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LOGOS - Argomenti => Riflessioni sull'Arte => Discussione aperta da: PatrickEzechieleArt il 08 Maggio 2017, 19:43:49 PM

Titolo: Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: PatrickEzechieleArt il 08 Maggio 2017, 19:43:49 PM
Dipinto finito. L'ho chiamato "Re dei colori" lascio a voi l'interpretazione del nome. Come sempre sono curioso di sapere cosa ne pensate, che emozioni vi trasmette, commenti e consigli sono benvenuti! ciao un abbraccio.  :D

ps: ho dimenticato di indicarvi che è tratto dall'immaginazione. Ho fatto riferimento alle mie risorse imparate fino ad ora e poi ovviamente è l'istinto che domina.. se vi interessa vedere come l'ho realizzato, ecco il link - https://www.youtube.com/watch?v=UmQ5ot8Ci6k
(https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t31.0-8/18403790_433013250387513_5679674476207020546_o.jpg?oh=0493a5e41e26057d8dc2654d95ec9167&oe=5984AC66)
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Sariputra il 09 Maggio 2017, 08:42:39 AM
La 'valle eterna' si amplia e il torrente si fa fiume, ora avvolto dal sole al tamonto. L'atmosfera incantata prosegue. Manca solo una bagnante colta nella sua nudità ( soggetto del prossimo?...), simbolo quasi metafisico di desiderio di violare l'incanto...
Critiche: i monti non mi convingono del tutto e ho notato che usi il nero per le ombre ( almeno mi sembra...), mentre , a gusto personale, sarei andato con il verdescuro perché c'è uno stacco piuttosto netto tra gli alberi/soggetto in primo piano e il resto ( più sfumato) dell'opera ( a gusto mio avrei definito maggiormente anche i monti...).
Ciao  :)
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: acquario69 il 09 Maggio 2017, 08:43:38 AM
bello anche questo!
Rispetto al precedente lo trovo più distensivo,incita alla calma e alla serenità quindi lo avverto anche come un immagine che incita alla speranza, forse per i bei colori,la prospettiva luminosa ed ampia.

Forse (ma e' solo un mio pensiero da inesperto) avrei fatto gli alberi di una  tonalità di colore diversa cosi da risaltarli e non troppo confonderli col resto 
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Sariputra il 09 Maggio 2017, 08:49:30 AM
Citazione di: acquario69 il 09 Maggio 2017, 08:43:38 AMbello anche questo! Rispetto al precedente lo trovo più distensivo,incita alla calma e alla serenità quindi lo avverto anche come un immagine che incita alla speranza, forse per i bei colori,la prospettiva luminosa ed ampia. Forse (ma e' solo un mio pensiero da inesperto) avrei fatto gli alberi di una tonalità di colore diversa cosi da risaltarli e non troppo confonderli col resto

Bravo acquario, la luce più calda del tramonto infatti investe l'acqua del torrente ma non gli alberi, che restano un pò 'freddi'. Una spruzzatina d'arancio/giallo anche su questi?
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: donquixote il 09 Maggio 2017, 13:28:23 PM
Se l'arte (anche quella figurativa) è, come è, una forma di espressione, dovrebbe comunicare qualcosa, e quindi l'autore dovrebbe essere il primo a sapere che cosa vuole comunicare. Un tempo l'arte figurativa era una forma di linguaggio che intendeva comunicare (o meglio evocare) ciò che con le parole non era possibile fare (tutta l'arte cosiddetta "sacra" aveva questo scopo) oppure doveva essere una alternativa a beneficio di coloro che non potevano leggere sui libri le storie riprodotte,  perchè non sapevano leggere oppure perchè non potevano procurarseli. Dunque l'arte aveva i suoi codici di linguaggio come la scelta dei soggetti raffigurati, la loro posizione con l'enfasi posta su alcuni invece che su altri, gli sguardi e gli atteggiamenti, e anche i colori utilizzati, ognuno dei quali rimandava ad una particolare interpretazione (e a questo proposito è fondamentale a mio avviso l'opera di Goethe "La teoria dei colori" che si contrappone alla opposta visione newtoniana sul medesimo argomento e ne giustifica la simbologia nell'arte) . Poi vabbè tutto è cambiato e da un linguaggio condiviso si è passati a tutta una serie di linguaggi (le famose "correnti artistiche") condivise da sempre meno persone per poi arrivare all'espressione artistica che in sé non evoca più nulla ma deve suscitare solamente emozioni (e magari intonarsi con l'arredamento di casa). Non voglio e non mi interessa qui approfondire il discorso, ma nel caso di specie se l'autore non intende comunicare nulla in particolare è piuttosto difficile esprimere un'opinione in merito. Vista così l'opera mi sembra che più che suscitare emozioni le soffochi, perchè è una via di mezzo fra qualcosa che possa evocare pace e tranquillità (e allora una leggera foschia che pervade tutto l'ambiente, colori più confusi e indistinguibili tra loro e un tratto meno minaccioso delle nuvole alte avrebbero a mio parere reso meglio l'idea) oppure qualcosa che voglia rappresentare una realtà che si va perdendo (allora l'uso di più tonalità di verde per distinguere alberi monti ed erba sarebbe stato doveroso, come del resto segnali di vita animale o umana sarebbero stati i benvenuti) o ancora magari l'angoscia che la natura "selvaggia" provoca nell'uomo moderno (e allora si sarebbero dovute enfatizzare, caravaggescamente, le ombre e le luci, rendere minacciose e temporalesche le nubi e agitata l'acqua, e magari introdurre qualche inquietante ospite sul prato o nel torrente). In ogni caso, ma questa è una preferenza del tutto personale, io avrei reso più "curva" e meno simmetrica tutta la composizione, che magari anche a dispetto della correttezza della prospettiva avrebbe dato all'insieme una maggiore idea di movimento, di vita.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Fharenight il 09 Maggio 2017, 14:01:38 PM
... Questo quadro mi suscita suggestioni piú belle, piú positive; il colore roseo e al contempo luminoso del'acqua e del cielo insieme sembra richiamare l'antico e sempre presente anelito dell'uomo di elevarsi dalla propria condizione terrena, dalla propria animalità, .per superarsi e spiccare voli verso qualcosa d'oltre, verso il cielo,  inoltrandosi con slanci di poesia e, in quel limbo tra  cielo e terra, tutto  assume sembianze e significati piú dolci, piú tenui, piú nobili: ed è pace.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: PatrickEzechieleArt il 09 Maggio 2017, 17:39:18 PM
Citazione di: Sariputra il 09 Maggio 2017, 08:42:39 AMLa 'valle eterna' si amplia e il torrente si fa fiume, ora avvolto dal sole al tamonto. L'atmosfera incantata prosegue. Manca solo una bagnante colta nella sua nudità ( soggetto del prossimo?...), simbolo quasi metafisico di desiderio di violare l'incanto... Critiche: i monti non mi convingono del tutto e ho notato che usi il nero per le ombre ( almeno mi sembra...), mentre , a gusto personale, sarei andato con il verdescuro perché c'è uno stacco piuttosto netto tra gli alberi/soggetto in primo piano e il resto ( più sfumato) dell'opera ( a gusto mio avrei definito maggiormente anche i monti...). Ciao :)

Ciao e grazie per il tuo tempo e le tue parole! già capisco cosa intendi per i monti, me lo dissero anche in un forum inglese. Il nero l'ho abbinato ad altri colori come il blu oltremare e il terra d'ombra bruciata, ma se si nota allora devo calare un po' la dose di nero, grazie. Si un verde scuro tendente al blu magari, sarebbe stato meglio. ti ringrazio di cuore per il commento prezioso! ciao

Citazione di: acquario69 il 09 Maggio 2017, 08:43:38 AMbello anche questo! Rispetto al precedente lo trovo più distensivo,incita alla calma e alla serenità quindi lo avverto anche come un immagine che incita alla speranza, forse per i bei colori,la prospettiva luminosa ed ampia. Forse (ma e' solo un mio pensiero da inesperto) avrei fatto gli alberi di una tonalità di colore diversa cosi da risaltarli e non troppo confonderli col resto


Ciao caro acquario e grazie, si per gli alberi ho proprio cannato i colori, cioé volevo un fogliame che già di suo fosse marroncino, ma poi di non gli ho messo proprio i colori caldi che servivano per il tramonto. Ho idea che lo sistemerò prossimamente. sono contento ti trasmetta pace e rilassi, me lo dissero anche delle amiche, e mi fa piacere. ciao un abbraccio

Citazione di: acquario69 il 09 Maggio 2017, 08:43:38 AMbello anche questo! Rispetto al precedente lo trovo più distensivo,incita alla calma e alla serenità quindi lo avverto anche come un immagine che incita alla speranza, forse per i bei colori,la prospettiva luminosa ed ampia. Forse (ma e' solo un mio pensiero da inesperto) avrei fatto gli alberi di una tonalità di colore diversa cosi da risaltarli e non troppo confonderli col resto

Si, credo proprio che lo farò nei prossimi giorni :)

Citazione di: donquixote il 09 Maggio 2017, 13:28:23 PMSe l'arte (anche quella figurativa) è, come è, una forma di espressione, dovrebbe comunicare qualcosa, e quindi l'autore dovrebbe essere il primo a sapere che cosa vuole comunicare. Un tempo l'arte figurativa era una forma di linguaggio che intendeva comunicare (o meglio evocare) ciò che con le parole non era possibile fare (tutta l'arte cosiddetta "sacra" aveva questo scopo) oppure doveva essere una alternativa a beneficio di coloro che non potevano leggere sui libri le storie riprodotte, perchè non sapevano leggere oppure perchè non potevano procurarseli. Dunque l'arte aveva i suoi codici di linguaggio come la scelta dei soggetti raffigurati, la loro posizione con l'enfasi posta su alcuni invece che su altri, gli sguardi e gli atteggiamenti, e anche i colori utilizzati, ognuno dei quali rimandava ad una particolare interpretazione (e a questo proposito è fondamentale a mio avviso l'opera di Goethe "La teoria dei colori" che si contrappone alla opposta visione newtoniana sul medesimo argomento e ne giustifica la simbologia nell'arte) . Poi vabbè tutto è cambiato e da un linguaggio condiviso si è passati a tutta una serie di linguaggi (le famose "correnti artistiche") condivise da sempre meno persone per poi arrivare all'espressione artistica che in sé non evoca più nulla ma deve suscitare solamente emozioni (e magari intonarsi con l'arredamento di casa). Non voglio e non mi interessa qui approfondire il discorso, ma nel caso di specie se l'autore non intende comunicare nulla in particolare è piuttosto difficile esprimere un'opinione in merito. Vista così l'opera mi sembra che più che suscitare emozioni le soffochi, perchè è una via di mezzo fra qualcosa che possa evocare pace e tranquillità (e allora una leggera foschia che pervade tutto l'ambiente, colori più confusi e indistinguibili tra loro e un tratto meno minaccioso delle nuvole alte avrebbero a mio parere reso meglio l'idea) oppure qualcosa che voglia rappresentare una realtà che si va perdendo (allora l'uso di più tonalità di verde per distinguere alberi monti ed erba sarebbe stato doveroso, come del resto segnali di vita animale o umana sarebbero stati i benvenuti) o ancora magari l'angoscia che la natura "selvaggia" provoca nell'uomo moderno (e allora si sarebbero dovute enfatizzare, caravaggescamente, le ombre e le luci, rendere minacciose e temporalesche le nubi e agitata l'acqua, e magari introdurre qualche inquietante ospite sul prato o nel torrente). In ogni caso, ma questa è una preferenza del tutto personale, io avrei reso più "curva" e meno simmetrica tutta la composizione, che magari anche a dispetto della correttezza della prospettiva avrebbe dato all'insieme una maggiore idea di movimento, di vita.

