Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - filippo_cevolani

#1
Salve,
mi chiamo Filippo e qualche giorno fa mi sono posto una domanda: perché l'uomo ha bisogno di ricondurre ogni cosa a una regola? Cercherò di chiarire al meglio il mio ragionare portando l'esempio da cui son partito, una linea di confine culturale che riguarda un aspetto particolarmente "caldo", la monogamia e la poligamia. Monogamia e poligamia sono scatole di pensiero (ideologie) alle quali ci rifacciamo per rapportarci a un aspetto della realtà, quello riguardante la costruzione di un rapporto esclusivo con l'altro; tale rapporto può legare i soggetti in sistema di uno a uno o di uno a più, entrambe le scatole sono valide perché entrambe si rifanno all'esigenza del singolo di affrontare e poter interpretare la realtà, lo spazio entro il quale egli si muove. Sembra quasi che la storia dell'uomo sia la storia di quell'unico animale che, avendo sviluppato diverse e più complesse capacità intellettive, abbia modificato a tal punto il rapporto con il proprio spazio da cadere vittima di una condizione di spaesamento; per far fronte alla perdita di orizzonti, in cerca di nuovi elementi di sicurezza, l'uomo ha dato vita alla regola. Perché, dopo essere passato attraverso numerosi momenti storici, dopo aver allenato il proprio pensiero in importanti palestre filosofiche, l'uomo -scrivo uomo e penso a ognuno di noi- non si sente ancora pronto ad uscire dalle sue scatole di pensiero? Perché l'uomo ha bisogno di una regola cui rifarsi? Forse abbiamo bisogno di sentire le spalle coperte quando incontriamo qualcuno che non si armonizza alla nostra stessa interpretazione di ciò che chiamiamo reale, perché rapportarsi con l'altro da soli, senza schemi cui rifarsi è cosa scomoda e la scomodità non piace; forse qualcosa sta cambiando, ma potremmo davvero liberarci della regola e dei suoi confini, per rapportarci finalmente con gli altri in maniera inclusiva e senza pregiudizi?