Salve a tutti,
Queste sono considerazioni prese dai miei manoscritti, che allo stato attuale delle cose ammontano a più di mille pagine manoscritte fronte/retro: sono di un po' di anni fa. Sarei felice di avere il Vostro parere sulla questione.
----
Le analisi che seguono possono considerarsi di notevole importanza per il concetto di Comunità, mettendone in luce aspetti ben poco conosciuti (e con tutta probabilità ignoti) di essa: da un punto di vista filosofico, i rimpianti per una comunità unita, per la solidarietà e non solo per una civile convivenza, per l'immediata certezza di unità fra gli appartenenti della Comunità sono ben noti almeno da un paio di secoli; molti di loro sono sostanzialmente da lasciare perdere, ma tra i più seri c'è sicuramente Berdjaev, dove nelle sue opere (l'unica direttamente conosciuta, almeno per po', dal sottoscritto è "Libertà e schiavitù dell'uomo") è tema comunissimo il rimpianto per la Comunità, intesa come pienezza e coinvolgimento fra i componenti.
Curiosamente, anche a livello sociologico e psicologico le cose non stanno tanto meglio: dopo Tönnies, che tematizzò la differenza, e Durkheim, che elaborò le due linee direttive riguardo il loro funzionamento (le due solidarietà, quella organica e quella meccanica), sembra che ben poco si sia aggiunto riguardo il loro funzionamento generale e la loro caratterizzazione. Al sottoscritto, per una migliore comprensione e chiarificazione del problema, molto ha giovato l'aver avuto modo di conoscere l'immaginario mondo di Morrowind, ovviamente creato dalla Bethesda, ed alcune considerazioni legate al famoso e famigerato sesso di gruppo.
Per iniziare, partendo ovviamente da Morrowind, non si può fare a meno di poter elogiare la notevole capacità di analisi e creatività sociologico-psicologico sociale della Bethesda: Morrowind è una regione, composta da un entroterra e da un isola di nome Vvardenfell, abitate entrambe da quelli che sono noti come Dunmer (il nome da loro stessi usati) o Elfi scuri; la loro cultura è una cultura fortemente incentrata sul legame comunitario e di famiglia (non a caso sono delle famiglie a tenere le redini politiche). C'è tuttavia un fatto curioso: adorano come dei tre entità che fanno riferimento a tre ambiti particolari della vita, ovvero Boethiah, il cui dominio è la cospirazione e l'omicidio; Mephala, il cui dominio è l'inganno, la seduzione e l'intrigo, ed infine Azura, il cui dominio è l'astrologia, il movimento degli astri ed il destino.
Entità a dir poco peculiari per essere adorate, viste le coordinate culturali e socio-comunitarie prima ricordate, verrebbe da pensare ad un primo, ma superficiale, approccio: in realtà la Bethesda ci ha visto stradannatamente giusto. Si rifletta sulla questione e si vedrà il perché: se per Comunità si intende un gruppo di individui accomunati da una forte unità di visione valoriale, cultuale, culturale ecc., è chiaro perché la Bethesda aveva ragione, e sostanzialmente cosa voleva dire. Per ricordarsi del lampante ragionamento di De Roberto ne "L'imperio", due individui non avranno mai la totale e completa identità di vedute e convergenza culturale: per quanto piccola, ci sarà sempre qualche differenza, dovuta circostanze differenti, diverse inclinazioni individuali ecc.
Ciò non rende impossibile parlare di Comunità (a meno che non si commetta l'errore comico di pretendere la totale identità di vedute), ma ne da un profilo molto differente rispetto a quello cui siamo soliti pensare: una sostanziale identità di vedute a livello culturale e valoriale di alto livello è sì realizzabile, tale cioè che le differenze di vedute fra gli individui siano trascurabili, ma solo fra un numero molto ristretto di individui. Tale conclusione è diretta conseguenza di quanto detto sino ad ora: una notevole identità di vedute fra individui è realizzabile solo fra un ristrettissimo gruppo di individui, perché non c'è modo che un grande numero di individui converga in tal senso, a causa delle differenti inclinazioni interne e delle differenze in cui ci si ritrova.