Ciao e grazie del tuo commento! E' un dipinto dall'immaginazione, quindi è venuto fuori più l'istinto che la ragione e riguardo alla prospettiva, per quanto io abbia cercato di tenerla a mente durante l'esecuzione, ho tralasciato proprio di fare un suolo che non sia così piatto, aimè. Me lo hanno fatto notare già delle altre persone, mia moglie compresa.. :D e avete ragione, anch'io credo sarebbe stato più armonioso, credibile magari.. avrebbe avuto più vita come dici tu.  Gli animali ci starebbero a pennello, ero indeciso.. ma visto che lo voglio sistemare, un bel cervo potrei anche farlo.. e magari qualche gabbiano in lontananza.
Grazie del tuo parere, mi fa sempre piacere che qualcuno usi il suo tempo per commentare i miei quadri.

Citazione di: Fharenight il 09 Maggio 2017, 14:01:38 PM... Questo quadro mi suscita suggestioni piú belle, piú positive; il colore roseo e al contempo luminoso del'acqua e del cielo insieme sembra richiamare l'antico e sempre presente anelito dell'uomo di elevarsi dalla propria condizione terrena, dalla propria animalità, .per superarsi e spiccare voli verso qualcosa d'oltre, verso il cielo, inoltrandosi con slanci di poesia e, in quel limbo tra cielo e terra, tutto assume sembianze e significati piú dolci, piú tenui, piú nobili: ed è pace.


Fharenight tu con le parole sei capace ci creare arte, facilmente come bere un bicchier d'acqua :D grazie per queste preziose emoziosi e questa descrizione spirituale, mi è rimasta impressa. sei un poeta comunque, tu sei che sei un artista caro Fharenight! :)
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Lou il 09 Maggio 2017, 20:40:32 PM
l'ho presa a imprinting per un'alba. =.=  Il re dei colori deve essere un burlone.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Fharenight il 09 Maggio 2017, 23:02:17 PM
Non sono molto sicura se essere d'accordo con Sari e con Acquario. Sari, non so, forse anche tu ti diletti nella pittura quindi sei molto più esperto di me, tuttavia non sono d'accordo con i vostri suggerimenti: un quadro è frutto dell'intuizione del proprio autore, non può dipendere da suggerimenti esterni (almeno se vogliamo parlare di arte), può darsi che i monti, gli alberi, le foglie così colorati abbiano un significato specifico, inconscio; io infatti non ci vedo tanta stonatura.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: PatrickEzechieleArt il 10 Maggio 2017, 16:58:57 PM
Citazione di: Lou il 09 Maggio 2017, 20:40:32 PM
l'ho presa a imprinting per un'alba. =.=  Il re dei colori deve essere un burlone.

Hehe bella citazione Lou! :D beh vedi per me il Re dei colori è il sole, è quello che mi è venuto in mente quando l'ho guardato.. senza di lui non ci sarebbero tutti quei colori.. è lui l'artista! non io.. io sono il mezzo (onoratissimo) di cui si serve.. ma questa è la mia visiona da essere umano piccolo e inesperto.. :D

Citazione di: Fharenight il 09 Maggio 2017, 23:02:17 PMNon sono molto sicura se essere d'accordo con Sari e con Acquario. Sari, non so, forse anche tu ti diletti nella pittura quindi sei molto più esperto di me, tuttavia non sono d'accordo con i vostri suggerimenti: un quadro è frutto dell'intuizione del proprio autore, non può dipendere da suggerimenti esterni (almeno se vogliamo parlare di arte), può darsi che i monti, gli alberi, le foglie così colorati abbiano un significato specifico, inconscio; io infatti non ci vedo tanta stonatura.

Non fa una piega quello che dici eh, dico davvero. Tuttavia, ci tengo a dire che i consigli vanno bene, stà a me vedere poi quale di quei consigli vedo meglio nel mio percorso di crescita.

Cioè solo il fatto che una persona si ferma a scrivere qualcosa sul mio quadro, un bel commento ma anche se esprime per esempio: che pasticcio, na schifezza... (non in questo caso, ma in vita mia è già successo) vabé non è proprio un gran complimento :D però poteva benissimo non considerarlo neanche e fare qualcos'altro, come andarsi a bere qualcosa con gli amici. Io vi sono devoto a tutti veramente.

Poi di tutti i suggerimenti, ne farò uno solo quando col tempo acquisirò più consapevolezza di quello che voglio fare. Ho conosciuto artisti che facevano ritratti, paesaggi, iper realistici, surrealistici ma attuali eh, amici miei ci parlo di persona.. che poi dopo 30 anni di esperienza si sono messi a fare astratto, chi più chi meno è quasi stata un processo naturale. Che forza, io ancora non mi ci vedo.. però facendo questi quadri, se uno mi dice: guarda, lo vedo meglio così e un'altro mi dice: io lo vedo meglio in quest'altro modo, poi io faccio le mie valutazioni.

Come ti dicevo, non fa una piega il fatto che è l'autore a decidere, ma un'autore che si rispetti non si può definire arriato.. si ha sempre da imparare e quindi sempre aperti alla visione di chi guarda, chi ci osserva, chi apprezza o disapprova i nostri quadri. Il duro lavoro su se stessi, è un processo che non inizi oggi e finisci tra una settimana.. ma dura tutta la vita se noi glie lo permettiamo.

Prendi Dave Usher, un pittore inglese che ha 45 anni d'esperienza, ha iniziato a seguirmi su YouTube (ne sono onoratissimo) e lui è spontaneo, istintivo, ascolta sicuramente più quello che gli dice "la pancia" di quello che gli dice "la testa". Lo apprezzo molto, poi va a gusti.. glie l'ho mostrato a mia madre che non dipinge, ma ha piacere di guardare i quadri e magari averne qualcuno a casa e mi ha detto che preferisce altri artisti.

Cerco di essere abbastanza deciso col mio percorso così da poter vedere i frutti delle mie ricerche un giorno, come fa Dave Usher per esempio. Fare e continuare a fare, dipingere e continuare a dipingere. E' un concetto che ho imparato facendo Kung Fu (il cui significato è "duro lavoro") in cui se chiedi al Sifu (maestro): non ho capito bene questa tecnica! lui di dice: mettiti li e falla finché non l'avrai capita.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 13 Maggio 2017, 16:35:21 PM
Simpatico esercizio tecnico, ma queste cose non sono Arte.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Sariputra il 13 Maggio 2017, 16:50:50 PM
Citazione di: HollyFabius il 13 Maggio 2017, 16:35:21 PMSimpatico esercizio tecnico, ma queste cose non sono Arte.

Tipica presunzione concettuale di definire cos'è effettivamente l'Arte. Ci sono dei colori, dei pennelli, un uomo e un supporto cos'altro serve?
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Apeiron il 13 Maggio 2017, 18:38:35 PM
Citazione di: Sariputra il 13 Maggio 2017, 16:50:50 PM
Citazione di: HollyFabius il 13 Maggio 2017, 16:35:21 PMSimpatico esercizio tecnico, ma queste cose non sono Arte.
Tipica presunzione concettuale di definire cos'è effettivamente l'Arte. Ci sono dei colori, dei pennelli, un uomo e un supporto cos'altro serve?

Concordo con Sariputra, se ho capito cosa intende  ;)

L'Arte per me è una disposizione dell'animo (o "anima" o "spirito" come volete chiamarlo). Per questo motivo tutto ciò che può suscitare il senso del bello o del sublime è "Arte". Cercare di definirla mi sembra voler limitare anche la propria libertà di sperimentare e apprezzare il bello e il sublime. Se decido "a priori" ad esempio che l'Impressionismo non è arte non apprezzerò nulla delle corrente artistica. Magari se non decido "a priori" cosa è Arte, finisco per apprezzare meglio le cose.

Decidere cosa è arte mi pare una volontà di "dominio" dell'io, che si ritorce alla lunga contro l'io stesso. 
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 18:29:50 PM
Citazione di: Sariputra il 13 Maggio 2017, 16:50:50 PM
Citazione di: HollyFabius il 13 Maggio 2017, 16:35:21 PMSimpatico esercizio tecnico, ma queste cose non sono Arte.

Tipica presunzione concettuale di definire cos'è effettivamente l'Arte. Ci sono dei colori, dei pennelli, un uomo e un supporto cos'altro serve?
Non è affatto presunzione e nessuno si senta offeso. Però esistono dei limiti a ciò che si deve chiamare Arte, altrimenti siamo tutti Artisti. Basta forse scrivere alcune righe per definirsi poeti? Basta recitare un paio di volte nel teatrino dell'oratorio per definirsi attori?
Il primo confine forte è tra Arte e Artigianato, vi siete mai chiesti quali siano le differenze tra i due termini e perché ha senso che ne esistano due?
Qualunque definizione sensata si voglia dare al concetto di Arte, questa si deve nutrire almeno di una qualche forma di originalità, di una qualche forma di pensiero caratteristico dell'autore o della corrente che lo distingua dalle altre persone. E non parlo dell'Arte che rappresenta un tempo storico e che rimane come memoria per i posteri, parlo dell'Arte che semplicemente vuole rappresentare una identità, una ricerca di un qualche tipo e che arricchisca un minimo l'Arte nel suo complesso.
Non si parla di Arte e Artista neppure di chi, uscito dall'accademia, sappia realizzare delle opere di notevole qualità. Però non voglio fare lunghe disquisizioni ma faccio notare che se qualunque forma espressiva banale viene riconosciuta come Arte stiamo togliendo di importanza all'Arte stessa, stiamo banalizzando l'Arte.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 18:39:41 PM
Citazione di: Apeiron il 13 Maggio 2017, 18:38:35 PM
Concordo con Sariputra, se ho capito cosa intende  ;)

L'Arte per me è una disposizione dell'animo (o "anima" o "spirito" come volete chiamarlo). Per questo motivo tutto ciò che può suscitare il senso del bello o del sublime è "Arte". Cercare di definirla mi sembra voler limitare anche la propria libertà di sperimentare e apprezzare il bello e il sublime. Se decido "a priori" ad esempio che l'Impressionismo non è arte non apprezzerò nulla delle corrente artistica. Magari se non decido "a priori" cosa è Arte, finisco per apprezzare meglio le cose.

