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Messaggi - stefano

#1
Scienza e Tecnologia / Re:Il metano inquina?
22 Settembre 2018, 10:00:40 AM
Tu Jacopus mi parli di "soluzione del momento" che risente dell'emotività al di la
della razionalità scientifica,ma l'auto a metano che è presente gia da 50 anni
dovrebbe essere un calassico della tecnologia ecologica e come tale rispettata
e apprezzata.Inoltre la polemica benzina-diesel che hai citato mette a confronto due sostanze 
comunque inquinanti mentre sul metano non ci sono mai stati dubbi sulle sue qualità ecologiche.
Con tutto cio un azienda di successo nel campo ambientalistico a un tratto dice che il metano
non è piu ecologico e cosa succede? Niente,nessna polemica e anche nessun dibattito,non dico da parte
dei metanisti che come ho gia per la maggior parte usano il metano per motivi economici,
ma da parte degli ambientalisti,coloro che dvrebbero valutare le fonti energetiche esclusivamente
dal punto di vista ecologico.E' difficile farvi capire quanto tutta questa indifferenza sia per me 
deludente e quanto mi faccia dubitare della consistenza del movimento ambientalista.
Infatti anche in questo forum mi hanno risposto Jacopus e Antonhy che senza nulla togliere
alle loro competenze in merito non sono certo ambientalisti militanti...
#2
Scienza e Tecnologia / Re:Il metano inquina?
07 Settembre 2018, 09:54:53 AM
Jacopus e Antonhy vi ringrazio della risposta e ovviamente mi fa molto piacere
che siate a sostegno del metano in quanto carburante ecologico.
Però allora mi chiedo: come si spiega questa presa di posizione della
Ricardo Energy & Environmen totalmente sfavorevole all'impiego del metano?
Mi sembra una cosa molto grave che però non ha trovato nessuna risposta nell'ambito
dell'ambientalismo militante.Cioè,come da sempre,gli ambientalisti se ne sbattono
del metano,preferiscono parlare di motore ad acqua o cose del genere al momento inattuabili
mentre il metano che è una energia a disposizione "ora" viene disprezzato.
Evidentemente anche loro pensano all'auto a metano come una cosa impresentabile ovvero "out",
(out per definizione),buona solo per risparmiatori taccagni.E infatti oggi come sempre chi compra
un auto a metano lo fa unicamente per risparmiare sul consumo,il discorso ecologista viene
completamente ignorato,tanto che se dico che vado a metano per motivi ecologici mi sento
guardare strano,mentre se avessi comprato un auto elettrica super tecnologica di certo
lo potrei dire tranquillamente.Questo mi fa pensare che ancora oggi l'ecologismo è solo
una messa in scena idealistica che subito crolla quando entrano in gioco i sacri intertessi
personali: il risparmio nella vita reale conta molto di piu dell'impegno ecologico,e i'impegno
ecologico è di fatto credibile solo se sostenuto da un ritorno di immagine:l'auto costosa,
super tecnologica,status simbol.
A noi biechi metanisti invece non ci considera nessuno,e se un azienda importante dice che
il metano non è piu ecologico nessuno muove un dito,non dico per smentire,ma nemmeno per dibattere.
Tutto cio è molto deludente.
#3
Scienza e Tecnologia / Il metano inquina?
05 Settembre 2018, 22:16:12 PM
Visto che qui c'è gente che ne capisce di scienza e tecnologia pongo un quesito che da qualche tempo
mi assilla : il metano inquina?.Ovvero,inquina come benzina o diesel?
Dico questo perchè ho sempre avuto auto a metano e ho sempre saputo che il metano è il carburante
meno inquinante che abbiamo a disposizione.
Ma ultimamente,purtroppo, ho appreso che c'è un azienda inglese nota nel
campo dell'innovazione e della tecnologia ecologica che dice tutto il contrario:
http://www.ansa.it/canale_ambiente/notizie/mobilita/2016/03/02/ambiente-esperti-auto-a-metano-non-riducono-gas-serra_3ca9c553-cab1-4323-aef9-0f729a6e4af0.html
Quindi cosi all'improvviso si smentisce tutto ciò che è sempre stato detto sul metano,
e io che vado a metano non tanto per motivi economici (faccio pochi kilometri) quanto per
impegno ambientalista (del tutto personale),mi trovo a sapere che ho sempre sbagliato e che il mio 
impegno è stato inutile.Pare che questa azienda sia favorevole allo sviluppo dell'auto elettrica che 
da quanto ne so (o sapevo) ha molti problemi con l'ambiente.
Pare anche che questa sia un'azienza autorevole,quindi? devo crederci?
L'auto a metano,come si sa, puo avere molti problemi di funzionamento (io ne so qualcosa),di manutenzione,
senza contare il tempo che a volte si perde al distributore,per me come ho detto è stata una scelta
ecologica ma ora quasi quasi me ne sbatto dell'ecologia visto che tutto quello che si dice in
proposito puo essere ribaltato da un momento all'altro.
Vorrei un vostro parere.
#4
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Europa
05 Giugno 2018, 01:38:38 AM
Citazione di: paul11 il 04 Giugno 2018, 13:40:50 PML'unità politica sarebbe molto più semplice che l'unità economica ed è per questo che ho dei dubbi sulla buona fede di questa attuale Europa ciao.
Secondo me l'unione monetaria rappresenta una premessa necessaria
proprio per raggiungere l'unione politica.I paesi europei sono tutti
democratici,c'è dunque un'affinità che porterebbe facilmente a una
unione,ma il fattore economico non si puo ignorare non è facile far
convivere per esempio un economia come quella tedesca con una come
quella italiana,credo sia necessario un vincolo.
Non essendo un economista procedo con ragionamenti semplici.E' come dire:
siamo tutti paesi democratici e sarebbe molto bello raggiungere una
unione politica però avere un debito pubblico al di sopra delle proprie
possibilità non è consentito,non porta a nessun tipo di
unione perche manca la credibilità senza la quale non ci puo essere
solidarietà.
Quindi solidarietà,non assistenzialismo.Qui infatti si parla di
paesi industrializzati e benestanti che potrebbero benissimo
evitare di indebitarsi.Se uno di questi si indebita
è un problema serio,dovrà sciegliere se farsi assimilare economicamente
accettando la moneta unica con tutti i parametri e i vincoli oppure
continuare per la sua strada di crisi perenne,o anche giocare
il tutto per tutto e rilanciare la sua economia al di la di ogni debito
pubblico,perche no? Ma fuori dall'Europa
Non credo che ci siano alternative,non credo che l'Europa possa essere
un ente assistenziale,ci si sta alla pari,se qualcuno manca di credibilità
deve per forza recuperarla o uscirne.
Forse puo sembrare un ragionamento brutale ma ripeto,si tratta di paesi
tra i piu ricchi del mondo.Credo che tutti noi sappiamo bene cos'è il
peso del denaro.
Essere ricchi non è certo una cosa giusta,ma essere ricchi e indebitarsi
è ancora piu ingiusto.O meglio è ancora piu ingiusto essere
ricchi e non accontentarsi,andare oltre a tutti i costi.
Credo che ci sia qualche meccanismo dell'economia per cui la ricerca
ossessiva del benessere nei paesi ricchi porti di pari grado in altre
parti del mondo povero a una maggiore povertà.
In ogni caso il debito pubblico di un paese ricco è uno schiaffo alla
povertà reale che c'è nel mondo.
Concludendo, secondo me ,il raggiungimento di una Unione tra paesi ricchi se
pur democratici non puo prescindere dal peso del denaro.

