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Messaggi - Aspirante Filosofo58

#1
Citazione di: Luther Blissett il 01 Novembre 2025, 20:03:15 PMA mio parere il ridere continua a non essere un verbo sintonizzabile con il Sacro.
Faccio fatica a immaginarmi persone sorridenti mentre sono in procinto di partecipare a un rito sacro, anche in altre culture diverse dalla nostra, salvo eccezioni particolari.
Ho ancora discreta memoria di tante Messe cui partecipai in gioventù, e mi è rimasta la sensazione di non aver mai visto nessuno sorridere dentro una chiesa.  Soltanto quando vi era presenza scomposta di tanti ragazzini, potevano sentirsi delle risate.  Il Sacro, nell'intimo delle persone, mi pare irrimediabilmente correlato a cose serie. 
"Scherza con i fanti e lascia stare i santi" veniva detto non soltanto a coloro che arrivavano a bestemmiare, ma anche a coloro che raccontavano innocenti barzellette alla Giobbe Covatta.
 Rimane sempre facile che se qualcuno si proponesse di avvicinarsi al Sacro con qualche nota di comicità, non manchi qualcun altro che obietterebbe che non sarebbe il caso.
Rimane invece molto più facile che si continui a usare l'umorismo per criticare il mondo che gravita attorno al Sacro.
Ricordo un professore di storia delle religioni, simpaticissimo e umorista nato, e critico delle religioni, Alfonso Di Nola, che durante le sue lezioni riusciva spesso a far ridere tutta la platea degli studenti.
Ho presente il discorso sulla differenza che c'è tra "ridere con" e "ridere su", e dico che ridere insieme a chi frequenta il Sacro lo trovo molto più difficile dell'altra opzione. 

Anche qui debbo tirare in ballo il già menzionato mio bisnonno che, mentre faceva parte del corteo funebre che accompagnava la bara in cui c'era un suo amico di infanzia, venendogli in mente tutte le marachelle che avevano combinato insieme, iniziò a ridere di gusto, senza riuscire a trattenersi. Non poteva farci nulla, sebbene gli altri partecipanti al funerale lo guardassero in malo modo. Quando morì prematuramente un mio amico (aveva 54 anni e un aneurisma se e me lo portò via in men che non si dicesse), io riuscii a trattenermi a stento. Ne avevamo combinate tante e la nostra fortuna fu l'assenza di internet e di social media!  :)
#2
Rispondendo alla domanda del titolo: certamente che ridere (ma non deridere) ci avvicina al sacro. Voglio raccontare un aneddoto, un fatto occorso al mio bisnonno materno che, quindi, io ho sentito riportato da mia mamma di cui lui era nonno. Mio bisnonno era un fervente cristiano cattolico praticante e osservante. Un venerdì di Quaresima, si dimenticò che fosse proprio venerdì e, essendo il mio bisnonno analfabeta, non poteva sicuramente leggere che giorno fosse sul calendario. Quindi mangiò una fettina di salame, di quelle fettine sottili. Poi, improvvisamente si ricordò che era venerdì e, probabilmente, credendo di aver già un piede nell'inferno, il mio bisnonno corse a confessare questo peccato "mortale". Il prete allora gli chiese quanto fosse grande la fetta di salame e se insieme ci avesse messo qualcos'altro. Il mio bisnonno rispose che la fettina era sottile e che ci aveva messo insieme due belle fette di polente. Il confessore per tutta risposta lo assolse da quel peccato grave e da tutti gli altri che avesse commesso, facendogli presente che la fetta di salame, circondata da tutta quella polenta, non era stata percepita dal suo organismo. 
Il mio bisnonno tornò a casa e iniziò a ridere di gusto! 
In ogni caso, è noto il valore terapeutico della risata. Lo ha stabilito la medicina occidentale, ma anche lo yoga e tante altre discipline. Per esempio, esiste lo yoga della risata, ma anche la clown terapia, con cui alcune persone si vestono da clown e vanno nei reparti ospedalieri dove sono ricoverati bambini affetti da diverse malattie croniche, tra cui i tumori. 
Nei centri di OSHO si pratica la Mystic Rose: una tecnica in cui si ride per qualche ora al giorno, per una settimana, poi si fa altrettanto col pianto e quindi, nella terza settimana ci si ascolta, per capire se vi siano stati dei cambiamenti dentro di noi.
Quindi sì, la risata avvicina al Sacro, che poi, secondo me il Sacro inizia dentro di noi: la nostra Anima e il nostro spirito (la parte più importante dell'Anima) sono già il Sacro, quindi, l'avvicinarsi a esso, significa riuscire a incontrare la nostra Anima e il nostro Spirito, che fanno parte dell'Anima e dello Spirito cosmici. 
#3
Citazione di: anthonyi il 29 Ottobre 2025, 17:23:04 PMSono le parole giuste che un Papa deve dire.
Naturalmente anche tu Aspirante hai le tue ragioni, la pace vera é quella nel cuore di ogni uomo, ma anche la pace delle armi non sottovalutiamola, e per quella il richiamo alle responsabilità dei potenti é doveroso.
La pace delle armi non potrebbe essere la conseguenza logica della pace interiore di ogni essere umano? Se io sono in pace con me stesso, come posso anche solamente pensare di utilizzare un'arma (da fuoco o altra)? 
#4
Il Papa al Colosseo conclude l'evento "Osare la pace", l'Incontro internazionale organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio alla presenza dei leader religiosi di tutto il mondo. Tra testimonianze, canti, meditazioni, il Pontefice esorta a pregare uniti: "Chi non prega abusa della religione, persino per uccidere". Poi ammonisce: "Guai a chi cerca di trascinare Dio nel prendere parte alle guerre. Dio chiederà conto a chi non ha cercato la pace o ha fomentato conflitti".