Decidere cosa è arte mi pare una volontà di "dominio" dell'io, che si ritorce alla lunga contro l'io stesso.

Questo mi pare un discorso interessante.
Però occorre anche sapere che l'estetica (il senso del bello) non è necessariamente il confine dell'Arte e quindi la tua "disposizione" in realtà lascia fuori dall'Arte molta parte dell'Arte Contemporanea, ovvero tutta quella che ha voluto (o tentato) di allontanarsi dalla pura estetica.
La definizione di Arte cambia nel tempo, cambia nei luoghi, cambia, per ironia della sorte, per definizione.
Esistono però dei semplici criteri per orientarsi nel giudizio (non per includere o escludere qualcosa).
Se io mi metto a fare dei tagli su una tela non divento un mito dell'Arte Contemporanea al pari di Fontana, se mi metto a bruciare delle tele non divento importante come un Burri. Se realizzo qualcosa di già esistente, di già pensato e sviluppato da altri non entro a far parte dell'Arte che ha senso ricordare. Mi pare semplice e lontano da qualsiasi pregiudizio, se ha senso avere una 'Storia' dell'Arte questa si fonda sulla originalità, sulla riconoscibilità, sulla iconicità degli autori che questa storia costruiscono. Il resto va dimenticato. Mi manca ora il tempo di approfondire ma forse alcune cose si chiariscono con qualche semplice riflessione su questi spunti.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Sariputra il 16 Maggio 2017, 18:51:24 PM
Citazione di: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 18:39:41 PM
Citazione di: Apeiron il 13 Maggio 2017, 18:38:35 PMConcordo con Sariputra, se ho capito cosa intende ;) L'Arte per me è una disposizione dell'animo (o "anima" o "spirito" come volete chiamarlo). Per questo motivo tutto ciò che può suscitare il senso del bello o del sublime è "Arte". Cercare di definirla mi sembra voler limitare anche la propria libertà di sperimentare e apprezzare il bello e il sublime. Se decido "a priori" ad esempio che l'Impressionismo non è arte non apprezzerò nulla delle corrente artistica. Magari se non decido "a priori" cosa è Arte, finisco per apprezzare meglio le cose. Decidere cosa è arte mi pare una volontà di "dominio" dell'io, che si ritorce alla lunga contro l'io stesso.
Questo mi pare un discorso interessante. Però occorre anche sapere che l'estetica (il senso del bello) non è necessariamente il confine dell'Arte e quindi la tua "disposizione" in realtà lascia fuori dall'Arte molta parte dell'Arte Contemporanea, ovvero tutta quella che ha voluto (o tentato) di allontanarsi dalla pura estetica. La definizione di Arte cambia nel tempo, cambia nei luoghi, cambia, per ironia della sorte, per definizione. Esistono però dei semplici criteri per orientarsi nel giudizio (non per includere o escludere qualcosa). Se io mi metto a fare dei tagli su una tela non divento un mito dell'Arte Contemporanea al pari di Fontana, se mi metto a bruciare delle tele non divento importante come un Burri. Se realizzo qualcosa di già esistente, di già pensato e sviluppato da altri non entro a far parte dell'Arte che ha senso ricordare. Mi pare semplice e lontano da qualsiasi pregiudizio, se ha senso avere una 'Storia' dell'Arte questa si fonda sulla originalità, sulla riconoscibilità, sulla iconicità degli autori che questa storia costruiscono. Il resto va dimenticato. Mi manca ora il tempo di approfondire ma forse alcune cose si chiariscono con qualche semplice riflessione su questi spunti.

Ma tu, Hollyfabuis, stai parlando del "riconoscimento" da parte della casta dei critici d'arte, che dispensa a suo insindacabile giudizio la 'patente' di artista. Gente che non sa nemmeno tenere in mano un pennello e per questo si è votata alla critica.
Io sto parlando del soggetto che opera con creatività personale e al quale servono poche cose per esprimerla e che non mi sembra si sia definito pomposamente "un artista". Tutt'altro, si è proposto con grande umiltà. Il confine tra arte e artigianato è così labile e indefinibile che verrebbe giusto da chiedersi perchè esiste questa separazione netta ( ah, già...sempre per insindacabile giudizio della casta dei critici, ovviamente...). ;D  Lo sappiamo bene che artisti lo si diventa solo per lecchinaggio alla critica o al movimento politico/  sociale di turno...
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 22:53:30 PM
Citazione di: Sariputra il 16 Maggio 2017, 18:51:24 PM
Ma tu, Hollyfabuis, stai parlando del "riconoscimento" da parte della casta dei critici d'arte, che dispensa a suo insindacabile giudizio la 'patente' di artista. Gente che non sa nemmeno tenere in mano un pennello e per questo si è votata alla critica.
Io sto parlando del soggetto che opera con creatività personale e al quale servono poche cose per esprimerla e che non mi sembra si sia definito pomposamente "un artista". Tutt'altro, si è proposto con grande umiltà. Il confine tra arte e artigianato è così labile e indefinibile che verrebbe giusto da chiedersi perchè esiste questa separazione netta ( ah, già...sempre per insindacabile giudizio della casta dei critici, ovviamente...). ;D  Lo sappiamo bene che artisti lo si diventa solo per lecchinaggio alla critica o al movimento politico/  sociale di turno...

Tante sciocchezze non meritano neppure un commento.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AM
Citazione di: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 22:53:30 PM
Citazione di: Sariputra il 16 Maggio 2017, 18:51:24 PMMa tu, Hollyfabuis, stai parlando del "riconoscimento" da parte della casta dei critici d'arte, che dispensa a suo insindacabile giudizio la 'patente' di artista. Gente che non sa nemmeno tenere in mano un pennello e per questo si è votata alla critica. Io sto parlando del soggetto che opera con creatività personale e al quale servono poche cose per esprimerla e che non mi sembra si sia definito pomposamente "un artista". Tutt'altro, si è proposto con grande umiltà. Il confine tra arte e artigianato è così labile e indefinibile che verrebbe giusto da chiedersi perchè esiste questa separazione netta ( ah, già...sempre per insindacabile giudizio della casta dei critici, ovviamente...). ;D Lo sappiamo bene che artisti lo si diventa solo per lecchinaggio alla critica o al movimento politico/ sociale di turno...
Tante sciocchezze non meritano neppure un commento.

Ho solo espresso il sentimento che si prova, dopo aver conosciuto dall'interno quell'ambiente, attraverso l'attività di mio padre scultore ora novantenne che, per tutta la vita, si è trovato davanti porte sbarrate perché non legato a nessun partito, a nessuna fondazione, ecc. Ambiente così falso che , ormai da un decennio, non vado più nemmeno a visitare le mostre 'importanti', talmente ne sono rimasto disgustato. Penso che, se anche lei lo vive dall'interno, non può negare questo stato delle cose...così ho una sorta di 'dente avvelenato' verso le categorie che lo compongono ( galleristi, critici, ecc.).
E comunque mi sono solamente sentito di difendere un ragazzo che si è presentato dicendo che 'sta imparando' e che si è meritato un giudizio che ho trovato inutilmente sprezzante...
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 00:46:23 AM
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AM
Non sembravano molto delle sciocchezze , a mio padre, scultore ormai novantennee che ha esposto ancora l'anno scorso in estate, quando , cercando commissioni in qualche fondazione, o in qualche banca, gli veniva fatto chiaramente capire ("io vorrei, ma sa...ho pressioni dall'alto per...) che non era affatto una questione di talento, ma solamente di raccomandazione, politica , lobbystica, ecc.
Conosco quel mondo dall'interno, così bene purtroppo, che ormai son più di dieci anni che non vado nemmeno a visitare una mostra "importante", talmente mi ha disgustato...

Anche mio padre era un artista lontano dal mondo che conta, morto sconosciuto e dimenticato.
Bene, oggi a 3 anni dalla sua scomparsa ci sono state numerose relazioni su di lui in convegni e conferenze internazionali (Cesmar Politecnico di Milano, Gruppo Colore Politecnico di Torino, Stato dell'Arte Accademia di Belle Arti de l'Aquila, Risonanze Luminose Accademia di Brera, CaRE! Conservation and REstoration Conference Varsavia) .
Un evento a lui dedicato è attualmente presente in Regione Lombardia e un evento in accademia di Brera ha, la scorsa settimana aperto un velo su di lui, con due interventi di docenti universitari che riguardavano il suo lavoro.
Conosco quindi anch'io lo stesso mondo e ne conosco le perversioni, nondimeno le operazioni chi io porto avanti di divulgazione della sua opera interessano gli ambienti accademici.
Questo perché ho delle idee abbastanza chiare su cosa sia Arte e cosa non lo sia.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 00:55:12 AM
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AM
E comunque mi sono solamente sentito di difendere un ragazzo che si è presentato dicendo che 'sta imparando' e che si è meritato un giudizio che ho trovato inutilmente sprezzante...