Citazione di: anthonyi il 03 Giugno 2018, 06:16:30 AM
Citazione di: stefano il 03 Giugno 2018, 00:57:11 AMCome ho detto non sono esperto di economia ma ritengo che l'ideale sovranista potrebbe avere una bandiera e un simbolo:la gallina dalle uova d'oro,ovvero,il diritto assoluto al benessere.
Ciao stefano, è un'ottima idea, anche perché in tante narrazioni la gallina dalle uova d'oro è una truffa per il gonzo di turno. Un saluto.


Purtroppo Anthonyi ho l'impressione che qui non si tratta di gonzi
cioe sembra che questi sianomolto abili in materia economica e finanziaria,
almeno cosi pare a me che ne so poco e niente.
Alcuni pare siano geni del sovranismo monetario.Io però nella mia ignoranza
continuo a pensare alla gallina dalle uova d'oro.
#5
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Europa
03 Giugno 2018, 00:57:11 AM
Citazione di: viator il 29 Maggio 2018, 23:00:01 PMSecondo me l'Italia, che al proprio ingresso (ed ovviamente alle e nelle condizioni di allora) poteva vantare una qualche influenza, con il tempo l'ha inesorabilmente vista diminuire. E non a causa di interessi ed intrighi di altri Paesi dell'Unione (in tutte le compagnie ci sono interessi ed intrighi), bensì per proprie colpe e carenze. Naturalmente ciò è pubblicamente un tabù.
Io condivido in pieno questa osservazione di Viator ma democraticamente cerco anche di rispettare
le idee chi non la condivide.
Però mi sembra anche che nell'antieuropeismo italiano ci sia qualcosa di inaccettabile
che ha molto a che fare con l'ipocrisia.Si tratta infatti di un antieuropeismo tanto ribelle
quanto  ambiguo.Come questo nuovo governo,chiaramente antieuropeo ma dichiaratamente
NON antieuropeo, che ha la pretesa di stare in Europa ma senza rispettare le norme dell'Unione.

