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Messaggi - InVerno

#1
Citazione di: PhyroSphera il 26 Luglio 2025, 17:17:21 PMCerte idee peregrine separano da una semplice lettura di un testo filosofico. Penso che ti stai facendo cancellare la cultura. Allora dovresti riflettere sul tuo reale rapporto con la Cancel Culture invece che impegnarmi a torto con un sinedrio.

MAURO PASTORE
Ti impegno, a ragione secondo me, in un sinedrio, è proprio lì che casca l'asino, nel sinedrio, cosa vuol dire impegnare a torto con un sinedrio? Io ho la cultura di Fantozzi, e come Fantozzi mi rapporto ai tuoi thread-corazzata, te lo dico dal palco e mi prendo gli applausi: sono una cosa pazzesca!
#2
Dici? Allora c'è speranza che abbia un senso, io continuo a non capire

a) [La verità è che Mussolini non era diventato nemico dell'ideologia socialista] Esisterebbe una versione "falsa" dove Mussolini è diventato nemico dell'ideologia socialista?
b) [però avrebbe voluto liberarsi di una interpretazione illiberale di essa] Cosa è un interpretazione illiberale dell'ideologia socialista?
c) [ma soprattutto voleva ancora usarla] Cosa? L'ideologia o l'interpretazione illiberale di essa?
d) [per i propri scopi, cioè gli era ancora solidale;] usare per i propri scopi, cioè essere solidali? cioè?
e) [e non ne aveva rifiutato la carica violenta] cosa vuol dire "rifiutare" una carica violenta, cosa è una "carica violenta"?
f) [che in tante cose era assieme all'ideale.] Era assieme all'ideale de che? Quali tante cose?

#3
Citazione di: PhyroSphera il 25 Luglio 2025, 23:52:36 PMLa verità è che Mussolini non era diventato nemico dell'ideologia socialista però avrebbe voluto liberarsi di una interpretazione illiberale di essa; ma soprattutto voleva ancora usarla per i propri scopi, cioè gli era ancora solidale; e non ne aveva rifiutato la carica violenta che in tante cose era assieme all'ideale. 
Ma cosa vuol dire questa frase? E non è l'unica di cui me lo chiedo, è solo una delle più belle.
#4
C'è il vicino oriente, il medio oriente, quello lontano, l'europa orientale e una volta anche l'impero romano d'oriente, ho paura che come sosteneva Said "oriente" in occidente è finito per significare semplicemente lontano, esotico, diverso. Per occidentale si intende una cultura, quella europea continentale e postcoloniale, che ha delle radici etnico religiose linguistiche comuni, per oriente si intende Cina, India, Filippine, e il minimo comune denominatore proposto sarebbe il collettivismo, cioè un eufemismo socialista per giustificare gli scarsi diritti dell'individuo, insieme ad altri parenti altrettanto capziosi come il "centralismo democratico", la tecnica è sempre la stessa giustificare una privazione (democrazia, diritti) con un sistema migliore (centralismo, collettivismo) che alla fine dei conti è solo la somma di quelle privazioni, il negativo di una foto all'occidente, ecco cosa è l'oriente.
#5
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
23 Luglio 2025, 17:36:33 PM
Quello che intendevo dire era che, sebbene sarebbe inopportuno categorizzare questi (ed altri, compreso te niko) personaggi che ho citato come "Trumpisti", certamente la linea di Trump era nel caso specifico dell'Ucraina esattamente coincidente con lo spirito (perchè di dettagli e robe pratiche questi non si sono mai interessati) delle richieste della variegata sinistra italiana. Il minimo comun denominatore rimangono le cause del conflitto, i sinistrati italiani le considerano americane, e anche Trump le considera americane, o per meglio dire "Bideniane", lui vive nella convinzione che se ci fosse stato lui questo conflitto non sarebbe mai iniziato e perciò la colpa sia americana nel senso di governo di Biden. 

Perciò, per opposte strade, Trumpisti e contraristi europei sono arrivati a medesime conclusioni: per giungere alla pace bisogna sgonfiare il supporto americano. Ebbene, per sei mesi questa formula è stata applicata incontrando l'eterogenesi dei fini, i russi si sono incattiviti e sembrano ancora meno interessati a trattare. Trump sembra essere giunto a capire il fallimento di questa strategia, lui ha a che fare con la prassi della questione e la vive nei ratings giorno dopo giorno. 

