fisici che si occuparono di filosofia ci sarebbe pure un certo Max Plank, nome sicuramente importante. Nel suo "La conoscenza del mondo fisico" fece un ragionamento assai bizzarro sulla legge di causa effetto estendendola filosoficamente. Pretendeva, non ricordo se dimostrare o mostrare tanto fa lo stesso, che l'uomo può svincolarsi da tale legame insito nel nostro comune pensare dicendo che egli può benissimo immaginare che il sole nasca a nord, o a ovest etc etc. Beh! Sinceramente questa mi pare proprio filosofia da due soldi.
Infine, il filosofo puro deve occuparsi solo dei meccanismi della conoscenza, e non mi sembra che, allo stato attuale delle cose, la distinzione tra classico e scientifico rappresenti chissà quale orrore.
Un saluto
#1002
Domandarsi quante strane prospettazioni generi una cultura umanistica che manchi dell'ABC di quella scientifica mi sembra cosa fuori dal mondo dato pure che nelle scuole si offre senz'altro un abc di entrambe le culture. Come già detto da Ipazia, un conto è la fede e altro la cultura. Si possono invece scorgere due modi interpretativi del mondo in cui da una parte prevale il descrittivo, la cultura umanistica, mentre dall'altra, pur restando ferma la descrizione della natura vi sarebbe senz'altro un intento prescrittivo da individuarsi nella pretesa di ripetere l'esperienza con successo. Per quel che riguarda le scienze umane, fidarsi della comunità scientifica in un mondo di mariuoli è sicuramente un grosso azzardo. Concludendo, non esiste un concetto di "letteraturismo" così come esiste quello di "scientismo" ... qualcuno potrà dire che esiste l'umanesimo, ma non si tratta proprio della stessa storia dato che la scienza sarebbe al servizio dell'umanità
#1003
Citazione di: Eutidemo il 02 Aprile 2023, 12:46:11 PMAnche io, qualche volta,  faccio il sogno di guidare una vettura e di non riuscire a frenarla; è un sogno molto sgradevole. :(
Ho letto su un libro di psicologia che è un sogno determinato da un senso di insicurezza, e di "mancanza di controllo".
Un saluto :)

Magari se ti capita un'altra volta potrebbe succedere che ti ricordi di questa conversazione e giri di colpo il volante! ... vai a sapere. Un saluto
#1004
Avevo già espresso un pensiero in merito alla questione ... comunque riprendo il pensiero di Phil sostenendo comunque che non sarei d'accordo in una differenza sostanziale tra la calcolatrice e una macchina dotata di IA; lo dico in relazione al fatto che negli scacchi, a parte la gravità diversa dei pezzi, le mosse sarebbero comunque finite in numero almeno fintanto che non si riconosca una ripetitività di gioco. E infatti in quel caso interverrebbe il giudice di partita chiudendola di fatto. Traccerei quindi un parallelo con l'Antico Testamento, così come immagino io questo testo sapienziale. Posto che Dio fosse la donna, Dio in terra intendo, cioè dopo gli accadimenti della creazione, Caino e Abele potrebbero assumere il ruolo dei due contendenti con la fine che già conosciamo. Bisognerebbe quindi trovare un particolare artificio che possa porre almeno due macchine in competizione tra loro mettendole contestualmente a contatto con il nostro giudizio premiante o squalificante nei confronti di ciascuna di loro. Naturalmente vien da pensare che anche i più saggi tra gli umani non possano vedere tutte le conseguenze ... ma dato che a questo mondo vi sono molti potenti della cui saggezza poco ci è dato di sapere ... etc etc
Un saluto
Un saluto
#1005
Citazione di: davintro il 31 Marzo 2023, 22:48:56 PMRiguardo la psicologia, sarebbe un piano troppo generale per poter dare un giudizio. Su Freud non saprei dire, quel poco che ho letto non riguardava il tema della pedagogia. Mi pare indicasse diverse fasi per lo sviluppo normale del bambino, che corrispondono a diverse localizzazioni corporee del piacere sessuale, dalla fase orale, a quella anale a quella genitale, fino al complesso di edipo per gli uomini e l'invidia del pene per le donne. Non credo che per la psicanalisi freudiana alcun bambino in quanto tale possa mai identificarsi con un "Io completo". La completezza dell'Io passa, questo lo ricordo dall'Introduzione alla Psicanalisi, per la progressiva consapevolezza da parte della psicanalisi dell'inconscio, di modo da allargare sempre di più i confini della coscienza, e sottoporre i "territori" dell'inconscio sotto il controllo dell'Io razionale (ad esempio su questo ci sono sfumature diverse in Jung) ed è evidente che ciò è possibile solo per un individuo in età matura. Si può parlare di normale corso di crescita attraverso varie fasi, ma non di un Io completo per un bambino, quello è un obiettivo alla portata di adulti. Non so quanto sia riuscito a risponderti.
Ciao, ti dirò in verità che io faccio solo delle osservazioni di ordine filosofico in ragione di quel poco o nulla che so di psicologia ... diciamo che so che uno psichiatra è un medico e uno psicologo no. Ti chiedevo quindi di un "io" completo, maturo, ben strutturato, perché secondo me il limite tra l'inconscio e il conscio lo situerei nel periodo in cui il bambino conquista, rendendosi dunque in tal modo "maturo", l'uso completo e abbastanza appropriato della sintassi/morfologia della nostra lingua; il che consisterebbe nel suo punto apicale saper maneggiare verbalmente sia i termini e la sintassi verbale che riguardano la cognizione del tempo umano ... tra un mese, cinque minuti fa, dopodomani e soprattutto l'uso del periodo ipotetico. Tenderei quindi a pensare che dal momento della gestazione, forse da quello della nascita, vi sia un vissuto che si compenetra di conscio ed inconscio con una polarità rappresentata quindi dall' "io" maturo, visto pure, qualora si dovesse ascrivere al linguaggio una notazione particolare in questo senso, che la comunicazione linguistica si attua comunque, anche in assenza di reciproca comprensione, e da parte del neonato pure di consapevolezza del proprio "parlare"; e tutto questo naturalmente fin dal momento della nascita. E il bambino comunque impara pure non sapendo di imparare
Un saluto