Che cosa è la pace?

Aperto da Aspirante Filosofo58, 05 Ottobre 2025, 11:49:29 AM

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Aspirante Filosofo58

Buongiorno, relativamente alla pace ho sentito di tutto e di più, fino al concetto espresso attualmente da taluni nostri politici, di pace come qualcosa che si costruisce, magari a tavolino, mentre si gioca a scacchi o carte, in una sorta di tira e molla, un do ut des. Siamo proprio sicuri che la pace sia il risultato di trattative tra le parti, della serie "vuoi che smetta di bombardarti? Dammi ciò che chiedo". Siamo sicuri che questa sia pace? I libri di storia ci raccontano che quando la Germania era pronta a firmare la resa, che ponesse fine alla seconda guerra mondiale, dai gerarchi nazisti venne l'ordine dicessare ogni ostilità per non peggiorare il conto da pagare. Invece oggi assistiamo a chi vuol mettere all'attivo più conquiste per arrivare alla pace e trattare da un punto di forza maggiore. Però, il Buddismo insegna che, per volere la pace intorno a noi, è necessario essere in pace ognuno con sé stesso. Se ogni essere umano fosse in pace con sé stesso, secondo il Buddismo ogni guerra cesserebbe. Voi che cosa ne pensate?
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

anthonyi

Direi che sottoscrivo l'ultimo concetto, chi fa guerre, tipicamente, non é in pace con sé stesso. Purtroppo gli individui non in pace con se stessi sono tanti e ne basta uno solo per rompere la pace. 
Per questo, al di là della pace del Buddha abbiamo inventato la pace strategica, quella che permette di convincere chi non é in pace con se stesso a non fare la guerra, perché altrimenti si fa molto male.
Con la pace strategica delle bombe nucleari, ad esempio, siamo andati avanti per decenni in Europa. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Aspirante Filosofo58

Citazione di: anthonyi il 05 Ottobre 2025, 13:11:54 PMDirei che sottoscrivo l'ultimo concetto, chi fa guerre, tipicamente, non é in pace con sé stesso. Purtroppo gli individui non in pace con se stessi sono tanti e ne basta uno solo per rompere la pace.
Per questo, al di là della pace del Buddha abbiamo inventato la pace strategica, quella che permette di convincere chi non é in pace con se stesso a non fare la guerra, perché altrimenti si fa molto male.
Con la pace strategica delle bombe nucleari, ad esempio, siamo andati avanti per decenni in Europa.
Se la maggioranza della popolazione mondiale non ha ancora capito questo concetto, forse ciò fa comodo ai fabbricanti e commercianti di armi, che (è inutile negarlo) fanno i soldi grazie alle morti e alle distruzioni. Se tutta l'umanità fosse in pace, chi produce o vende armi come vivrebbe? Poi mettiamoci i politici che hanno interesse a mantenere tra la popolazione, una buona dose di paura, per poter governare meglio....
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Phil

La pace può essere un ideale, ma spesso è vincolato ad alcune condizioni, ossia: «sarò/saremo in pace solo quando...» e quindi si vive in stato di guerra, fra una tregua e una battaglia, con se stessi e/o con una parte del mondo, nel tentativo di realizzare quelle condizioni in cui si crede di poter stare in pace. Quanto ciò sia in realtà connesso alle dinamiche del desiderio, dell'ignoranza e dell'ostilità (le tre radici della sofferenza), il buddismo lo spiega bene e, come ogni spiegazione profonda, il difficile non è comprenderla, bensì praticarla.
Fermo restando che ci sono anche individui che, per indole o formazione, non hanno interesse alla pace (anche se non lo dicono o non ne sono nemmeno consapevoli), proprio perché animati, se non "posseduti", da desideri scalpitanti, da volontà di azione, di difesa di ideali (come la pace stessa), di traguardi, etc. e in questo, se lo scopo principale è comprendere ciò che ci circonda più che idealizzare quello che "sarebbe bello" (per molti, ma non per tutti appunto), più che il buddismo forse giova pensare alle lezioni taoiste sullo yin e lo yang, sulla differenza fra le nature umane, sulle loro relazioni e sui mutamenti che questi comportano.

fabriba

L'OMS ha definito il concetto di salute come" Una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l'assenza di malattia o infermità." (questa definizione ne sostituì una precedente in cui era sostanzialmente l'assenza di malattia).
Secondo me (e probabilmente sono controcorrente su questa cosa) nel cambiamento ci abbiamo perso.

È più utile una definizione di pace come "assenza di guerra", oppure una similmente più olistica?
Tracciando un parallelo mi viene da dire che la prima sia migliore perché molto più facilmente tracciabile, rispetto a una condizione che sulla carta è più desiderabile, ma nei fatti presta più facilmente il fianco a essere manipolata.