Quel che mi chiedevo, me giulivo, era se i sinistrati italiani avessero recepito il messaggio, oppure cantano ancora la stessa musica per il solito capanello di 20mila lettori che vogliono portarsi alla tomba con le ninna nanne ideologiche. Tu niko, hai registrato il fallimento o vuoi far finta che non sia successo niente? Questo è quel momento della covid-saga dove i vaccini cominciano a funzionare e l'epidemia si abbassa, la realtà entra in contatto con le teorie, e pian piano le cospirazioni surreali si squagliano. Chi ha voluto questa guerra? Ogni giorno la risposta della storia è sempre più chiara.
#6
Citazione di: Phil il 18 Luglio 2025, 16:32:46 PMFra noi due (atei) possiamo anche dirci che le religioni sono convenzionali, ossia basate su convenzioni (anche se forse non lo faremmo lo stesso); tuttavia per un credente non lo sono affatto: sono veritiere e sacre.
Fra noi filosofi invece che ci diciamo? Perchè le definizioni "per atei" (che concordano sull'elemento della convenzioni e altri) sono una bella cosa, ma prima di essere atei dovremmo essere interessati alla verità sulla vicenda religione. Mi sembra invece che nel voler "rispettare" le sensibilità religiosa gli si conceda sostanza su alcuni punti loro teologici che ne positano la differenza, ma proprio noi atei dovremmo essere i primi a non ritenere valida quelle differenze e perciò non rispettarle. L'idea stessa del "credere senza vedere" (origine in Ebrei 11) è un idea teologica, il fatto che sia possibile che accada si fonda unicamente nella fiducia nel testo che esprime questo concetto, altrimenti ci dovremmo accontentare che gli uomini credono perchè vedono o perchè credono di aver visto, come normalmente si sperimenta anche tra i più invasati tra i religiosi, sempre paradossalmente colpiti da visioni.

Citazione di: Phil il 18 Luglio 2025, 16:32:46 PMIn realtà, magari sarò banale, ma con «religione» intenderei solo ciò di cui si parla nei manuali di storia delle religioni. Se ho distinto fra religioni e "religioni" è stato per cercare di mediare (forse con scarso successo),
Dipende da che manuali, se sono quelli scolastici forse attingono a studi antichi, personalmente la mia definizione "con citazione" preferita di religione è quella di C.Geertz "un sistema di simboli che crea stati d'animo e motivazioni duraturi, formula concezioni  di un ordine generale dell'esistenza, conferisce a queste concezioni un'aura di fattualità, e rende le concezioni religiose vere presentandole artisticamente". Non ho idea se nel futuro sarà proprio questa a finire sui manuali, ma sono quasi certo che in nessuna sarà presente Dio perchè crea troppi problemi di applicazione. Ho fatto l'esempio dei diritti umani per parlare del presente, ma anche andando indietro nell'animismo avrai gli stessi problemi di applicazione. Dio è un idea che funziona nelle definizioni da un certo secolo ad un altro, è un concetto che, nonostante i credenti giurino il contrario, vive nella storia, nasce, matura, invecchia e muore.
#7
Citazione di: Phil il 16 Luglio 2025, 18:16:04 PMCi sono "religioni", che sono tali in senso più o meno metaforico, anche senza un dio, e questo è buon motivo per distinguerle attentamente da quelle che un dio ce l'hanno e,