Capisco che il Papa svolga un ruolo importante e si debba comportare di conseguenza. Tuttavia, a me pare che Sua Santità dimentichi che la pace mondiale inizi all'interno di ogni essere umano. Solamente un'umanità i cui componenti sono ognuno in pace con sé stesso, potrà godere della pace mondiale. Altrimenti la pace diventa impossibile. 

Voi cosa pensate di queste parole del Papa?
#5
Citazione di: fabriba il 20 Ottobre 2025, 11:29:17 AMIo su queste cose sono un po' un disco rotto... sono 30 anni che la promessa elettorale principale è "noi vi abbasseremo le tasse di più degli altri" e (a parte quanta demagogia c'è in quella promessa) senza tasse bisogna tagliare su sanità e tutto il resto.

Se può essere d'aiuto, è un mal-comune di tutto l'occidente.

A parte questo, hai ragione, non vedo il mezzo gaudio in questa constatazione.

--
riguardo alla prevenzione, c'è stata una investigazione giornalistica recente su come gli ospedali facciano carte false per accaparrarsi fondi: se hai più clienti ti diamo più fondi. In questi termini, agli ospedali convengono i malati cronicizzati, non perché gli ospedali sono brutti e cattivi, ma perché con più fondi poi possono curare più gente, e quindi fanno quello che devono per ottenerli.



Incidentalmente - Una cosa simile è successa alle scuole in altri Paesi, dove la percentuale di promossi è stata considerato indice di qualità dell'istruzione... con risultati prevedibili per chiunque fosse in buona fede (incidentalmente i bocciati sono un costo, ulteriore puzza di malafede).


In entrambi i casi -parere mio- il problema è stato quello di forzare regole sostanzialmente di mercato, ad ambiti che non si prestano naturalmente.
In effetti, condivido l'idea che, abbassando le tasse, occorra tagliare da qualche parte. In una famiglia indigente, prima mangiano i figli e poi, se ne resta, i genitori. Invece, nella grande famiglia Italia, mangiano prima i politici (i nostri genitori politicamente parlando) e a noi (i figli) rimangono unicamente le briciole. L'abbassamento delle tasse, con tutte le conseguenze del caso stride parecchio con la situazione attuale. Continuo a sentire che siamo un popolo di vecchi, ma per i nostri politici evidentemente non è così. Alla fine, per accorciare i tempi, chi ha le possibilità economiche sborsa 8500 euro per un intervento di calcoli alla cistifellea, nonostante le tasse pagate, che dovrebbero comprendere anche la sanità. Questo mi sembra un'assurdità! 
#6
Citazione di: Adalberto il 20 Ottobre 2025, 00:40:11 AMScherzosamente domanderei se sia meglio un'uovo oggi o un gallina domani, se non si trattasse di un problema serio quello della sanità pubblica, dove ho il sospetto che abbiamo fatto un grave errore a delegarla alle regioni, visti i risultati..
Eppure anche quello è stato a suo modo un atto preventivo, perché temevamo che la sanità statale sarebbe andata a rotoli.