Tentando di quantificare, un gruppo in cui si realizzi una notevole identità di vedute si aggira intorno ai 3-5 individui: dopo si diranno i motivi che portano a credere ciò. Certamente, si è parlato di "notevole identità di vedute" o "consistente identità di vedute", ma se si volesse parlare di "adeguata identità di vedute", il numero salirebbe fino a circa una decina di individui: in altre parole, in questo secondo caso, avremmo a che fare con una differenza interna, o una corrente interna, come sono, anche giustamente, note in politica; man mano che il numero aumenta, è chiaro che, prima, aumentano le correnti interne, in termini di differenza di come realizzare l'obiettivo, poi compaiono le differenze di obiettivo, per quanto comunque riassorbibili all'interno dell'orizzonte del gruppo, e così via, fino a che non è più possibile parlare di identità di vedute, nel senso che ci sono altre visioni ed orizzonti valoriali di mezzo.
Questo primo risultato è già sufficiente per far notare gli errori in cui la classica visione della Comunità è incorsa: supponendo un gruppo non minuscolo di individui, quello con cui si ha a che fare è sì un gruppo di individui fortemente legati fra di loro ed all'ideale, ma... A piccoli tocchi. In linea generale, un gruppo di individui fortemente comunitarizzato è sempre un gruppo costituito da un pulviscolo di trame e sottotrame, di gruppetti e gruppettini, in cui c'è realmente la tanto ricercata unità di intenti, ma... – verrebbe da dire che la frittata è fatta.
Per via della ristrettezza di numero di cui si parlava prima, è chiaro che ogni gruppino e gruppetto si ritrova a poter contare, a livello realizzativo del proprio ideale, con ben poche forze: è quindi necessario cooptare al di fuori del gruppo di riferimento. E' chiaro che questo richiede accordi cogli altri gruppi: purtroppo, l'alta fede all'ideale e la relativa frammentazione dei gruppi porta a ritenere che questi accordi e compromessi siano veri e propri intrighi e cospirazioni, basati sulla menzogna, l'inganno, la seduzione e l'intrigo.
In altre parole, la Comunità è costituita da un insieme pulviscolare di gruppetti, rissosissimi nel migliore dei casi, che complottano e cospirano per il raggiungimento dei propri obiettivi/ideali, ricorrendo ad intrighi, inganni, seduzioni, menzogne (e come dimenticarsi della diffamazione!): è chiaro inoltre, come molto intelligentemente aveva notato la Bethesda, che nulla di quanto detto è da considerarsi accidentale o dovuto a cause contingenti, ma contiene in sé una dimensione "destinale" o "fatale", perché il complottare sarà sempre legato ad una missione, una sorta di ideale da realizzare, e che tale complottare, come ideale di fondo, è ciclico, praticamente eterno.
Infondo ogni gruppo che riuscirà a realizzare i propri obiettivi genererà dello scontento, perché vengono frustrate le aspettative e le intenzioni di altri: donde la fonte di questo moto perpetuo della cospirazione e del destino di cui si è parlato prima. E' alla luce di ciò che si comprende meglio, e si legittima, un riferimento apparentemente fuori luogo, ovvero al sesso di gruppo: con molto scandalo dei benpensanti (quanti di questi sognatori retorici della Comunità si rendono conto che di fatto stanno avallando il sesso di gruppo?), il sesso di gruppo è uno dei più potenti catalizzatori ed al contempo indice della solidarietà di gruppo (solidarietà nel senso durkheimiano).
Ebbene, con quanti altri individui è possibile rapportarsi sessualmente? In questo, è ben noto, le donne sono più avvantaggiate degli uomini: ma al massimo si può oscillare fra un minimo di tre ad un massimo di cinque persone. E' quindi impossibile fare sesso fra più persone? No: è possibile, ma naturalmente senza mantenere il contatto fisico; in pratica, ogni altro individuo che si aggiunge genera un capannello staccato da questo gruppo originario, e dal sesso di gruppo si passa ad individui che fanno sesso, e quindi un'orgia.