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non credo che questa risposta soddisfi l'intenzione originale di questo thread, ma mi sembra che in un forum in cui ci si confronta per la soluzione migliore, valga la pena anche discutere se la risposta più banale (pur con i suoi mille limiti) sia anche la migliore.
I computer sono inutili: danno solo risposte - Socrate

anthonyi

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 05 Ottobre 2025, 15:41:26 PMSe la maggioranza della popolazione mondiale non ha ancora capito questo concetto, forse ciò fa comodo ai fabbricanti e commercianti di armi, che (è inutile negarlo) fanno i soldi grazie alle morti e alle distruzioni. Se tutta l'umanità fosse in pace, chi produce o vende armi come vivrebbe? 
Lo può anche capire la maggioranza, ma ci sarà sempre qualcuno che non lo ha capito, o che non ha convenienza a capirlo, per quel qualcuno, purtroppo, dovrai tenere le armi, sia per deterrenza, sia per un eventuale uso che si spera non verrà mai. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Morpheus

Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 05 Ottobre 2025, 11:49:29 AM
Se ogni essere umano fosse in pace con sé stesso, secondo il Buddismo ogni guerra cesserebbe. Voi che cosa ne pensate?

Temo non sia davvero così o almeno a me non sembra. Partiamo immediatamente col dire che la guerra è un business, un fatto credo condiviso da tutti quelli intervenuti precedentemente. Ora se il paese X attacca il paese Y, il governo del paese X lo fa perché ha bisogno o vuole (due concetti ben differenti) qualcosa che ha il paese Y. Non credo che i governanti del paese X abbiano attaccato il paese Y perché non in pace con sé stessi. Bensì per necessità o per desiderio di conquista e di potere che non credo siano per forza associabili con un'assenza di pace interiore.
Possiamo vedere infiniti motivi nel fatto che il cielo è azzurro, ma alla fine solo una cosa quantomeno ci fa avvicinare alla verità:
La Scienza.

anthonyi

Citazione di: Morpheus il 05 Ottobre 2025, 19:44:46 PM
Temo non sia davvero così o almeno a me non sembra. Partiamo immediatamente col dire che la guerra è un business, un fatto credo condiviso da tutti quelli intervenuti precedentemente. Ora se il paese X attacca il paese Y, il governo del paese X lo fa perché ha bisogno o vuole (due concetti ben differenti) qualcosa che ha il paese Y. Non credo che i governanti del paese X abbiano attaccato il paese Y perché non in pace con sé stessi. Bensì per necessità o per desiderio di conquista e di potere che non credo siano per forza associabili con un'assenza di pace interiore.

Non essere in pace con se, stessi vuol dire avere una spinta aggressiva dentro, é questo é necessario per scegliere la guerra per ottenere quello che si vuole. Non dimentichiamo che esiste l'alternativa di un accordo o di un acquisto di quello che si vuole, queste alternative sono comunque sempre più economiche di una guerra, perché la guerra distrugge tanta ricchezza mentre le alternative non la distruggono. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Adalberto

La narrazione  che le guerre siano fomentate dai costruttori di armi da un lato mi appare riduzionistico rispetto ad altri fattori, dall'altro una motivazione un po' retorica per arrivare a dimostrare la superiorità di un peraltro nobile anelito di pace.

Anche se non ci piace, sarebbe il caso di ammettere e accettare che – pur cercandola e talvolta realizzandola per brevi attimi o per brevi fortunosi periodi  -  non siamo in pace con noi stessi, vivendo una pluralutà di  stimoli, condizioni, emozioni che nella nostra unità di corpo e di mente ci mettono in evidente contraddizione.
E allora invece di cercare il meglio, forse risulta più conveniente costruire forme di tutela individuali e collettive che tendano all' equilibrio delle  forze e degli eventi contrapposti, ma preparando anche un "piano B" qualora le cose evolvano contrariamente alle nostre speranze.
 
 Per idealismo o per riduzionismo capita che si rifiuti a priori ciò che in qualche modo si etichetta  come "male",  ad esempio il demone delle armi, in nome di una qualche purista visione del mondo. Trovo invece sia utile sforzarsi di comprendere la complessità dei fattori in gioco, il loro funzionamento e posizionamento per attenzionarsi sulle opportunità da cogliere o da attendere perché in fase di maturazione, da agevolare.
Mi era simpatico Sun Tzu che teorizzava e praticava la vittoria senza il combattimento.
Un discorso che si può declinare a livello politico, commerciale o personale.

Per rispondere alla domanda "cos'è la pace?" ci si potrebbe perdere in mezzo a tante parole cercando di interpretare le mille sfaccettature simboliche di questo mito.
Mi accontento di viaggiare basso,  terra terra , differenziando due approcci. 
Per vivere in pace ci si deve sporcare le mani con i materiali che si hanno. 
Per sognare la pace basta produrre rasserenanti immagini ideali. 
Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
(Fosco Maraini)

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