cia cvc,
il problema è se lo Stato può permettersi, nella pura forma del diritto e non come monopolista della violenza, di uccidere scientemente un uomo colpevole a sua volta di efferate violenze.
Lo Stato appunto perchè "non è piovuto dal cielo" si costituisce ,da una parte per esigenze difensive prima di tutto ,di una comunità, e poi si costruisce come concetto filosofia politica e quindi morale e del diritto.
Personalmente sono contrario alla pena di morte.Ma proprio perchè non sappiamo nulla della vita, sia come zoè, naturale di ogni essere vivente , sia come bios, la parte intellegibile specificatamente umana.
Detto in altri termini lo Stato pratica ciò che nemmeno nel diritto fondamentale è conosciuto.Sopprime in nome della comunità un membro della comunità colpevole di un efferato atto gravissimo per la comunità.
Quindi si ritene che per pratica ,in quanto è infondata qualunque teoria sulla vita, tant'è che appunto a fondamento del diritto romano si costituì l'homo sacer che non è e non da confondere con il diritto canonico di ascendenze cristiane.
Lo Stato sopprime perchè gli conviene: e basta.
In quel "conviene" sta la fuoriuscita da una regola, ma nemmeno le regole sono istituti eterni o imperituri, sono "convenevoli opportunità" costituite da regole di convivialità fra individui e opportuna difesa della comunità stessa da parte dello Stato.
Tant'è che l'ergastolo è togliere il bios, ma mantenere la zoè,vale a dire recludere e togliere ogni diritto individuale e sociale al reo,interdirlo nei diritti e quindi isolarlo fisicamente, ma tenendolo in vita come zoè.
La pena di morte va oltre , è lo Stato che decide anche la zoè e questo è molto pericoloso come concetto prima culturale e poi come filosofia morale o del diritto o politica.
L'evoluzione storica è che negli Stati cosiddetti repubblicani e democratici che non siano quindi dispotici o tirannici, la pena di morte vine automaticamente soppressa.L'eccezione eclatante sono gli USA, almeno in alcuni Stati federati.Ma perchè il concetto nel rapporto fra individuo e Stato nella tradizione USA è diverso, si accetta che il singolo individuo possa essere armato.
Le scienze moderne hanno addirittura creato confusione e niente affatto chiarito i fondamenti di bios, zoè, volontà conscia, psicologia,ecc. Non abbiamo una definizione chiara e definitiva del concetto ontologico di mente e la relazione con il cervello ,ma intanto mandiamo a morte nell'anonimato dello Stato una persona che invece ha un nome e un cognome?
Si esplica chiaramente che quì la legge del taglione non è superata, per incapacità a sua volta ontologica di definire e chiarire i termine di zoè e bios, che nè Platone e neppure Aristotele nell'Etica Nicomachea, definirono, così come l' "essere".
L'evoluzione della regola del "taglione" è stata di togliere agli individui, clan, famiglie, la possibilità di perdonare o chiedere giustizia per il maltorto vendicandosi. Lo Stato toglie questa possibilità negandola, sottraendola e monopolizzando la violenza.
Quindi il concetto di violenza è solo traslato, passato ad altro ente, non sparito ,ma accumulato dallo Stato come molto più potente e monopolizzatore della giustizia.
Gli istituti di denuncia e querela sono diversi, così come in alcuni Stati occidentali, vedi ancora USA, sono diversi concettualmente o addirittura eliminati( come la denuncia).
Perchè lo Stato si fa parte civile e/o penale indipendentemente dalla volontà individuale di colui che ha subito un maltorto.
A conferma dell'accentramento dello Stato come ente super partes e quindi della divisione a sua volta (per me ancora contraddittoria) fra diritto pubblico e diritto privato.
Perchè tutta la teoria moderno dello Stato e delle sue funzioni è nel rapporto pubblico e privato,dal rapporto economico a quello politico e sociale, dal bios come attività sanitaria pubblica che va oltre la zoè come concetto puramente medico e naturale,alla scuola come attività formativa e istruttiva del bios, alla giustizia appunto nel rapporto fra bios e zoè.