Pensa ad una dimostrazione per assurdo: ci sono religioni che non hanno divinità e dogmi come conditio sine qua non? Certo, le "religioni" (v. sopra) mondane e convenzionali magari non ce li hanno, ma allora rimane la domanda: vogliamo parlare di religioni (spirituali, trascendenti, etc.) o "religioni" (convenzionali, consensuali, etc.)?
Sono d'accordo che l'intera discussione dipende da dove si mettono i paletti di "religione", non capisco i termini per cui differenzi una parte proponendo come loro caratteristiche "convenzionali, consensuali", che sono due proprietà che applicherei anche al primo gruppo, le religioni stabiliscono convenzioni quindi sono convenzionali, e consensuali anche? Dipende da come si interpretano certi nodi intermedi riguardo le gerarchie, ma dibattibile. "Definizione inadeguata" nel senso che se hai necessità di differenziare tra  "religioni" e "religioni metaforiche" (cioè non-religioni?) hai un problema nell'adeguatezza della definizione di religione che ti costringe a strane perifrasi che offuscano anziché che chiarire. Ti chiedi da solo "vogliamo distinguere quelle con Dio?" e ti rispondi positivamente, però poi ti accorgi che rispondendo positivamente le categorie non ti seguono e devi usare quegli "strani ibridi" di cui parlavo il post prima, io penso invece ci sia da lavorare di più sulla definizione di religione, non per interesse semantico ma antropologico e filosofico, io non penso di avere una risposta adeguata a molte contraddizioni, indico solamente dove mi pare sia il problema.Condivido l'individuazione del thauma come origine filosofica, ed in esso pensa sia la risposta del diverso spettro con la religione, la filosofia è una domanda scaturita dallo stupore, la religione è un tentativo di risposta, le risposte invecchiano, le domande si affinano col tempo, il passatismo e la deferenza con cui si guarda il passato filosofico, metafisico o meno, mi lascia sempre perplesso.

Riguardo invece alla differenza tra Cristianesimo Buddishmo e Islam penso che molto della evoluzione moderna del cristianesimo sia una "naturale" conseguenza della teologia che esprime, S.Paolo richiede ai cristiani non di credere a certe parabole belle o seguire il complesso garbuglio di prassi veterotestamentaria, ma di credere nella resurrezione di Gesù Cristo (e sperare nella propria), un evento "molto fisico" e individuale. Non è certo l'unico esempio ma simboleggia bene come questo "solipsmo" fosse nelle corde cristiane già dai testi di riferimento, ma che non ha per niente fermato i cristiani dal voler cercare le prove del diluvio universale (troveranno invece, serendipity, quelle della tettonica a placche) e indire crociate sanguinose nei posti della natività per ancorare la religione alla terra. Questo istinto totalitario della religione si dimentica in fretta dei propri limiti e ad un certo punto ti svegli che il tuo colore dei calzini è un fatto socialmente rilevante perchè disturba l'equilibrio religioso della comunità, il problema di definizione è che osserviamo comportamenti molto simili anche in assenza di divinità totalitarie, specialmente nel secolo scorso.
#8
Citazione di: Phil il 13 Luglio 2025, 11:42:16 AMCredo che il dogmatismo sia inevitabilmente il fondamento e l'essenza di ogni religione, nel momento in cui ogni religione si basa sull'esistenza della sua divinità, esistenza che va accettata per fede come dogma. Senza divinità non c'è religione e può esserci divinità solo per dogma, non per verifica empirica o dimostrazione. Partendo da questo dogma di esistenza divina si possono fare tutte le elucubrazioni teologiche e spirituali coerenti, ma il chiodino che regge tutto il sontuoso quadro è il dogma.Non credo tu intenda davvero che vincere un premio scientifico sia un modo in cui una religione si innesta nel mondo; salvo non ci sia un Nobel a contenuto religioso o premi scientifici che abbiano corroborato dogmi e dettami religiosi.
Il fatto è che questo tipo di definizione che necessità la presenza di un dio per parlare di religione è stata accantonata, secondo me giustamente, per il semplice fatto che genera valanghe di strani ibridi, dalle famose immanenti asiatiche al semplice cargo cult africano, il minimo comun denonimatore non sembra essere il personaggio divino antropomorfizzato che nel mito rappresenta i valori, quanto invece i valori stessi, l'area etica del "sacro", di ciò che è considerato innegabile, e la presenza o meno di un Dio o di un eroe-profeta, più una cifra stilistica in voga in certi tempi che qualcosa che ha una sua rilevanza funzionale nel processo religioso. I cosidetti "diritti umani" oggi sono incontentidibili sia dai processi culturali (inutile protestarvi contro) sia dai processi istituzionali (inutile farvi politica contro), anche se non li giustifichiamo con la venuta del "Dio dei diritti umani" sono un elemento di religatura della società proprio per l'aura di incontestabilità con cui li proteggiamo, rappresentano un "minimo generico" per cui chiamarci fratelli, sono religione.

