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Messaggi - baylham

#1
Non porti alcun argomento critico rispetto al test del DNA per la parentela, di cui evidentemente non hai alcuna competenza scientifica e tecnica per giudicarlo.

Che cosa c'entra l'affidabilità del test, la scienza e la tecnica col caso in questione e con eventuali complotti?
#2
Il gioco è quello della vita, dell'esistenza, in cui la religione è arretrata, inferiore rispetto alla tecnica, alla scienza e alla filosofia. Concordo che una fede non sostiene qualunque cosa, ma la fede può sostenere qualunque cosa. Chi crede ai miracoli può credere a qualunque cosa. Infatti non esiste una religione, ne esistono molte come le specie in un sistema darwiniano. Religioni che sono obbligate ad adattarsi alla realtà fisica, biologica, economica, politica per sopravvivere. La maggioranza delle religioni sono archeologia. Applicare la legge ebraica nel mondo contemporaneo dà luogo a numerose difficoltà esistenziali. Lo stesso per i cristiani: la comunità cristiana descritta negli Atti è sparita presto. Difficile perciò non peccare. Il dogmatismo non è adatto alla vita.
#3
Risposta a Phil

La fede e  la credenza sono atteggiamenti mentali che si trovano nella religione e nella magia come nella filosofia, nella scienza e nella tecnica. La differenza è data dall'evento oggetto della fede.
Nella religione e nella magia, a differenza della scienza, della tecnica e della filosofia, la fede considera possibile l'impossibile e impossibile il possibile. In questo modo la fede può logicamente sostenere qualunque evento. Ciò costituisce la inferiorità ed arretratezza della religione rispetto alla scienza, alla tecnica e alla filosofia e spiega la sua "difficoltà esistenziale" di cui il sentimento del peccato è l'evidente espressione.
#4
Citazione di: Phil il 05 Luglio 2025, 18:15:05 PMGiusto per riprendere il già citato Giovanni: «Gesù gli disse [...] beati quelli che pur non avendo visto crederanno» (o «hanno creduto», a seconda della versione; Gv 20, 29). Il discorso sulla fede religiosa inizia e finisce qui («Credo quia absurdum» e dintorni), con questa semplicità teoretica che è difficoltà esistenziale. Forse anche per questo le divinità, se non erro, solitamente non scelgono di manifestarsi per parlare a dotti teologi o verbosi esegeti, ma ad interlocutori ben più semplici e dottrinalmente "impreparati".
...
Quello che infatti spesso sfugge ai credenti, in modo direttamente proporzionale alle loro "attitudini filosofiche", è che (come avrò già detto in passato) partono a cavallo per andare a cercare un "cavallo vincente", quando in realtà lo stanno già (maldestramente) cavalcando: la fede. L'arrovellarsi fra dati, studi comparativi, esperimenti e peer-review (che non sarebbe guastata agli evangelisti, ma all'epoca non era troppo di moda), è un cruccio che il credente può agevolmente scrollarsi di dosso semplicemente recitando il Credo con convinzione. Come detto sopra: teoreticamente semplice, ma esistenzialmente difficile.

Riporto il versetto integrale del vangelo di Giovanni: "Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»". A differenza di Gesù ritengo che la fede basata sull'esperienza sia diversa e preferibile rispetto a quella rivelata.
A differenza di iano, ritengo che le sensazioni (vedere, udire, ...) siano parti primarie del sistema mentale, precedenti ed indipendenti dalla fede, secondaria.
Perciò la fede non è il cavallo vincente della religione, ma il cavallo di Troia, che spiega la sua inferiorità, arretratezza rispetto alla tecnica, alla scienza e alla filosofia. La "difficoltà esistenziale" è il sintomo della sua inferiorità.
#5
Attualità / Re: Negazionismo climatico
05 Luglio 2025, 19:49:58 PM
Citazione di: anthonyi il 05 Luglio 2025, 12:12:49 PMIl negazionismo climatico é solo uno dei tanti negazionismi che conosciamo.
La fonte di tutti questi é solo una, internet. Con internet si é allargata a dismisura la possibilità quantitativa di comunicare, e l'allargamento quantitativo ha portato Al peggioramento qualitativo che osserviamo.

Al contrario, la rete informatica ha portato un miglioramento culturale generale, diffuso.
Anche il negazionismo è uno stimolo alla ricerca e all'approfondimento scientifico e culturale.
Il confronto, la competizione in qualunque campo è un'opportunità, una necessità.

