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Messaggi - Bonizza

#1
Prima ancora di provare a definire ciò che Dio sia bisognerebbe chiedersi se esso sia. Ma comunque accettando la premessa che Dio sia(esista) mi sbilancerei  a dire che esso potrebbe essere considerato come un ente, nel senso di un qualcosa che è e che dunque è l'essere. Gli enti  sono stati generati da un qualcosa che esiste e quel qualcosa che esiste( l'Ente) non è stato generato da nulla poiché la sua caratteristica principale di essere lo fa sussistere da solo. Dunque è perché è l'essere, invece non sarebbe se non fosse l'essere. Tutti gli altri enti esistono poiché si sono formati da questo Ente, che è l'intera esistenza. Ma uno potrebbe dire che gli enti una volta corrotti del tutto periscono e diventano non essere, il che sarebbe contraddittorio se è vero che tutto è. Per rispondere a ciò dobbiamo cambiare prospettiva, nel senso che ,"scomparendo", questi esseri non diventano non essere, poiché non si  può diventare ciò che non esiste, in quanto l'inesistente non è possibile, ma semplicemente perdono i loro limiti diventando una diversa forma d'essere che condivide con la precedente la partecipazione all'Ente(per esempio ci basta considerare il primo principio della termodinamica che afferma: l'energia non si genera e non si distrugge, ma si trasforma). Dunque non si cessa mai di essere, lo si è sempre. La realtà sussiste in se stessa. Infatti se c'è una cosa che accomuna tutte le cose dell'universo è proprio il fatto che esistono, tutte partecipano all'esistenza di questo Ente.
#2
Tematiche Filosofiche / Esiste il bene/male concreto?
26 Dicembre 2020, 19:36:08 PM
Salve, mi sono da poco iscritto a questo forum e per iniziare vorrei proporre il seguente argomento.
Accettando la premessa secondo la quale esistano il bene e il male, vorrei porvi il seguente quesito: Esiste il bene (di conseguenza anche il male) oggettivo e reale o è tutto un costrutto mentale umano? Riflettiamoci, quando noi commettiamo un'azione malvagia veniamo giudicati come cattivi dai nostri simili. Ora, a prescindere che il tacciarci come cattivi per avere commesso un'azione "malvagia" sia giusto o sbagliato, dobbiamo chiederci se l'azione sarebbe rimasta sbagliata anche senza il giudizio degli altri uomini. Infatti se noi commettessimo una qualsiasi ingiustizia ,senza mai venire scoperti dai nostri simili, non subiremmo alcun giudizio su ciò che abbiamo fatto, o almeno, alcun giudizio altrui in quanto nella maggior parte delle persone, quando sono consapevoli di aver commesso un atto riprovevole, si sviluppa il senso di colpa che è però la risposta ad un giudizio (ovviamente un  giudizio negativo) sempre di una persona, la stessa persona che ha commesso l'atto riprovevole. Dunque detta così sembrerebbe che il bene e il male non siano altro che un giudizio scaturito dall'animo umano, ma sarà davvero così? Proviamo ad uscire dalla prospettiva umana e per fare ciò, ahimè, mi servirà far uso di un esempio che sia d'impatto : Un uomo violenta una donna in un vicolo alle 3 di mattina. Ecco, ovviamente a sentire una notizia del genere ci si inorridirebbe giustamente, ma ora proviamo a mettere da parte l'empatia e a riflettere sull'accaduto. Abbiamo un uomo, colui che commette l'azione ovvero violentare, una donna, colei che subisce l'azione di colui che agisce, il luogo in cui ciò accade, un vicolo, e infine il tempo in cui si svolge l'azione, le 3 del mattino. Bisogna notare come in ciò che è accaduto non vi sia traccia di bene o male, ma solo un susseguirsi di individui, azioni, luoghi ecc... Adesso proporrò un altro esempio: Luca porta ogni giorno la figlia a scuola. Eseguiamo la stessa operazione di prima e otteniamo che Luca è colui che compie l'azione, la figlia è colei che la subisce, il luogo è la scuola mentre ogni giorno è il tempo in cui si ripete l'azione.
Se posta in questo modo sembra quasi che non vi sia alcuna differenza tra il primo esempio e il secondo esempio. Infatti, se analizzato concretamente, non troviamo alcuna traccia di malvagità nel primo esempio, dunque dobbiamo dedurre che il male ( perciò anche il bene) sia necessariamente legato ad un giudizio umano. Ma, se così fosse, ciò significherebbe che in un ipotetico mondo privo di umani( intesi come esseri capaci di giudizio) non esisterebbero ne' il bene ne' il male.
Vi invito a discuterne e nel caso a confutare ciò che vi sembra errato.