Il dogmatismo che ha ovviamente le sue radici teologiche ma ha anche una sua dimensione storica. Si sottovaluta quanto il dogma fosse efficiente nella preservazione e trasmissione di un messaggio inalterato in tempi dove capitava forse una volta nella vita di vedere due "edizioni" di un testo nella stessa stanza, la paranoia di fronte a copisti sbadati, aedi troppo virtuosi e analfabeti creativi. Arriva Gutemberg ad alleviare certi problemi, e immediatemente il dogmatismo cristiano si squaglia in decine di scheggie protestanti, ognuna con la propria interpretazione del testo. Allo stessa maniera, comparando diverse religioni il dogmatismo è diverso, alcune non ti permettono di scrivere il nome, altre ti lasciano disegnare l'uccello. In entrambi i casi, sia per il dogmatismo che per Dio, pur riconoscendo che sono storicamente condizioni prevalenti del pensiero religioso, sostenere che sono condizioni sine qua non provoca problemi con la definizione stessa di religione che risulta inadeguata all'osservazioni di fenomeni simili.

Riguardo ad ebrei e nobel sarebbe una digressione troppo lunga da fare, comunque no, non intendevo un nesso causale, quanto una conseguenza istituzionale di tradizioni che premiano lo studio e l'interazione con il mondo esterno, anzichè il fissarsi sul proprio ombelico nell'idea astratta di un Dio apofatico.

Non misuro il successo di una religione dal numero di credenti o l'oro nei suoi templi, ma dalla sua capacità di motivare le persone, perchè a questo serve. Attento che ti ho dato ragione, riguardo alla scelta di un "cavallo vincente", il problema è che secondo me non è una priorità molto alta degli esseri umani, avere cavalli vincenti nelle discussioni teologiche, c'è forse un pò di bias per noi forumisti, ma ciò che si cerca nella religione è primariamente altro, secondo me. 

