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Il Pensatore di Rodin

Aperto da Adalberto, 24 Ottobre 2025, 20:14:53 PM

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Adalberto

A Parigi il bronzo di Rodin è chiamato il Pensatore, ma sembra che inizialmente l'autore volesse nominarlo  il Poeta, con l'idea di inserire l'opera in un ambito più ampio. L'aveva immaginato  all'ingresso delle porte dell'Inferno, come un solitario Dante senza Virgilio. Poi forse il naso non gli era  venuto bene, forse aveva finito il bronzo per ricoprirlo con la solita roba addosso: non  ci è dato sapere perché ora si chiami così. Ma quando l'ho visto, per rispetto  non ho usato il cellulare per fargli foto come un turista qualsiasi. Ho preferito registrare  i dialoghi che coglievo lì intorno.
 Li ho tradotti ora  dal francese, con un po' di approssimazione.



Il movimento
 "Ma la smetti di guardarmi da lassù?"
 "Non guardo te, formica, ma il tuo girovagare,  senza meta..."
 
" Mi ci mancava solo un poeta oggi, che la giornata è già pesante per tutte queste briciole  da trasportare"
 " Sono più che un poeta:  sono un Pensatore!"
 " Eh lo vedo bene..., Tutto nudo come sei, oggi che piove a cosa stai pensando?
 Al colore dell'impermeabile da comprare?"
 " Se non rischiassi di perdere il filo del mio ragionamento, scenderei da qui
  per schiacciari, microbo!"

 " Seee. Sai  che fifa che mi fai. 
 Anzi mi fai pena, fermo immobile come sei.. prenderai il raffreddore!."
 " Le porte dell'inferno che vedo... mi bastano per scaldarmi"
 "  Ah, be', se fosse la fantasia a far girare il mondo, io oggi nel formicatio mi sarei già portata una michetta intera!"


Il lavoro
" Che poi ti vedo sempre così indolente. Privo di iniziativa. Ma non vedi quanta gente passa?
 E allora alza quella tua mano sinistra penzolante!  Apri quel  palmo inutile e raccogli qualche euro come fanno tutti qui in strada!  Poi  dividiamo a metà e ce la spassiamo , no?"
 " 'azz! Ora mi ha  distratto davvero: ero quasi arrivato al dunque del mio filosofare. Ora sono smarrito! Ma  quasi quasi ci faccio un pensierino.."
 "Dai, scendi allora, ci facciamo un giro insieme."
 "Ma se mi muovo... dove vado? Non sono mica programmato a elaborare questi pensieri banali.
 Io penso.. alla profondità elevata dei miei quesiti abituali:   "che cosa posso sapere?", "che cosa ho diritto di sperare?" .
 Talvolta scandaglio anche il "Che cosa devo fare?" ma non certo per ridurlo a come scendere da questo  piedistallo
 Ma anche se lo facessi, poi.. chi prenderebbe il mio posto, qui ... a Pensare!?"
 
"Maffigurati chi mai al giorno d'oggi desidera più pensare?
  E se anche un tizio si sedesse sul tuo trespolo, senza nemmeno una porta USB, sloggerebbe non appena  il cellulare si scaricasse.
 Hai forse paura di rimanere dissoccupato se ti assenti qualche giorno?  Non hai maturato il diritto alle ferie?"
 " Non ho un contratto di lavoro,..non ci ho maj pensato."
 " Allora sei proprio un grullo; aveva ragone mia nonna che faceva apposta a salirti  in faccia per stuzzicarti, ma non tu non reagivi,  nemmeno un plissé."
 " Ah, era tua parente quella lì, che si muoveva addosso come una matta e non smetteva di ripetere tre misteriore parole: gran, gros e ciula.
 Ma che voleva dirmi?"

 " Ehm  ..era una metafora, come dire che... il tuo fisco prestante, cioè,  tutti quesi muscoli non fanno immaginare proprio la figura di  un intellettuale.  Li vedi pure passare qui sotto i veri pensatori: magri, con gli occhiali, anche bruttini. Mentre tu.. Ma lo sai che hai sbagliato mestiere... Non  hai mai pensato di fare il toy boy?"


La scelta.
 
"Ehi formica? Ho pensato che hai ragione."

"Wow!"
" Scenderei, ma ho i muscoli introrpiditi.
 Non è che fai un salto  in farmacia a comprarmi un tubetto di arnica?"

" Ehi, ma per chi mihai prseo? Chiama Deliveroo !"
Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
(Fosco Maraini)