Io mi chiedo perche nessuno di questi ribelli sovranisti non abbia mai pensato seriamente a un referendum
per l'uscita dall'Unione.Non intendo un uscita dall'euro ma dalla Unione Europea stessa.
Il tentativo di proporre un referendum per uscire solo dall'area euro infatti c'è stato ma subito naufragato
nelle solite ambiguità.Inoltre se si è veramente antieuropeisti come pare che i nostri concittadini vogliano
dimostrare,la soluzione di un referendum solo antieuro,oltre al fatto che pare sia quasi impraticabile.
sarebbe anche questa un ulteriore ambiguità.Si vorrebbe il sovranismo monetario ma all'interno di una
Unione che inevitabilmente prevede norme da rispettare.Che razza di sovranisti sono questi che non sono
nemmeno capaci di staccarsi da una unione internazionale?

Io purtroppo non so molto di economia,ma al di la di tutte le analisi economiche credo sia sensato pensare
che questi in fondo hanno paura della montagna di debiti e che il sovranismo sia solo un
atteggiamento ribellista diffuso ma inconsistente e opportunista.
La teoria del sovranismo monetario promette meraviglie compresa la
cancellazione del debito pubblico e quindi benessere a non finire.
Ma un conto è la teoria e un conto è la pratica e a quanto pare tutte le teorie dei geni dell'economia
sovranista non riescono a sminuire la realtà del debito pubblico italiano.
Forse nella pratica conviene (a loro) essere molto piu cauti.

Invece di agire pubblicamente questi brillanti economisti preferiscono progettare segreti piani
di uscita.Sinceramente io non so se c'è da preoccuparsi troppo considerato che pur essendo segreti
questi piani avranno bisogno poi di qualcuno che si assuma la responsabilità di attuarli e a quanto
pare la responsabilità non è un punto forte di questi sovranisti che hanno scelto molto prudentemente
di mettere un tecnico (neutro) al posto di primo ministro del loro governo.
C'è forse piu da preoccuparsi che questo atteggiamento ribellista non abbia soluzioni di termine.

Inoltre c'è la questione della mancata unione politica in Europa e anche qui rispunta la presenza
insopportabile di un'ipocrisia strisciante.
Mi chiedo infatti come possa un sovranista essere credibile quando dice che vorrebbe una Europa
unita politicamente e quale contributo possa dare il suo atteggiamento al raggiungimento di questo
obbiettivo.

Francamente il piagnisteo di un paese potenzialmente tra i piu ricchi del mondo che si indebita
e si ribella all'infinito non è un bello spettacolo e non so cosa possa avere a che fare con
qualsiasi unione politica.Va considerato che nel mondo c'è veramente chi sta male e non puo
lamentarsi forse perche da qualche altra parte c'è qualcuno che pretende che non ci sia un limite
al proprio benessere.Oggi il mondo benestante è pieno di ribelli,abbiamo anche un presidente
americano anti establishment.

Come ho detto non sono esperto di economia ma ritengo che l'ideale sovranista potrebbe avere una
bandiera e un simbolo:la gallina dalle uova d'oro,ovvero,il diritto assoluto al benessere.
#6
Attualità / Re:PDR
01 Giugno 2018, 11:51:38 AM
Citazione di: baylham il 31 Maggio 2018, 15:25:54 PMNon appare strano che i detrattori dell'economia basata sulla finanza, sulle speculazioni finanziarie, sui derivati, alla fine propongono come soluzione ai problemi dell'economia proprio la finanza, l'emissione della moneta cartacea. C'è anche la versione moderna degli ortodossi liberisti la moneta virtuale. Metaforicamente la moneta dei sovranisti è carta straccia.  
Purtroppo non so un tubo di economia ma istintivamente odio i geni della finanza creativa
come i geni del sovranismo monetario.I primi infatti dicono che si puo creare ricchezza cancellando debiti
con altri debiti,i secondi invece dicono che si possono  cancellare con la moneta sovrava,
uno stato sovrano puo "decidere" di non avere piu debiti.
Mi viene il dubbio che il  debito non restituito sia un fallimento della attività finanziaria una
scommessa persa per cui
si è creato denaro senza nessun aumento di ricchezza.Si suppone infatti che chi richiede denaro,
si impegni a produrre ricchezza almeno pari a prestito e interessi.
Sono un uomo della strada e se non vedo registrato il prestito mancato tra le perdite mi sembra che
ci sia qualcosa che non va,mi sembra strano che si possa chiedere altri prestiti e poi altri ancora.

