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Messaggi - daniele22

#1
Citazione di: Enrico73 il 19 Settembre 2025, 11:00:43 AMGrazie per aver letto la mia teoria, l'argomento è davvero complesso ed è difficilissimo esprimerlo a parole.
La mia idea è che l'inconscio non esista. Lo considero una sorta di scatola in cui riponiamo deliberatamente tutto ciò che non vogliamo affrontare e questo e' l'alibi. La vera sede del libero arbitrio è il pre-conscio, uno stato in cui il concetto di opposto non esiste. È qui che possiamo elaborare pensieri contraddittori senza il rischio di un sovraccarico emotivo.
La coscienza è il risultato di un potente filtro, una "censura" che il pre-conscio mette in atto per evitare il dolore che le contraddizioni provocherebbero. Questo meccanismo di censura ha due scopi:
  • Proteggerci dal dolore causato da informazioni e pensieri contrastanti.
  • Soddisfare i bisogni primari di sentirsi parte di un gruppo e di ottenere riconoscimento.
Questo filtro semplifica il pensiero e ci permette di funzionare nella vita di tutti i giorni.
Ho iniziato a riflettere su questi concetti molti anni fa, anche a causa della mia esperienza con la Sindrome di Asperger. Pur potendo sembrare un paradosso, ho notato che la mia empatia è spesso molto più forte della norma. In alcune situazioni emotive, potrei persino perdere conoscenza, un'estrema manifestazione di quel filtro che si spegne di fronte a un dolore travolgente.
Ciao Enrico e benvenuto. Tempo fa mi diagnosticarono una sindrome bipolare (non accettai le cure, mi sono arrangiato) e dopo averti letto ho percepito delle affinità col tuo pensiero di cui riporto alcuni stralci presenti nel tuo post di esordio:
"L'inconscio non esiste, mi ripetevo come un mantra...
...La sommatoria del sapere acquisito, innato e collettivo di un individuo è come una biblioteca di Babele (Borges)...
...È proprio in questo contesto che emerge la coscienza. Essa non è altro che il risultato di un potentissimo filtro che agisce come una censura volontaria..." (che poi definisci protettiva).
Tempo fa, all'interno di un dialogo tra me e un anti-me, scrissi anche questo pensiero:
"Tal conoscenza (la coscienza umana) è quella che va dall'io al Dio, passa per tutte le cose note, individuale, dinamica ed elastica nel suo transitare per le vie dell'universo ... Costretta a farlo giunta al suo corpo, anzi, sarebbe il corpo a produrla. Si tratterebbe senza fallo di un gran calderone vagante ricolmo di falsità e verità delle quali spesso non ci si domanda nemmeno ... Ma visto infine che di cose si tratta, prova dunque a pensare a ciò che chiamo l'abitudine all'esistenza delle cose ... ammessane l'esistenza"
Penso che in fatto di sofferenza il mio bipolarismo sia in fondo una bazzeccola relativamente alla sofferenza che hai espresso nei pensieri in questo forum. Quello che più mi ha colpito comunque è la tua convinzione che l'inconscio non esista. Mi chiedo cioè: se il bipolarismo apre una porta d'accesso già abbastanza profonda, la tua sindrome potrebbe aprirne altra ancora più profonda.. immagino nella mia ignoranza quella che apre all'impronta genetica
Saluti
#2
Citazione di: Duc in altum! il 19 Settembre 2025, 11:58:39 AMConcordo pienamente... ma più che un cristiano, è un cristiano all'acqua di rose (quindi non autentico)!
Oooh! Almeno un punto nel quale siamo concordi. È già qualcosa.
