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Messaggi - Seroquel54

#1
Tematiche Filosofiche / Re:Alla ricerca del principio
13 Dicembre 2016, 12:11:33 PM
Riflessione sull'argomento dall'ordine del mondo
 
 
 
Questa riflessione rimane a livello puramente ipotetico e si mantiene all'incirca all'interno della filosofia aristotelica,
Se la prova teleologica o fisico-teologica porta a concludere all'esistenza di un ordinatore, proviamo a riflettere su questa entità:
 

  • Appare dotata d'intelletto e volontà.
  • Ha il ruolo di trasferire in una realtà preesistente una forma (ordine) delle quale non è il creatore.
  • Implementa tale forma in una materia
  • La materia può essere prima o seconda.
  • La materia non può sussistere senza forma, quindi diremo che è materia seconda.
  • Se fosse prima, dovrebbe essere creata dal nulla, non essendoci altro che la materia, la forma e il sinolo (quest'ultimo presuppone una materia).
  • Per far sussistere, contro ogni logica, una materia prima, il suo conservatore dovrebbe essere dotato di una peculiarissima onnipotenza.
  • Non seguiremo questa strada, non riteniamo che sia il caso di abbandonare il terreno della logica per una troppo facile soluzione.
  • Riterremo, quindi che la materia sia in realtà una materia seconda (diversamente individuata) nella quale siano implementate le forme  più elementari.
  • Prima del demiurgo devono sussistere la materia e la forma e il sinolo.
  • La forma preesistente, in particolare, deve costituire un insieme più vasta e contenere quella implementata dal demiurgo nel mondo.
  • Se non ricavasse dalla forma della quale si avvale da un insieme più vasto, per selezione, la sua esistenza non si giustificherebbe (rasoio di Okham).
  • I sinoli primitivi in cui è implementata la materia posseggono, in potenza, tutte le forme possibili, fino al grado massimo di perfezione.
  • La forma, da cui il demiurgo ha tratto ispirazione, costituisce un ordine di grado più elevato di quello da lui introdotto nel mondo.
  • Se per l'ordine del mondo riteniamo di dover presupporre un ordinatore, a maggior ragione dovremo presupporre un Autore per questo ordine più vasto.
  • Poiché non esiste altro che la materia, la forma, il sinolo (e il loro Autore) questo Autore li ha prodotti dal nulla.
  • Si potrebbe obiettare, poiché gli elementi sono tre, tre devono essere gli autori, ma in quel caso avrebbero bisogno di un ordinatore (che dovrebbe essere, immediatamente o mediatamente, uno solo).
  • Poiché avevamo presupposto per il demiurgo, intelletto e volontà, nonché constatiamo all'interno del cosmo esseri dotati d'intelletto e volontà, dobbiamo presumere anche per l'Autore di tutte le cose le stesse caratteristiche (nessuno può dare ciò che non ha).
  • Sarebbe quindi un  Dio personale.
  • Per economicità di pensiero, l'ipotesi del demiurgo non appare più necessaria.
 

Resta in piedi, credo, l'obiezione kantiana sulla necessità della prova ontologica per dimostrare che tale Entità esiste nella realtà.
#2
Tematiche Filosofiche / Re:Alla ricerca del principio
18 Novembre 2016, 13:47:05 PM
Spero sia chiaro che cerco di rimanere nel'ambito dei numeri reali e dell'infinito potenziale.
Io dico che un intervallo finito, per esempio un segmento (che dovrebbe rimanere costanta man mano che il processo avanza) non può esaurire (ricoprire) una retta (virtuale). Le frazioni (che esprimono numeri razionali) non c'entrano. Zenone, nel paradosso di Achille e della tartaruga, secondo l'interpretazione più comune, riteneva che la somma di infiniti termini  desse un numero infinito (cosa non vera nel caso da lui indagato, anche se non tutte le serie sono convergenti).
Chiedo aiuto ai matematici, ma la somma della serie degli intervalli (puramente virtuale) non è convergente.


