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Messaggi - loreT815

#1
Salve, ora vi propongo una mia riflessione e mi farebbe piacere se aggiungeste anche voi cosa ne pensate a riguardo.
L'umanità ha problemi di odio necessario. La sociologia e la psicologia dell'uomo ci dicono che cose come auschwitz sono naturali, che l'uomo è portato a fare cose così. Ed è un problema dell'umanità, non solo dei tedeschi cattivi. Se vai ad auschwitz e piangi ricordando ciò che è accaduto in quel luogo, pensi che tu sei buono mentre chi ha fatto ciò è cattivo. Ma non è vero, in realtà anche io sono così. Se pensiamo di essere perfetti e buoni non impareremo mai dagli errori di quelli che riteniamo cattivi e orrori come auschwitz si ripeteranno. L'umanità tende a far fuori il diverso. Se lo vedo ho ribrezzo. Anche oggi, anche se uno non è diverso, noi ce lo facciamo diventare, ne abbiamo bisogno, è nella nostra natura. E ciò va superato, dobbiamo sforzarci. E' un brutto pregiudizio che nasce sulla base di esigenze normali e comuni a tutti e si serve di meccanismi propri della mentre umana (come gli idola di bacone). Una tra le più importanti esigenze dell'uomo è la difesa di una serie di regole, di norme di vita, di modelli di cultura (tipo il volk di fichte se vogliamo) che sentiamo nostri, perchè abbiamo bisogno di certezza e di sentirsi parte di un gruppo. ma questo ci porta a catalogare tutto il resto come diverso, che assume subito un significato negativo.
#2
Riflessioni sull'Arte / Morte e battesimo di Clorinda
18 Dicembre 2017, 17:55:13 PM
64
Ma ecco omai l'ora fatale è giunta
che 'l viver di Clorinda al suo fin deve.
Spinge egli il ferro nel bel sen di punta
che vi s'immerge e 'l sangue avido beve;
e la veste, che d'or vago trapunta
le mammelle stringea tenera e leve,
l'empie d'un caldo fiume. Ella già sente
morirsi, e 'l piè le manca egro e languente. 

65
Segue egli la vittoria, e la trafitta
vergine minacciando incalza e preme.
Ella, mentre cadea, la voce afflitta
movendo, disse le parole estreme;
parole ch'a lei novo un spirto ditta,
spirto di fé, di carità, di speme:
virtú ch'or Dio le infonde, e se rubella
in vita fu, la vuole in morte ancella. 

66
«Amico, hai vinto: io ti perdon... perdona
tu ancora, al corpo no, che nulla pave,
a l'alma sí; deh! per lei prega, e dona
battesmo a me ch'ogni mia colpa lave.»
In queste voci languide risuona
un non so che di flebile e soave
ch'al cor gli scende ed ogni sdegno ammorza,
e gli occhi a lagrimar gli invoglia e sforza. 

67
Poco quindi lontan nel sen del monte
scaturia mormorando un picciol rio.
Egli v'accorse e l'elmo empié nel fonte,
e tornò mesto al grande ufficio e pio.
Tremar sentí la man, mentre la fronte
non conosciuta ancor sciolse e scoprio.
La vide, la conobbe, e restò senza
e voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza! 

68
Non morí già, ché sue virtuti accolse
tutte in quel punto e in guardia al cor le mise,
e premendo il suo affanno a dar si volse
vita con l'acqua a chi co 'l ferro uccise.
Mentre egli il suon de' sacri detti sciolse,
colei di gioia trasmutossi, e rise;
e in atto di morir lieto e vivace,
dir parea: «S'apre il cielo; io vado in pace.» 

69
D'un bel pallore ha il bianco volto asperso,
come a' gigli sarian miste viole,
e gli occhi al cielo affisa, e in lei converso
sembra per la pietate il cielo e 'l sole;
e la man nuda e fredda alzando verso
il cavaliero in vece di parole
gli dà pegno di pace. In questa forma
passa la bella donna, e par che dorma. 

70
Come l'alma gentile uscita ei vede,
rallenta quel vigor ch'avea raccolto;
e l'imperio di sé libero cede
al duol già fatto impetuoso e stolto,
ch'al cor si stringe e, chiusa in breve sede
la vita, empie di morte i sensi e 'l volto.
Già simile a l'estinto il vivo langue
al colore, al silenzio, a gli atti, al sangue. 
(Gerusalemme Liberata, XII, 64-70)

Mi ha veramente colpito questa parte dell'opera. Mi ha lasciato abbastanza heartbroken, come direbbero gli inglesi. Mi ha ricordato la frase di Shakespeare che mi piace tanto e ho come firma qui sul forum, tratta da Romeo and Juliet

"What greater punishment is there than life when you've lost everything that made it worth living?"
"Quale punizione più grande che la vita quando hai perso tutto ciò che la rendeva degna di essere vissuta?"

Ricordo che tempo fa mentre scrivevo pensavo a quale potesse essere una delle cose peggiori che ti potessero accadere in vita. E ricordo anche che descrissi qualcosa di molto simile a ciò che Tasso ha descritto in questo frangente. Tancredi amava Clorinda con tutto sè stesso, avrebbe dato e fatto qualsiasi cosa per lei. Ed essere responsabile della sua morte... non posso neanche immaginare il dolore. 
"Ella, mentre cadea, la voce afflitta
movendo, disse le parole estreme"
"In queste voci languide risuona
un non so che di flebile e soave
ch'al cor gli scende ed ogni sdegno ammorza,
e gli occhi a lagrimar gli invoglia e sforza."
"Tremar sentí la man, mentre la fronte
non conosciuta ancor sciolse e scoprio.
La vide, la conobbe, e restò senza
e voce e moto."