La finanza creativa e il sovranismo monetario hanno ambedue un atteggiamento di disprezzo verso
gli ignari che vengono definiti dai primi "parco buoi" e dai secondi sudditi stupidi e oggi piddini.
Qui rispunta l'immagine del pecorone suddito dello stato che si differenzia dal cittadino
libero che ha capito i meccanismi dell'economia e che il debito è solo un invenzione dei poteri forti.
Il debito si puo aggirare e noi cittadini liberi abbiamo la facolta di rivendicare il diritto assoluto
al benessere.Si puo dunque prefigurare un mondo di ricchi dove la ricerca della ricchezza non comporta
esclusioni economiche e sociali.Si puo anche escludere il principio di uguaglianza cristiana,roba da pecoroni.
Il nuovo messaggio è :arricchitevi e sarete uguali (ai ricchi naturalmante)
#7
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
27 Maggio 2018, 23:32:36 PM
Citazione di: InVerno il 25 Maggio 2018, 11:22:43 AM
Citazione di: stefano il 25 Maggio 2018, 10:12:52 AMUna precisazione per InVerno Non ho l'ossessione della parità di genere,era solo una battuta per bluemax che invece è ossessionato dalla disparità di genere.Visto che si lamenta tanto gli ho proposto il 50 per cento.....
Preciso io che non mi riferivo alla tua proposta (di cui avevo intuito la natura provocatoria) quanto al fatto che spesso si veda il non raggiungimento di questo 50\50 quasi come una sconfitta da parte di chi lo anela, al che si arriva anche ad imposizioni di quote etc. Bisogna ammettere che certe volte questi strumenti sono abusati in maniera assurda, e non c'è da meravigliarsi se a qualcuno viene qualche paranoia, ricordo ancora di aver visto una quota rosa per accedere ad un corso di aggiornamento professionale, il senso di ciò qualcuno me lo deve ancora spiegare, ma suppongo che faccia parte di quella isteria collettiva che secondo me qualcuno giustamente denuncia. Anzi volevo rassicurarti di non far parte di una massa informe o essere l'ostinato, concordo con il sentire di quel tuo post, specialmente riguardo ai toni apocalittici (che per me sono sempre spia di chi non accetta la realtà e vorrebbe vedere una tabula rasa, anzichè comprendere) e l'uso improprio di essere identificativo (è\stato) nell'assunto "il sapere è uomo".

Grazie InVerno,ovviamente mi fa piacere il tuo apprezzamento,ma soprattutto,visto che tu sei uno dei moderatori della
discussione,il tuo post mi rassicura sullo spirito democratico che,io credo,debba esistere in questo forum.
Quello di Dinquixote "un po meno".D'altra parte,essere democratici,non è obbligatorio.

Citazione di: baylham il 25 Maggio 2018, 16:27:36 PMIda Magli è una donna, da quale uomo ha copiato le sue analisi antropologiche?[/size]
Questo mi era sfuggito eppure il paradosso è lampante...
Questa Ida Magli che tu Bluemax sempre citi,evidentemente è diventata un uomo se riesce a imitare cosi
bene il pensiero maschile.A te però le donne maschio non piacciono (e neanche a me veramente).
Perche allora porti ad esempio quello che dice? Non farebbe meglio questa Ida Magli a starsene
dietro ai fornelli o a stirare le camice?
#8
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
27 Maggio 2018, 11:38:32 AM
Citazione di: bluemax il 25 Maggio 2018, 11:56:43 AM
Citazione di: stefano il 24 Maggio 2018, 20:27:13 PM "il sapere è innegabilmente di stampo maschile" è diverso da dire "Il sapere che oggi viene insegnato è di stampo maschile".Il tuo giochetto è alternare abilmente i due concetti per nascondere il carattere oppressivo del primo. Capisco che tu sei una persona educata e che non vuoi offendere le signore ma se questa è la tua idea dovresti dirla chiaramente. Il secondo termine è figlio del primo. Essendo il sapere di stampo maschile è naturale che sia questo, oggi, ad essere insegnato e tramandato (e purtroppo sempre piu' adattato). Credimi non sono qua per far giochetti di parole :) e sono fermamente convinto che l'offesa non nasce mai da "qualcuno" ma si trasforma in offesa nella nostra mente (ad esempio tu puoi dirmi quanto ti pare che sono xxxx (dove xxxx rappresenta qualcosa) ma il decidere se offendermi o meno nasce sempre da una mia decisione non dal tuo tentativo. :D ) Con sapere di stampo maschile, si intende quella naturale virtù che una mente maschile ha mentre una mente femminile non ha. Ossia passione per il nuovo, per la ricerca, per la sperimentazione, per la tecnologia, per l'errore, ecc... ecc... quella mente di stampo "pionieristico" se vogliamo che la mente femminile non ha. La mente femminile non rischia mai. E' maggiormente timorosa. Di essere educato comunque non mi interessa più di tanto. Spesso l'educazione è figlia dell'ipocrisia (togliamo spesso dai :D ) e come dicevo prima. E' L'offeso a decidere se offendersi o meno non è certo l'altro a provocare questo tumulto interiore ;) Oggi invece il sapere il sapere viene prodotto anche dalle donne e lo sarà sempre di piu e un giorno si dirà "oggi il sapere che viene insegnato è di stampo umano" Non mi pare vi siano grandi casi di "sapere" femminile da 100 anni a questa parte... e rimango, per ora, dell' opinione che questo non puo' avvenire sino a quando la donna cerca di competere in campi che non le sono congeniali... Abbiamo avuto ottimi esempi fallimentari in settori quali la politica, la filosofia, la tecnologia. Mentre altri settori più a loro congeniali (medico, psicologico, neurologico) hanno avuto notevoli risultati ma si ostinano a voler competere in nome di una ugualianza di ruoli innaturale. Ricordo la frase di Nietzsche che trovo molto interessante... Confrontando globalmente uomo e donna, si può dire che la donna non avrebbe il genio dell'ornamento, se non avesse l'istinto del ruolo secondario. Inoltre tramandare il sapere significa anche trasformarlo a meno che non si consideri il sapere come sacro e immutabile,ognuno puo portare il suo contributo di trasformazione, che sia donna o uomo. Concordo sul fatto che il tramandare il sapere significa anche trasformarlo in "nuovo" sapere. Dissento sul fatto invece che tramandare il sapere significa "cambiarlo o adattarlo". Se ci pensi sono due cose completamente differenti :) ciao e grazie :)