Vale, comunque, la pena che io mi occupi di Zenone.
#3
Tematiche Filosofiche / Re:Alla ricerca del principio
17 Novembre 2016, 18:35:12 PM
Se ammettessimo la possibilità-necessità che gli intervalli finiti (rapporti di causa effetto) fossero in numero infinito, essi ricoprirebbero l'intera serie temporale. Qualunque momento della serie sarebbe già raggiunto: il tempo come successione non esisterebbe. Avremmo la compresenza di tutti i rapporti di causa-effetto in ogni istante. Possibile, non necessario.
Possiamo ragionare in termini di infinito potenziale o di infinito attuale (dopo Cantor) basta chiarire le premesse...
Quanto a Zenone, in particolare del Paradosso di Achille e della tartaruga, non ho trovato in nessuno dei manuali consultati una trattazione veramente completa, spero di poter mettere insieme una testo soddisfacente e sottoporla ai responsabili del sito, mi ci vuole però un po' di tempo.
Cordiali  saluti.
#4
Tematiche Filosofiche / Re:Alla ricerca del principio
16 Novembre 2016, 14:34:56 PM
Risposta a sgiombo:

Il mio argomento si basa sul fatto che gli elementi della serie causale  possano essere messi in corrispondenza biunivoca coll'insieme dei numeri reali (positivi, negativi e  elemento nullo) il quale  è  rappresentabile con una retta. Perché la tua obiezione sia valida, bisogna ragionare per es. in termini di numeri razionali (esprimibili come frazioni) . In quest'ultimo caso la serie infinita convergerebbe, in alcuni casi, a un limite finito.
E il mio argomento non sarebbe altro che una rimasticatura dell'argomento di Zenone.
Se quanto da me scritto non fosse originale, sarei grato a chi mi segnalasse delle fonti.
Grazie per l'attenzione [mi scuso con i matematici] e cordiali saluti.


#5
Tematiche Filosofiche / Re:Alla ricerca del principio
15 Novembre 2016, 12:13:07 PM
Mi pare pertinente questa mia riflessione:



Riflessione sull'argomento della Causa

Per la comodità del lettore riportiamo l'argomento della Causa come espresso in un noto manuale:
"La seconda via <<Parte dalla nozione delle cause efficienti>>:  ancora muovendo dal principio aristotelico della causalità, Tommaso d' Aquino afferma che se vi sono degli effetti debbono esserci delle cause e nell'ordine  delle cause non si può andare all'infinito (nelle cause essenziali, verticalmente ordinate e fra loro subordinate non si può procedere all'infinito perché il mondo aristotelico è finito);  dunque si deve arrivare a una causa incausata,  e questa è Dio". (F. Adorno. T. Gregory. V. Verra, Manuale di storia della filosofia , Vol. 1 di Francesco Adorno e Tullio Gregory,
Roma-Bari 1996, p. 369)
La citazione precedente è tratta dalla parte scritta da T. Gregory.

A.   Esiste una Causa Prima oppure non esiste
B.   Se una tale Causa non esistesse, la catena causale sarebbe come una linea infinita da tutte e due le parti, percorribile in un tempo infinito.
C.   Il passaggio da una causa all'effetto richiede un intervallo di tempo finito (anche se il momento in cui propriamente avviene il passaggio rimane inattingibile).
D.   Noi siamo degli effetti e esistiamo in un momento definito del tempo.
E.   Se la catena delle cause e degli effetti da cui deriviamo fosse infinita e tale catena fosse costituita da intervalli finiti di tempo (i singoli rapporti di causa-effetto) ne seguirebbe che: 
F.   Per esaurire una distanza infinita, con intervalli finiti, sarebbe necessario un tempo infinito.
G.   Per questa ragione la catena di causa effetto infinita non arriverebbe mai al punto del tempo in cui ci troviamo e in cui siamo stati causati.
H.   Ma noi esistiamo.
I.   Quindi la Causa Prima deve esistere.

Quale che sia il valore di questa mia riflessione, credo che restino in piedi le note argomentazioni kantiane contro le prove dell'esistenza di Dio.