Il mio commento non era sprezzante, per imparare una persona deve confrontarsi con il meglio, non con il peggio. E' meglio essere sinceri e condividere le proprie serie impressioni che avere un atteggiamento ipocrita e spendersi in complimenti senza motivo.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:56:23 AM
Citazione di: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 00:46:23 AM
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AMNon sembravano molto delle sciocchezze , a mio padre, scultore ormai novantennee che ha esposto ancora l'anno scorso in estate, quando , cercando commissioni in qualche fondazione, o in qualche banca, gli veniva fatto chiaramente capire ("io vorrei, ma sa...ho pressioni dall'alto per...) che non era affatto una questione di talento, ma solamente di raccomandazione, politica , lobbystica, ecc. Conosco quel mondo dall'interno, così bene purtroppo, che ormai son più di dieci anni che non vado nemmeno a visitare una mostra "importante", talmente mi ha disgustato...
Anche mio padre era un artista lontano dal mondo che conta, morto sconosciuto e dimenticato. Bene, oggi a 3 anni dalla sua scomparsa ci sono state numerose relazioni su di lui in convegni e conferenze internazionali (Cesmar Politecnico di Milano, Gruppo Colore Politecnico di Torino, Stato dell'Arte Accademia di Belle Arti de l'Aquila, Risonanze Luminose Accademia di Brera, CaRE! Conservation and REstoration Conference Varsavia) . Una evento a lui dedicato è attualmente presente in Regione Lombardia e un evento in accademia di Brera ha la scorsa settimana aperto un velo su di lui, con due interventi di docenti universitari che riguardavano il suo lavoro. Conosco quindi anch'io lo stesso mondo e ne conosco le perversioni, nondimeno le operazioni chi io porto avanti di divulgazione della sua opera interessano gli ambienti accademici. Questo perché ho delle idee abbastanza chiare su cosa sia Arte e cosa non lo sia.

Purtroppo , come è successo per tantissimi altri artisti, anche di enorme talento, tardi, troppo tardi sono arrivati questi riconoscimenti. Mio padre riceve in questi mesi visite di personaggi che, per tutta la sua vita, lo hanno snobbato, nemmeno concedendo l'uso di una sala comunale per dire ( quindi pubblica) che era sempre riservata ai soliti nomi. L'artista vero non opera per ottenere riconoscimento ma spesso, essendo anche loro poveri esseri umani, magari un lembo di considerazione l'avrebbero meritata e gustata.  E' meritevole l'opera che stai facendo per far conoscere il lavoro di tuo padre, ma sarebbe stata un'altra cosa ( per lui) se questi riconoscimenti fossero arrivati anche prima.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Sariputra il 17 Maggio 2017, 01:07:04 AM
Citazione di: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 00:55:12 AM
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2017, 00:19:06 AME comunque mi sono solamente sentito di difendere un ragazzo che si è presentato dicendo che 'sta imparando' e che si è meritato un giudizio che ho trovato inutilmente sprezzante...
Il mio commento non era sprezzante, per imparare una persona deve confrontarsi con il meglio, non con il peggio. E' meglio essere sinceri e condividere le proprie serie impressioni che avere un atteggiamento ipocrita e spendersi in complimenti senza motivo.

Ma non sappiamo se Patrick non faccia questo lavoro di confronto con il meglio ( che poi anche la valutazione del 'meglio' mi appare alquanto soggettiva...). In più non sappiamo nemmeno se a lui interessa diventare un 'artista' nel senso che lo intendi tu.  Può magari ritenersi soddisfatto nel diventare un ottimo paesaggista, senza la pretesa di inserire il suo nome nei libri d'arte. Questo dovrebbe dircelo lui...
Lui solo conosce i suoi obiettivi. Ricordo che Ligabue veniva deriso per le sue opere, quand'era in vita. Adesso valgono dei bei quattrini, mi sembra...vedremo dunque che succede!! ( ma di solito, se sei fuori dal 'giro', bisogna aspettare di essere leggermente defunto...cosa che ovviamente non auguro al giovane Patrick. Meglio la vita che l'arte ;D).
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Angelo Cannata il 17 Maggio 2017, 02:21:53 AM
Patrick, questo quadro mi ha un po' incuriosito. Ha un aspetto particolare: pone in estrema evidenza il punto di vista dell'osservatore. L'acqua del fiume è pressoché  al livello dell'occhio dell'osservatore. In questo senso trovo molto importante quel ciuffo d'erba in basso a sinistra: è l'erba che entra nel campo visivo dell'osservatore che si trova lì, seduto sull'erba. Cioè, quell'erba mi dice "Tu sei lì, tu sei seduto lì, sei parte del paesaggio, perché ci sei dentro". Sarà anche perché ho passato lunghe ore di meditazione in ambienti simili e ciò che vedevo era molto simile a questo: il ciuffo d'erba che entra nella prospettiva da sotto gli occhi, inavvertitamente, gli elementi placidi, l'acqua quasi a livello degli occhi. Direi che il vero oggetto di questo quadro non è il paesaggio, è l'osservatore. Questo quadro è quasi uno specchio per chi lo guarda. Altri dipinti di paesaggi hanno il paesaggio per oggetto, sono come cartoline; qui il paesaggio rinvia del tutto al soggetto, a me che sto guardando.

Un altro aspetto che noto è che in questo quadro nessun elemento fa chiasso, cioè s'impone all'attenzione. Il sole in alto si affaccia timido, quasi a voler dire che non vuole disturbare. Gli alberelli esprimono modestia, non intendono catturare l'attenzione con rami appariscenti o forme particolari. Questo si chiama equilibrio ed è una delle qualità che è più difficile raggiungere in qualsiasi tipo di opera d'arte. Trovo accentuati invece i riflessi, rispetto a quanto ci si aspetterebbe da un quadro ispirato alla realtà; ma qui vedo proprio un gioco di parole, come se l'artista mi dicesse: riflettere è importante; il riflesso mi rinvia al mio inconscio, a ciò che sta sotto e dentro l'acqua.

Vedo anche una vaga presenza dello scuro, del male, però molto camuffato: le montagne sulla destra da un punto di vista razionale sono montagne, perché stanno al suolo, ma per il modo come sono impastate sembrano nuvoloni di un maltempo arrabbiato; però la ragione non se ne accorge, perché, appunto, vede che stanno in basso e quindi considera che sono montagne. Non a caso sono contrapposte al sole timido, come il male si contrappone al bene.

Non mi dilungo oltre, anche perché scrivere di più mi comporterebbe non solo il tempo per scrivere le parole, ma anche quello per contemplare di più e meglio questo quadro.

Vorrei chiederti se mi dai il permesso di mettere quest'immagine, con un mio commento, e anche ovviamente col nome dell'autore e i link che vi rimandano, sul mio sito di spiritualità: trovo questo quadro adatto ad esprimere in pittura ciò che io intendo con spiritualità, o per lo meno, un modo essenziale in cui io l'ho vissuta e la vivo.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: acquario69 il 17 Maggio 2017, 07:32:56 AM
secondo me se una persona che sente forte il bisogno di cimentarsi in qualche opera artistica per cui ne e' irresistibilmente attratto,e spende il suo tempo e il suo "lavoro" con gioia e dedizione non gli passa nemmeno per la testa di avere un qualsiasi interesse o riconoscimento e non sta li a chiedersi se quello che ne viene fuori sia fatto bene o male o che verra giudicato tale dagli altri.
Potra piacere o non potrà piacere non credo che questo sia il punto...l'artista vuole solo immergersi totalmente in quello che fa,la sua creazione e' il risultato della sua contemplazione, della sua visione del mondo che gli viene di trasferirla all'esterno tramite la sua opera,di tutto il resto non gliene può fregare niente..a mio avviso l'autentico artista e' uno spirito libero e non gli tocca minimamente alcun tipo di convenzione.

Chi si adopera al contrario e' un mercenario
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 11:17:29 AM
Citazione di: acquario69 il 17 Maggio 2017, 07:32:56 AM
secondo me se una persona che sente forte il bisogno di cimentarsi in qualche opera artistica per cui ne e' irresistibilmente attratto,e spende il suo tempo e il suo "lavoro" con gioia e dedizione non gli passa nemmeno per la testa di avere un qualsiasi interesse o riconoscimento e non sta li a chiedersi se quello che ne viene fuori sia fatto bene o male o che verra giudicato tale dagli altri.
Potra piacere o non potrà piacere non credo che questo sia il punto...l'artista vuole solo immergersi totalmente in quello che fa,la sua creazione e' il risultato della sua contemplazione, della sua visione del mondo che gli viene di trasferirla all'esterno tramite la sua opera,di tutto il resto non gliene può fregare niente..a mio avviso l'autentico artista e' uno spirito libero e non gli tocca minimamente alcun tipo di convenzione.

Chi si adopera al contrario e' un mercenario
mmm, quindi Leonardo era un mercenario, Picasso era un mercenario, Fontana era un mercenario, ecc. ecc.
Persino Ligabue era un mercenario, visto che contrariamente a quanto si pensa non è morto povero.

L'Arte assume valore quando entra a far parte del patrimonio comune, se rimane confinata all'interno dello spirito individuale perde la sua forza di messaggio, di linguaggio. Non confondiamo l'Arte con il mercato che è funzionale alla prima ma che è indispensabile per la sua sopravvivenza. Un artista sconosciuto non è un artista è uno sconosciuto. Ma qui il discorso era un altro, era se bisogna considerare arte qualunque cosa che venga proposta o se bisogna riflettere e filtrare qualcosa e dare giudizi di valore o meno, e questo senza considerare gli elementi marcato, successo, danaro.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: acquario69 il 17 Maggio 2017, 12:29:26 PM
Citazione di: HollyFabius il 17 Maggio 2017, 11:17:29 AM
mmm, quindi Leonardo era un mercenario, Picasso era un mercenario, Fontana era un mercenario, ecc. ecc.
Persino Ligabue era un mercenario, visto che contrariamente a quanto si pensa non è morto povero.

L'Arte assume valore quando entra a far parte del patrimonio comune, se rimane confinata all'interno dello spirito individuale perde la sua forza di messaggio, di linguaggio. Non confondiamo l'Arte con il mercato che è funzionale alla prima ma che è indispensabile per la sua sopravvivenza. Un artista sconosciuto non è un artista è uno sconosciuto. Ma qui il discorso era un altro, era se bisogna considerare arte qualunque cosa che venga proposta o se bisogna riflettere e filtrare qualcosa e dare giudizi di valore o meno, e questo senza considerare gli elementi marcato, successo, danaro.

