Citazione di: donquixote il 28 Febbraio 2017, 10:54:59 AMSe questo principio, come pare, è la libertà del cittadino di disporre della propria vita e quindi di decidere quando ritiene che questa non sia più degna di essere vissuta e quindi lo stato deve intervenire a garantire il "libero diritto alla morte" allora se lo si fa non si deve porre alcun limite a questo diritto. Se la decisione spetta al cittadino allora chi meglio di qualcuno nel pieno possesso delle proprie facoltà fisiche e mentali e nella piena capacità di intendere e volere può decidere se continuare a vivere o meno se decide che per qualche ragione la sua vita non è più degna di essere vissuta? Perchè mai si dovrebbe limitare questo diritto solo a coloro che sono in condizioni più o meno disperate e sicuramente le loro facoltà di intendere e volere sono quantomeno alterate? Perchè far decidere i medici, o i giudici, o i parenti, o qualsiasi altra "autorità"?
Spero abbia citato bene la risposta di Donquixote.
A mio parere, questo è uno dei nodi centrali della discussione.
La domanda che subito mi viene in mente: come si fa a decidere quando la vita non è più degna di essere vissuta? Non è forse soggettiva la risposta? Ma lo Stato deve dare una risposta che valga per tutti. Poniamo il caso che lo Stato decida, ad esempio, di approvare una eutanasia per tutti coloro che non vogliono vivere più, sia per problemi fisici che di qualsiasi altro genere. A questo dovrebbe aggiungersi un supporto psicologico per tutti coloro che vogliano decidere di suicidarsi, che ponga la domanda: è davvero l'unica soluzione? Stiamo aiutando realmente le persone, o stiamo condannando anche chi poteva ancora vivere dignitosamente, ma in quel momento aveva un sì grande sconforto da decidere l'ultimo suo gesto?
E poi, con cosa attribuiamo valore alla vita? Al divertimento, al denaro, ai vizi? A cosa lo attribuite voi il valore della vita, tale da essere degna di essere vissuta (sempre se un valore venga attribuita ad essa)?
Tal mi fa riflettere, il come si venga al mondo. Nel pianto e nel dolore. Così, la nostra vita è permeata dal dolore, è una compagna di viaggio, nel nostro percorso.
La vita è un pendolo che oscilla tra la noia e il dolore.