Bluemax devi capire che "il sapere di stampo maschile" è un concetto

inventato nel passato e che richiedeva oppressione e sottomissione.

Chi rivendica questo concetto deve addossarsi anche tutto il carico di oppressione

necessario per la sua stessa esistenza.

L'"errore" che tu fai è che poni la tua affermazione (arbitraria) come premessa,ed è come dire:

"visto che il sapere è innegabilmente di stampo maschile  è chiaro che è quello il sapere

che oggi si insegna" Ma il dato oggettivo è che il sapere E' STATO di stampo maschile,

non che il sapere E'(e quindi sarà sempre) di stampo maschile. Che poi continui ad esserlo

è solo una tua supposizione o meglio un tuo pregiudizio totalmente soggettivo.

L'idea che il "sapere maschile" debba essere tramandato solo da insegnanti maschi

è anche questo un tuo pregiudizio e anche una tua illusione che una tale imposizione

possa mettere al riparo  il tuo sapere maschile da ogni reale trasformazione,

forse ti sfugge il fatto che il sapere umano non è mai una verità assoluta.

La forza del sapere è tale solo se puo superare i limiti dell'ambiente e del tempo

in cui è stato generato.Il vero sapere non è statico e non teme trasformazioni

anzi chiede di essere di essere trasformato in nuovo sapere,quindi per sua natura

chiede anche di essere aperto a tutti,non teme certo differenze di genere.

Il concetto di "sapere maschile" che te e altri prima di te,vi siete inventati non è altro che

una precauzione inutile che contraddice la natura stessa del sapere umano.

In realtà i grandi pensatori del passato erano tipi originali e non sapevano che

farsene di realtà prestabilite da usare come precauzioni,molti di loro addirittura

non erano nemmeno maschi ma gay.E ora qui i sostenitori del sapere maschile potranno dire

che no,quelli erano veri maschi ma che all'epoca usava cosi.Però i gay potrebbero

dire che no,quelle erano persone consapevoli che la distinzione tra i sessi non ha

nessuna importanza ed è questo il vero motore del sapere.

Questo per dire in che ginepraio ci si puo infilare quando si cerca di dare un'identità

sessuale al sapere umano.Quanto spreco di tempo e di energie!

Nel dire che la donna non puo tramandare il sapere maschile è chiaro che si sottointente

che è rischioso,che il sapere maschile va protetto.Va protetto perchè,si dice, le trasformazioni che

la donna potrebbe portare a questo sapere sarebbero sicuramente adattamenti,diminuzioni.

Ma queste trasformazioni riduttive sarebbero nei confronti del sapere inteso come

universale o piuttosto del "sapere che è indubbiamente di stampo maschile"?

Ovvero,io potrei  pensare che la critica all'insegnamento femminile nasconda la

paura di Bluemax di non potersi piu identificare nel sapere maschile ma solo

semplicemente nel sapere umano.

E' anche chiaro che per non correre questo rischio,alla donna va imposto un ruolo

che esclude l'accesso al sapere universale.Ma essere donna  non è un ruolo,

è un dono di natura,e che questo possa escludere la sua propensione umana al sapere umano

universale è una stravaganza che nessuno puo dimostrare,ci vuole quindi un ruolo da imporre.

Ci sarebbe dunque un sapere maschile che va protetto e un sapere (un ruolo) femminile

che va imposto.Imposto come? persuasione,minaccie,bastonate?

Come si fa a negare a un essere umano il sapere umano la cui forza è proprio quella di

essere aperto a tutti?