Però, c'è sempre un però, lascerei l'inautenticità alle cose e non alle persone. Secondo me le persone sono sempre autentiche, anche nella loro eventuale ipocrisia.
Pertanto, a mio giudizio, la maggior parte dei cristiani sono solo peccatori perché non ce la fanno a sostenere il peso del messaggio di Gesù (naturalmente ci sono dei motivi)
Saluti
#3
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
19 Settembre 2025, 10:34:23 AM
Citazione di: Alexander il 19 Settembre 2025, 09:16:58 AMLa fede religiosa presenta una prevalenza di sentimento sulla ragione. Ci sono anche elementi razionali, ma è il sentimento a prevalere.. Questo "disturba" di solito le persone in cui prevale l'elemento razionale e in cui si instaura la fede per la ragione. L'eccesso di razionalità può portare a freddezza di cuore, cinismo e nichilismo. L'eccesso di sentimento sentimentalismo, morbosità o fanatismo. L'equilibrio è sempre difficile per la complessità e profondità delle costruzioni mentali e caratteriali che si formano al prevalere di una forma di fede sull'altra. Nella nostra society occidentale la fede nella ragione viene considerata come valore più alto rispetto alla fede fondata sul sentimento. Questo probabilmente è legato alla tecnica e quindi all' efficacia economica. La ragione da sola non sembra però capace di modificare le inclinazioni peggiori dell'uomo (egoismo e odio). Nonostante un enorme progresso tecnologico siamo sempre allo stesso punto, con rischi anche maggiori. Ttistezza
Hai perfettamente ragione Alexander. Però, se guardi la cosa dal mio punto di vista, la ragione umana assume ben altro aspetto rispetto al modo in cui viene trattata, tenendo unite emotività e razionalità.
Autocitazione dal post nr. 61 del 7/5/25 (tematiche filosofiche - realtà cosa intendiamo):
"...Insomma, è in uso pensare... forse non lo si pensa, ma si usa comportarsi come lo si pensasse, che la conoscenza si attui partendo dai sensi i quali inquadrano l'oggetto che rimanda in successione alla mente una potenziale costruzione di senso per quell'oggetto o evento che sia. Sbaglio madornale dico io. La conoscenza si attua sì partendo dai sensi, che però non realizzano l'oggetto pur vedendolo coi propri occhi, bensì ricevendo dal mondo delle informazioni sensibili le quali stimolano infine la mente a realizzare oggetti. Esempio: se guardi verso il sole senza che tu abbia l'idea di sole, ti faranno comunque male gli occhi. E questo può essere un motivo tra altri per cui la mente lo realizzi, gli darebbe cioè esistenza. Stesso valga per un buon profumo, o i rumori. A fronte delle sensazioni direi quindi che si attiverebbe il sistema nervoso centrale e infine la mente, molto probabilmente perché questa si dia una mossa a trovare coi sensi la fonte delle sensazioni; questo sarebbe quindi l'incipit della costruzione di senso ... cosa a volte immediata e altre volte più difficile. Storicamente immagino che l'esigenza della costruzione di senso avrebbe dato infine vita alle discipline umane, a partire dalla teologia, filosofia ... etc"
La costruzione di senso (la conoscenza) avrebbe dunque radice emotiva (sensazioni) e la razionalità vi si adeguerebbe. È in fondo per questo che la mia risposta alla prima domanda kantiana è: la mia mente può conoscere solo ciò che è utile (nel bene e nel male). La tristezza, per quello che mi riguarda, sarebbe non accettare questo umile fatto
Saluti