Di solito e' successo (ma non so se succede ancora) che l'artista che entra a far parte del patrimonio comune, questo avviene solo dopo e in genere a molti anni di distanza dalla sua morte per il motivo che era troppo avanti rispetto agli altri..quindi secondo me vuol significare che il messaggio che tale artista esprimeva non poteva di per se rimanere confinato nella sua individualita ma lo trascendeva a prescindere poiche era e rimane "universale",ossia valido sempre e comunque, altrimenti non sarebbe mai potuto passare.
Quindi vuol dire pure che l'originalita dell'artista non e' quella di inventare qualcosa di nuovo "originale" ma di fare emergere (e farlo notare agli altri,che al limite - forse - lo capiranno solo dopo) cio che già esiste da sempre
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Apeiron il 20 Maggio 2017, 09:51:39 AM
Citazione di: HollyFabius il 16 Maggio 2017, 18:39:41 PM
Citazione di: Apeiron il 13 Maggio 2017, 18:38:35 PMConcordo con Sariputra, se ho capito cosa intende ;) L'Arte per me è una disposizione dell'animo (o "anima" o "spirito" come volete chiamarlo). Per questo motivo tutto ciò che può suscitare il senso del bello o del sublime è "Arte". Cercare di definirla mi sembra voler limitare anche la propria libertà di sperimentare e apprezzare il bello e il sublime. Se decido "a priori" ad esempio che l'Impressionismo non è arte non apprezzerò nulla delle corrente artistica. Magari se non decido "a priori" cosa è Arte, finisco per apprezzare meglio le cose. Decidere cosa è arte mi pare una volontà di "dominio" dell'io, che si ritorce alla lunga contro l'io stesso.
Questo mi pare un discorso interessante. Però occorre anche sapere che l'estetica (il senso del bello) non è necessariamente il confine dell'Arte e quindi la tua "disposizione" in realtà lascia fuori dall'Arte molta parte dell'Arte Contemporanea, ovvero tutta quella che ha voluto (o tentato) di allontanarsi dalla pura estetica. La definizione di Arte cambia nel tempo, cambia nei luoghi, cambia, per ironia della sorte, per definizione. Esistono però dei semplici criteri per orientarsi nel giudizio (non per includere o escludere qualcosa). Se io mi metto a fare dei tagli su una tela non divento un mito dell'Arte Contemporanea al pari di Fontana, se mi metto a bruciare delle tele non divento importante come un Burri. Se realizzo qualcosa di già esistente, di già pensato e sviluppato da altri non entro a far parte dell'Arte che ha senso ricordare. Mi pare semplice e lontano da qualsiasi pregiudizio, se ha senso avere una 'Storia' dell'Arte questa si fonda sulla originalità, sulla riconoscibilità, sulla iconicità degli autori che questa storia costruiscono. Il resto va dimenticato. Mi manca ora il tempo di approfondire ma forse alcune cose si chiariscono con qualche semplice riflessione su questi spunti.

Una cosa è vivere l'arte un'altra cosa è definire l'arte secondo criteri diversi dal "vissuto". Se io faccio una cosa senza metterci passione, la faccio in modo apatico, senza voglia, senza dare significato a ciò che sto facendo ecc allora sì non sto facendo un'opera d'arte perchè quello che sto facendo non ha senso e nemmeno vuole fare in modo che un altro lo percepisca. Viceversa se io faccio una cosa con passione, cerco di dare un senso a quello che faccio ecc allora sto facendo un'opera d'arte che potrà non essere riconosciuta. Inoltre poi c'è anche la percezione dell'arte: io posso chiudermi gli occhi, tapparmi le orecchie ecc e non voler vedere il "senso" di quello che sto vedendo. E allo stesso tempo posso invece cercare di vedere il senso ecc. Se tu mi fai un altro taglio su tela e lo fai intenzionalmente prima di dare un giudizio voglio capire perchè lo hai fatto, cosa volevi rappresentare ecc. Come vedi è molto soggettivo.

"Tung-kuo-Tzu interrogò Chaung-tzu dicendo: "Quel che viene detto Tao dove sta?"..."Sta negli escrementi" Tung-kuo-Tzu non disse altro" (Chaung-Tzu/Zhaungzi capitolo 22).
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Jean il 20 Maggio 2017, 11:18:32 AM
"Tung-kuo-Tzu interrogò Chaung-tzu dicendo: "Quel che viene detto Tao dove sta?"..."Sta negli escrementi" Tung-kuo-Tzu non disse altro" (Chaung-Tzu/Zhaungzi capitolo 22).
 
 
Merda d'artista – Piero Manzoni (wiki)

Il 21 maggio 1961 l'autore sigillò 90 barattoli di latta, identici a quelli per la carne in scatola, ai quali applicò un'etichetta, tradotta in varie lingue, con la scritta «merda d'artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961»[1]. Sulla parte superiore del barattolo è apposto un numero progressivo da 1 a 90 insieme alla firma dell'artista.
L'artista mise a questi barattoli il prezzo corrispondente per 30 grammi di oro, alludendo al valore dell'artista che grazie ai meccanismi commerciali della società dei consumi poteva vendere al valore dell'oro una parte di se stesso. Attualmente i barattoli sono conservati in diverse collezioni d'arte in tutto il mondo (ad esempio l'esemplare numero 4 è esposto alla Tate Modern di Londra ed il barattolo 80 è esposto nel nuovo Museo del Novecento di Milano) ed il valore di ciascuno di loro è stimato intorno ai 70 000 , prezzo assai superiore a quello fissato dall'autore. A Napoli nel Museo d'arte contemporanea Donnaregina (M.A.D.R.E.) è conservato il barattolo numero 12. A Milano, il 23 maggio 2007 nelle sale della casa d'aste Sotheby's, un collezionista privato europeo si è aggiudicato l'esemplare numero 18 a 124 000 euro,[2] record d'asta superato il 16 ottobre 2015 a Londra da Christie's con 182.500 sterline (esemplare numero 54) e nuovamente il 6 dicembre 2016 a Milano da Il Ponte Casa d'Aste con 220.000 euro (Asta n. 385 Lotto n. 278 - esemplare numero 69).
 
Eh, Apeiron... con la citazione del tuo prediletto Taoismo me l'hai proprio chiamata e non ho saputo resistere... da dire che Manzoni nel lontano 1961 con quest'opera anticipò alcuni "contenuti" delle attuali e moderne "installazioni", sorta di contenitori dove trovar di tutto, vedi attuale biennale di Venezia.

Naturalmente il mio intervento è del tutto umoristico e connotato al mio limitato senso estetico, mancandomi la preparazione per criticar alcunché.

(P.S.- però... se il Tao sta nella ...  forse Manzoni qualcosa c'ha azzeccato...)
 



Buon sabato (nel villaggio globale)


Jean
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 18:53:37 PM
Citazione di: Apeiron il 20 Maggio 2017, 09:51:39 AMUna cosa è vivere l'arte un'altra cosa è definire l'arte secondo criteri diversi dal "vissuto". Se io faccio una cosa senza metterci passione, la faccio in modo apatico, senza voglia, senza dare significato a ciò che sto facendo ecc allora sì non sto facendo un'opera d'arte perchè quello che sto facendo non ha senso e nemmeno vuole fare in modo che un altro lo percepisca. Viceversa se io faccio una cosa con passione, cerco di dare un senso a quello che faccio ecc allora sto facendo un'opera d'arte che potrà non essere riconosciuta. Inoltre poi c'è anche la percezione dell'arte: io posso chiudermi gli occhi, tapparmi le orecchie ecc e non voler vedere il "senso" di quello che sto vedendo. E allo stesso tempo posso invece cercare di vedere il senso ecc. Se tu mi fai un altro taglio su tela e lo fai intenzionalmente prima di dare un giudizio voglio capire perchè lo hai fatto, cosa volevi rappresentare ecc. Come vedi è molto soggettivo.
Vivere l'arte non significa che ogni cosa che vivi sia arte. Puoi metterci anche una grande passione a fare qualcosa ma se manca il talento non vai lontano. E anche se hai talento ma non hai conoscenza dell'arte del passato non vai lontano. O banalizziamo l'arte e le togliamo qualunque validità e importanza o la collochiamo in una qualche posizione dove possa fornire forme iconiche o  messaggio significante. E lì non basta la predisposizione d'animo, occorre anche qualcosa che arricchisca la comunità culturale.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 19:03:11 PM
Citazione di: Jean il 20 Maggio 2017, 11:18:32 AM
"Tung-kuo-Tzu interrogò Chaung-tzu dicendo: "Quel che viene detto Tao dove sta?"..."Sta negli escrementi" Tung-kuo-Tzu non disse altro" (Chaung-Tzu/Zhaungzi capitolo 22).


Merda d'artista – Piero Manzoni (wiki)

La citazione della merda di Manzoni è il caso più eclatante di interrogazione sulla validità dell'arte contemporanea.
E' difficile comprendere come si possa produrre arte contemporanea di una qualche validità quando ci si confronta con la merda.
Prima dell'era contemporanea l'arte implicava l'estetica, non vi era possibilità di condividere arte senza veicolare elementi estetici.
Nell'era contemporanea l'arte implica solo il messaggio, con o senza estetica: ecco perché sono possibili forme di rappresentazione quali quella di Manzoni il cui messaggio è chiarissimo. In ogni caso però, sia nell'era precedente che in quella contemporanea l'arricchimento globale delle forme d'arte implica l'importanza dell'originalità e necessita della natura umana nella produzione, prima del manufatto estetico oggi del messaggio artistico.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Phil il 20 Maggio 2017, 23:38:31 PM
Non sono pratico in materia, quindi più che considerazioni propongo domande su un paio di spunti interessanti:
Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 18:53:37 PM
Puoi metterci anche una grande passione a fare qualcosa ma se manca il talento non vai lontano.
Nell'arte contemporanea quanto è opaco e indefinito il talento? Il talento di un Michelangelo o di un Caravaggio (a prescindere dai gusti personali) lo vede anche un uomo qualunque... oggi, invece, non sarà forse che persino i critici più affermati, prima di intravvedere il tocco talentuoso in un quadro, danno comunque una furtiva sbirciata alla firma nell'opera (l'allontanamento dalla rappresentazione del reale in favore della simbolizzazione di un senso nascosto, sempre più "à la Rorschach", è forse la causa principale di tale sfaldamento dei canoni del talento?).
Ovviamente ogni arte è figlia dei suoi tempi, quindi è inevitabile che cambino gli stilemi e i parametri, e quelli dell'arte contemporanea riflettono immancabilmente alcune categorie paradigmatiche della società attuale: ambiguità, "slittamento di senso", poliedricità, sincretismo, sarcasmo/parodia, opinabilità, mercificazione, citazione, sensazionalismo, etc.

Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 19:03:11 PM
In ogni caso però, sia nell'era precedente che in quella contemporanea l'arricchimento globale delle forme d'arte implica l'importanza dell'originalità
Questa "(s)mania dell'originalità" quanto ha inciso sullo statuto dell'arte? Non si sta forse assistendo ad una fase in cui l'importanza dell'originalità e il suo abuso (il voler essere originali spinge sempre più verso una sperimentazione che spesso aliena il fine dal mezzo) vanno a discapito della fruibilità dell'arte, che non è più appannaggio di pochi competenti con solida formazione (che possono mediarne il senso e il valore alla massa di appassionati), ma diventa quasi un oracolo dagli esiti sibillini, la cui sacralità richiede più fede (nell'autorità "competente") che senso estetico?
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: cvc il 21 Maggio 2017, 09:45:31 AM
Concordo con Phil, l'esasperazione dell'originalità porta all'assenza di qualsiasi canone all'infuori di quello rappresentato dall'uscita egli schemi fine a se stessa, senza un motivo che la giustifichi. E a me ciò pare piuttosto stupido.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Apeiron il 22 Maggio 2017, 00:16:29 AM
Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 18:53:37 PM
Citazione di: Apeiron il 20 Maggio 2017, 09:51:39 AMUna cosa è vivere l'arte un'altra cosa è definire l'arte secondo criteri diversi dal "vissuto". Se io faccio una cosa senza metterci passione, la faccio in modo apatico, senza voglia, senza dare significato a ciò che sto facendo ecc allora sì non sto facendo un'opera d'arte perchè quello che sto facendo non ha senso e nemmeno vuole fare in modo che un altro lo percepisca. Viceversa se io faccio una cosa con passione, cerco di dare un senso a quello che faccio ecc allora sto facendo un'opera d'arte che potrà non essere riconosciuta. Inoltre poi c'è anche la percezione dell'arte: io posso chiudermi gli occhi, tapparmi le orecchie ecc e non voler vedere il "senso" di quello che sto vedendo. E allo stesso tempo posso invece cercare di vedere il senso ecc. Se tu mi fai un altro taglio su tela e lo fai intenzionalmente prima di dare un giudizio voglio capire perchè lo hai fatto, cosa volevi rappresentare ecc. Come vedi è molto soggettivo.
Vivere l'arte non significa che ogni cosa che vivi sia arte. Puoi metterci anche una grande passione a fare qualcosa ma se manca il talento non vai lontano. E anche se hai talento ma non hai conoscenza dell'arte del passato non vai lontano. O banalizziamo l'arte e le togliamo qualunque validità e importanza o la collochiamo in una qualche posizione dove possa fornire forme iconiche o messaggio significante. E lì non basta la predisposizione d'animo, occorre anche qualcosa che arricchisca la comunità culturale.

Ok però il "non andare lontano" vuol dire "non avere successo"? Se è sì allora l'arte diventa relativa. E si banalizza. D'altro canto se è soggettiva si banalizza ancora. A mio giudizio lo "studio dell'arte" non esiste e non ha senso perchè non si può imporre che qualcosa non sia "arte". Altrimenti l'arte diventa soggetta ad una "legge". Allo stesso modo se io sono benevolo perchè seguo la legge non sono affatto benevolo (se ad esempio non rubo solo perchè se lo faccio rischio la galera...). Viceversa se mi trasformo interiormente non mi verrà proprio l'istinto di rubare. Idem per l'arte: non è un fenomeno esteriore ma interiore. Studiare le opere d'arte deve cambiare me nel profono! Così come praticare ad esempio il buddismo deve cambiarmi nel profondo. La mia "strana" posizione sull'arte deriva dal fatto che a mio giudizio l'arte è un aspetto della vita interiore, come la spiritualità. Non è esteriore come il lavoro ecc.

@Jean in verità ritengo il buddismo superiore. Tuttavia a mio giudizio il taoismo ha il pregio di avere un "assoluto ineffabile" cosa su cui sono d'accordo (e poi mi piace lo stile: perle sintetiche che vanno dritte al punto). 
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 22 Maggio 2017, 08:06:41 AM
Citazione di: Phil il 20 Maggio 2017, 23:38:31 PM
Citazione di: HollyFabius il 20 Maggio 2017, 19:03:11 PM
In ogni caso però, sia nell'era precedente che in quella contemporanea l'arricchimento globale delle forme d'arte implica l'importanza dell'originalità
Questa "(s)mania dell'originalità" quanto ha inciso sullo statuto dell'arte? Non si sta forse assistendo ad una fase in cui l'importanza dell'originalità e il suo abuso (il voler essere originali spinge sempre più verso una sperimentazione che spesso aliena il fine dal mezzo) vanno a discapito della fruibilità dell'arte, che non è più appannaggio di pochi competenti con solida formazione (che possono mediarne il senso e il valore alla massa di appassionati), ma diventa quasi un oracolo dagli esiti sibillini, la cui sacralità richiede più fede (nell'autorità "competente") che senso estetico?
Citazione di: cvc il 21 Maggio 2017, 09:45:31 AM
Concordo con Phil, l'esasperazione dell'originalità porta all'assenza di qualsiasi canone all'infuori di quello rappresentato dall'uscita egli schemi fine a se stessa, senza un motivo che la giustifichi. E a me ciò pare piuttosto stupido.

Non fatevi trarre in inganno. L'originalità che deve essere presente nell'opera d'arte è quella caratteristica che arricchisce la storia complessiva dell'arte ma non può essere l'unico tratto distintivo dell'opera. Se in un manufatto esiste solo originalità vengono a mancare i presupposti per porta all'interno di una qualsivoglia "storia". Per fare un paragone comprensibile pensate al progresso scientifico. E' chiaro che ogni "cosa", o "tecnologia" nuova inventata possiede qualche elemento di originalità, altrimenti non sarebbe una "evoluzione" rispetto al passato ma una semplice riproposizione di qualcosa di già esistente. Però non tutto ciò che viene inventato sarà utile e degno di far parte del progresso tecnologico. Se invento la macchina per far sbadigliare i gatti probabilmente non avrà un grande futuro. Similmente in Arte esiste una originalità degenere che viene spesso sbandierata ma che non porta ad un reale accrescimento della Storia dell'Arte complessiva ed esiste una originalità 'sana' che comporta una aggiunta di contenuti.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 22 Maggio 2017, 08:13:20 AM
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 00:16:29 AMOk però il "non andare lontano" vuol dire "non avere successo"? Se è sì allora l'arte diventa relativa. E si banalizza. D'altro canto se è soggettiva si banalizza ancora. A mio giudizio lo "studio dell'arte" non esiste e non ha senso perchè non si può imporre che qualcosa non sia "arte". Altrimenti l'arte diventa soggetta ad una "legge". Allo stesso modo se io sono benevolo perchè seguo la legge non sono affatto benevolo (se ad esempio non rubo solo perchè se lo faccio rischio la galera...). Viceversa se mi trasformo interiormente non mi verrà proprio l'istinto di rubare. Idem per l'arte: non è un fenomeno esteriore ma interiore. Studiare le opere d'arte deve cambiare me nel profono! Così come praticare ad esempio il buddismo deve cambiarmi nel profondo. La mia "strana" posizione sull'arte deriva dal fatto che a mio giudizio l'arte è un aspetto della vita interiore, come la spiritualità. Non è esteriore come il lavoro ecc.


Tu parti dal pregiudizio che non si possa imporre che qualcosa non sia "arte". Da questo pregiudizio però deriva che qualunque cosa può essere arte. Peraltro questo stesso pregiudizio nel tuo discorso sembra una "legge". E' evidente che così non si arriva da nessuna parte.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AM
Citazione di: HollyFabius il 22 Maggio 2017, 08:13:20 AM
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 00:16:29 AMOk però il "non andare lontano" vuol dire "non avere successo"? Se è sì allora l'arte diventa relativa. E si banalizza. D'altro canto se è soggettiva si banalizza ancora. A mio giudizio lo "studio dell'arte" non esiste e non ha senso perchè non si può imporre che qualcosa non sia "arte". Altrimenti l'arte diventa soggetta ad una "legge". Allo stesso modo se io sono benevolo perchè seguo la legge non sono affatto benevolo (se ad esempio non rubo solo perchè se lo faccio rischio la galera...). Viceversa se mi trasformo interiormente non mi verrà proprio l'istinto di rubare. Idem per l'arte: non è un fenomeno esteriore ma interiore. Studiare le opere d'arte deve cambiare me nel profono! Così come praticare ad esempio il buddismo deve cambiarmi nel profondo. La mia "strana" posizione sull'arte deriva dal fatto che a mio giudizio l'arte è un aspetto della vita interiore, come la spiritualità. Non è esteriore come il lavoro ecc.
Tu parti dal pregiudizio che non si possa imporre che qualcosa non sia "arte". Da questo pregiudizio però deriva che qualunque cosa può essere arte. Peraltro questo stesso pregiudizio nel tuo discorso sembra una "legge". E' evidente che così non si arriva da nessuna parte.

Accolgo la tua obiezione. Forse il mio problema è che la mia concezione di "arte" non è più "arte". Forse il vero problema è che non si può davvero definire arte, nel senso che di norma diamo nome a molte cose come "arte" a cose che hanno solo qualcosa in comune. Forse è come dare lo stesso nome a persone appartenenti alla stessa famiglia "dimenticandosi" della differenza individuale. In ogni caso quello che volevo dire io è che anche la manutenzione della motocicletta (immagine presa da "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta"), la costruzione di una casa, il disegno di un software possono essere considerate arte. Forse il problema è che ormai la parola "arte" è stata "ab-usata" e ora non riusciamo più a definirla.