Purtroppo la rete informatica è energivora, così contribuisce al cambiamento climatico: ad esempio il risparmio energetico che consente in termini di trasferimento di persone e cose è sopravanzato dal consumo dei nuovi prodotti e servizi quali le criptovalute e gli scambi multimediali.
#6
Attualità / Re: Negazionismo climatico
05 Luglio 2025, 11:20:37 AM
Citazione di: Jacopus il 05 Luglio 2025, 08:22:45 AMMi domando, da qualche tempo, quale sia la causa profonda del negazionismo climatico, il quale, a scorrere i social, è estremamente diffuso. C'è ne sono di diverse tipologie, quello radicale: non c'è alcun riscaldamento globale, quello soft: il riscaldamento c'è ma non dipende dall'azione antropica. Lo proclamano anche politici come Rizzo, il che è ancora più grave. Qual'è il vostro parere?

Dallo scetticismo humiano consegue che qualunque cosa è affermabile e sostenibile rispetto al futuro.
Il negazionismo è una posizione minoritaria nella comunità scientifica e politica, il problema duro sono le terapie economiche e politiche al cambiamento climatico antropico per una economia e popolazione mondiale che si basano sulle fonti energetiche che lo alimentano. Le energie alternative hanno un costo economico maggiore, delle limitazioni intrinseche e tempi di implementazione lunghi. Perciò i cambiamenti politici ed economici saranno inevitabilmente in ritardo rispetto al cambiamento climatico.
#7
Attualità / Re: "Effetto san Matteo"
03 Luglio 2025, 12:08:51 PM

Per sottolineare l'incoerenza del Vangelo, nei panni del servo "inutile" avrei raccontato al boss (" io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso") la parabola degli uccelli (Matteo 6, 25-33, Luca 12, 22-34).

Questa sciocca parabola è comunque interessante per conoscere e interpretare l'economia e la società di quel tempo: le classi (il padrone, i servi, i "banchieri" ), la moneta, l'interesse, il fine dell'arricchimento), le dinamiche (come si diventa padroni o servi, che attività, alternative al prestito, "fruttano" il raddoppio del capitale "dopo molto tempo").

Nel merito  l'affermazione "Poiché a chiunque ha, sarà dato ed egli sovrabbonderà; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha" non ha logicamente alcun senso.
 
Invece l'effetto San Matteo di Robert Merton ha spiegazioni economiche e sociali deterministiche e stocastiche.
La causa economica deterministica più importante dell'effetto è l'ereditarietà. Altre cause economiche sono l'apprendimento, le economie di serie, le barriere alla concorrenza, la diversificazione delle attività economiche.
Accenno anche alle politiche economiche pubbliche, che molto spesso hanno un effetto San Matteo.
#8
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
28 Giugno 2025, 17:39:59 PM
Citazione di: Il_Dubbio il 28 Giugno 2025, 16:49:07 PMIn patria Putin ha l'appoggio della suo popolo. Comunque gli stessi erano preoccupati per come poteva essere visto il popolo russo dopo la guerra per l'Ucraina. Probabilmente lo vedono come un errore, ma un errore fatto da un presidente "giusto".

Se un politico ha il sostegno del "popolo", perchè fa ricorso alla repressione del dissenso?

Misurare il consenso popolare di un regime antidemocratico è una mistificazione.
#9
Secondo me il nucleo della critica di Martha Nussbaum, che condivido, non è la questione della individualizzazione contro generalizzazione della pena o delle condizioni sociali del trasgressore, ma il sistema penale stesso come unica soluzione ai problemi di "funzionamento" del sistema sociale.

Critica che si attaglia benissimo all'attuale politica del governo postfascista italiano, che inventa nuovi reati e aumenta le pene in nome della sicurezza sociale.
#10
Per Kierkgaard Abramo è un eroe della fede non perché crede in Dio, che nel racconto è un dato scontato, ovvio, ma perché crede nell'assurdità che uccidendo Isacco otterrà nuovamente Isacco. L'eroe della fede è chi crede nell'impossibile, nell'assurdo.

A Kierkgaard obietto che nel contesto della prova, Abramo sarebbe stato un più grande e dignitoso eroe delle fede se avesse creduto che disobbedire a Dio è obbedirgli.