In realtà, l'interscambio di individui fra i gruppetti è opzione remota: i vincoli di solidarietà lo impediscono, e quello a cui si assiste è un insieme di gruppetti che fanno sesso insieme; in pratica quanto si diceva nelle considerazioni precedenti. Veniamo ad un'altra questione in genere largamente poco approfondita: prima si è parlato di complotto, congiura e tradimento, rivolti verso i membri esterni del gruppo, ma si può escludere tale possibilità all'interno del gruppo? Allo stato attuale delle cose, il sottoscritto non ha nessuna prova, di nessun tipo, per poter ritenere che a livello comunitario sia inevitabile il tradimento all'interno del gruppo: non di meno, alcuni indizi ci sono.
Lo si tende a dimenticare, ed è cosa abbastanza pericolosa, ma sono proprio coloro i quali ci sono più vicini a poterci seriamente danneggiare: sanno di cosa manchiamo, sanno di cosa abbiamo bisogno, sanno come meditiamo di ottenerlo. Coloro i quali sono a noi estranei, o comunque non troppo vicini, non sanno queste cose: è quindi difficile per loro nuocerci, molto più che per gli intimi. E' chiaro che l'ipotesi del tradimento, della coltellata, reale o metaforica, alle spalle, data proprio da chi noi ritenevamo fidati e fidatissimi, non è una possibilità remota o fantasiosa: è seriamente possibile.
Anche in questo caso, la Bethesda ha avuto grande lungimiranza: come non ricordarsi del tradimento perpetrato, e vivamente sentito, da Vivec, Sotha Sil ed Almalexia verso Indoril Nerevar, alla Montagna rossa? Ciascuno dei tre era parte del gruppo dei fidatissimi di Nerevar, e peraltro anche loro tre (Vivec, Sotha Sil ed Almalexia) sono periti tramite complotti orditi da loro stessi. Si può concludere spiegando un fatto apparentemente sconcertante: ovvero perchè Boethiah, entità che fa riferimento all'omicidio, alla congiura ed alla cospirazione rappresenti un valore fondamentale, e palesemente positivo e prosociale.
Se vogliamo capire perché questi ideali vengono visti in maniera positiva, è opportuno tenere in considerazione che a Morrowind ci sono altre due entità che, apparentemente, hanno un campo simile ma vengono invece considerati come antisociali: Mehrunes Dagon e Molag Baal. Entrambi sono entità che fannno riferimento al cambiamento, ed al sovvertimento della situazione vigente: Mehrunes Dagon, nella cultura di Morrowind, è associato a cataclismi naturali, mentre Molag Baal è associato al sovvertimento dell'ordine sociale (nelle leggende di Morrowind, Molag Baal è in genere rappresentato come colui che tenta di ostacolare le casate di Morrowind tentando di contaminarne il sangue).
E' chiaro da quanto detto perché Boethiah rappresenta ideali prosociali mentre Molag Baal no: Molag Baal, in altre parole, rappresenta il sovvertimento aperto e volontario dell'ordine sociale vigente, in qualche maniera la rivoluzione, mentre Boethiah rappresenta sì il cambiamento, ma come congiura di palazzo, come complotto, che viene perpetrato, non a caso, proprio all'interno dell'ordine vigente stesso. Una congiura di palazzo permette sia il cambiamento che la preservazione dell'ordine sociale, appunto perché perpetrato all'interno di tale ordine sociale medesimo: ciò spiega perché gli ideali di Boethiah vengano visti come pro-sociali.
E' chiaro perché la congiura di palazzo è intesa come una profonda manifestazione di solidarietà comunitaria, e tendenzialmente inevitabile: perché permette il cambiamento ed al contempo il mantenimento dell'ordine sociale vigente. Il sottoscritto ritiene chiaro che, oramai, l'immagine usuale della Comunità, vagheggiata da tanti, e non sempre e solo idealisti senza fondamento, sia pesantemente da rivedere, e sostanzialmente da riformulare con maggiore perizia.