Ho sentito dire dall'arcivescovo di Canterbury che secondo lui il problema principale del cristianesimo moderno è che non ha una prassi, che l'Islam e il Buddismo propongono un innesto nel mondo reale mentre il cristiano "non si sa cosa fa", è una religione troppo celebrale dove le persone credono apaticamente, accusava i credenti di "solipsimo spirituale". Lui lo chiama sogno io coma, ma la sostanza non cambia, la religione cristiana vorrebbe tornare ad essere scienza, come lo è sempre stata, è come è ancora per moltissimi, di cui sottovaluti il numero ed importanza sociale. La religione può essere vissuta separatamente dalla scienza, se si hanno gli strumenti filosofici adeguati per organizzare l'armadio delle idee, ma veramente pochi hanno questo lusso e quando si parla di "religione" bisorrebbe tenere in considerazione anche gli altri, non come credenti di un "dio minore" ma come partecipanti alla stessa tradizione.
#9
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
16 Luglio 2025, 15:21:41 PM
Trump sarà macchiavellico in altre cose, in Ucraina è stato un libro aperto, forse anche per questo non ha combinato niente, dopo  ogni telefonata "che avvicinava la pace" Putin faceva un bombardamento record su civili, così per ricordare a DiBattista il lato del fronte, come sta anche lui, si è abbronzato con Fusaro? Compagni, ora Trump deve parlare di Ucraina per non parlare di Epstein, sta storia dei files gli sta scappando di mano. Pensa te, imbarchi i cospirazionisti pensando che un giorno potrai dargli un panino e farli stare zitti, questi però insistono e sono rompicoglioni addirittura scoprono che i video sono editati e tutto il resto, ora cosa fai? Riaccendi l'Ucraina, però questi insistono, frega niente dell'Ucraina dicci dei pedofili. Che l'asino abbia finalmente addentato la proverbiale carota che non avrebbe mai dovuto raggiungere? Ho paura che abbiamo passato un evento storico senza rendercene conto, Elon Musk per la prima volta nella vita ha detto la verità, e ha scelto come sua "prima volta" la verità sui files Epstein. Non male, io la prima volta che ho detto la verità era per molto, molto, molto meno.
#10
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
15 Luglio 2025, 20:05:38 PM
Non è mai capitato nella storia un presidente americano tanto interessato di accontentare i russi e non si sa quando accadrà ancora bisogna controllare gli astri, il famoso ingresso della NATO dell'Ucraina ha ormai meno probabilità di un miracolo a Lourdes, il Donbass con i russofoni è stato offerto a Putin insieme ad anguria fresca tagliata a
fette, Zelensky è stato (almeno nella testa di alcuni) detronizzato e umiliato come fosse un burattino, che cosa si può mai volere di più da una strategia dell'appeasement? Pacifisti, che cosa dareste ancora, il culo? E invece arrivano i patriot. Non ti mettere a difendere chi, diversamente da te, non ha avuto l'onestà intellettuale di parteggiare apertamente per la resa e l'ha chiamata "pace", tu almeno sei sempre stato chiaro.
#11
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
15 Luglio 2025, 14:54:06 PM
Ora che Trump ha applicato per mesi la strategia Orsini-Santoro come sta andando la pace? Quanta pace che vedo, chiamate Vauro, la pace è arrivata, dov'è Ovadia, fatelo recitare: "ecco la pace è arrivata". Verrebbe voglia di accendere la tv italiana, ma sapendo che è più probabile incontri AlBano che Santoro mi astengo. Sapete già cosa ne pensa AlBano? Spoiler, spoiler.. "io penso sia colpa dell'occidete, perchè Gorbaciov e Azov".. niko dilllo tu, è stata la banda Azov a voler la guerra..
#12
Citazione di: anthonyi il 13 Luglio 2025, 11:11:51 AMNe siamo proprio sicuri? Siamo sicuri cioé che nei confronti della tradizione filosofica non ci sia almeno un po' di atteggiamento dogmatico di sacralità.
Io ricordo di aver fatto un post ironico sulla figura di Socrate tempo fa, e questo post venne cancellato. Per me é evidente che tale cancellazione nasceva dal bisogno del moderatore di mantenere un rispetto sacrale di quella figura di filosofo.
No anzi, sosterrei volentieri che l'eredità classica, specialmente come reinterpretata ed interagita nel cosiddetto periodo neoclassico e posteriori, abbia molti elementi tipici religiosi, compresi di pensiero magico e fideistico. Io sono cresciuto prima con i miti greci,  poi con la filosofia greca, e solo passanti i vent'anni ho letto la Bibbia, certamente non avrei nessuna remore nel dire che la mia religione antica è quella ellenica piuttosto che quella semita, non capisco chi per esempio come te riporta l'occidente a un origine "giudeo-cristiana" vivendo in un paese (penso lo stesso sia in Canada come in USA) dove tutti i palazzi di governo sono in stile neoclassico, quella scelta di stile rimandava a dei set di valori, i valori della democrazia, non del dogma imposto per sottomissione tipico delle religioni levantine, la Palestina più del Canada sembra invece un degno erede di quelle religioni, e stranamente è anche al posto giusto sulla cartina geografica.
#13
Citazione di: Phil il 12 Luglio 2025, 12:30:28 PMEppure, se ci pensi bene, la religione cristiana è nata piccola con il "programma" di restare piccola; non piccola come estensione "popolare" («andate e diffondete il verbo»), ma piccola come ambito disciplinare: Cristo, come anche Maometto o Buddha, ha parlato perlopiù (vado a memoria, non ti fidare minimamente) di questioni etiche. Il loro innestarsi in tradizioni (ebraismo, induismo, etc.) che invece parlavano anche di cosmogonie e dintorni, rischia di confondere le acque. Cristianesimo, Islam e buddismo sono, nel loro "piccolo", spendibili spiritualmente anche ai nostri giorni proprio perché danno risposte etiche ed esistenziali, lasciando che le scienze studino il cosmo, l'uomo "carnale", etc.
Beh il respiro di questi racconti è decisamente ridotto rispetto a miti più antichi, sospetto tuttavia che né Gesù, né Maometto, né Buddha avessero granchè da aggiungere alla cosmologia dominante in loco, l'Antico testamento era una buona summa di quelche si credeva a quel tempo del mondo nel Levante, Gesù e Maometto si innestano sull'esistente in una cultura che cambia i fondamentali piuttosto raramente, non potendoli esplorare si limita a conservare tradizioni. Quanto diverso sarebbe stata la predicazione di Gesù se egli avesse saputo che gli uomini vengono dalle scimmie? Avrebbe considerato le donne subumani mal generati da Dio come pare evidente dal racconto, oppure l'avrebbe considerate un appartentente dell'altro sesso della stessa specie? Per il credente potrà pure essere irrilevante la nostra origine biologica, ma non lo era per Gesù che chiaramente ragiona il mondo attraverso genesi e produce ragionamenti di valore in base a questo, accettando questi ragionamenti implicitamente si accettano anche le loro premesse, spesso "scientifiche" del tempo. 
Penso ci siano due maggiori confusioni, una intorno al concetto di religione, che viene obbligato al dogmatismo come unica forma di espressione per via dell'impressione lasciata dalle religioni semitiche. E il secondo che si possa parlare di scienza solamente una volta che è stato istituzionalizzato (reso ripetibile e culturalmente normato) il metodo scientifico. La religione può essere fideistica ma questo non implica il dogma sia l'unico strumento con cui si innesta sul mondo, la religione ebraica sarà pur dogmatica ma produce il più alto numero di premi nobel nel mondo occidentale, spesso nobel nelle scienze fisiche.

