Quanto è intelligente l'intelligenza artificiale (A.I.)?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 15 Marzo 2023, 11:05:14 AM

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Aspirante Filosofo58

Buongiorno, si sente spesso parlare di AI,  ma quanto è veramente intelligente? Fino a che punto puoi sostituire l'uomo? Stando a ciò che ho letto, l'AI è nettamente meglio di quella umana, nei calcoli matematici, ma nulla può, per esempio, nelle materie umanistiche, essendo unicamente in grado di basarsi su materiale esistente, ma non di creare ex novo. 
Secondo voi?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

#1
Ma su cosa si basa la convinzione che l'intelligenza umana crei ex novo?
Se, come credo, si basa sul fatto che crei cose inattese, questo però succede anche per l'AI, se è vero che non sappiamo mai dove andrà a parere.
Secondo me porre l'accento sul possibile atteso esito del confronto, mette in secondo piano l'essenza della questione, che è quella che siamo riusciti a porre in essere un confronto, i cui esiti possono non essere quelli attesi.
L'intelligenza umana sembra qualcosa di insondabile, ma anche la superficie di un oggetto lo è finché non troviamo qualcosa che vi si  può confrontare, facendo luce su essa.
La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 12:38:04 PMMa su cosa si basa la convinzione che l'intelligenza umana crei ex novo?
Se, come credo, si basa sul fatto che crei cose inattese, questo però succede anche per l'AI, se è vero che non sappiamo mai dove andrà a parere.
Secondo me porre l'accento sul possibile atteso esito del confronto, mette in secondo piano l'essenza della questione, che è quella che siamo riusciti a porre in essere un confronto, i cui esiti possono non essere quelli attesi.
L'intelligenza umana sembra qualcosa di insondabile, ma anche la superficie di un oggetto lo è finché non troviamo qualcosa che con essa può confrontarsi, facendo luce.
L'intelligenza umana crea (in campo letterario, per esempio), mentre l'AI elabora l'esistente, ma non è  in grado di creare. Una AI non sa svolgere un tema, ma sa suggerire a chi rivolgersi per elaborare uno. Così, stando a ciò che ho letto. In pratica l'intelligenza umana esprime emozioni che l'AI non prova e non  conosce. 
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

Si, ma come facciamo ad essere sicuri che l'intelligenza umana non elabori l'esistente creando? :)
Che l'AI elabori l'esistente ne siamo certi.
La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

Aspirante Filosofo58

Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 16:09:46 PMSi, ma come facciamo ad essere sicuri che l'intelligenza umana non elabori l'esistente creando? :)
Che l'AI elabori l'esistente ne siamo certi.
L'intelligenza umana può fare entrambe le cose: più lentamente per le elaborazioni, rispetto alla Ai, ma non c'è storia rispetto alla creazione: un tema, una scultura, un quadro nascono, oltreché dalla propria testa, anche (o soprattutto dal proprio cuore). Qui. https://www.profduepuntozero.it/2023/03/14/fare-un-capolavoro/ mi pare spiegata bene la differenza.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

iano

#5
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 16:16:27 PML'intelligenza umana può fare entrambe le cose: più lentamente per le elaborazioni, rispetto alla Ai, ma non c'è storia rispetto alla creazione: un tema, una scultura, un quadro nascono, oltreché dalla propria testa, anche (o soprattutto dal proprio cuore). Qui. https://www.profduepuntozero.it/2023/03/14/fare-un-capolavoro/ mi pare spiegata bene la differenza.
Potremo dire che l'intelligenza artificiale sarà, se non superiore, almeno pari a quella umana, quando, come facciamo noi, affermerà la sua superiorità, di riffa o di raffa?
E quando dirà che la sua superiorità gli viene dall'ananas?
Scusa gli diremo noi, ma come fà a venire la tua superiorità dall'ananas.
Lui dirà, non devi intendere l'ananas per quello che è, ma come la sede figurata di un sentimento che non si può dire, ma solo provare, e che tu non potrai mai provare.