Queste sono considerazioni prese dai miei manoscritti, che allo stato attuale delle cose ammontano a più di mille pagine manoscritte fronte/retro: sono di un po' di anni fa. Sarei felice di avere il Vostro parere sulla questione.
----
Le analisi che seguono possono considerarsi di notevole importanza per il concetto di Comunità, mettendone in luce aspetti ben poco conosciuti (e con tutta probabilità ignoti) di essa: da un punto di vista filosofico, i rimpianti per una comunità unita, per la solidarietà e non solo per una civile convivenza, per l'immediata certezza di unità fra gli appartenenti della Comunità sono ben noti almeno da un paio di secoli; molti di loro sono sostanzialmente da lasciare perdere, ma tra i più seri c'è sicuramente Berdjaev, dove nelle sue opere (l'unica direttamente conosciuta, almeno per po', dal sottoscritto è "Libertà e schiavitù dell'uomo") è tema comunissimo il rimpianto per la Comunità, intesa come pienezza e coinvolgimento fra i componenti.
Curiosamente, anche a livello sociologico e psicologico le cose non stanno tanto meglio: dopo Tönnies, che tematizzò la differenza, e Durkheim, che elaborò le due linee direttive riguardo il loro funzionamento (le due solidarietà, quella organica e quella meccanica), sembra che ben poco si sia aggiunto riguardo il loro funzionamento generale e la loro caratterizzazione. Al sottoscritto, per una migliore comprensione e chiarificazione del problema, molto ha giovato l'aver avuto modo di conoscere l'immaginario mondo di Morrowind, ovviamente creato dalla Bethesda, ed alcune considerazioni legate al famoso e famigerato sesso di gruppo.
Per iniziare, partendo ovviamente da Morrowind, non si può fare a meno di poter elogiare la notevole capacità di analisi e creatività sociologico-psicologico sociale della Bethesda: Morrowind è una regione, composta da un entroterra e da un isola di nome Vvardenfell, abitate entrambe da quelli che sono noti come Dunmer (il nome da loro stessi usati) o Elfi scuri; la loro cultura è una cultura fortemente incentrata sul legame comunitario e di famiglia (non a caso sono delle famiglie a tenere le redini politiche). C'è tuttavia un fatto curioso: adorano come dei tre entità che fanno riferimento a tre ambiti particolari della vita, ovvero Boethiah, il cui dominio è la cospirazione e l'omicidio; Mephala, il cui dominio è l'inganno, la seduzione e l'intrigo, ed infine Azura, il cui dominio è l'astrologia, il movimento degli astri ed il destino.
Entità a dir poco peculiari per essere adorate, viste le coordinate culturali e socio-comunitarie prima ricordate, verrebbe da pensare ad un primo, ma superficiale, approccio: in realtà la Bethesda ci ha visto stradannatamente giusto. Si rifletta sulla questione e si vedrà il perché: se per Comunità si intende un gruppo di individui accomunati da una forte unità di visione valoriale, cultuale, culturale ecc., è chiaro perché la Bethesda aveva ragione, e sostanzialmente cosa voleva dire. Per ricordarsi del lampante ragionamento di De Roberto ne "L'imperio", due individui non avranno mai la totale e completa identità di vedute e convergenza culturale: per quanto piccola, ci sarà sempre qualche differenza, dovuta circostanze differenti, diverse inclinazioni individuali ecc.
Ciò non rende impossibile parlare di Comunità (a meno che non si commetta l'errore comico di pretendere la totale identità di vedute), ma ne da un profilo molto differente rispetto a quello cui siamo soliti pensare: una sostanziale identità di vedute a livello culturale e valoriale di alto livello è sì realizzabile, tale cioè che le differenze di vedute fra gli individui siano trascurabili, ma solo fra un numero molto ristretto di individui. Tale conclusione è diretta conseguenza di quanto detto sino ad ora: una notevole identità di vedute fra individui è realizzabile solo fra un ristrettissimo gruppo di individui, perché non c'è modo che un grande numero di individui converga in tal senso, a causa delle differenti inclinazioni interne e delle differenze in cui ci si ritrova.