Citazione di: PhyroSphera il 12 Luglio 2025, 16:40:48 PMQuindi la concezione di un universo con "acque inferiori e superiori" non solo non va derisa ma si dovrebbe capire se essa è il presupposto della cosmogonia dominante in Occidente, luogo di massima importanza storica del cristianesimo, dalla quale è derivata l'attuale cosmologia riferimento della scienza occidentale e poi globalizzata.
Un antico filosofo greco diceva di vita primitiva acquatica e così non c'è da prendere Talete per scemo ma neppure prender per saggia l'illazione scientista degli evoluzionisti.
Non va derisa perchè funziona, è un idea scientificamente valida, per la scienza del tempo. Se non conosci l'evaporazione un buon modo per spiegare l'esistenza della pioggia è sostenere che l'acqua stia già in cielo, e infatti sottoforma di nuvole (e non di oceano) è già in cielo, e ogni tanto piove. Per come si conosceva la fisica nel Levante l'idea di un oceano volante è perfettamente valida, non è una metafora, è ciò che ti avrebbe spiegato il miglior ingegnere in Israele: hai visto il mare e il cielo, quando c'è tempesta cambiano colore entrambi perchè sono entrambi oceani, io al tempo avrei dato ragione all'ingegnere, mi sembra un ottima spiegazione. 

