Citazione di: Jacopus il 26 Maggio 2025, 08:46:42 AMM. Nussbaum, filosofa dell'Università di Chicago, propone questa brillante metafora per definire il diritto penale occidentale nel suo complesso.Molto interessante, si potrebbe aprire un dibattimento su un approccio puramente distributivo o personalistico nell'ambito della giustizia. Nel passo citato, in ogni caso, trovo che la filosofa auspichi (la necessità di?) una elevazione della giustizia (l'ascensore) in senso più personalizzante e non solo distributivo. Questo è, in sintesi, quello che ne evinco. Tuttavia occorrebbe, domandarsi, forse in senso ampio, quanto e quale sia il significato di "la legge è uguale per tutti", e, banalmente, potrei rilanciare e dire, ma un diritto penale troppo personalizzante non scardinerebbe questo principio? questo è il dubbio che mi si apre, ammettendo la mia semi ignoranza in diritto penale.
"Immaginate una società dove gli ascensori si rompono in continuazione, blocchi per assenza di corrente, incidenti, assenza di manutenzione, ma i gestori replicano orgogliosi alle critiche: sì, ma noi puniamo severamente chi non fa manutenzione, i progettisti, i sabotatori".
Il diritto penale si comporta pressapoco allo stesso modo. Non si preoccupa delle condizioni precedenti che sono il preludio della commissione dei reati, fondandosi sulla finzione che tutti i soggetti sottoposti alla legge siano uguali e quindi punisce i rei, senza preoccuparsi dei reali motivi che hanno permesso la commissione dei reati. Motivi che sono da ricercare in molteplici cause, ma tutte riconducibili nella diversa possibilità di accedere alle risorse materiali, culturali, affettive della società di appartenenza.