Tentando di quantificare, un gruppo in cui si realizzi una notevole identità di vedute si aggira intorno ai 3-5 individui: dopo si diranno i motivi che portano a credere ciò. Certamente, si è parlato di "notevole identità di vedute" o "consistente identità di vedute", ma se si volesse parlare di "adeguata identità di vedute", il numero salirebbe fino a circa una decina di individui: in altre parole, in questo secondo caso, avremmo a che fare con una differenza interna, o una corrente interna, come sono, anche giustamente, note in politica; man mano che il numero aumenta, è chiaro che, prima, aumentano le correnti interne, in termini di differenza di come realizzare l'obiettivo, poi compaiono le differenze di obiettivo, per quanto comunque riassorbibili all'interno dell'orizzonte del gruppo, e così via, fino a che non è più possibile parlare di identità di vedute, nel senso che ci sono altre visioni ed orizzonti valoriali di mezzo.
Questo primo risultato è già sufficiente per far notare gli errori in cui la classica visione della Comunità è incorsa: supponendo un gruppo non minuscolo di individui, quello con cui si ha a che fare è sì un gruppo di individui fortemente legati fra di loro ed all'ideale, ma... A piccoli tocchi. In linea generale, un gruppo di individui fortemente comunitarizzato è sempre un gruppo costituito da un pulviscolo di trame e sottotrame, di gruppetti e gruppettini, in cui c'è realmente la tanto ricercata unità di intenti, ma... – verrebbe da dire che la frittata è fatta.
Per via della ristrettezza di numero di cui si parlava prima, è chiaro che ogni gruppino e gruppetto si ritrova a poter contare, a livello realizzativo del proprio ideale, con ben poche forze: è quindi necessario cooptare al di fuori del gruppo di riferimento. E' chiaro che questo richiede accordi cogli altri gruppi: purtroppo, l'alta fede all'ideale e la relativa frammentazione dei gruppi porta a ritenere che questi accordi e compromessi siano veri e propri intrighi e cospirazioni, basati sulla menzogna, l'inganno, la seduzione e l'intrigo.
In altre parole, la Comunità è costituita da un insieme pulviscolare di gruppetti, rissosissimi nel migliore dei casi, che complottano e cospirano per il raggiungimento dei propri obiettivi/ideali, ricorrendo ad intrighi, inganni, seduzioni, menzogne (e come dimenticarsi della diffamazione!): è chiaro inoltre, come molto intelligentemente aveva notato la Bethesda, che nulla di quanto detto è da considerarsi accidentale o dovuto a cause contingenti, ma contiene in sé una dimensione "destinale" o "fatale", perché il complottare sarà sempre legato ad una missione, una sorta di ideale da realizzare, e che tale complottare, come ideale di fondo, è ciclico, praticamente eterno.
Infondo ogni gruppo che riuscirà a realizzare i propri obiettivi genererà dello scontento, perché vengono frustrate le aspettative e le intenzioni di altri: donde la fonte di questo moto perpetuo della cospirazione e del destino di cui si è parlato prima. E' alla luce di ciò che si comprende meglio, e si legittima, un riferimento apparentemente fuori luogo, ovvero al sesso di gruppo: con molto scandalo dei benpensanti (quanti di questi sognatori retorici della Comunità si rendono conto che di fatto stanno avallando il sesso di gruppo?), il sesso di gruppo è uno dei più potenti catalizzatori ed al contempo indice della solidarietà di gruppo (solidarietà nel senso durkheimiano).
Ebbene, con quanti altri individui è possibile rapportarsi sessualmente? In questo, è ben noto, le donne sono più avvantaggiate degli uomini: ma al massimo si può oscillare fra un minimo di tre ad un massimo di cinque persone. E' quindi impossibile fare sesso fra più persone? No: è possibile, ma naturalmente senza mantenere il contatto fisico; in pratica, ogni altro individuo che si aggiunge genera un capannello staccato da questo gruppo originario, e dal sesso di gruppo si passa ad individui che fanno sesso, e quindi un'orgia.