Nessuno deride Talete perchè nessuno chiede di sottomettersi alle opere di Talete e abbandonare le proprie facoltà razionali quando le si legge, se qualcuno usasse la stessa ginnastica mentale che si usa sulla Bibbia e la rivolgesse verso Talete, ti assicuro ci sarebbe da ridere per settimane, mesi, anni, nei secoli. Se qualcuno affermasse che Talete era Dio sceso in terra oh se ci sarebbe da ridere, rideresti anche tu.
#14
Citazione di: Phil il 11 Luglio 2025, 13:54:51 PMRisulta rilevante per la scienza, ma non per un credente.
Questa è una posizione cristiana prevalente nel ceto medio alto cattolico europeo moderno, quello degli scenziati cattolici, ma sono loro i "veri credenti scozzesi"? Ci sono molti altri cristiani, conservatori, protestanti, ortodossi, e del passato, che pensano di aver perso terreno per esempio con Darwin o Marx, Phyrosphera è vendicativo verso entrambi nonostante sono pronto a scommettere la sua interpretazione di Dio sia quanto di più sfuggevole alla fisica e alla razionalità. Non penso che ci siano argomenti ragionevolmente sufficienti per poter sostenere che il loro modo di approcciarsi alla fede sia in qualcosa sbagliato rispetto ad una fede che non cerca risposte nell'immanente, se non per il fatto che questo modo di credere "per assurdo" viene esaltato in qualche passaggio di santi che pochi paragrafi dopo affermano l'esatto contrario raccontando delle visioni che han avuto e che giustificano le loro convizioni. Tu lo consideri un cavallo perdente ed in questo sono d'accordo, ogni volta che un credente scende da quel cavallo tautologico ha automaticamente perso perchè finisce a recitare cattivi argomenti, non tanto perchè ha accettato di mettersi sullo stesso piano della scienza, la Bibbia è piena di scienza con i crismi scientifici del tempo. Se la "vera fede" esiste essa non si interessa di vincere così come delle altre possibilità contingenti, come un calabrone che non sa di non poter volare lo fa lo stesso, e va perciò ad interessarsi dell'anello mancante tra la scimmia e l'uomo, puranche nella certezza di perdere, perchè ha bisogno di determinare certi fatti per il proprio nutrimento..e man mano che smette di farlo, diventa piccola piccola, come la religione cristiana oggigiorno, l'esempio di una religione in coma non descrive come una religione agisce quando è sana e vigorosa. La confusione inizia dal credere nelle premesse teologiche interne dove questo modo della fede è descritto e consigliato, ma da studiosi esterni delle religioni dovremmo invece affermare che il religioso necessita di ancorare le proprie credenze alla terra, questo si vede accadere ovunque, lo testimonia prima e meglio di tutti la storia del cristianesimo, il culto del Dio sceso in terra, che i suoi saggi vogliano consigliarlo o meno nei manuali d'uso... poco importa? La religione fa da mediatore tra il mondo interiore ed il mondo esteriore, non può astenersi del parlare di come funziona il mondo, e che scelga la tautologia come strumento retorico descrive solo, non una diversa modalità del pensiero, ma la sua arretratezza filosofica.
#15
E' rilevante se proveniamo dalle scimmie o meno, perchè descrive la nostra posizione nel cosmo e interi set di valori si generano a cascata da questo, se un credente difende questa posizione tautologicamente rende non contendibile un intera porzione etica del suo universo, irrelazionabile, non solo per gli altri ma per lui per primo. Non argomento che sia impossibile, ci mancherebbe, argomento al massimo che non sia soddisfacente in senso pienamente umano del termine, i testi sacri stessi lo dimostrano, quelli cristiani più di tutti, quanto vedere è importante, per fare un esempio a caso, i Vangeli sono stati attribuiti  a nomi di persone che in teoria avevano visto perchè si riteneva sin dagli inizi del cristianesimo che chi aveva visto aveva autorità più degli altri, il genere stesso del testamento è riassumibile in "ecco ciò che altri han visto".

Certo i piani sono distinti, perchè uno esclude mutualmente l'altro espandendosi, oggi vedi i casi di scienziati credenti, una volta invece era proprio l'intera università ad essere un istituzione del credo, tutte le università europee. Hai usato la metafora dell'andare a cavallo, ce ne sono anche alcune che parlano di cadute da cavallo e da persone che giuravano di voler scendere. Quando l'antico testamento è stato scritto, l'idea che il cielo fosse uno scolapasta coperto da un oceano volante era scienza, la meglio scienza dell'area peer reviewed da altri ignoranti come l'autore, e quella specifica credenza, accordandosi con l'ordine della creazione, dava legittimità e autorità a Dio e al testo. Oggi si può dire che non frega niente e che si crede perchè è così, ma tutti sanno e tu per primo, che questo non è un argomento fungibile, è un meccanismo di autodifesa, confondere le due cose farà comodo a chi pratica la seconda, ma non deve illudere chi come te o me guarda dall'esterno. Quando ho letto le riflessioni di cristiani importanti ho letto di idee che ritenevano "contendibili", che ritenevano valesse la pena mettere sul piatto, spiegare, dimostrare, approfondire, se il dogmatismo fosse bastato a se stesso non avremmo una cultura cristiana e neanche una Bibbia.

Il mio argomento è che lontano dall'essere una posizione realmente ottenibile, il "credere per credere" sia poco più di un meccanismo di autodifesa che il credente usa in certi punti specifici della sua narrazione interna, un passpartout temporaneo per risolvere contraddizioni e diacronie, ma non esiste nella realtà umana esperita e non può giustificare da solo il credere, altrimenti la prima cosa che bisorrebbe fare per questi che ci riescono è gettare la Bibbia dalla finestra, cancellarla dalle proprie memorie, perchè è un libro che tramanda ciò che altri sostengono di aver visto, l'unico mezzo al tempo disponibile, la scrittura, per soddisfare il nostro bisogno di vedere nella profondità del tempo.