Se il nostro interesse non si riduce a fare una classifica fra intelligenze, ma siamo curiosi dell'esito del confronto, dobbiamo mettere da parte quelle cose che sentiamo, ma di cui non sappiamo dire altro che vengano dal cuore o da un ananas.
La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

Il_Dubbio

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 15 Marzo 2023, 11:05:14 AMBuongiorno, si sente spesso parlare di AI,  ma quanto è veramente intelligente? Fino a che punto puoi sostituire l'uomo? Stando a ciò che ho letto, l'AI è nettamente meglio di quella umana, nei calcoli matematici, ma nulla può, per esempio, nelle materie umanistiche, essendo unicamente in grado di basarsi su materiale esistente, ma non di creare ex novo.
Secondo voi?
stavo per creare un nuovo argomento, ma invece questo va benissimo.

Quanto è intelligente l'intelligenza aritificiale?

Il concetto di intelligenza è problematico.

In questi giorni mi è arrivata una notizia secondo cui la A.I. potrebbe procedere nella pianificazione di eventi futuri.

L'hanno introdotta cercando di imitare il nostro modo di ragionare. Noi infatti pianifichiamo il futuro immaginando quello che potrebbe avvenire a seconda di quando reagiamo. 
Ad esempio reagiamo oggi oppure aspettiamo domani? I pro e i contro.
L'A.I. potrebbe farlo per noi, e potrebbe visualizzare eventi futuri a seconda della nostra reazione temporale. 

Ciò che fa la A.I. si ferma a questo punto. Poi siamo noi a valutare quando reagire e cosa ci conviene fare. 

Per cui ad oggi la A.I. assomiglia piu ad un coito interruptus che ad una intelligenza vera e propria, anche perchè sarebbe intelligente chi fa la cosa piu giusta e no chi calcola asetticamente i possibili sviluppi.

Noi siamo stupidi e intelligenti ad affidarci alla A.I. per calcolare gli sviluppi possibili? 
Saremmo stupidi se non ci facessimo aiutare, saremmo intelligenti se scegliessimo il percorso migliore. E quello la A.I. non può aiutarci.


iano

#7
La domanda se l'AI possa sostituire la nostra intelligenza non è corretta e provo a spiegare perchè, mentre se ci chiediamo se la possa affiancare, integrandola, la risposta mi pare positiva.
Noi non sappiamo cosa sia la nostra intelligenza, ma nella misura in cui la ipotizziamo costruiamo l'intelligenza artificiale, e ciò ci consente di comprendere meglio cosa sia , per la possibilità di confrontarla con qualcosa a noi nota, l'AI, appunto.
Da questo confronto mi pare sia già risultata una caratteristica in comune fra le due intelligenze: di entrambe ci sfugge il controllo, di modo che ciò che esse producano possa essere per noi alla pari fonte di sorpresa.
Già comunque sapevamo che volendo approfittare della potenza dei calcolatori nelle dimostrazioni matematiche,  rinunciavamo già alla possibilità di verificarne direttamente il risultato.
Questa possibilità di verifica si era già comunque significativamente ridotta di fatto, in quanto nel progredire della matematica sempre un minor numero di matematici erano in grado di verificare la correttezza dei passaggi delle dimostrazioni dei teoremi, per cui giocoforza si è dovuto accettare di farsi aiutare dai computer.
Potevamo rinunciare a farci aiutare, ma ciò avrebbe costituito un limite ai teoremi he potevamo dimostrare.
Parimenti rinunciare a farci aiutare dll'AI, significa accettare dei limiti operativi, dai quali sarà difficile tornare indietro una volta superati.
La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

Il_Dubbio

Citazione di: Il_Dubbio il 07 Giugno 2025, 20:01:35 PMIn questi giorni mi è arrivata una notizia secondo cui la A.I. potrebbe procedere nella pianificazione di eventi futuri.