Essere proattivi in politica non è facile, quanto esserlo con le nostre vicende sanitarie personali quando  i protocolli statistici ci fanno agevolmente da guida. E' ben risaputo quanto sia utile un'alimentazione corretta, il moto quotidiano o la ginnastica un paio di volte la settimana. Eppure...
Personalmente, se si tratta di fare analisi o controlli a scadenze dilazionate sono  attento e devo dire che mi è risultato  anche utile guardare avanti. Però se la costanza è richiesta su scadenze brevi e quotidiane (alimentazione, attivitò motoria ) preferisco la soddisfazione momentanea a discapito di una visione di prospettiva, La ripetitività quotidiana della prevenzione soffoca il desiderio di un sereno futuro premiando in sua vece  l'uovo della soddisfazione momentanea. 

Con questo non voglio fare il giustificazionista di scelte politiche scellerate, però, se devo concludere senza scherzare devo pure guardarmi allo specchio, quando rivendico il privilegio individuale  all'irresponsabilità privata, negando (convintamente) il medesimo diritto a chi gestisce la cosa pubblica.
Grazie per la risposta. Tuttavia io non mi riferivo alla prevenzione che può fare il singolo, bensì a quella degli Enti Pubblici (Stato e Regioni). Quest'anno sono morti, a distanza di otto mesi l'uno dall'altra, entrambi i genitori di mia moglie (quindi i miei suoceri): lei alla fine di febbraio e lui qualche giorno fa. Che mio suocero avesse dei problemi di salute era a noi noto e, sinceramente è stato come ricevere un pugno nello stomaco, l'apprendere che la mamma di mia moglie, ossia la colonna portante, colei che andava a destra e a manca, senza mai mostrare segno di stanchezza alcuno, fosse stata colpita da un tumore, contro il quale ha lottato per quasi un anno, perdendo. 

Da qualche anno io ho avverto una certa dose di stanchezza sulle spalle, come se avessi portato pesi per un mese di fila senza sosta. Vero è che, a causa di una paralisi cerebrale infantile che mi ha limitato di molto l'uso delle gambe,  le mie spalle e le mie braccia hanno dovuto compensare tale limitazione, usurandosi precocemente. Fin qui niente di strano. Però, se oltre a questi problemi, inizio ad averne anche da altre parti del corpo.... insomma, ad un certo punto, un'ecografia dell'addome completo, ha evidenziato la presenza di numerosi calcoli nella cistifellea, e quindi la mia dottoressa mi ha mandato dal chirurgo. Visita prenotata privatamente per accelerare i tempi. Il chirurgo in questioni mi ha suggerito di togliere la cistifellea, dopo avermi fatto presente che è come se io avessi una bomba ad orologeria pronta ad esplodere in qualsiasi momento, mi ha messo in lista di attesa e se va bene sarò operato tra un anno! In altre parole io mi dovrei portare una bomba ad orologeria per un anno? Non ci sono i soldi, dicono. Considerato che ho iniziato a lavorare nel 1979 e da allora (prima come lavoratore dipendente e poi come pensionato) ho sempre pagato l'Irpef, non è carino ricevere questo tipo di risposte. Se poi, le mie cellule impazzissero e io mi beccassi un tumore? Allora mi curerebbero sicuramente. Quanto spenderebbero per curarmi? Non conviene quindi farlo ora con l'asportazione della cistifellea? 
#7
Buongiorno, da anni ormai sento questo slogan: Prevenire è meglio che curare, salvo poi vedere che nella realtà si preferisce risparmiare oggi, anche se ciò potrebbe trasformarsi in tragedia. Penso, per esempio alla manutenzione delle strade e delle ferrovie, delle automobili, fino alla cura del proprio corpo. 
Per quanto riguarda le persone, penso a chi, avendo determinati problemi di salute, deve attendere anni per un intervento chirurgico che potrebbe risolvere il tutto perché, si sente dire, la sua situazione non è grave: prima vengono i casi acuti.  Mi chiedo e vi domando: dove è la prevenzione in questo caso? Io ho imparato ad ascoltare il mio organismo, i messaggi che mi manda e so che, se li ignorassi, questi messaggi diverrebbero sempre più forti, frequenti, incessanti. Chi mi assicura che poi le cellule non impazziscano, generando un tumore? Se un intervento chirurgico costa caro al SSN, quanto costa la cura di un tumore: sia in soldi per lo stato che  fisicamente per chi deve sottoporsi a radio o chemioterapia? :'( Quindi, i nostri politici, prima di parlare di prevenzione, dovrebbero pensarci bene! O sbaglio?  ;)
#8
Citazione di: fabriba il 12 Ottobre 2025, 13:11:25 PMInnanzitutto ti chiedo scusa, non conoscevo il tuo percorso di vita e non sapevo che era alla base di queste considerazioni.

