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Messaggi - Caute

#1
Credo che, nel senso Hobbesiano, il patto stipulato tra individui e sovrano sia un patto senza il cosiddetto "sovrano" come parte contraente. In sunto, il popolo abbandonerebbe il suo diritto su ogni cosa, tema principe del vivere pre-politico, lasciando il solo Sovrano nella condizione pre-politica: l'individuo non assomma il suo diritto a quello sovrano (essendo il diritto naturale già totale) ed il Sovrano rimane il solo uomo con un vero e proprio potere verso se stesso e, conseguenzialmente, anche verso chi ha abbandonato quel potere. Leggendo il Leviatano e concentrandosi sulle parti più specificatamente riguardanti il sovrano, si nota, difatti, come Hobbes tenti di dimostrare come il buon impero sia conseguenziale a questo patto, anche nelle negatività. Molte volte Hobbes connatura il buon impero alla buona vita privata del Sovrano,
#2
Tempo fa lessi un articolo d'un fisico che, ancora una volta, presentava, tentando di dar man forte alla sua visione,la rinomata discussione che vi fu tra Bergson ed Einstein. Tralasciando il tema principe della discussione, mi saltò subito all'occhio una comunanza che fece l'autore dell'articolo tra Husserl e Bergson, riconducendo uno e l'altro allo stesso pensiero. M'andava ora di ragionare su questo: possiamo veramente accomunare, quasi unendoli in identità, i concetti di Husserl e Bergson? A partire dalla concezione del Tempo, l'autore premeva, in primis, sulla concezione dell'attività percettiva, considerandola pressoché identica nei risultati. Senza dire subito la mia, chiedo prima a voi se sia possibile o meno identificare i due filosofi e, viceversa, su cosa possano discordare.
#3
Presentazione nuovi iscritti / Salve
23 Giugno 2016, 22:03:58 PM
Salve! Spero di far nuove amicizie e scoprire del nuovo