L'hanno introdotta cercando di imitare il nostro modo di ragionare. Noi infatti pianifichiamo il futuro immaginando quello che potrebbe avvenire a seconda di quando reagiamo.
Ad esempio reagiamo oggi oppure aspettiamo domani? I pro e i contro.
L'A.I. potrebbe farlo per noi, e potrebbe visualizzare eventi futuri a seconda della nostra reazione temporale.

Ciò che fa la A.I. si ferma a questo punto. Poi siamo noi a valutare quando reagire e cosa ci conviene fare.

Per cui ad oggi la A.I. assomiglia piu ad un coito interruptus che ad una intelligenza vera e propria, anche perchè sarebbe intelligente chi fa la cosa piu giusta e no chi calcola asetticamente i possibili sviluppi.



Una delle prerogrative della intelligenza umana è la vicinanza con il mondo dei "sentimenti" o dell'approccio "sensitivo", che utilizza ovvero i sensi. Penrose nel suo libro storico "la mente nuova dell'imperatore" cerca di mettere a confronto proprio questo punto. Quando decide una macchina? La macchina ad un certo punto, durante il suo calcolo, deve  fermarsi. Proprio prendendo spunto dalla possibilità di poter calcolare i possibili esiti futuri, una macchina dovrebbe riuscire a decidere quando fermarsi e ovvero quale esito futuro è migliore di un altro. 
Per fare un esempio pratico immaginiamo ad un gioco, quello che va da molto tempo in tv il gioco dei pacchi. 
Ad un certo punto devi decidere se predere l'offerta o rischiare di aprire il tuo pacco dove potrebbe esserci un premio notevolmente piu grande o uno notevolmente piu basso dell'offerta.

Prendi tutto subito o vai avanti? 

Una macchina per potersi fermare (poter prendere una decisione) deve essere educata (ovvero programmata) per eseguire l'ordine di fermarsi o andare avanti. In questo caso sono possibili calcoli probabilistici e la scelta potrebbe propendere per quella che ha la maggiore probabilità. Ovvero se il rischio è troppo alto si potrebbe propendere per fermarsi subito e accettare l'offerta. Ma se una macchina fosse programmata per calcolare il rischio probabilistico, chi fa l'offerta (che sa cosa contiene il pacco) potrebbe portarlo a scegliere sempre la cosa sbagliata. Per cui intelligente sarebbe l'umano, e la macchina verrebbe sempre battuta. 

Per cui per essere intelligente, la macchina deve essere imprevedibile. Non deve mai dare l'impressione (a chi fa l'offerta) di sapere in anticipo cosa è meglio decidere. Ovvero il problema della fermata. Quando, come e perchè dovrebbe decidere di fare una scelta invece che un'altra?

Il_Dubbio

Citazione di: Il_Dubbio il 09 Giugno 2025, 10:13:07 AMil problema della fermata. 
Chiaramente il problema della fermata dice una cosa piu specifica.
Solo che non sono un informatico per descrivere al meglio questo problema.

Anzi chiamarlo problema è abbastanza limitato. Quel problema lì... indica invece un limite, oltre il quale non si può andare. 

Non posso essere sicuro che i miei famosi esempi siano perfettamente pertinenti alla questione del limite.
Quindi faccio l'esempio dopo. Ora mi concentrei su cosa può fare un programma. Il programma si basa su algoritmo che può dare due risposte del tipo vero o falso. Se è vero si ferma immediatamente, se è falso continua a calcolare. Chiaramente un programmatore che non sa quando si fermerà la seconda opzione di risposta ha un problema. Infatti potrebbe continuare a calcolare infinitamente e questo non va bene.
Per cui si potrebbe teoricamente creare un algoritmo che risolva questo problema, e cioè se la macchina si fermerà oppure no.
Si è dimostrato che questo non è possibile in quanto nasce una contraddizione interna per cui si potrebbe arrivare a dire che un programma termina se non termina, oppure non termina se termina. 

