Concordo con Socrate78 su Kant, tuttavia non riesco a esprimere un solo parere quindi faccio la classifica dei cinque a mio avviso più grandi, in ordine di "grandezza".
Al quinto posto inserisco Cartesio per aver ricostruito in modo coerente la razionalità del nostro mondo, sebbene io trovi del tutto gratuito il passaggio dal Cogito all'esistenza di Dio; ciònonostante il fatto di aver individuato che per per l'esistenza e la conoscibilità del nostro mondo materiale serva un garante è una profonda intuizione.
Al quarto posto inserisco Giordano Bruno, non tanto per l'originalità del pensiero quanto per la vita esemplare, esempio di coraggio filosofico al di là di ogni impostura e imposizione.
Al terzo posto inserisco Hume, per lo straordinario acume critico e per la formulazione della critica all'Induzione, al Sillogismo, alla Causalità, alla Sostanza e per la capacità unica e straordinaria di risvegliare dal sonno dogmatico.
Al secondo posto inserisco Kant, per le ragioni dette da Socrate 78.
Al primo posto inserisco Schopenhauer, per l'acuta penetrazione nel Dolore Umano, pur nella consapevolezza della forzatura di alcuni aspetti (ad esempio le Idee Platoniche).
Infine alcune menzioni speciali: Crizia (per il ruolo di demistificatore religioso), Hegel (per la valorizzazione della Storia e per la Sfida lanciata alla Scienza nella figura della Ragione Osservativa), Locke (perchè i liberali sono dei veri signori).
Al quinto posto inserisco Cartesio per aver ricostruito in modo coerente la razionalità del nostro mondo, sebbene io trovi del tutto gratuito il passaggio dal Cogito all'esistenza di Dio; ciònonostante il fatto di aver individuato che per per l'esistenza e la conoscibilità del nostro mondo materiale serva un garante è una profonda intuizione.
Al quarto posto inserisco Giordano Bruno, non tanto per l'originalità del pensiero quanto per la vita esemplare, esempio di coraggio filosofico al di là di ogni impostura e imposizione.
Al terzo posto inserisco Hume, per lo straordinario acume critico e per la formulazione della critica all'Induzione, al Sillogismo, alla Causalità, alla Sostanza e per la capacità unica e straordinaria di risvegliare dal sonno dogmatico.
Al secondo posto inserisco Kant, per le ragioni dette da Socrate 78.
Al primo posto inserisco Schopenhauer, per l'acuta penetrazione nel Dolore Umano, pur nella consapevolezza della forzatura di alcuni aspetti (ad esempio le Idee Platoniche).
Infine alcune menzioni speciali: Crizia (per il ruolo di demistificatore religioso), Hegel (per la valorizzazione della Storia e per la Sfida lanciata alla Scienza nella figura della Ragione Osservativa), Locke (perchè i liberali sono dei veri signori).