Per spiegare quanto dicevo prima, pensa all'etica. Io posso ad esempio "non rubare" perch lo dice la legge ma posso "non rubare" perchè sento che è sbagliato. Allo stesso modo io posso fare un bellissimo quadro prenendo spunto da uno di Michelangelo ma senza voler dare un senso all'opera e controvoglia (e magari mi riesce bene perchè ho talento e lo faccio perchè mi hanno costretto), viceversa posso fare un quadro mediocre ricco di significati che magari esistono solo nella mia mente e lo faccio con passione. Ritengo il primo caso una sorta di "lavoro mercenario" mentre il secondo mi sembra più "artistico". Chiaro che magari non piacerà a nessuno, non farà successo, verrà deriso da tutti e nessuno lo considera "arte". E magari il primo i critici vedranno più significati di quelli che ci sono.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Phil il 22 Maggio 2017, 22:31:24 PM
Citazione di: HollyFabius il 22 Maggio 2017, 08:06:41 AM
Non fatevi trarre in inganno. L'originalità che deve essere presente nell'opera d'arte è quella caratteristica che arricchisce la storia complessiva dell'arte ma non può essere l'unico tratto distintivo dell'opera. Se in un manufatto esiste solo originalità vengono a mancare i presupposti per porta all'interno di una qualsivoglia "storia". Per fare un paragone comprensibile pensate al progresso scientifico. E' chiaro che ogni "cosa", o "tecnologia" nuova inventata possiede qualche elemento di originalità, altrimenti non sarebbe una "evoluzione" rispetto al passato ma una semplice riproposizione di qualcosa di già esistente. Però non tutto ciò che viene inventato sarà utile e degno di far parte del progresso tecnologico. Se invento la macchina per far sbadigliare i gatti probabilmente non avrà un grande futuro. Similmente in Arte esiste una originalità degenere che viene spesso sbandierata ma che non porta ad un reale accrescimento della Storia dell'Arte complessiva ed esiste una originalità 'sana' che comporta una aggiunta di contenuti.
Concordo con l'ultima frase, tuttavia mentre in campo tecnologico è proprio il criterio dell'utile che consente di soppesare il valore della novità, in campo artistico invece (essendo "fuorigioco" l'utilità ed essendo la bellezza soggettiva per definizione) valutare la portata artistica dell'originalità è sempre un giudizio insidioso...
Ad esempio, il già citato "sterco di autore" mi ha fatto tornare in mente l'"aria di Napoli", molto simile per dissacrante e sarcastico senso allusivo... l'"aria partenopea" è stata ideata ben prima (stando alle fonti, circa 1946 da Gennaro Ciaravolo) dell'opera di Manzoni (1961), ma forse non è stata ritenuta arte perché le confezioni non sono a "tiratura limitata", oppure perché non è stato ideato un evento pubblico di presentazione ufficiale, che consentisse ai critici di confrontarsi sull'opera? Ai posteri l'ardua sentenza  ;)

Oppure l'altra opera d'arte (considerata tale, se non erro) "the great wall of vaginas" (Jamie McCartney, 2008) che mi ha fatto tornare in mente una scena del film (si, all'epoca guardavo ancora la tv  ;D ) "il conte Max" (1991), in cui, se non sbaglio, la stessa idea era declinata al maschile, ma si era ben lontani dal parlare di opera d'arte...

Sembra quindi che talvolta conti davvero più la firma che l'originalità dell'idea, più il contesto "settoriale" in cui viene proposta una sedicente opera artistica piuttosto che il senso a cui essa allude... non voglio dire che oggi l'arte la fa soprattutto l'approvazione dei critici (con i contesti e requisiti dovuti), ma forse c'è un certo sbilanciamento, un certo "complesso dell'originalità" che sta demolendo i confini dell'arte, semmai ne abbia avuti di definiti(vi), che la rende ancora più indefinibile e arbitraria (vedi ad esempio Milo Moire e la sua "Plop egg"... e avviso che quel "vedi" potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno/a  :o ).
Inoltre, con il tempo, secondo me, ci si anestetizza all'originalità fine a stessa, al netto di tutti i significati reconditi che le si possano affibbiare (per questo parlo di "Rorschach")... e allora che ne è dell'arte? Sta tutta nell'esaltazione del simbolico, dell'interpretazione e dell'eclatante? Intendiamoci, se così fosse, niente di male  :)
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 23 Maggio 2017, 08:58:38 AM
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AM
Accolgo la tua obiezione. Forse il mio problema è che la mia concezione di "arte" non è più "arte". Forse il vero problema è che non si può davvero definire arte, nel senso che di norma diamo nome a molte cose come "arte" a cose che hanno solo qualcosa in comune. Forse è come dare lo stesso nome a persone appartenenti alla stessa famiglia "dimenticandosi" della differenza individuale. In ogni caso quello che volevo dire io è che anche la manutenzione della motocicletta (immagine presa da "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta"), la costruzione di una casa, il disegno di un software possono essere considerate arte. Forse il problema è che ormai la parola "arte" è stata "ab-usata" e ora non riusciamo più a definirla.

Certo non esiste una definizione chiara e condivisa di arte. Però le pratiche artigianali non sono, nella cultura occidentale, Arte in senso elevato. Se vuoi possiamo parlare di arti minori. Nel '900 è avvenuto lo spostamento del focus dell'Arte dall'estetica (dalla ricerca del bello in senso stretto) al linguaggio (alla ricerca del bello nel messaggio). Questo spostamento è coinciso con un diverso atteggiamento dell'uomo occidentale con la realtà spirituale. E' certo un discorso lungo e complesso. Però il punto sul quale voglio insistere è che se non diamo importanza alla identità nell'arte (alla singolarità espressiva) nella sostanza togliamo ogni valore alla storia dell'arte. Parlando di cubismo noi pensiamo a Braque e Picasso e parlando di Braque e Picasso pensiamo al cubismo. Poi ci concentriamo sul senso e le intenzione del cubismo e lo collochiamo all'interno della storia dell'arte per questo e quel motivo (non è qui importante). Certo analizzeremo il Picasso (o il Braque) pre-cubista per comprendere la sua strada, il suo percorso, ecc. ecc..
La cosa importante da comprendere è che 'prima' del cubismo le idee del cubismo non erano pienamente esplicite e dopo il cubismo sono diventate realtà e patrimonio comune.
Questo significa identità e originalità, arricchimento della storia dell'arte. Che oggi un artista si metta a fare dipinti cubisti è possibile ma non ha un valore per la storia dell'arte, può essere un esercizio accademico, tecnico, o se vogliamo una produzione di taglio artigianale.
Tutto oggi è più complicato e le ragioni sono molte, potremmo parlarne per mesi.

Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AM
Per spiegare quanto dicevo prima, pensa all'etica. Io posso ad esempio "non rubare" perch lo dice la legge ma posso "non rubare" perchè sento che è sbagliato. Allo stesso modo io posso fare un bellissimo quadro prenendo spunto da uno di Michelangelo ma senza voler dare un senso all'opera e controvoglia (e magari mi riesce bene perchè ho talento e lo faccio perchè mi hanno costretto), viceversa posso fare un quadro mediocre ricco di significati che magari esistono solo nella mia mente e lo faccio con passione. Ritengo il primo caso una sorta di "lavoro mercenario" mentre il secondo mi sembra più "artistico". Chiaro che magari non piacerà a nessuno, non farà successo, verrà deriso da tutti e nessuno lo considera "arte". E magari il primo i critici vedranno più significati di quelli che ci sono.
Le intenzioni e motivazioni dell'artista sono effettivamente importanti e sono un altro aspetto dell'arte da considerare, anche in questo caso se ne potrebbe parlare per mesi. Certo è che esistono aspetti obiettivamente analizzabili dall'esterno e altri (soggettivi) di più difficile lettura e comprensione. Non bastano però le motivazioni personali per realizzare opere di valore e senso generale.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 23 Maggio 2017, 09:10:17 AM
Citazione di: Phil il 22 Maggio 2017, 22:31:24 PMConcordo con l'ultima frase, tuttavia mentre in campo tecnologico è proprio il criterio dell'utile che consente di soppesare il valore della novità, in campo artistico invece (essendo "fuorigioco" l'utilità ed essendo la bellezza soggettiva per definizione) valutare la portata artistica dell'originalità è sempre un giudizio insidioso...
Certo e a questo occorre aggiungere che l'Arte si è 'liberata' del vincolo forte di ricerca del bello.
Citazione di: Phil il 22 Maggio 2017, 22:31:24 PM
Ad esempio, il già citato "sterco di autore" mi ha fatto tornare in mente l'"aria di Napoli", molto simile per dissacrante e sarcastico senso allusivo... l'"aria partenopea" è stata ideata ben prima (stando alle fonti, circa 1946 da Gennaro Ciaravolo) dell'opera di Manzoni (1961), ma forse non è stata ritenuta arte perché le confezioni non sono a "tiratura limitata", oppure perché non è stato ideato un evento pubblico di presentazione ufficiale, che consentisse ai critici di confrontarsi sull'opera? Ai posteri l'ardua sentenza  ;)

Oppure l'altra opera d'arte (considerata tale, se non erro) "the great wall of vaginas" (Jamie McCartney, 2008) che mi ha fatto tornare in mente una scena del film (si, all'epoca guardavo ancora la tv  ;D ) "il conte Max" (1991), in cui, se non sbaglio, la stessa idea era declinata al maschile, ma si era ben lontani dal parlare di opera d'arte...