Ora l'esempio dei pacchi, immaginiamo una A.I che si ferma e continua a calcolare se fermarsi oppure continuare a calcolare e un presentatore che cerca di capire se si fermerà. Il presentatore rappresenta il programma universale di Turing che stia stabilendo se la A.I si fermerà oppure no. Però il programma universale deve valere anche per il presentatore. E da questo punto in avanti vi rimando al vostro studio personale... alla fine arriverete ad una contraddizione, che dice che non esiste un programma universale che stabilisca se la macchina si fermerà oppure no. 

iano

#10
Citazione di: Il_Dubbio il 07 Giugno 2025, 20:01:35 PMstavo per creare un nuovo argomento, ma invece questo va benissimo.

Quanto è intelligente l'intelligenza aritificiale?

Il concetto di intelligenza è problematico.

In questi giorni mi è arrivata una notizia secondo cui la A.I. potrebbe procedere nella pianificazione di eventi futuri.

L'hanno introdotta cercando di imitare il nostro modo di ragionare. Noi infatti pianifichiamo il futuro immaginando quello che potrebbe avvenire a seconda di quando reagiamo.
Ad esempio reagiamo oggi oppure aspettiamo domani? I pro e i contro.
L'A.I. potrebbe farlo per noi, e potrebbe visualizzare eventi futuri a seconda della nostra reazione temporale.

Ciò che fa la A.I. si ferma a questo punto. Poi siamo noi a valutare quando reagire e cosa ci conviene fare.


Potresti provare a riscrivere meglio i tuoi post, iniziando magari da questo punto?
Io intuisco solo che ci sono pensieri interessanti dietro il tuo discorso confuso, perchè sennò non ti inviterei nemmeno a maggior chiarezza.
Possiamo anche aver bisogno di esempi per comprendere meglio, ma potrebbero anche non essere necessari se scrivessi in modo chiaro.
Cosa ce ne facciamo di esempi per capire meglio ciò che indipendentemente dalla sua complessità è stato esposto con una poco chiara scrittura?
Hai coscienza di star portando avanti un monologo, postandoti da solo, a causa di ciò?
La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

nessuno

Quella che erroneamente viene definita "intelligenza" artificiale, non ha nulla a che vedere con il concetto comune di intelligenza umana.

Tecnicamente, si tratta di una serie di algoritmi alla base che, simulando connessioni neurali artificiali, instaurano rapporti stocastici nel set limitato di conoscenza a loro disposizione. Tale set viene "allenato" con l'ingestione di una mole di dati cospicua.

Tali algoritmi non fanno niente altro che scomporre in sezioni le informazioni in un nuovo formato (insieme di token) e analizzando la frase richiesta (o l'immagine, o altro), scomponendola in token, tramite questi algoritmi "decidono" probabilisticamente quale sia il token successivo più probabile sulla base appunto dell'allenamento ricevuto.

Mancano quindi totalmente di contesto e ragionamento, come lo intendiamo noi.

La riprova più semplice è quella di chiedere a qualsiasi generatore di immagini di generare un orologio analogico che segni le ore quattro meno venti, oppure due e venti.

Riceverete come output un orologio che segna le 10:10, sia perchè gli algoritmi non concepiscono il significato delle lancette e non sanno interpretare a cosa servano, sia perchè il set con cui vengono allenate contiene quasi esclusivamente immagini di orologi che segnano le 10 e 10 (esteticamente ritenute più armoniose ai fini estetici).
Si limitano a generare pixel uno accanto all'altro sulla base della loro conoscenza dei pixel di immagini di orologi con i quali sono stati allenati.