Quando dicevo di relativizzare intendevo solo rispondere a: "Probabilmente chi lo fa [[considerare la numerologia una coincidenza]], non ha ancora intrapreso il cammino che io sto seguendo"

Probabilmente non era nelle intenzioni, ma rileggendolo forse puoi far caso che poteva essere letto come "quando gli altri ci arriveranno mi daranno ragione".
Tutto qui... nessun rogo!

Comunque non c'è nulla di male nelle piccole superstizioni... credo che chi pensa di non averne semplicemente non le riconosce come tali. Azzardo che siano parte della natura umana, del bisogno di spiegare l'inspiegabile.
Immaginavo che tu non conoscessi il mio percorso di vita.
Non escludo a priori che la mia frase potesse essere in modo diverso da come la intendevo e la intendo io. Di fatto, quando qualcuno mi deride (evidentemente non ha niente di meglio da fare ;) ) per le mie idee (proprio su questo Forum, dopo aver io scritto che un'astrologa nel 1992 mi ha redatto il tema astrologico di nascita, azzeccando diversi punti, qualcuno mi ha risposto che l'astrologa ha cercato informazioni su di me in internet! Nel 1992? GULP! Allora pur di avere ragione, questa persona ha affermato che l'astrologa ha sicuramente chiesto informazioni sul mio conto, a qualche amico compiacente che lavora negli enti pubblici!  :D :D :D  Capisco che non sia facile per chi non ha vissuto una vita simile alla mia, pensarla come la penso io.  Perciò, considerato che io credo nella rincarnazione (o metempsicosi che dir si voglia) perché dà un senso alla mia vita attuale, a volte penso che non valga la pena di discutere con chi mi deride. Chissà quante volte, nelle mie vite precedenti l'ho fatto io nei confronti di chi voleva semplicemente indicarmi la strada!
#9
Citazione di: fabriba il 12 Ottobre 2025, 12:17:11 PMNon ti offendere, ma considera se valga la pena di relativizzare un po' questa cosa, perché anche quando le menti più illuminate della storia intrapresero il cammino verso qualcosa al quale il loro tempo non era pronto, normalmente vennero accolti abbastanza malamente prima di venire rivalutati dalla storia decenni più tardi.

Abbiamo tutti le nostre superstizioni, accettare che il mondo non le condivida è la strada seguita dai più.
Gli altri se hanno successo inventano religioni nuove, mentre se non hanno successo -storicamente- finivano al rogo.

Fortunatamente quei tempi sono passati, l'individualismo (di cui si sta parlando altrove nel forum) è anche questo!

