Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Dora

#1
I viaggi
Ognuno ha il proprio modo di viaggiare questo è certo.
Con il viaggio si conosce, ci si emoziona, si scopre, si assaggia, si confronta e ci si confronta.
È un "apri-mente" potentissimo. È fonte di idee, di ragionamenti, di novità.

Il semplice viaggiatore-turista si accontenta di vedere luoghi e opere d'arte facendosi dire, nella maggior parte dei casi, da una guida cosa è interessante, sorprendente e significativo e cosa no. Ha quindi un ruolo più passivo.
Il viaggiatore-esploratore esce dai percorsi dei tour e scopre quel paese con il proprio intuito, cerca gli angoli meno turistici che lo fanno entrare in contatto con gli usi e costumi di quel popolo. Cerca nella quotidianità differenze e spunti, cerca di capire un popolo e di trovare le origini del suo comportamento nella sua storia insomma è anche un po' antropologo.
Il viaggiatore-solutore si affaccia in quel diverso mondo alla ricerca di soluzioni utili nel proprio, confronta gli oggetti della quotidianità tra popolo e popolo, tra passato e presente, i mezzi di trasporto, le costruzioni, le apparecchiature. Tutto.
Il viaggiatore documentatore "deve" fare una foto ad ogni cosa che vede e appuntare sul taccuino situazioni, impressioni, emozioni, riflessioni e magari fare anche un disegno di ciò che vede. Con questo atteggiamento avrà nel futuro a sua disposizione un portale, ricco di elementi, che gli permetterà di riaccedere a quei momenti come se si trovasse lì.
E c'è il viaggiatore che viaggia assumendo l'atteggiamento un po' dell'uno e un po' dell'altro...
Poi c'è il viaggiatore che è arrivato in un paese ma potrebbe essere ovunque perchè che sia a Parigi, Londra o Tokyo passa comunque la maggior parte del suo tempo dividendolo fra il solarium e la piscina dell'hotel, piuttosto che tra la palestra e sala TV e fa acquisti nei negozi della stessa catena in cui compra quando è nel suo paese.

Si viaggia anche per riposarsi, per stare con le persone che ci accompagnano, per dividere con loro quell'esperienza, per costruire insieme dei ricordi e fare mille foto che un giorno ci aiuteranno a ritornare anche per pochi attimi in quell'atmosfera.

Si viaggia per fuggire e per sfuggire. Ma se si fugge da se stessi conviene stare a casa. Se si fugge dalla propria realtà si può trovare sollievo in un angolo di mondo con regole e stile di vita diverso dal proprio ma le nostre origini ci seguono contaminando inevitabilmente l'esperienza di vita in quel paese. C'è infatti un approccio condizionato alla realtà di un posto nuovo, l'uomo che vi arriva lo interpreta secondo gli schemi cui è abituato. Comunque anche se in un primo tempo le ignora ci sono delle cose di cui sentirà la mancanza perchè fanno parte del suo patrimonio di abitudini a cui è difficile rinunciare.

Ma si viaggia anche con il pensiero, si vola seguendo un'idea, si nuota nei ragionamenti, si scava alla ricerca di risposte, si arde di gioia quando si inventa qualcosa; è un bel viaggio quello che ci porta ad avere un'idea.

Si viaggia in un rapporto... è uno splendido viaggio nell'altro quando si comincia a conoscere una persona, si viaggia nella parte di interiorità che questa ci apre, si conoscono splendidi e complessi mondi interiori.

Si viaggia in se stessi ed è un viaggio impegnativo, difficile e di continua scoperta...

Viaggiare è bello ed interessante ed è un'esperienza assolutamente personale.



#2
Riflessioni sull'Arte / Re:Un termometro per l'Arte
08 Agosto 2016, 10:28:26 AM
CitazioneViene da chiedersi se l'avanguardia può essere anche di una sola persona.

Eh sì. E' proprio questo aspetto che mi ha fatto distinguere tra avanguardia e genio:
l'unicità di un estro creativo basato su un moto interiore (più o meno ragionato) in  quell'epoca non condivisibile con altri, perchè non "comprensibile" per i contemporanei, neppure per uno sparuto gruppo di avanguardisti. Ed è proprio questa incomprensibilità a dare la misura di quanto il genio sia in quel momento proiettato avanti.
#3
Riflessioni sull'Arte / Re:Un termometro per l'Arte
07 Agosto 2016, 10:43:23 AM
Agli aspetti summenzionati che concorrono a determinare una figura "particolarmente significativa" di artista aggiungerei l'aspetto della "anticipazione". Le Avanguardie ne sono un'espressione ma sono comunque movimenti di gruppo, che seguono un'intuizione già in parte condivisibile dai membri che ne fanno parte.

Mentre l'originalità è la creazione di qualcosa che non è mai stato realizzato prima, l'anticipazione, secondo me, se ne distingue perché è la capacità di fare qualcosa che gli altri arriveranno a comprendere e forse portare avanti diverso tempo dopo.
In questo l'Artista tende a qualcosa che solo lui vede in lontananza e che trova nella realtà contemporanea un trampolino di lancio verso non una mèta ma un percorso che lo porterà ancora più distante dalla coscienza artistica del suo tempo.
E' forse questo che gli varrà, molti, molti anni dopo, l'appellativo di genio.