Con tutto questo Bluemax io non dico di non essere d'accordo in tutto quello che dici,

come l'esemmpio che hai portato delle favole edulcorate,anche a me sembra una baggianata,

ma non mi metto di certo a reclamare un sapere di stampo mascile per questo,del resto

non sarei per niente sicuro se quella trasformazione diminutiva

sia proprio di origine femminile o derivi piuttosto da quella iper-civiltà che una sinistra

schizofrenica a volte esalta e a volte ripudia.Ma questo è secondario perche io in ogni caso

difendo il diritto alla trasformazione,(positiva o negativa è tutto da vedere) del sapere,

non mi pongo il problema di preservare lo "stampo" del mio pensiero maschile.Io ho la

coscienza a posto non parto da pregiudizi.

Mi dispiace Bluemax ma questa tua sentenza mortale:"il sapere è innegabilmente di stampo

maschile",pesa come un macigno su tutto quello che dici.

Per esempio io potrei anche essere d'accordo con te sul fatto che la donna oggi spesso fa il

maschio e cerca la competizione con l'uomo anche quando non ce ne è nessun motivo,

il che è molto snervante.Però,d'accordo un corno,perche,per la legge del contrappasso,oggi la

donna si vuole vendicare del passato,secoli e secoli in cui si diceva e si imponeva che "il sapere è

innegabilmente di stampo maschile" e adesso anche a me tocca pagarne le conseguenze.

Oppure posso dirti che anchio odio gli uomini zerbino,quelli che non perdono mai occasione di dire

con faccia convinta: "la donna è senza dubbio migliore dell'uomo,piu intelligente,piu forte ecc."

Per me è chiaro che è tutta un ipocrisia,non è una gara,non c'è nessun migliore o peggiore,

solo differenze.Per me però non c'è neanche nessun "sapere di stampo maschile".

PS Non ho capito cosa intendi quando parli di "offesa".
Credo ti riferisca a quando dico che "non vuoi offendere le signore",ma non capisco bene il senso.
#9
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
25 Maggio 2018, 10:12:52 AM
La questione del sapere sessuato che Lou (giustamente) contesta ,credo sia una di 
quelle tante perdite di tempo che piacciono a chi si preoccupa della superiorità del
proprio genere o della propria razza.
Che ci sia un pensiero di stampo maschile e uno femminile credo sia inevitabile,
come poi questo si rifletta nella produzione del sapere credo sia una questione
complicatissima e inutilissima buona solo per i perditempo.

Una precisazione per InVerno
Non ho l'ossessione della parità di genere,era solo una battuta per bluemax
che invece è ossessionato dalla disparità di genere.Visto che si lamenta tanto
gli ho proposto il 50 per cento.....
#10
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
24 Maggio 2018, 20:27:13 PM
Grazie della tua risposta Bluemax peccato che hai tralasciato la cosa piu importante
e cioe che il diritto del maschio alla facoltà di creare e tramandare il sapere
e il ruolo della donna a sottomettersi sono state per lungo tempo condizioni imposte
con il sopruso e la violenza.
Il fatto che la donna non abbia potuto sciegliere ma abbia dovuto solo ubbidire per te è
un dettaglio trascurabile,per me invece è il problema centrale.
Chi stabilisce e impone ad altre persone,qualsiasi persona,ruoli che esse non possono
rifiutare è un oppressore.Il "sapere innegabilmente di stampo maschile"
è un interpretazione del sapere prodotta dall'oppressione,ma tu la spacci come verità
assoluta e immutabile.Questo prima o poi lo dovrai confessare al di la dei falsi equivoci
perche dire "il sapere è innegabilmente di stampo maschile" è diverso da dire
"Il sapere che oggi viene insegnato è di stampo maschile".Il tuo giochetto è alternare
abilmente i due concetti per nascondere il carattere oppressivo del primo.
Capisco che tu sei una persona educata e che non vuoi offendere le signore
ma se questa è la tua idea dovresti dirla chiaramente.
Infatti dire "Il sapere che oggi viene insegnato è di stampo maschile"non ha nessun
contenuto oppressivo,significa che oggi si insegna il sapere del passato quando
il sapere era prodotto da uomini maschi.Oggi invece il sapere il sapere viene prodotto
anche dalle donne e lo sarà sempre di piu e un giorno si dirà "oggi il sapere che viene
insegnato è di stampo umano"
Inoltre tramandare il sapere significa anche trasformarlo a meno che non si consideri
il sapere come sacro e immutabile,ognuno puo portare il suo contributo di trasformazione,
che sia donna o uomo.Ma visto che qui si parla anche di sapere sessuato 
forse l'85 per cento di donne insegnanti è un po troppo.
Direi che potrebbe andare bene il 50 per cento,che ne dici?
#11
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
24 Maggio 2018, 13:17:17 PM
Scusate ma io sono ostinato,forse faccio parte di quella massa informe che non puo capire
ma vorrei riportare l'attenzione sul proclama :"il sapere è innegabilmente di stampo maschile".
Il proclama afferma chiaramente che 
esiste una superiorità maschile ma poi si dice che si tratta di DIFFERENZE non
superiorità e allora salta fuori che ci sono due "saperi",uno maschile e un altro
femminile.Provo a interpretare.
Se ho ben capito il sapere non puo essere creato che dall'uomo maschio 
e la donna,deve avere la sapienza di tramandare questo concetto alla prole non però
di tramandare il sapere in se perche anche questo è compito dell'educatore maschio.
Da qui la crisi scolastica dovuta al proliferare di maestrine incapaci di tramandare 
il pensiero maschile.
Il concetto del sapere di stampo maschile è quindi assoluto e immutabile nel tempo,
non deve subire trasformazioni per cui è bene che a tramandarlo siano educatori maschi.
Non a caso di afferma che il sapere "è" di stampo maschile e non che il sapere "è 
stato" di stampo maschile.Quindi si potrebbe aggiungere che il sapere " è,e sarà sempre"
di stampo maschile.
Non si tiene conto però che questa verità assoluta,spesso nei bei tempi passati la si inegnava
alle donne a suon di bastonate.Proclamare allegramente una verità assoluta e 
immutabile nel tempo che veniva insegnata a bastonate mi sembra un po troppo per un forum 
dedicato al libero pensiero.
Lamentarsi poi che oggi la donna non è piu collaborativa (dopo tutto quello che è successo prima)
mi sembra invece un ottima soluzione per confondere tutto.
Qui infatti si confonde tutto,si parla amabilmente di attrici di altri
tempi,di donne guerriere,di Amedeo Nazari,dell'eterna crisi scolastica,della società dei 
consumi e poi anche del "sapere di stampo maschile" come se fosse una cosa fra tante.
L'intervento di Donqiscotte poi è un capolavoro che seppellisce gia all'inizio il problema,
e poi si da a visioni tragiche e distopiche che invitano tutti noi al suicidio.
I principi di uguaglianza democratica che a quanto pare vi fanno tanto schifo sono
una conseguenza dell'oppressione,sarebbe bene ne teneste conto voi vhe dite
che "il sapere è innegabilmente di stampo maschile"
#12
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
22 Maggio 2018, 22:59:26 PM
Bluemax, francamente non capisco tutta questa smania di rivendicare il "sapere di stampo maschile".