Scusa, ma... cosa intendi per relativizzare un po' questa cosa? Arrivato alla pensione ho ripassato la mia vita, alcuni dei momenti alla moviola e altri fotogramma per fotogramma (come si affermava prima dell'avvento del digitale), ricavandone un quadro estremamente negativo (una paralisi cerebrale a 364 giorni di vita, che mi ha impedito per sempre di camminare correttamente; visite in diversi ospedali tra Veneto e Lombardia, sei anni di istituto di riabilitazione motoria, nel periodo delle elementari, ossia quando avevo più bisogno dei miei genitori, soprattutto della mamma; la nascita di mio fratello,  nel periodo della mia prima vacanza scolastica - Natale - due giorni prima del mio sesto compleanno; il fatto che in istituto io fossi, oggettivamente tra quelli messi meglio, e quindi vi fossero diversi miei compagni di sventura che non avevano la benché minima autonomia, ma dovevano dipendere dagli altri praticamente per tutto: mangiare, essere messi a letto, rialzati, vestiti, svestiti, lavati e puliti quando avevano bisogno del bagno, non mi ha aiutato a stare meglio; il fatto che i miei datori di lavoro, mi abbiano assunto semplicemente per coprire una posizione vacante, per non essere sanzionati, ma per contro nessuno mi ha mai fatto svolgere il lavoro per cui avevo studiato 5 anni - sono ragioniere diplomato nel 1978 -.... insomma tutto questo non può essere valutato che negativamente, secondo me. Poi però mi sono chiesto che senso avesse una vita così e. grazie al consulto con una numerologa, mi sono chiesto: se lei avesse ragione? Proviamo e  nella peggiore delle ipotesi avrò impegnato del tempo per fare qualcosa che mi piace.  Quindi, dopo aver trovato diversi sensi vietati ho trovato la strada che potrebbe dare un senso alla mia vita. Perciò ho capito che tutto quanto mi è accaduto era ed è ancora necessario ad indicarmi la strada che porterà a destinazione, e non può essere un caso, una coincidenza, fortuna o sfortuna. Su ciò che mi ha detto la numerologa... no comment. Non voglio darvi la possibilità di mettermi al rogo. 🤣🤣🤣🤣🤣
#10
Citazione di: iano il 11 Ottobre 2025, 17:14:05 PMMi pare che tu stia dando contemporaneamente più significati al termine coincidenza, perchè infatti parli di qualcosa che pur non esistendo, tu sei in grado di rilevare, tanto è vero che ce ne hai dato un esempio ''parentale''.
In realtà io non rilevo un bel niente. Semplicemente accetto, seppur con molta fatica, che qualcuno consideri coincidenza ciò che secondo me non è tale. Probabilmente chi lo fa, non ha ancora intrapreso il cammino che io sto seguendo da diverso tempo ormai. E' solamente questione di imparare, di comprendere. L'esempio parentale, come lo chiami tu, è dovuto al fatto che si ratta di persone che conosco. Perché non provi a fare altrettanto con le persone che conosci (soprattutto parenti)? Magari ti stupiresti a notare quante informazioni (chiamale se vuoi... coincidenze.. ) verrebbero a galla!
#11
Citazione di: iano il 11 Ottobre 2025, 23:09:52 PMPenso che tutta questa discussione sia basata su un equivoco, per uscire dal quale dovremmo distinguere fra pura coincidenza e non.
Diversamente ci troviamo a dire ovvietà come  ''le coincidenze sono innegabilmente coincidenze.'', oppure assurdità come ''le coincidenze possono non essere coincidenze''




Perciò io sostengo che le coincidenze (così come il caso, la fortuna e la sfortuna) altro non siano che stratagemmi della mente per giustificare questa o quella situazione. ;)
#12
Citazione di: Morpheus il 11 Ottobre 2025, 20:27:19 PM
Infatti io non ho detto che le coincidenze sono innegabilmente coincidenze. Anzi, avevo scritto precedentemente che non possiamo essere sicuri al 110% che lo siano (però vale anche il contrario). Dunque io, personalmente, trovo però più ragionevole guardare una coincidenza, in generale, come ad una coincidenza e non come ad una non-coincidenza.

Riguardo alla mia definizione di coincidenza:
Lancia un dado non truccato ed esce un numero x, lancia un'altra volta quel dado ed esce di nuovo quel numero x, ne lanci sei ed esce sempre il numero x. Questa è sostanzialmente la tua visione di coincidenza giusto?
La trovo ragionevole. La mia è pressappoco questa: ho parlato con Y dell'argomento Z (che sia un argomento non discusso ogni giorno praticamente dappertutto tipo Gaza oppure uno di cui si sente parlare ovunque poco importa), torno a casa e accendendo la televisione è in onda su quel canale che appare per primo una trasmissione che parla proprio di quell'argomento o un servizio su quell'argomento o due tizi che fanno cenno a quell'argomento. Escludendo le ipotesi solpistiche, Matrix, mi spiano, ecc. trovo questo "evento" una semplice coincidenza.
Che ne pensi?