Da bambino mi sono riconosciuto in Isacco, Dio ed Abramo fanno una pessima figura in questo racconto.
#11
Citazione di: Alberto Knox il 22 Giugno 2025, 21:11:24 PM...
 Ma questa vita contiene un paradosso, per kierkeegard non è l'uomo che sceglie Dio ma è Dio che sceglie l uomo. Pertanto il senso ultimo della vita l'uomo lo troverà abbandonandosi a Dio e sarà Dio che guiderà l uomo a sè. Nei primi due stadi è l'uomo che sceglie di non scegliere (l esteta) e il secondo sceglie di scegliere la morale , si sceglie di essere fedeli alla moglie , si sceglie di essere morali , da Agostino a Kant la morale è una scelta!
la fede ha un altra prospettiva , non è neanche più moralità, non è scelta ma è essere scelti da Dio. la vicenda di Abramo che è metafora dell uomo Religioso parla propio di questo , quando Dio gli dice di uccidere il suo unico figlio Isacco e Abramo alza il pugnale contro di lui vi sembra  un azione morale? la morale implica di scegliere di essere un buon padre e amare tuo figlio ,educandolo amorevolemente,  non di ucciderlo. Ma ecco che Abramo si abbandona a Dio, non capisce il perchè del folle gesto richiesto da Dio. Abramo è andato oltre la morale che cosa ti dice la morale? di amare tuo figlio, Abramo uccide suo figlio.
 Dio lo ferma ma Abramo lo avrebbe fatto. Ecco che cos'è l uomo religioso , è un abbandono a Dio al di là del bene e del male e della morale . Questo episodio estremo Kiergaard lo coglie come esempio supremo di cosa voglia dire avere fede in Dio.  Essere uomo religioso è quindi per kierkaarg assolutamente una prospettiva radicale , totale, assoluta. Vi sembra esagerato? anche i discepoli di Gesù lo dissero e in quel frangenete la questione era acqua di rose in confronto a questa di Abramo.  "maestro le tue parole sono dure " E gesù cosa gli risponde? "volete andarvene anche voi? "
Dubito che per Kierkgaard la fede vada intesa come un abbandono a Dio.

Comunque, secondo me, il personaggio (romanzesco) Abramo non è affatto andato oltre la morale, ha espresso semplicemente una morale, che piace ai religiosi, ma personalmente rifiuto: l'unica scelta dignitosa di fronte alla "prova di Dio" è la disobbedienza.

Questo racconto di Abramo conferma che i religiosi siano particolarmente dediti a diffamare Dio, fatto ad immagine dell'uomo religioso, altro che "rapporto diretto assoluto con l'Assoluto".

#12
Citazione di: InVerno il 14 Giugno 2025, 06:25:40 AMBasta prendere una battaglia a caso per verificare che i presupposti sono quelli, ti propongo quella del cosiddetto "gender paygap" : uomini e donne sono uguali ma sono pagati diversamente, se hanno delle preferenze diverse in ambito lavorativo sono dovute a differenze culturali (maschi blu femmine rosa etc) ma abolite quelle avremmo dovuto avere stipendi perfettamente uguali. Siccome è illegale praticamente ovunque pagare una donna meno di un uomo per la stessa mansione e basta uno scarso avvocato per risolverla, il problema che si presenta è che uomini e donne prediligono diverse mansioni, cioè sono diversi, e più vengono ridotte le imposizioni culturali più si diversificano invece che amalgamarsi(paradosso nordico). Impossibilitati ad accettare il fatto che donne e uomini sono diversi e preferiscono diverse mansioni i woke hanno seguitato a dire sciocchezze sull'argomento fino al 2023 dove una prode economista ha vinto il Nobel per aver scoperto sul tema praticamente quello che anche un bambino sapeva sin dall'inizio ma che nella cultura "woke" era andato smarrito.
Dai riassunti delle ricerche storico-economiche di Claudia Goldin, che apprezzo, ho tratto la conclusione opposta, che il gender paygap ha certamente una causa biologica originaria, la nascita dei figli, ma le cause sociali ed economiche sono prevalenti: se distinguo la gravidanza, esclusiva della donne, dalla cura dei figli e affido quest'ultima agli uomini sono convinto che il gender paygap si capovolge.

Sul paradosso nordico ho molti dubbi, perchè è impossibile fare un esperimento sociale radicale con protagonisti gli uomini e ci sono millenni di sedimentazione biologica culturale delle relazioni sessuali.
Per questo ritengo che le trasformazioni sociali ed economiche profonde siano molto lente, richiedano secoli.
Confermo la mia preferenza verso la tendenza all'egualitarismo sociale ed economico.
 