#4
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
19 Settembre 2025, 08:29:04 AM
Citazione di: Duc in altum! il 18 Settembre 2025, 22:13:10 PMMa la certezza dell'ignoranza della ragione sul futuro è valida solo per te, per la tua fede... non è oggettiva!
Infatti, sempre grazie alla fede, potrebbe anche essere valida la certezza della conoscenza della ragione sul futuro... ossia la Parusia (questa è la mia di fede, che anch'essa non è oggettiva, se non per coloro che ci credono)!
Quindi, l'oggetto/soggetto della tua fede, vale quanto il mio... nessuna differenza, se non nei bip-mentali del tanto ragionare ovviando la fede (tanto poi essa sempre riappare... infatti basta un semplice "ti amo" per cancellare completamente l'ignoranza della ragione sul futuro).

E se esso ti conduce alla riconoscenza e alla riappacificazione... sono felice per te!

P. S. = «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Con queste parole, Gesù ribadisce che il suo potere è di natura spirituale e non richiede la forza delle armi o la fedeltà di un esercito.... altro che guerra! O:-)

Pace & Bene
Non so se ti rendi conto, ma stai facendo quello che più deplori: mistifichi, racconti menzogne! D'altra parte hai una scuola di antica data che lo fa incessantemente. E anche se ciò non fosse vero resta il fatto che avresti detto comunque una grossa sciocchezza.
Mi spiego: per quanto ogni sostantivo della nostra lingua appartenga in un certo senso a metafisica si può ben dire che il cervello e certe sue proprietà (emotività, razionalità) siano in un certo senso "oggettive".
Autocitazione:
"Il fatto è che tu non accetti che io abbia fede nella ragione ... e se proprio debbo essere metafisico, non accetti una fede dedicata all'ignoranza della propria conoscenza, ... (Più che una fede, una presa d'atto)."
Ammesso dunque che tu accetti la mia fede, così come io accetto la tua pur criticandola aspramente, resta che io ho fede nella ragione umana (fisica). Questa mi dice ad oggi che non so una verità "da qua a là"(metafisica), nel senso che non so se tra un secondo (il futuro) sarò ancora vivo (vedi sempre il mio post 202). E pure questo mi sembra un dato abbastanza oggettivo.
Se dunque ho fede nella ragione è anche perché spero che questa ci tiri fuori dai guai in cui ci siamo persi grazie alla legge di un Dio che ha fatto un patto col suo popolo e grazie al fatto che l'occidente cristiano non abbia ancora fermato questo popolo scellerato in cui la guerra è parte attiva della sua dottrina. Il cristiano dice no, ma lascia fare (stigmatizza, sospetta, cerca ridicole sanzioni). D'altra parte è solo un figlio che non ha coraggio
Saluti
#5
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
18 Settembre 2025, 16:51:48 PM
Citazione di: Duc in altum! il 17 Settembre 2025, 22:35:55 PMCiò che ribadisco è semplicemente che non esiste qualcuno che può vivere senza avere fede... quindi non accetto che ci si presenti (per convenienza o astuzia) come non credente in Pinco, invece di comunicare (e quindi giocare ad armi pari) l'essere credente in Pallino!
E' una parabola, @daniele22, sveglia!
E come tutte le parabole, le favole e i racconti, contiene un messaggio vero, una certezza recondita che si può applicare nella realtà... che adesso ti spiego...
Più che altro è facile cercare di smontare una tesi quando si ricorra alla falsa testimonianza. Quando ciò accade significa solo che si è giunti alla frutta..  si è passato un limite. Ho detto e ridetto più volte in passato, l'hanno detto pure iano e altri, che la fede è necessaria all'essere umano, ma non solo all'essere umano, visto pure l'intervento di InVerno; basta osservare un gatto che salta sulla maniglia della porta di casa per aprirla per capire che pure lui sa che la fede lo direziona alla corretta azione per ottenere il fine.. ma non se ne dà conto. Quindi se dico "non credente" è ovvio che mi riferisco soprattutto al Dio dei cristiani. 
Sei dunque, o Duc, un analfabeta funzionale o sei uno che sparge zizzania?
Detto questo, quando cercai di spiegare ad anthonyi (post 202) il "si dice" di Gesù che riporto:
- Gesù disse, "Questo cielo scomparirà, e quello sopra pure scomparirà.
I morti non sono vivi, e i vivi non morranno. Nei giorni in cui mangiaste ciò che era morto lo rendeste vivo. Quando sarete nella luce, cosa farete? Un giorno eravate uno, e diventaste due. Ma quando diventerete due, cosa farete?"
... era evidente che quella non è una parabola e necessita quantomeno di un'interpretazione, condivisibile o no che sia. Ma per la storia dei talenti l'ho già detto pure a Freedom che nel caso dell'amore si starebbe facendo una parabola della parabola. E tu dovresti averlo letto, ma fai lo gnorri rilanciando pure. Chi si vuole dunque prendere in giro? Altro che sveglia!
Tra l'altro, tra le ambiguità,  nel vangelo di Luca (19, 11 - 27) c'è la parabola delle mine, ma lì il nobile che poi distribuì giustizia era odiato da tutti. Che stranezza comunque. In ogni caso, anteparabola, Zacheo ha ottenuto salvezza. https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/nt/Lc/19/
