Secondo me i sogni sono messaggi che arrivano alla coscienza da parte di entità psichiche di natura, per quanto mi risulta, sconosciuta, facenti parte del mondo psichico. Delle entità psichiche si è detto tutto e il contrario di tutto, ma non esiste una conoscenza condivisa e attendibile, quindi si possono solo fare ipotesi sulla loro natura, o citare testi di psicologia o esoterismo la cui attendibilità o meno è indimostrabile. La psicologia in particolare ne dà descrizioni estremamente fumose.
Gran parte del mondo psichico è inconscio, ma è opportuno precisare che inconscio è solo un aggettivo che qualifica genericamente ciò che del mondo psichico non giunge alla coscienza; usato, come viene fatto, come sostantivo, (l'inconscio) significa poco più di niente. Secondo me ciò che nel mondo psichico è inconscio, lo è semplicemente perché non lo conosciamo e non lo conosciamo perché non lo abbiamo esplorato, non gli abbiamo dedicato attenzione e studio. E' come ciò che non conosciamo del mondo esterno, ossia la maggior parte. Di alcune cose conosciamo l'esistenza per sentito dire, ad esempio un qualunque paese o città di qualunque parte del mondo di cui conosciamo il nome e l'ubicazione ma non abbiamo idea di come sia, come ci si viva, che lingua o dialetto si parli, eccetera. Fin quando non cominciamo ad acquisire informazioni su questo luogo, e magari lo visitiamo ed entriamo in contatto con gli abitanti, resterà per noi "inconscio", o meglio qualcosa di simile al "subcoscio" ossia sconosciuto, ma virtualmente accessibile alla coscienza, che ne ha qualche più o meno vaga informazione.
Poi ci sono luoghi (regioni, città, paesi, villaggi), cose, persone di cui non conosciamo neppure l'esistenza, e sono la stragrande maggioranza, l'analogo di quello che viene considerato "l'incoscio" più profondo e inaccessibile. Mi sembra plausibile che lo stesso accada per il mondo psichico, solo a pochi viene l'idea di esplorarlo (esplorarlo direttamente, non limitarsi a cercare narrazioni altrui in libri o insegnamenti orali, accontentandosi di informazioni di seconda mano di attendibilità sconosciuta e inverificabile) e per questo resta in gran parte inconscio.
Tornando ai sogni, si potrebbero paragonare a messaggi inviati da zone sconosciute in lingue sconosciute, ognuno dei quali richiederebbe la conoscenza della lingua e del contesto da cui arrivano per essere interpretati correttamente. Oppure possono essere paragonati alle parole mimate nelle gag di Pietro Ammicca di Gigi Proietti, o a quel gioco in cui si mima il titolo di un film in cui si cerca - spesso senza successo se le parole del titolo sono astratte o nomi propri - di usare i gesti per esprimere parole e concetti senza un codice definito (come il linguaggio dei gesti dei sordomuti o le segnalazioni nautiche), ma con una molteplicità di codici usati in modo inusuale, magari improvvisato.
Quindi si tratta verosimilmente di messaggi psichici, composti di sensazioni, emozioni, sentimenti, pensieri, immagini pseudosensoriali, assemblati in tentativi di comunicazione privi di un preciso e univoco, o semplicemente sconosciuto, codice d'interpretazione.
Un po' come quelle indefinibili sensazioni di disagio o di pace o di straniamento o di paura o di euforia o quant'altro che ha volte arrivano senza apparente ragione.
Chiaramente con l'esplorazione diretta, la raccolta di informazioni di numerosi casi e la speculazione è possibile arrivare a interpretazioni che però non hanno nessun marchio di garanzia di autenticità, anche se possono essere accompagnati da intuizioni dirette di un loro significato che, almeno soggettivamente, risultano convincenti.
Gran parte del mondo psichico è inconscio, ma è opportuno precisare che inconscio è solo un aggettivo che qualifica genericamente ciò che del mondo psichico non giunge alla coscienza; usato, come viene fatto, come sostantivo, (l'inconscio) significa poco più di niente. Secondo me ciò che nel mondo psichico è inconscio, lo è semplicemente perché non lo conosciamo e non lo conosciamo perché non lo abbiamo esplorato, non gli abbiamo dedicato attenzione e studio. E' come ciò che non conosciamo del mondo esterno, ossia la maggior parte. Di alcune cose conosciamo l'esistenza per sentito dire, ad esempio un qualunque paese o città di qualunque parte del mondo di cui conosciamo il nome e l'ubicazione ma non abbiamo idea di come sia, come ci si viva, che lingua o dialetto si parli, eccetera. Fin quando non cominciamo ad acquisire informazioni su questo luogo, e magari lo visitiamo ed entriamo in contatto con gli abitanti, resterà per noi "inconscio", o meglio qualcosa di simile al "subcoscio" ossia sconosciuto, ma virtualmente accessibile alla coscienza, che ne ha qualche più o meno vaga informazione.
Poi ci sono luoghi (regioni, città, paesi, villaggi), cose, persone di cui non conosciamo neppure l'esistenza, e sono la stragrande maggioranza, l'analogo di quello che viene considerato "l'incoscio" più profondo e inaccessibile. Mi sembra plausibile che lo stesso accada per il mondo psichico, solo a pochi viene l'idea di esplorarlo (esplorarlo direttamente, non limitarsi a cercare narrazioni altrui in libri o insegnamenti orali, accontentandosi di informazioni di seconda mano di attendibilità sconosciuta e inverificabile) e per questo resta in gran parte inconscio.
Tornando ai sogni, si potrebbero paragonare a messaggi inviati da zone sconosciute in lingue sconosciute, ognuno dei quali richiederebbe la conoscenza della lingua e del contesto da cui arrivano per essere interpretati correttamente. Oppure possono essere paragonati alle parole mimate nelle gag di Pietro Ammicca di Gigi Proietti, o a quel gioco in cui si mima il titolo di un film in cui si cerca - spesso senza successo se le parole del titolo sono astratte o nomi propri - di usare i gesti per esprimere parole e concetti senza un codice definito (come il linguaggio dei gesti dei sordomuti o le segnalazioni nautiche), ma con una molteplicità di codici usati in modo inusuale, magari improvvisato.
Quindi si tratta verosimilmente di messaggi psichici, composti di sensazioni, emozioni, sentimenti, pensieri, immagini pseudosensoriali, assemblati in tentativi di comunicazione privi di un preciso e univoco, o semplicemente sconosciuto, codice d'interpretazione.
Un po' come quelle indefinibili sensazioni di disagio o di pace o di straniamento o di paura o di euforia o quant'altro che ha volte arrivano senza apparente ragione.
Chiaramente con l'esplorazione diretta, la raccolta di informazioni di numerosi casi e la speculazione è possibile arrivare a interpretazioni che però non hanno nessun marchio di garanzia di autenticità, anche se possono essere accompagnati da intuizioni dirette di un loro significato che, almeno soggettivamente, risultano convincenti.