Sfortunatamente è proprio vero che la causa dei nostri mali spesso siamo proprio noi... E ancora peggio, l'unica via di salvezza spesso sono gli altri.
Per poter vivere una vita serena bisognerebbe sempre essere amici di sé stessi, piacersi e avere autostima e fiducia in sé, ma capire anche che ci sono cose che non sono parte di noi, come atteggiamenti, mentalità e preconcetti che ci portano a stare male e a far star male gli altri... Ma che per autodifesa ci ostentiamo a conservare nonostante i consigli e senza imparare dagli errori che facciamo.
Ma come può una persona trovare la strada per la felicità? Può capire di essere nel posto sbagliato, ma nessuno ha la mappa della vita e non può imboccare la strada giusta se non sa dove andare. Questo secondo me è un buon esempio per sostenere la filosofia dell'aiuto reciproco: una persona non sempre impara dai propri sbagli e non sempre può salvarsi da sola (anzi quasi mai), ma la premura, ossia il chiedersi cosa si può fare per aiutare quella persona in difficoltà, può darle quell'aiuto esterno per cambiarle la vita.
Prima di ogni altra cosa però, l'aiuto che può partire solo da noi è rimanere aperti al cambiamento, altrimenti bloccheremmo noi stessi quegli aiuti esterni. Andando avanti con gli anni, passando dall'infanzia all'età adulta, ci si ricopre di "spine": di cattive abitudini, atteggiamenti e mentalità che abbiamo sviluppato per difenderci da chi ci faceva del male, ma che ci causano più problemi che vantaggi. Per questo, una volta che si esce dall'ambiente in cui si è costretti a difendersi, si dovrebbero guardare i propri calli e le proprie spine e accettare il fatto di dover cambiare, di riscoprire caratteristiche personali come la fiducia, la gentilezza, l'abitudine al collaborare e al chiedere aiuto ecc. che saranno la nostra salvezza.
Questo è l'essere in armonia con sé stessi: essere disposti a dire "con il guscio non ci passo da questo buco! Quindi ora basta prendersela col buco stretto: è ora di togliersi la corazza!" e allenarsi a cambiare i propri difetti caratteriali, comportamentali, mentali ecc. per poter raggiungere i propri obiettivi. O rinunci ai tuoi difetti o rinunci ai tuoi desideri. Ovviamente la cosa non è facile, ma averla accettata è la chiave per poterla realizzare col tempo.
Personalmente sia io che alcuni miei amici abbiamo lavorato su noi stessi con questa consapevolezza e stiamo ottenendo pian piano i risultati aspettati.
Tuttavia concludo tornando al punto precedente: per cambiare però non basta togliersi il guscio, purtroppo; serve anche qualcuno che ti tenga per mano. Peccato che questo per molti sia un lusso e ne blocchi le possibilità di crescita personale, importanti specialmente proprio da ragazzini.
Per poter vivere una vita serena bisognerebbe sempre essere amici di sé stessi, piacersi e avere autostima e fiducia in sé, ma capire anche che ci sono cose che non sono parte di noi, come atteggiamenti, mentalità e preconcetti che ci portano a stare male e a far star male gli altri... Ma che per autodifesa ci ostentiamo a conservare nonostante i consigli e senza imparare dagli errori che facciamo.
Ma come può una persona trovare la strada per la felicità? Può capire di essere nel posto sbagliato, ma nessuno ha la mappa della vita e non può imboccare la strada giusta se non sa dove andare. Questo secondo me è un buon esempio per sostenere la filosofia dell'aiuto reciproco: una persona non sempre impara dai propri sbagli e non sempre può salvarsi da sola (anzi quasi mai), ma la premura, ossia il chiedersi cosa si può fare per aiutare quella persona in difficoltà, può darle quell'aiuto esterno per cambiarle la vita.
Prima di ogni altra cosa però, l'aiuto che può partire solo da noi è rimanere aperti al cambiamento, altrimenti bloccheremmo noi stessi quegli aiuti esterni. Andando avanti con gli anni, passando dall'infanzia all'età adulta, ci si ricopre di "spine": di cattive abitudini, atteggiamenti e mentalità che abbiamo sviluppato per difenderci da chi ci faceva del male, ma che ci causano più problemi che vantaggi. Per questo, una volta che si esce dall'ambiente in cui si è costretti a difendersi, si dovrebbero guardare i propri calli e le proprie spine e accettare il fatto di dover cambiare, di riscoprire caratteristiche personali come la fiducia, la gentilezza, l'abitudine al collaborare e al chiedere aiuto ecc. che saranno la nostra salvezza.
Questo è l'essere in armonia con sé stessi: essere disposti a dire "con il guscio non ci passo da questo buco! Quindi ora basta prendersela col buco stretto: è ora di togliersi la corazza!" e allenarsi a cambiare i propri difetti caratteriali, comportamentali, mentali ecc. per poter raggiungere i propri obiettivi. O rinunci ai tuoi difetti o rinunci ai tuoi desideri. Ovviamente la cosa non è facile, ma averla accettata è la chiave per poterla realizzare col tempo.
Personalmente sia io che alcuni miei amici abbiamo lavorato su noi stessi con questa consapevolezza e stiamo ottenendo pian piano i risultati aspettati.
Tuttavia concludo tornando al punto precedente: per cambiare però non basta togliersi il guscio, purtroppo; serve anche qualcuno che ti tenga per mano. Peccato che questo per molti sia un lusso e ne blocchi le possibilità di crescita personale, importanti specialmente proprio da ragazzini.