#13
 
Non sono partecipe del movimento woke, che fino a poco tempo fa nemmeno conoscevo.
Tuttavia dalla lettura della sua storia nella voce relativa di Wikipedia, ho tratto una valutazione complessivamente positiva: le sue istanze politiche sono parte del più ampio movimento progressista. Le lotte del movimento woke contro le discriminazioni economiche e sociali sono per me generalmente condivisibili: antirazzismo, femminismo, antisessismo, ...

L'egualitarismo economico e sociale, a partire dalla consapevolezza delle differenze biologiche, è un ideale utopico positivo, operativo. Le discriminazioni contro cui lotta il movimento woke sono giudicate logicamente negative dallo stesso. La lotta politica non può che riguardare un livello economico e sociale  su cui si può influire, livello in senso lato culturale, difficilmente può riguardare il livello biologico. Le quote non saranno uno strumento molto efficace contro la discriminazione, ma sono sicuramente indici statistici significativi per misurarne le dinamiche nelle relazioni sociali ed economiche.
Che le relazioni umane siano basate sulla competizione tra individue e gruppi è un'affermazione sostenuta da molti studiosi, politici e filosofi di diverso orientamento. Tuttavia ho l'impressione che questa critica verso il movimento woke sia immeritata, ma posso sbagliarmi non conoscendolo a fondo.

Attendo ancora di conoscere quali esponenti woke hanno sostenuto che la donna è uguale all'uomo e con quali motivazioni.
#14
Dai miei interventi precedenti mi sembra evidente:
1)      che non sono affatto egualitario, non considero l'obiettivo dell'uguaglianza desiderabile o praticabile. Concordo con la cultura woke che le differenze producono differenze: le differenze biologiche, individuali o di classe, producono differenze sociali ed economiche. Sono favorevole in generale alla riduzione, non eliminazione, delle disuguaglianze economiche e sociali.
2)      che le discriminazioni in generale hanno una duplice valenza, prevalentemente positiva o negativa, è un giudizio morale e politico: ad esempio le discriminazioni sociali ed economiche basate sul colore della pelle sono stupide, sulle differenze sessuali sono problematiche, ma vanno ridotte e alcune eliminate.
3)      Le quote in generale come mezzo di riduzione di discriminazioni sociali ed economiche sono uno strumento valido ma insufficiente. Molto più efficaci sono politiche sociali mirate, che comportano collateralmente redistribuzioni delle risorse economiche. Certamente le quote non sono l'obiettivo principale dei movimenti woke di sinistra.
4)      Le relazioni umane sono un misto di cooperazione e di competizione. La sopraffazione non è affatto il nucleo della cultura woke. Alle origini della cultura woke il risveglio era rivolto da neri alla minoranza nera per costruire una rete di solidarietà contro le discriminazioni sociali dei bianchi: il nucleo è la solidarietà, la cooperazione, il conflitto è il contorno.
5) La cultura woke ha una valenza politica generale, di destra e di sinistra. Paradossamelmente il movimento MAGA è pura cultura woke di destra.
#15
Condivido che le quote non siano uno strumento molto efficace contro determinate discriminazioni sociali ed economiche. Per cui sono d'accordo su un'applicazione limitata e quindi non sono favorevole a far passare l'esame di maturità per quote.

Nel corso della discussione ho compreso che la cultura woke: primo, non è affatto banale, sempliciotta; secondo la sua valenza politica è generale, può sostenere politiche di destra come di sinistra.

Esempio personale: sono bianco, i miei concorrenti sono quindi in primo ordine gli uomini, maschi e femmine, di altri colori della pelle. Quindi dovrei cooperare con i bianchi. Ma in secondo ordine come individuo sono in concorrenza con gli altri uomini, maschi e femmine, bianchi. Ma il colore della pelle, un fatto biologico dipendente da aspetti climatici è importante socialmente o economicamente ?  La mia risposta è no, per cui politicamente coopero con gli uomini di qualunque colore e avverso i razzisti. La differenza principale diventa culturale e politica.
Sono eterosessuale maschio, i miei concorrenti sono gli omossessuali maschi? No, lo sono invece parzialmente le omosessuali femmine, ma soprattutto gli eterosessuali maschi. Ma io collaboro con tutte le eterosessuali femmine? No, seleziono (e ovviamente sono selezionato), discrimino tra le donne. Mi fermo qui.
Comunque la sessualità è un fatto notevolmente più rilevante di altri aspetti biologici per le sue implicazioni economiche e sociali. Questioni economiche e sociali che considero principali per la politica: sulla biologia è difficile agire politicamente, più facile sull'economia e il sociale (cultura).