Bisogna stare attenti ai dispositivi culturali
il problema è se lo Stato può permettersi, nella pura forma del diritto e non come monopolista della violenza, di uccidere scientemente un uomo colpevole a sua volta di efferate violenze.
Lo Stato appunto perchè "non è piovuto dal cielo" si costituisce ,da una parte per esigenze difensive prima di tutto ,di una comunità, e poi si costruisce come concetto filosofia politica e quindi morale e del diritto.
Personalmente sono contrario alla pena di morte.Ma proprio perchè non sappiamo nulla della vita, sia come zoè, naturale di ogni essere vivente , sia come bios, la parte intellegibile specificatamente umana.
Detto in altri termini lo Stato pratica ciò che nemmeno nel diritto fondamentale è conosciuto.Sopprime in nome della comunità un membro della comunità colpevole di un efferato atto gravissimo per la comunità.
Quindi si ritene che per pratica ,in quanto è infondata qualunque teoria sulla vita, tant'è che appunto a fondamento del diritto romano si costituì l'homo sacer che non è e non da confondere con il diritto canonico di ascendenze cristiane.
Lo Stato sopprime perchè gli conviene: e basta.
In quel "conviene" sta la fuoriuscita da una regola, ma nemmeno le regole sono istituti eterni o imperituri, sono "convenevoli opportunità" costituite da regole di convivialità fra individui e opportuna difesa della comunità stessa da parte dello Stato.
Tant'è che l'ergastolo è togliere il bios, ma mantenere la zoè,vale a dire recludere e togliere ogni diritto individuale e sociale al reo,interdirlo nei diritti e quindi isolarlo fisicamente, ma tenendolo in vita come zoè.
La pena di morte va oltre , è lo Stato che decide anche la zoè e questo è molto pericoloso come concetto prima culturale e poi come filosofia morale o del diritto o politica.
L'evoluzione storica è che negli Stati cosiddetti repubblicani e democratici che non siano quindi dispotici o tirannici, la pena di morte vine automaticamente soppressa.L'eccezione eclatante sono gli USA, almeno in alcuni Stati federati.Ma perchè il concetto nel rapporto fra individuo e Stato nella tradizione USA è diverso, si accetta che il singolo individuo possa essere armato.
Le scienze moderne hanno addirittura creato confusione e niente affatto chiarito i fondamenti di bios, zoè, volontà conscia, psicologia,ecc. Non abbiamo una definizione chiara e definitiva del concetto ontologico di mente e la relazione con il cervello ,ma intanto mandiamo a morte nell'anonimato dello Stato una persona che invece ha un nome e un cognome?
Si esplica chiaramente che quì la legge del taglione non è superata, per incapacità a sua volta ontologica di definire e chiarire i termine di zoè e bios, che nè Platone e neppure Aristotele nell'Etica Nicomachea, definirono, così come l' "essere".
L'evoluzione della regola del "taglione" è stata di togliere agli individui, clan, famiglie, la possibilità di perdonare o chiedere giustizia per il maltorto vendicandosi. Lo Stato toglie questa possibilità negandola, sottraendola e monopolizzando la violenza.
Quindi il concetto di violenza è solo traslato, passato ad altro ente, non sparito ,ma accumulato dallo Stato come molto più potente e monopolizzatore della giustizia.
Gli istituti di denuncia e querela sono diversi, così come in alcuni Stati occidentali, vedi ancora USA, sono diversi concettualmente o addirittura eliminati( come la denuncia).
Perchè lo Stato si fa parte civile e/o penale indipendentemente dalla volontà individuale di colui che ha subito un maltorto.
A conferma dell'accentramento dello Stato come ente super partes e quindi della divisione a sua volta (per me ancora contraddittoria) fra diritto pubblico e diritto privato.
Perchè tutta la teoria moderno dello Stato e delle sue funzioni è nel rapporto pubblico e privato,dal rapporto economico a quello politico e sociale, dal bios come attività sanitaria pubblica che va oltre la zoè come concetto puramente medico e naturale,alla scuola come attività formativa e istruttiva del bios, alla giustizia appunto nel rapporto fra bios e zoè.
Bisogna stare attenti ai dispositivi culturali