Se poi prendiamo infine il non ispirato vangelo di Tommaso, sicuramente a tratti incomprensibile, ma forse solamente troppo stravagante per la chiesa, si narra che:
- Gesù disse, "Se avete denaro, non prestatelo a interesse. Piuttosto, datelo a qualcuno da cui non lo riavrete."
Deve esserci di sicuro una spiegazione a tutto ciò ... e avanti con queste spiegazioni, con questo arrampicarsi sugli specchi per non affrontare le questioni. Manco volessi prendervi l'oro da sotto il culo. Si ragiona soltanto, dato pure che il coltello dalla parte del manico ce l'ha il mio nemico numero uno (sulla carta) anthonyi.. parimenti mia guida spirituale.
C'è infine una differenza profonda tra la mia religione, in senso di pratica religiosa perché la teoria ci sarebbe già, e la tua: la mia, attraverso la certezza dell'ignoranza della ragione sul futuro (fede negativa - che non nega certo il valore della scienza) porta verso la riconoscenza e la riappacificazione; la tua porta in ogni caso verso la guerra.. e si vede chiaramente. Dato però che tu ti firmi spesso con "Pace e bene", mi risolvo clementemente a dirti che ti perdono perché non sai quello che dici
Saluti
#6
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
17 Settembre 2025, 16:32:40 PM
@Duc in altum!
"Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il SIGNORE." (Levitico 19:18)
"Se tu presti del denaro a qualcuno del mio popolo, al povero che è presso di te, non ti comporterai con lui da usuraio; non gli imporrai interesse." (Esodo 22:25)
Ciao Duc ... tutto ben? Sono 6 le tue striscioline sul post 205.
1. Ti sbagli di grosso. La mia fede è nella ragione; Dio è per me una parola che significa altro (comunque esiste). Potrei sostituirla con "l'essere" ad esempio, ma dato che per me l'essere coincide col divenire (vedi post 202), essa significa principalmente solo l'ineluttabile ignoranza della mia conoscenza. Se debbo quindi dare fede agli imperativi imposti dal tuo Dio, significherebbe che abdicherei dalla mia fede per riconoscere un Dio che per me è ingiusto e generato da mente umana.
2. Il libero arbitrio esiste solo per Voi. Per un agnostico il libero arbitrio non regge a livello logico e razionale. È la mia o la tua ragione (emotività/razionalità) a decidere cosa sia bene e cosa sia male, la nostra consapevolezza quindi, con tutti i suoi pregi e soprattutto difetti.
3. Come posso abiurare me stesso? Questa domanda quasi ironica è evidentemente subordinata al tuo sconsiderato incipit al quale ho risposto al punto 1. In ogni caso la ragione umana non è mia, è di tutti.
4. Nemmeno lo commento... un pensiero troppo sciocco per sprecare parole.
5. Il fatto è che tu non accetti che io abbia fede nella ragione ... e se proprio debbo essere metafisico, non accetti una fede dedicata all'ignoranza della propria conoscenza, come già detto al punto 1 (Più che una fede, una presa d'atto).
6. L'ha conservato, il talento, e gliel'ha restituito.
Ora guarda le direttive di Esodo e Levitico di cui sopra. Se quello che accadrà è ciò che sta scritto in Matteo 25-14,30 bisogna dire che il padrone si prendeva già cura delle persone in suo possesso. Ma i soldi che hanno guadagnato due dei tre servi, chi gliel'ha dati? La banca? Ma come mai la banca ha i soldi visto che non è permessa l'usura? Aaah! La praticava con altri popoli suppongo, visto l'Esodo, altrimenti come faceva a remunerare lautamente i due schiavi?
Sorvolando quindi sul danaro e facendo due conti, abbiamo un popolo che vieta di ammazzare, però ammazza altri; e questo rende chiaro che pure "ama il prossimo tuo come te stesso" (Levitico), sia rivolto al proprio popolo. Gesù ha provato a sparigliare le acque, ma ha fallito pure lui. E questo è un dato di fatto perché oggi una religione può essere buona solo se universale. In Cina, e specialmente in India dove dimora da ben lunga data, siamo al di sotto del cinque per cento, aggiungici i musulmani e si scopre che il Redentore ha redento solo una parte di mondo, escludendo tra l'altro gli agnostici che non sono certo pochi. E tu immagineresti che io dovessi prestare fede a un Dio del genere altrimenti cadrei in contraddizione? Dovrei dar credito a un provocatore nato, e geloso pure? Se fosse quindi vero che gli ebrei hanno in qualche misura voluto ammazzare Gesù direi che erano perfettamente coerenti con la loro religione (Il potere difende se stesso). Per me infatti Gesù fu solo un rivoluzionario a metà, come i comunisti (l'idea era buona, ma il fulcro sulla quale poggiava non era buono). Però i musulmani l'hanno riconosciuto come profeta. Segui pure il tuo Gesù ebreo, non fa per me, a meno che... Perché Duc, così come il Vaticano ha espresso un sospetto su Netanyahu senza svelarne il contenuto, si potrebbe anche sospettare che i testi, o il testo sia in qualche misura "di gomma"... giusto per salvare il Salvatore eh!. Ma dubito che... e quindi vai pure per la tua via, ognuno è libero di seguire il suo culto
Saluti
#7
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
17 Settembre 2025, 16:24:17 PM
Citazione di: Freedom il 16 Settembre 2025, 21:18:33 PMLa Parabola dei talenti è indubbiamente di non facile interpretazione. Anche a me ha sempre suscitato non poche perplessità.