Per avvicinarsi a qualsiasi cosa di "senziente" (la tanto chiacchierata AGI, ad esempio) è necessario quindi ripensare totalmente il procedimento tecnico alla base; in sostanza, non esiste ancora tale tecnologia, ma solo l'idea, tecnicamente impraticabile.

Tutto quello che stiamo vivendo è un gioco di prestigio, che attraverso complicazioni sempre più evolute, simula il gioco della coscienza.






Il_Dubbio

Citazione di: nessuno il 10 Giugno 2025, 11:16:33 AMPer avvicinarsi a qualsiasi cosa di "senziente" (la tanto chiacchierata AGI, ad esempio) è necessario quindi ripensare totalmente il procedimento tecnico alla base; in sostanza, non esiste ancora tale tecnologia, ma solo l'idea, tecnicamente impraticabile.
La tua parte iniziale l'ho data per scontata.
Anzi il quesito oggi dovrebbe essere: con quali processi/progressi tecnici una A.I potrà un domani essere intelligente quanto un umano?

E' solo una questione di progresso scientifico o i processi necessari sono tecnicamente impossibili da attuare? (domanda di riserva). 

Mi pare di capire che tu sappia di qualche "idea" a cui manca però la tecnologia. Se mancasse solo la tecnologia magari si può solo aspettare. 

Il teorema di Turing invece parla di un limite oltre il quale non si può andare. Quindi li la tecnologia mancante non c'entra. Quel teorema, che parla cioè di algoritmi e computazione, è equivalente ai teoremi di incompletezza di Godel. 

Non ho le competenze per stabilire che il problema della fermata (che scaturisce dal teorema di Turing) sia un limite anche per la costruzione di un futuribile calcolatore umanoide (cioè uno che pur non essendo umano pensa e ragiona come un umano).  
Ricordo però che Penrose incominciò quel famoso libro (1986, di cui ho la copia) proprio dal problema della fermata di una macchina universale di Turing, per stabilire (o cercando di convincersi) che un comuper non poteva mai raggiungere le capacità umane. 

Io ho proposto una cosa che si potrebbe chiamare esperimento mentale. Lo chiamo l'esperimento dei pacchi; un modo almeno per partire, come se fosse un gioco,  da ciò che effettivamente dovrebbe fare (in talune circostanze) una macchina pensante. 


iano

#13
Citazione di: nessuno il 10 Giugno 2025, 11:16:33 AMQuella che erroneamente viene definita "intelligenza" artificiale, non ha nulla a che vedere con il concetto comune di intelligenza umana.
Ma come fai ad affermare che qualcosa che conosci, l'intelligenza artificiale, non abbia nulla a che fare con qualcosa che non conosci, l'intelligenza umana?


La realtà non ha in se un ordine, ma si presta a ricevere un ordine, senza il quale essa non potrebbe apparirci, e per questo essa ci appare ordinata, e non essendoci un solo modo di ordinarla, diversamente potrà apparirci.

nessuno

Citazione di: iano il 10 Giugno 2025, 17:10:32 PMMa come fai ad affermare che qualcosa che conosci, l'intelligenza artificiale, non abbia nulla a che fare con qualcosa che non conosci, l'intelligenza umana?



Assumendo che l'intelligenza umana possa rappresentare quel qualcosa che ci distingue in quanto umani, sappiamo che l'essere umano è tale poiché presenta determinate caratteristiche che lo identificano, quali almeno:

coscienza di sé
capacità di contestualizzare
esperienza soggettiva
competenza simbolica
creatività e capacità di generare arte
empatia
intuizione
desiderio
volontà
ecc

e la possibilità di armonizzare tra loro tutte queste caratteristiche in modo consapevole.

L'intelligenza umana "pensa" inoltre in modo incarnato, attraverso un corpo, radicata quindi nella percezione, nel movimento, nelle emozioni corporee, nella relazione con gli altri esseri.

L'attuale tecnologia a nostra disposizione non presenta nulla di tutto ciò.

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