Il sapere per quanto ne so è di tutti,è multiforme,non è statico,si tramanda e si trasforma,nessuna 
categoria o razza umana puo dirsi detentore del sapere.Il sapere per lungo tempo è stato prodotto dai maschi,
quando non si permetteva alla donna di accedervi,come non lo si permetteva alle classi inferiori,
ma poi c'è stato un progresso sociale per l'uguaglianza e i diritti di tutti,
e anche questo ha prodotto "sapere".

La superiorità di genere che tu rimpiangi ci farebbe fare
un salto all'indietro di secoli,e tutti i sacrifici le sofferenze di chi ha lottato contro l'oppressione
andrebbero persi con tutto il "sapere" che hanno generato.Questo progresso include la parità uomo-donna e 
io capisco che questo,come ogni cambiamento,possa portare con se problemi e conflitti,
che le cose non vadano sempre per il verso giusto,ma appellarsi al "sapere di stampo maschile" 
mi sembra il peggio che si puo fare,un rimpianto insensato.

Spesso chi si proccupa della propria superiorità di genere o raziale ama le statistiche,
va a vedere quante sono state le donne scienziate,i neri filosofi,i gialli artisti...e stranamente
trova sempre tutti i dati a lui favorevoli.
Ma chi ama veramente il sapere non si cura se questo sia maschile femminile cinese africano,
lo ama in ogni caso.Non fa statistiche per vedere chi è il migliore.
Tu Bluemax ami il sapere?
#13
Attualità / Re:I bulli e la scuola
22 Maggio 2018, 18:34:15 PM
Chiedo scusa per l'allusione negativa.Non credo di aver offeso Angelo Cannata ma riconosco che sarebbe stato meglio
rivolgere direttamente a lui le mie critiche e casomai alludere positivamente a Socrate78 con il quale
su questo argomento sono d'accordo.
#14
Attualità / Re:I bulli e la scuola
22 Maggio 2018, 10:01:57 AM
Citazione di: Socrate78 il 22 Maggio 2018, 07:31:04 AMIn realtà anche un sentimento considerato negativo può produrre cose buone, ad esempio il risentimento della vittima può portare a ribellarsi al bullo, allo stesso modo con cui, nella storia umana, il risentimento di interi popoli verso le ingiustizie dei potenti ha portato alle rivoluzioni, con l'affermazione dei diritti dell'uomo, sia pur tra mille eccessi e violenze.