Ti sintetizzo un commento che ho ascoltato non più tardi di un mese fa che mi ha convinto e, in qualche modo, rasserenato. Speriamo che anche altri possa trarne beneficio.

I talenti sono l'amore che il Signore ci mette nel cuore e solo spendendoli, facendoli entrare in circolazione acquistano vero valore. Metterli sotto terra significa tenerli sotto chiave, inutilizzati. E l'amore, non vivificato nelle relazioni, perde di valore. Sino a diventare niente. Spero di non essere stato troppo sintetico.  :)

Ciao!
Ciao.. Un buon aggiustamento dato che si tratta di una parabola, ma il senso della parabola era quello di rendere chiaro ciò che ancora sfuggiva ai discepoli. Perché tirare in mezzo i banchieri? Perché dare cinque talenti a un servo e ad altro uno quasi umiliandolo? Avrebbe dovuto imbastire un'altra parabola qualora volesse riferirsi all'amore. Senza tener peraltro conto che l'amore verso il proprio popolo implica almeno un nemico potenziale in altri popoli, e infatti gli ebrei sono a tutt'oggi coerenti, Gesù no......
Saluti
#8
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Il relativo maschile
16 Settembre 2025, 08:25:15 AM
Nel mio precedente post su "tematiche spirituali-inventare una nuova religione" sto cercando di definire meglio una zona grigia relativa al "settimo non rubare". La situazione è analoga; la donna si ribella, disobbedisce al "non desiderare la donna d'altri". Ma come per la proprietà privata c'è ancora una zona grigia, ambigua. Ribadisco pertanto il concetto che il monismo non va d'accordo col cervello umano. Ci sarà ben un motivo per cui ci sono due emisferi.
I ruoli li lascerei all'interno della fantasia, ma da uomo farei solo un distinguo; che la donna è probabilmente più sensibilizzata nei confronti della condizione di sofferenza e della preservazione
#9
Riflessioni sull'Arte / Re: Nemesis
15 Settembre 2025, 19:06:02 PM
Citazione di: doxa il 10 Settembre 2025, 20:01:35 PM
Pierre-Paul Prud'hon, "La Giustizia e la vendetta divina (Dike e Nemesi) perseguitano il crimine ( = "La Justice et la Vengeance divine poursuivant le crime"),  olio su tela, 1808 circa. Questo quadro venne creato su commissione di Nicolas Frochot, prefetto della Senna, per esporlo nella sala del tribunale penale  (= Corte d'assise) del palazzo di Giustizia di Parigi. Il dipinto è conservato nel Museo del Louvre.
 
Tre dei quattro personaggi del quadro sono in movimento, il quarto giace  esanime per terra. Essi sono illuminati dalla luce della Luna, dando un aspetto abbastanza scuro alla composizione. Dike e Némesis sono personificate dalle due figure alate che inseguono il criminale, l'uomo che fugge.

Dike mentre vola guarda verso Némesis,  ha una torcia accesa nella mano sinistra, con la mano destra sta per afferrare i capelli  dell'uomo.
 
Némesis ha nella mano destra il pugnale per colpire il fuggitivo, con la mano sinistra regge la borsa che l'uomo ha rubato al 
giovane, lasciato a terra nudo.
 
Le due figure centrali del dipinto:  Dike rappresenta la giustizia umana, basata su leggi e norme, mentre Nemesis incarna la giustizia divina, che punisce i reati. 



