Grazie Kobayashi. In altre parole ho cercato di esprimere ciò che hai detto tu, in questa logica: guardando dentro di sé, finirà per non riconoscersi più in sé stesso, da qui il rischio di farsi male. La domanda da te sollevata, se il nostro desiderio ci qualifica per ciò che siamo, quest'uomo finirà per farsela: sono un pedofilo? Sono uno stupratore? Se non so cancellare questa cosa da dentro di me, anche se non faccio nulla di male, non resto sempre una persona cattiva? Questo apre molte possibili reazioni, perciò mi chiedo se abbia senso tentare questa strada, che poi credo sarebbe la naturale tendenza del tipo riflessivo... chi invece tende a giustificarsi potrebbe chiudersi in sé stesso e la tendenza mi pare altrettanto pericolosa.