Giusto socrate68, hai centrato il porblema.
Se il risentimento della vittima trovasse la sua via per la ribellione
allora succederebbe una piccola rivoluzione,il bullo magari si prenderebbe due o tre
belle legnate molto educative.Purtroppo questo non succede quasi mai,
ma se anche succedesse qui ci sarebbe AngeloCannata che 
direbbe che alla violenza non si risponde mai con la violenza,e che
"la vittima, per non farsi ingabbiare nel gioco mentale del bullo,
deve individuare altre logiche in grado di contrapporsi a quella del bullo"
E' cosi o no?
#15
Attualità / Re:I bulli e la scuola
21 Maggio 2018, 23:18:13 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 19 Maggio 2018, 23:37:03 PMIl risentimento non è una colpa, è un sentimento controproducente, che non giova né a chi lo prova, né a chi ne è oggetto. Non si tratta quindi di dire alla vittima che ha sbagliato perché prova risentimento. Ho detto che si tratta di educare tutti, vittime, bulli e società. Educare non significa attribuire colpe, significa cercare ciò che giova, ciò che risulta costruttivo per tutti. L'eventuale risentimento provato dalla vittima non è una cosa da reprimere, è una cosa di cui diventare consapevoli in maniera da trovare vie migliori. Se la vittima rimane ingabbiata nel proprio risentimento, ciò si verifica perché si è lasciata condizionare dalla mentalità del bullo basata sul prevalere. Cioè, il bullo ha creato un contesto in cui non conta altro che il prevalere. Se la vittima accetta questa logica, non potrà fare a meno di rimanere frustrata, perché significa che ha accettato le regole mentali imposte dal bullo. Ma il bullo ha creato quelle regole proprio per distruggere la vittima, perché sa che la vittima non è capace di prevalere. La vittima, per non farsi ingabbiare nel gioco mentale del bullo, deve individuare altre logiche in grado di contrapporsi a quella del bullo. Coltivare il risentimento significa invece far propria la logica del bullo. La vittima non deve far propria la logica del bullo. Deve individuare logiche diverse. Non ho mai detto che il bullo non debba essere chiamato a rispondere delle sue azioni; anzi, questo può far parte proprio del processo che ho chiamato educazione, il processo educativo. Dipende poi dai modi posti in atto per chiamare il bullo a rispondere delle proprie azioni. Il percorso educativo per il bullo deve necessariamente includere la presa di coscienza di tutto ciò che gli consentirà di diventare migliore. Presa di coscienza non significa colpevolizzare, perché colpevolizzare è la via migliore per impedire a sé stessi e a tutti di risolvere i problemi. Ciò significa che il discorso da fare al bullo non è "Sei colpevole", ma "Hai commesso un danno". Sono due cose diverse. Un danno può essere commesso anche senza volerlo. A me non interessa che il bullo l'abbia fatto apposta oppure no: ciò non serve né a lui, né a me, né ad alcun altro. Ciò che serve è rendersi conto che c'è stato un danno. Se c'è stato un danno, compiuto con una certa misura di consapevolezza (consapevolezza non è uguale a colpa), vuol dire che nel bullo c'è qualcosa che funziona male. È questo che lui deve capire: in lui c'è qualcosa che funziona male e bisogna fare in modo che questo qualcosa si aggiusti. Se non gli si aggiusta ciò che gli funziona male, non serve né colpevolizzarlo, né punirlo, né fargliela pagare: resterebbe sempre uno che ha qualcosa che non gli funziona a dovere.
Il risentimento è umano,è impossibile non provarlo quando si subusce un'oppressione.
E' un sentimento inevitabile che fa parte della vita,fa capire all'altro il male 
che si è fatto,è utile per questo ma se dura a lungo viene rimosso e ci si ammala seriamente.
La vittima del bullismo se ne è ammalata e questo è un problema serio.

Sinceramente Angelo rimango incredulo quando nella tua risposta leggo "l'eventuale 
risentimento della vittima".Quindi secondo te è possibile che la vittima non abbia 
provato risentimento,non ne siamo sicuri.

"Se la vittima rimane ingabbiata nel proprio risentimento, ciò si verifica perché si è 
lasciata condizionare dalla mentalità del bullo basata sul prevalere"

Ma certo... Ma secondo te la vittima aveva per caso qualche via di uscita? 
Doversi tenere tutto dentro;non è proprio questo il dramma di subire un'oppressione? 
Cosa se ne puo fare la vittima di tutti questi buoni consigli che gli dai?
Non sarebbe piu "utile" capire la sua sofferenza?

Ora,tu dici che si,il bullo è chiamato a rispondere delle sue azioni
però al bullo non va detto "sei colpevole" ma "hai fatto un danno" perche
un danno si puo commetterlo anche senza volerlo,che sia fatto apposta o no non è 
utile saperlo.La parola d'ordine è "sminuire".Quindi va evitato che il bullo capisca 
l'entità del "danno":il risentimento rimosso della vittima.
La vittima diventa cosi un soggetto terzo al quale si è fatto un danno,forse per sbaglio.
Questo è quello che tu dici "chiamare il bullo a rispondere delle sue azioni".
Queste sono le basi del tuo percorso educativo.