Ciao doxa. Bello.. significativi pure i volti in ombra e mezz'ombra di Dike e Nemesis. Manca luce. L'autore era anche amico di Robespierre secondo wp
Saluti 
#10
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
15 Settembre 2025, 18:54:09 PM
Citazione di: Duc in altum! il 14 Settembre 2025, 22:37:42 PMAlmeno c'è un primo passo nel riconoscere che sto Dio esiste... anche se secondo te è Lui che genera guai.
Matteo 25,14-30
"14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti".

Clima da Finis terrae. Anche se non sono un credente non ho mai negato l'esistenza di Dio. I guai li fanno gli uomini, su questo non ci piove. Ma ho detto pure che sono innocenti perché non sanno quello che fanno. Non è poco.
In passato ti dissi che l'unica cosa che imputavo a Gesù fosse stata la mancata abiura della Legge. La legge ha posto un controverso all'universo originando il diverso. Ha diviso l'umanità in obbedienti e disobbedienti ("nessuno ha il diritto di obbedire" cit). Bella schifezza; ha posto la scintilla dell'inimicizia nel mondo.
In questo senso sono pertanto un anticristo. Del resto, a ciascun periodo storico il suo problema emergente; la spiritualità di oggi non è senz'altro quella di cinquemila anni fa. Stenta però a emergere tra tanta confusione e cialtroneria.
Nel caso in questione il premio/pena riportato nel sopracitato brano di Matteo verrebbe pertanto rivisto. Tutto questo a fronte di una disamina sull'ambiguità della natura dei talenti che si rivela nel modo in cui viene stimata la fedeltà. Lo schiavo che ha conservato il talento dovrebbe quindi essere premiato, e non escluso, caro Duc. Daniele22 ha fede nella ragione, che non è certo riducibile a una fede nella razionalità (Dio me ne guardi!). "La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l'una dell'altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione (la giustizia in terra appunto)": questo l'ha detto Benedetto XVI; sottoscrivo, ma la mia ragione si ribella all'esclusione dello schiavo. Il padrone lo sapeva già da prima che quello schiavo era quello che era; pur tuttavia lo schiavo ha saputo conservare il talento
Saluti