Questi passaggi in particolare mi hanno lasciato un po di vuoto dentro...
#3
Tematiche Filosofiche / Citazione di Schopenhauer
19 Novembre 2017, 20:37:38 PM
Scusate se è poco inerente ma non sapevo in che sezione postare. Sapete per caso da quale scritto di Schopenhauer proviene questa bellissima citazione?
Scuri in viso lasciamo passare senza goderne, infinite ore piacevoli e serene; ma quando poi arrivano quelle brutte, riguardiamo con vana nostalgia alle prime.
#4
Tematiche Filosofiche / Re:Sari il barbiere
07 Novembre 2017, 20:51:02 PM
Si io in realtà per ora sono un matematico solo per passione :). Lo diventerò ufficialmente quando fra due anni mi iscriverò al corso di laurea in questa splendida disciplina   ;D
#5
Tematiche Filosofiche / Re:Sari il barbiere
07 Novembre 2017, 17:52:22 PM
Citazione di: Socrate78 il 07 Novembre 2017, 15:44:08 PM
Il barbiere in realtà è la trasposizione dell'insieme di tutti gli insiemi che NON appartengono a se stessi.  Un insieme di tal genere appartiene a se stesso? Per logica verrebbe da rispondere affermativamente (è pur sempre un gruppo, un insieme), ma se lo inserisco nella categoria ecco che necessariamente lo devo cacciar via, visto che viene meno il requisito fondamentale (la non appartenenza a se stessi). Ma se l'insieme NON appartiene a se stesso allora sì che paradossalmente viene inserito nel gruppo! Quindi ne deduco che il barbiere non può esistere, visto che in qualunque gruppo venga messo (quelli che si radono da soli o meno) si cade in contraddizione.
Si credo abbia senso. Russel d'altronde aveva formulato il famoso paradosso con (vorrebbe dire l'insieme di tutti gli insiemi che non contengono se stessi) che dopo una serie di passaggi logici portava al'assurdo (cioè praticamente A conterebbe e non conterebbe se stesso allo stesso tempo, il che viola il principio di non contraddizione formulato dal nostro amico Aristotele), provando ancora un volta i teoremi di incompletezza di Godel. Credo che questa sia una esemplificazione del paradosso atrraverso la figura del barbiere (che quindi sarebbe A). Scusate la spiegazione molto matematica ma avete a che fare con un matematico :)
#6
Percorsi ed Esperienze / L'importanza di una scelta
25 Ottobre 2017, 19:03:20 PM
Ciao a tutti. Finita la scuola superiore ci si ritrova a fare una scelta che avrà un impatto enorme sulla nostra vita, non si sa però se positivo o negativo. Ora quello su cui vorrei riflettere è: ognuno di noi ha possiamo dire un sogno nel cassetto , di quelli che dici da bambino, vorrei fare il pilota, il veterinario ecc. Quando ci ritrova a fare la scelta su che università e poi lavoro frequentare ha senso buttarsi completamente su questo sogno che per molti versi è impossibile (magari per ragioni economiche o occupazionali o di qualsiasi altro tipo) e poi magari fallire e/o scoprire che in realtà non si trattava veramente di ciò che vuoi fare nella tua vita (ogni scelta di vita pretende in cambio una perdita, insita in se, che magari al momento di fare la scelta non comprendiamo a pieno ma poi negli anni diventa difficile da sopportare)? D'altra parte invece si potrebbe cacciare indietro quel sogno che vuole uscire dal cassetto rischiando però di vivere poi tutta la vita faendo qualcosa che non ci piace e rimpiangendo di non aver inseguito quel sogno. In tutti i due casi c'è un rischio non banale da prendere e non saprei dire quale dei due sia più "rischioso".Trovo che a un'età cosi giovane e con cosi poca esperienza di vita sia molto difficile fare una scelta cosi pesante e così influente su tutta la nostra vita. Ed è molto difficile capire veramente cosa si vuole fare. Bisognerebbe fare un'attenta autoanalisi, una ricerca della comprensione di ciò che davvero stiamo cercando, desiderando, sognando. Ma non è facile. Le variabili in gioco sono così tante e varie che questa scelta ci sembra infattibile, insormontabile. Magari le variabili sono davvero troppe e non vale la pena di star li a pensarci cosi tanto ma semplicemente buttarsi, perche intanto al momento della scelta non riusciremmo a "predire" tutto ciò che ci accadrà scegliendo uno dei vari percorsi. In molti dicono "segui i tuoi sogni" ecc. Ma come capiamo cosa è veramente un nostro sogno? E se siamo disposti a correre un rischio così grande? 
#7
Tematiche Filosofiche / Se ripetessimo la storia?
27 Settembre 2017, 19:32:59 PM
Ciao ragazzi :). La mia domanda su cui vorrei riflettere è questa: cosa accadrebbe se noi ripetessimo la storia a partire da un qualsiasi punto nel passato (assumiamo che ciò sia possibile)? Si ripeterebbe esattamente uguale (e questo a mio avviso porterebbe ad una mancanza di libero arbitrio poiché implicherebbe che le persone, in date situazioni si conporterebbero sempre in modo uguale, come fossero un calcolatore già programmato con dati di input e output) oppure cambierebbe? Io penso che cambierebbe e mi piacerebbe analizzare con voi in che modo ciò potrebbe accadere. Grazie a tutti quello che si uniranno :).