Sembra quindi che talvolta conti davvero più la firma che l'originalità dell'idea, più il contesto "settoriale" in cui viene proposta una sedicente opera artistica piuttosto che il senso a cui essa allude... non voglio dire che oggi l'arte la fa soprattutto l'approvazione dei critici (con i contesti e requisiti dovuti), ma forse c'è un certo sbilanciamento, un certo "complesso dell'originalità" che sta demolendo i confini dell'arte, semmai ne abbia avuti di definiti(vi), che la rende ancora più indefinibile e arbitraria (vedi ad esempio Milo Moire e la sua "Plop egg"... e avviso che quel "vedi" potrebbe urtare la sensibilità di qualcuno/a  :o ).
Inoltre, con il tempo, secondo me, ci si anestetizza all'originalità fine a stessa, al netto di tutti i significati reconditi che le si possano affibbiare (per questo parlo di "Rorschach")... e allora che ne è dell'arte? Sta tutta nell'esaltazione del simbolico, dell'interpretazione e dell'eclatante? Intendiamoci, se così fosse, niente di male  :)
Tutto ciò è verissimo. L'Arte contemporanea è connessa a doppio filo con il tema del 'riconoscimento', ovvero con una relazione spesso perversa con l'ambiente che governa (in fondo) il mercato dell'Arte. Occorre però considerare che i veri valori artistici emergono dopo almeno un secolo, quando si guarda al passato e si cerca di comprendere in una lettura storica ciò che è stato significativo da ciò che è stato semplicemente insignificante.
E' difficile oggi orientarsi in questo mondo senza farsi influenzare dai meccanismi ambientali.
Le idee poi sono facilmente condivise e nascono in posti e luoghi anche lontani per ragioni diverse, spostandosi l'arte verso una valorizzazione delle idee, rispetto ad una semplice ricerca estetica precedente, sono possibili fenomeni di 'emersione' non del primo autore rappresentativo di un'idea bensì di quello meglio 'equipaggiato' e sostenuto dall'ambiente.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Apeiron il 23 Maggio 2017, 09:17:04 AM
Citazione di: HollyFabius il 23 Maggio 2017, 08:58:38 AM
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AMAccolgo la tua obiezione. Forse il mio problema è che la mia concezione di "arte" non è più "arte". Forse il vero problema è che non si può davvero definire arte, nel senso che di norma diamo nome a molte cose come "arte" a cose che hanno solo qualcosa in comune. Forse è come dare lo stesso nome a persone appartenenti alla stessa famiglia "dimenticandosi" della differenza individuale. In ogni caso quello che volevo dire io è che anche la manutenzione della motocicletta (immagine presa da "Lo Zen e l'Arte della Manutenzione della Motocicletta"), la costruzione di una casa, il disegno di un software possono essere considerate arte. Forse il problema è che ormai la parola "arte" è stata "ab-usata" e ora non riusciamo più a definirla.
Certo non esiste una definizione chiara e condivisa di arte. Però le pratiche artigianali non sono, nella cultura occidentale, Arte in senso elevato. Se vuoi possiamo parlare di arti minori. Nel '900 è avvenuto lo spostamento del focus dell'Arte dall'estetica (dalla ricerca del bello in senso stretto) al linguaggio (alla ricerca del bello nel messaggio). Questo spostamento è coinciso con un diverso atteggiamento dell'uomo occidentale con la realtà spirituale. E' certo un discorso lungo e complesso. Però il punto sul quale voglio insistere è che se non diamo importanza alla identità nell'arte (alla singolarità espressiva) nella sostanza togliamo ogni valore alla storia dell'arte. Parlando di cubismo noi pensiamo a Braque e Picasso e parlando di Braque e Picasso pensiamo al cubismo. Poi ci concentriamo sul senso e le intenzione del cubismo e lo collochiamo all'interno della storia dell'arte per questo e quel motivo (non è qui importante). Certo analizzeremo il Picasso (o il Braque) pre-cubista per comprendere la sua strada, il suo percorso, ecc. ecc.. La cosa importante da comprendere è che 'prima' del cubismo le idee del cubismo non erano pienamente esplicite e dopo il cubismo sono diventate realtà e patrimonio comune. Questo significa identità e originalità, arricchimento della storia dell'arte. Che oggi un artista si metta a fare dipinti cubisti è possibile ma non ha un valore per la storia dell'arte, può essere un esercizio accademico, tecnico, o se vogliamo una produzione di taglio artigianale. Tutto oggi è più complicato e le ragioni sono molte, potremmo parlarne per mesi.
Citazione di: Apeiron il 22 Maggio 2017, 09:27:06 AMPer spiegare quanto dicevo prima, pensa all'etica. Io posso ad esempio "non rubare" perch lo dice la legge ma posso "non rubare" perchè sento che è sbagliato. Allo stesso modo io posso fare un bellissimo quadro prenendo spunto da uno di Michelangelo ma senza voler dare un senso all'opera e controvoglia (e magari mi riesce bene perchè ho talento e lo faccio perchè mi hanno costretto), viceversa posso fare un quadro mediocre ricco di significati che magari esistono solo nella mia mente e lo faccio con passione. Ritengo il primo caso una sorta di "lavoro mercenario" mentre il secondo mi sembra più "artistico". Chiaro che magari non piacerà a nessuno, non farà successo, verrà deriso da tutti e nessuno lo considera "arte". E magari il primo i critici vedranno più significati di quelli che ci sono.
Le intenzioni e motivazioni dell'artista sono effettivamente importanti e sono un altro aspetto dell'arte da considerare, anche in questo caso se ne potrebbe parlare per mesi. Certo è che esistono aspetti obiettivamente analizzabili dall'esterno e altri (soggettivi) di più difficile lettura e comprensione. Non bastano però le motivazioni personali per realizzare opere di valore e senso generale.

Sono d'accordo con te che è giusto fare una gerarchia dell'arte. Se era questo che intendevi perdonami l'equivoco. Avevo capito che tu "dividessi" l'arte da ciò che non è arte, ossia vedessi le cose in bianco e i nero. Fatta questa premessa in linea generale sono d'accordo con te. Sulla motivazione: sì se di nuovo la pensi in campo etico non basta "voler fare il bravo" se non ci metti nemmeno l'impegno e non basta l'impegno per essere "bravo" ;)
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: HollyFabius il 24 Maggio 2017, 09:02:22 AM
Citazione di: Apeiron il 23 Maggio 2017, 09:17:04 AM
Sono d'accordo con te che è giusto fare una gerarchia dell'arte. Se era questo che intendevi perdonami l'equivoco. Avevo capito che tu "dividessi" l'arte da ciò che non è arte, ossia vedessi le cose in bianco e i nero. Fatta questa premessa in linea generale sono d'accordo con te. Sulla motivazione: sì se di nuovo la pensi in campo etico non basta "voler fare il bravo" se non ci metti nemmeno l'impegno e non basta l'impegno per essere "bravo" ;)

Beh la divisione tra Arte e non arte è in fondo una conseguenza della gerarchia. Dire che non tutte le manifestazioni, che nelle intenzioni sono artistiche, sono arte, implica proprio la creazione di un confine intellettuale, tra ciò che ha senso identificare come arte, e ciò che non è degno di ambire a questo.
Poi ovviamente questo confine è mobile, è soggetto a confronto, soggetto a differenze nelle culture, nelle varie epoche, ecc. ecc.
Certamente si può condividere che l'Arte parte dall'uomo, che l'arte è espressione dello spirito individuale. Si può discernere se l'Arte sia ancora ricerca del bello (estetica) o abbia sfondato (e perché) questo confine e si sia avventurato nella ricerca del messaggio. Però alla fine se esiste una storia dell'Arte e se in questa vanno collocate le espressioni artistiche, ve ne saranno di iconiche, di esemplificative di un'epoca e di un sentimento e con questo di arricchenti per la storia complessiva e ve ne saranno di inutili (in genere perché già viste). Queste ultime vanno escluse intellettualmente da ciò che è arte, pena la banalizzazione della storia dell'arte nel suo complesso.
Per fare un esempio veramente terra terra, si può giocare a calcio all'oratorio, si può giocare a calcio nel cortile, puoi giocare in una squadra organizzata in infima categoria, puoi farlo tra i professionisti, puoi farlo in nazionale, puoi farlo nei circuiti internazionali. Sempre ti puoi sentire un calciatore, certo se rimarrà qualcosa nella memoria collettiva non saranno i gol fatti nel portone della zia.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: PatrickEzechieleArt il 29 Maggio 2017, 17:50:55 PM
Ciao a tutti, sono tornato 2 giorni fa da un ricovero ospedaliero di 2 settimane, purtroppo non riesco a camminare e a volte è un casino anche dipingere, comunque oggi un piccolo dipinto stringendo i denti sono riuscito a farlo. Ho visto ora l'evolversi della discussione. Beh, siamo sul forum dove si fanno riflessioni sull'arte del resto :)

Grazie a tutti dei commenti, grazie a Acquario 69, Angelo Cannata (e si certo che puoi usare l'immagine come hai detto, anzi ti ringrazio e ne sono lusingato, verrò a visitare il tuo sito), grazie a Sarpitura, interessanti le riflessioni di Phil, Cvc, Aperion.

Abbiate pazienza son stato qui molto a leggere e non sto neanche tanto bene, allora cerco di essere breve.. sono nauseabondo dai farmaci purtroppo..bleah.

Comunque, per rispondere a HollyFabius: ciao, sai come per te il mio quadro è solo un esercizio, per me la tua è solo un opinione.

Per me dipingere è un divertimento, un modo di conoscermi, come tutte le cose che faccio al di fuori dai quadri. Le vivo così, a lavoro, quando cucino o faccio attività fisica. Se lo vogliamo, il momento di migliorare e di creare, è sempre li che ci aspetta :).

Secondo me l'essere umano è l'opera d'arte, già dal momento che nasce. Per esempio persone come Acquario 69, Angelo Cannata, Sariputra e anche altri in questo forum e fuori che con le loro parole, a volte così emozionanti fanno vibrare il petto. Quanta ricchezza interiore :D li c'è talento da vendere!! altro che ;)

L'altro giorno il mio oroscopo GEMELLI diceva: Non sacrificarti solo perché qualcuno accanto a te già lo fa: segui solo le tue passioni, in ogni campo. Fra lavoro e famiglia, i tuoi sogni vengono prima di tutto, saprai inseguirli in armonia. "Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono. Lo scopo è quello di regalarlo" (di Pablo Picasso)

Al di la del contenuto dei tuoi discorsi HollyFabius, pari proprio un essere umano depotenziato e mi dispiace per te perché alla fine, ognuno fa i conti con se stesso. 

Io inseguo i miei sogni e come ho detto già in questo forum, cosa che ho metabolizzato quando facevo Kung Fu, ho imparato che facendo un duro lavoro su se stessi si cresce e si migliora, praticare e continuare a praticare, quindi non fermarsi ad un quadro e poi basta, ma continuare a farne.

Ah, comunque dipingo perché mi piace, mi diverte e mi rilassa e gioisco quando le persone vedono bene un mio quadro su una parete della loro casa, quando si emozionano o vengono colte da un particolare del mio quadro che per assurdo, io neanche avevo notato ma loro si! questo è bello! trasmettere.

Poi a questo punto, ma proprio per curiosità dati i risvolti della discussione, chiedo ai moderatori: siete d'accordo che io pubblichi i miei quadri anche se da degli "esperti" d'arte non sono considerati arte?

Così attendo prima di mostrarvi il prossimo.. ah dato che più di una persona mi ha suggerito di dipingere luoghi italiani, ho deciso di farlo e lasciare i dipinti "puramente dall'immaginazione" un attimo in pausa. Spero che la news vi entusiasmi. Grazie un abbraccio.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: Angelo Cannata il 29 Maggio 2017, 20:08:06 PM
Grazie, l'ho messo qui.
Titolo: Re:Re dei colori - dipinto di Patrick Ezechiele
Inserito da: PatrickEzechieleArt il 30 Maggio 2017, 14:23:49 PM
Angelo hai scritto dei pensieri meravigliosi sul mio quadro, ok, mi sono emozionato :) e mi piace tanto questa frase:

"Il complesso, tuttavia, appare rasserenante, specialmente per quell'allusione in fondo in fondo, lì lontano, chissà cosa c'è oltre quella curva del fiume, certamente speranze, possibilità di altri silenzi sconosciuti."

Grazie di cuore e hai un bellissimo sito, anche a mia moglie piace molto. Lei è brasiliana e "espirita" e segue il cristianesimo secondo Alan Kardek, anche a me stà insegnando qualcosa. Ci torno volentieri sul tuo sito! Ciao a presto e se posso fare qualcosa per te, ben volentieri.