#11
Storia / Re: Bar Kokheba
14 Settembre 2025, 10:25:23 AM
Dopo aver testimoniato a Duc l'innocenza dell'umanità intera.. della serie perdona loro che non sanno quello che fanno.. ¿che altro si può dire dei signori hamas e israele?
Si può dire che la guerra la vincerà Netanyahu ahu ahu ahu, garantendosi che la guerra continui comunque. Questo soprattutto perché la storia la scrive il vincitore. Tra un paio d'anni Gaza non sarà ricordata come Srebreniza.. 
Cos'è il ricordo di Srebreniza? Per quelli che non vi hanno partecipato è solo un oggetto da manipolare nell'agone delle opposte fazioni... Hanno stufato proprio tutti
#12
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
14 Settembre 2025, 10:21:15 AM
Citazione di: anthonyi il 12 Settembre 2025, 14:43:25 PMIo veramente preferisco le sterline e i fiorini d'oro, il mio sogno poi sarebbe appropriarmi di un lingotto proprietà della Banca d'Italia depositato in Svizzera con il timbro del III Reich. Comunque come guida spirituale mi corre il dovere di informarti che il "vangelo di Tommaso" é un documento che non ha mai avuto analisi o valutazioni storiche di alcun genere, potrebbe averlo scritto chiunque, in qualsiasi periodo storico.
Ma senti un po' che storia che mi vieni a raccontare.. si provveda subito ad analizzare datare inquadrare e genomizzare se possibile.. grazie anthonyi per la nota, ma cosa fanno lì all'euratom? Si grattano le palle da mane a sera immagino ... subito una mail stile elon musk.
Ma torniamo a noi e riprendo da questo stralcio del mio post precedente:
"... anche l'azione di generare il vuoto, pretesa di andare oltre il samsara, sarebbe comunque "un'azione relativa a...." raggiungere il nirvana, ma non potrebbe raggiungere l'assoluto che invece sta fuori dal tempo, ovvero fuori dall'azione (prerogativa del mondano).
Il convenzionale non sarebbe pertanto dipendente dall'assoluto essendo che l'assoluto sarebbe solo una pretesa del convenzionale. Realtà duale quindi, intesa però come teoria e pratica...."
Siamo abituati a pensare che "la cosa così com'è" non è raggiungibile dalla nostra conoscenza poiché ogni cosa non esiste da sola, ma solo in relazione ad altro (cosa/cose).
Siamo invece meno abituati a pensare che questa relazione si costituisca nel movimento reciproco tra le cose, si costituisca cioè all'interno dell'azione che ciascuna cosa compie seguendo la sua direttrice.
Ogni cosa rappresenta dunque quella che in fisica classica si chiamerebbe una grandezza vettoriale. Possiede intensità (quantità di moto), direzione (l'azione) e verso. Verso dove? Verso il futuro ovviamente. Ma se ora, giusto per prendere un'azione a caso, smetto di scrivere e vado in piazza, ¿in che senso posso dire di andare verso il futuro? Direi che questo "verso il futuro" è in un certo senso ideale dato che andando in piazza sto in ogni caso sempre dentro al mio presente.
In tutto questo si svela la nostra attuale crisi umana. La mia mente cioè, per andare verso la piazza si dirige verso il passato, ovvero verso la conoscenza che mi permette di andare in piazza (vi cibate di cose morte rendendole vive). (Come vedi non ci sono solo le sterline d'oro nei forzieri da te custoditi ... mi raccomando al proposito). Proseguendo, si tratterebbe quindi anthonyi tesoro, di una mente il cui verso è costantemente rivolto al passato, rivolto alla conoscenza. Ma al tempo stesso è una mente che anela al futuro, a "un mondo migliore", a un'utopia.. al cosa posso sperare di memoria kantiana. Vedi dunque come il passato che non esiste più (i morti non vivranno) assieme al futuro che non esiste, coincidono sempre con l'eterno presente (i vivi non moriranno).
Direi allora che il passato è il relativo (la conoscenza compresa l'idea abituale solo in parte giusta che abbiamo di assoluto sopra menzionata) e il futuro è l'assoluto (l'ignoranza). ¿Cosa faremo allora, dato che secondo me ora siamo nella luce?
Saluti
#13
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
12 Settembre 2025, 14:04:11 PM
Citazione di: fabriba il 12 Settembre 2025, 13:11:08 PMComunque tutto questo discorso sul buddismo zen rende chiara una cosa per me:

parliamo di "inventare una nuova religione" e automaticamente pensiamo a un Dio, delle regole (chiamandole comandamenti, codice etico, o quello che vogliamo) , e spesso dimentichiamo che quella è solo una forma di religione, quella dominante in occidente sulla quale prendiamo le misure di cosa tutto il resto deve essere.

Ma se leggiamo il vecchio testamento, ci rendiamo conto che non c'era neanche la volontà di "inventare una religione" nello scriverlo:
c'era la volontà di definire un popolo (nel pentateuco e la parte storico/poetica, dove la descrizione delle radici comuni e storie di miti ed eroi diventa il collante che tiene insieme la società ebraica),
c'era la descrizione di un Dio (la descrizione, non l'invenzione: il Dio pre-esiste le scritture chiaramente, che furono tramandate oralmente per secoli prima di essere codificate), e
c'era una serie di leggi per tenere insieme la società nel presente (il presente di allora, contemporaneo alle scritture).

-- C'era probabilmente un sacco di altra roba, ma le profezie sono pallosissime --