In realtà, l'interscambio di individui fra i gruppetti è opzione remota: i vincoli di solidarietà lo impediscono, e quello a cui si assiste è un insieme di gruppetti che fanno sesso insieme; in pratica quanto si diceva nelle considerazioni precedenti. Veniamo ad un'altra questione in genere largamente poco approfondita: prima si è parlato di complotto, congiura e tradimento, rivolti verso i membri esterni del gruppo, ma si può escludere tale possibilità all'interno del gruppo? Allo stato attuale delle cose, il sottoscritto non ha nessuna prova, di nessun tipo, per poter ritenere che a livello comunitario sia inevitabile il tradimento all'interno del gruppo: non di meno, alcuni indizi ci sono.
Lo si tende a dimenticare, ed è cosa abbastanza pericolosa, ma sono proprio coloro i quali ci sono più vicini a poterci seriamente danneggiare: sanno di cosa manchiamo, sanno di cosa abbiamo bisogno, sanno come meditiamo di ottenerlo. Coloro i quali sono a noi estranei, o comunque non troppo vicini, non sanno queste cose: è quindi difficile per loro nuocerci, molto più che per gli intimi. E' chiaro che l'ipotesi del tradimento, della coltellata, reale o metaforica, alle spalle, data proprio da chi noi ritenevamo fidati e fidatissimi, non è una possibilità remota o fantasiosa: è seriamente possibile.
Anche in questo caso, la Bethesda ha avuto grande lungimiranza: come non ricordarsi del tradimento perpetrato, e vivamente sentito, da Vivec, Sotha Sil ed Almalexia verso Indoril Nerevar, alla Montagna rossa? Ciascuno dei tre era parte del gruppo dei fidatissimi di Nerevar, e peraltro anche loro tre (Vivec, Sotha Sil ed Almalexia) sono periti tramite complotti orditi da loro stessi. Si può concludere spiegando un fatto apparentemente sconcertante: ovvero perchè Boethiah, entità che fa riferimento all'omicidio, alla congiura ed alla cospirazione rappresenti un valore fondamentale, e palesemente positivo e prosociale.
Se vogliamo capire perché questi ideali vengono visti in maniera positiva, è opportuno tenere in considerazione che a Morrowind ci sono altre due entità che, apparentemente, hanno un campo simile ma vengono invece considerati come antisociali: Mehrunes Dagon e Molag Baal. Entrambi sono entità che fannno riferimento al cambiamento, ed al sovvertimento della situazione vigente: Mehrunes Dagon, nella cultura di Morrowind, è associato a cataclismi naturali, mentre Molag Baal è associato al sovvertimento dell'ordine sociale (nelle leggende di Morrowind, Molag Baal è in genere rappresentato come colui che tenta di ostacolare le casate di Morrowind tentando di contaminarne il sangue).
E' chiaro da quanto detto perché Boethiah rappresenta ideali prosociali mentre Molag Baal no: Molag Baal, in altre parole, rappresenta il sovvertimento aperto e volontario dell'ordine sociale vigente, in qualche maniera la rivoluzione, mentre Boethiah rappresenta sì il cambiamento, ma come congiura di palazzo, come complotto, che viene perpetrato, non a caso, proprio all'interno dell'ordine vigente stesso. Una congiura di palazzo permette sia il cambiamento che la preservazione dell'ordine sociale, appunto perché perpetrato all'interno di tale ordine sociale medesimo: ciò spiega perché gli ideali di Boethiah vengano visti come pro-sociali.
E' chiaro perché la congiura di palazzo è intesa come una profonda manifestazione di solidarietà comunitaria, e tendenzialmente inevitabile: perché permette il cambiamento ed al contempo il mantenimento dell'ordine sociale vigente. Il sottoscritto ritiene chiaro che, oramai, l'immagine usuale della Comunità, vagheggiata da tanti, e non sempre e solo idealisti senza fondamento, sia pesantemente da rivedere, e sostanzialmente da riformulare con maggiore perizia.