Io non credo nell'esistenza delle coincidenze e, comunque, affinché esca lo stesso  numero sui dadi occorre che certe situazioni siano identiche: i numeri visibili sulla faccia del dado che ci interessa (quella superiore solitamente); la forza impressa nello scuotimento iniziale dei dadi (cioè quando si trovano nella mano chiusa a pugno); lo spazio su cui i dadi rotoleranno prima di fermarsi mostrando sul lato superiore i numeri.... In teoria, se consideri sempre uguali a sé stesse queste condizioni, allora otterrai sempre lo stesso risultato. In pratica la situazione è ben diversa. Qualche mese fa è stato pubblicato un articolo sulla rivista Focus, proprio sul lancio dei dadi, effettuato con un mezzo meccanico, cui era possibile calibrare tutte queste variabili e il risultato cambiava solamente alla modifica di almeno una di queste variabili. Si potrebbe provare con l'estrazione di una carta dal classico mazzo, dopo che qualcun altro lo ha mescolato, ma anche qui, per chi ci crede, entrerebbe in gioco qualche spirito guida, o giù di lì. Quindi nemmeno con le carte si potrebbe parlare di coincidenze. L'esempio che porti successivamente potrebbe essere benissimo un segnale che qualcosa in te è maturo affinché tu ti metta all'ascolto dei messaggi provenienti dalla quinta dimensione.
;)
#13
Citazione di: fabriba il 11 Ottobre 2025, 19:01:54 PMCosì, per puro intrattenimento...
Non conosco bene i dettagli e c'è la seria possibilità che ci sia il diavolo in quei dettagli, però...

Le leggi e formule fondamentali della fisica, si legge ogni tanto se si è interessati al tema, funzionano anche con tempo negativo.

Ovvero: non sembra esserci ragione per cui il tempo debba scorrere solo in avanti.

Esiste, insomma, la possibilità che gli effetti causino le cause tanto quanto le cause causano gli effetti.


Se tutti in famiglia sono così appassionati di numerologia, le coincidenze future potrebbero avere condizionato le scelte passate e causato matrimoni numerologicamente interessanti.

Questa cosa del tempo negativo mi pareva interessante, passavo di qua e ho provato a buttarla nella discussione anche se è un po' una forzatura ;D
Io sono per il tempo circolare. Alla fine si ritorna al punto di partenza. ;)
#14
Citazione di: iano il 11 Ottobre 2025, 17:14:05 PMMi pare che tu stia dando contemporaneamente più significati al termine coincidenza, perchè infatti parli di qualcosa che pur non esistendo, tu sei in grado di rilevare, tanto è vero che ce ne hai dato un esempio ''parentale''.
Secondo me gli esempi che ho citato, presi tutti insieme non possono essere citati come coincidenze. C'è qualcos'altro, e ho intenzione di dimostrarlo... appena i tempi saranno maturi. 😏
#15
Citazione di: iano il 11 Ottobre 2025, 16:31:57 PMCioè tu dici, ogni volta che giro la chiave non so per quale motivo si verifica la coincidenza che la macchina si mette in moto, ma so che c'è un motivo.
Quindi ne deduci che ogni volta che si verifica una coincidenza deve esserci un motivo, anche se tu non lo conosci.
Quindi se lanciando due dadi danno lo stesso risultato deve esserci un motivo, che non è il caso.
Quindi per te il caso, o qualunque altra cosa che vi si possa assimilare, non esiste?
In effetti anche io penso che ci sia sempre un motivo per cui una cosa accada, anche se noi non lo conosciamo.
Però due cose che accadono non sono una cosa che accade, perchè ognuna ha il suo motivo, e i due motivi magari non coincidono.
Una non coincidenza di cause, priva quindi di significato, come fa allora a generare una coincidenza di effetti significativa?

E' lo stesso quesito che ti ho posto in forma differente in altro post.
Vorrai sfuggire anche questa volta alla domanda?

Secondo me si può chiamare coincidenza (anche se io non sono d'accordo sulla sua esistenza) un paio di situazioni che capitano in modo apparentemente inspiegabile. Quando questi fatti sono tre o più, allora mi pare non si possa più parlare di coincidenze. Del resto ogni essere umano nasce, vive e muore, seppur con tutte le variabili possibili e immaginabili, senza che tuttavia si possa parlare di coincidenze. Biologicamente siamo il risultato dell'incontro di uno spermatozoo e di un ovulo (non un caso o una coincidenza)... I due motivi possono sembrare opposti, ma alla fine, analizzando meglio la questione, magari si scopre che hanno comunque un'attinenza...  non so se sono riuscito a spiegarmi.