In questo senso forse alla fine in parte mi ricredo... si può tenere insieme e dare identità a un popolo oggi che si riconosca in questa identità per secoli? Può reggere la separazione tra religione e stato e la stessa forma-stato che conosciamo? (e quanto è profonda oggi questa separazione comunque?)
Ti rispondo qui,  ma ripartendo da quando hai detto che non mi seguivi. Non mi segui poiché c'è qualcosa di poco chiaro da mettere in luce. Me ne sono accorto ora. Riporto quindi un pezzo dell'articolo:
"La dottrina delle due verità (assoluta e convenzionale) sostiene che esistono due modi di vedere il mondo: le cose per come appaiono e per come sono. In altre parole, l'esistenza è sia relativa (o convenzionale) che assoluta. La spiegazione relativa o convenzionale della realtà consiste in ciò che conosciamo ed esperiamo, mentre la verità ultima o assoluta è inesprimibile, vuota (sunya) e si trova al di fuori dell'esperienza e del linguaggio convenzionali............
..... Il famoso monaco e filosofo buddhista Nāgārjuna (circa II-III secolo d.C.) sosteneva che gli insegnamenti del Buddha devono essere considerati alla luce delle due verità per essere compresi correttamente. Ma pensiate che la verità relativa sia incompleta e la verità assoluta sia perfetta e completa. Nāgārjuna percorre la via di mezzo tra le due. Entrambe sono vere, ha detto, e c'è valore in entrambe perché il convenzionale dipende dall'assoluto e viceversa....".
"Le cose per come sono" si trova quindi al di fuori dell'esperienza e del linguaggio convenzionale. È inesprimibile, vuota. È questo "fuori dell'esperienza" che non avevo notato. Ma se sta fuori dell'esperienza e del linguaggio in che misura può essere risolutiva? Solo ammettendo che il nirvana la risolva.
Qui riemerge però quello che avevo detto in precedenza, che tu avevi rilevato, ma che cadde perché io me ne andai per altra via, ovvero:
"Nella via di mezzo auspicata da Nagarjuna forse questi pensava (giustamente a mio giudizio) che anche il vuoto di "azione relativa a...." non potesse per forza di cose raggiungere l'assoluto poiché anche l'azione di generare il vuoto, pretesa di andare oltre il samsara, sarebbe comunque "un'azione relativa a...." raggiungere il nirvana, ma non potrebbe raggiungere l'assoluto che invece sta fuori dal tempo, ovvero fuori dall'azione (prerogativa del mondano)".
Il convenzionale non sarebbe pertanto dipendente dall'assoluto essendo che l'assoluto sarebbe solo una pretesa del convenzionale. Realtà duale quindi, intesa però come teoria e pratica. 
D'altra parte, nella nostra via occidentale, il vangelo di Tommaso evidenzia il pensiero di Gesù che dice anche:
"Gesù disse: - Colui che cerca non cessi dal cercare, finché non trovi. Quando troverà sarà turbato, e quando sarà turbato si meraviglierà e regnerà sul Tutto".
Penso dunque che queste siano le due vie, orientale e occidentale.
La realtà ultima sarebbe dunque duale?
A sentire Gesù, sempre nel vangelo di Tommaso, sembrerebbe di sì:
"Gesù disse: - Questo cielo passerà e passerà quello che vi sta sopra, e i morti non vivranno e i vivi non moriranno.
In questi giorni in cui voi vi nutrite di cose morte (tra queste di sicuro i dobloni custoditi nei forzieri della mia guida spirituale anthonyi) le rendete cose di vita (pane e AI). Quando sarete nella Luce cosa farete? Cosa nel giorno in cui, essendo uno, diverrete due? Quando diverrete due, cosa farete?"
Secondo me è il dualismo a regnare, inteso però nel suo fondamento come unità "minima discreta" spazio temporale (divenire di istanti in relazione a.....). Il monismo (immobilità spazio/temporale) non va d'accordo con il cervello degli umani.. bisognerebbe correggerlo
Saluti
#14
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
12 Settembre 2025, 13:47:34 PM
Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2025, 17:53:27 PMSai perché non esistono 2 DNA uguali (?)... perché ognuno risponde per sé (della propria casa)!

La tua polemica è ben accetta, anche se pensi che i guai derivanti dalla 'proprietà privata' siano imputabili a Dio e non agli uomini.

A presto...
I guai non derivano da Dio, ma da quello che dice. Gli uomini sono innocenti
Saluti 
#15
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
11 Settembre 2025, 09:17:11 AM
@fabriba
@Phil
Questo è il principio di realtà da cui parto:
Mi ha incuriosito la necessità di Nagarjuna di dire che la distinzione tra Saṃsāra e Nirvāṇa è vera solo in parte. Significa quindi che ammonisce in qualche misura una precedente concezione o postura mentale; penso ammonisse i buddhisti o al più gli induisti. La "distinzione" quindi, che lui ritiene necessaria, è comunque il primo gradino della conoscenza per ciò che si è distinto, e questo vale per tutte e due le vie, occidentale e orientale.
Secondo me ha senso proseguire il dialogo partendo da questa base