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LOGOS - Argomenti => Tematiche Culturali e Sociali => Discussione aperta da: Socrate78 il 11 Aprile 2019, 21:08:12 PM

Titolo: Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Socrate78 il 11 Aprile 2019, 21:08:12 PM
Spesso si sente dire che l'Italia ha un debito pubblico molto alto, che supera il PIL, infatti è sceso al di sotto del PIL solo nel 2007, per poi risalire fortemente a causa delle conseguenze negative della grande recessione del 2008. Tuttavia, non si riflette mai seriamente sul PROCESSO che ha  visto questo debito salire fortemente a partire dagli anni '80. In realtà ci fu un evento molto importante che ha portato ad un aumento esponenziale del debito in quegli anni: agli inizi degli anni '80 il governo italiano decise di rompere gli accordi con la banca centrale d'Italia. Prima del 1981, la banca centrale era solita comprare i titoli di Stati invenduti e gli interessi sui BOT non salivano più di tanto. A partire dal 1981 invece la banca centrale cessò di acquistare le obbligazioni statali ed allora gli interessi aumentarono, poiché il governo decise di favorire i risparmi dei privati, che però pretesero interessi molto più elevati. Il debito pubblico, infatti, non è altro in fondo se non il credito dei cittadini risparmiatori. Ma questo aumento degli interessi fu esponenziale, tanto che nel periodo dal 1984 al 1992 la spesa pubblica per pagare gli interessi raggiunse addirittura il 13% del PIL, contro una media europea del 4,4%! Il debito pubblico passò quindi dal 59% del 1984 al 124 % del 1994, per poi rimanere molto alto senza mai esserci un vero recupero, poiché un gap così alto non lo si recupera con misure correttive ordinarie.
Di conseguenza io credo che la genesi dell'attuale guaio stia proprio nell'errore commesso nel lontano 1981, cioè quello di rompere gli accordi con la banca centrale che acquistava i titoli di Stato invenduti: da allora si è innescata una spirale di aumento continuo degli interessi che ha portato lo stato a indebitarsi. Secondo voi la mia analisi della situazione è corretta? E' stato davvero quello da me descritto il punto di avvio di tutto?
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 12 Aprile 2019, 02:58:20 AM
Ciao Socrate, dall'inizio degli anni 80 si comincia a decidere di combattere l'inflazione, e l'inflazione non la batti se la Banca Centrale ti compra tutti i titoli che emetti. Certo ci si può domandare se la scelta di combattere l'inflazione sia stata opportuna, in fondo in quel mondo c'era un equilibrio, i lavoratori chiedevano aumenti salariali e venivano abbastanza prontamente accontentati, tanto poi ci pensava l'inflazione a portare il conto in pari. Anche i risparmiatori erano contenti per gli interessi più alti che creavano un finto effetto ricchezza, con l'effetto di stimolare la domanda. L'inflazione è lo strumento con il quale i politici che spendono troppi soldi ne fanno pagare il prezzo a lavoratori, risparmiatori e pensionati, senza che questi neanche se ne accorgano.
Se questo strumento non è disponibile le strade sono due, ridurre la spesa o aumentare il debito, e nella scelta i nostri politici hanno preferito, almeno finchè potevano, aumentare il debito. Sono i nostri politici che hanno scelto, cioè, di far aumentare il debito, e questo vale anche a correzione di quello che scrivi sul dopo 2008, la crisi internazionale, che pure c'è stata, non spiega e non giustifica l'alto livello di indebitamento che si è realizzato tra il 2008 e il 2011 con il governo Berlusconi, e che è poi sfociato nella crisi del 2011.
Un saluto
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM
Citazione di: Socrate78 il 11 Aprile 2019, 21:08:12 PM
Spesso si sente dire che l'Italia ha un debito pubblico molto alto, che supera il PIL, infatti è sceso al di sotto del PIL solo nel 2007, per poi risalire fortemente a causa delle conseguenze negative della grande recessione del 2008. Tuttavia, non si riflette mai seriamente sul PROCESSO che ha  visto questo debito salire fortemente a partire dagli anni '80. In realtà ci fu un evento molto importante che ha portato ad un aumento esponenziale del debito in quegli anni: agli inizi degli anni '80 il governo italiano decise di rompere gli accordi con la banca centrale d'Italia. Prima del 1981, la banca centrale era solita comprare i titoli di Stati invenduti e gli interessi sui BOT non salivano più di tanto. A partire dal 1981 invece la banca centrale cessò di acquistare le obbligazioni statali ed allora gli interessi aumentarono, poiché il governo decise di favorire i risparmi dei privati, che però pretesero interessi molto più elevati. Il debito pubblico, infatti, non è altro in fondo se non il credito dei cittadini risparmiatori. Ma questo aumento degli interessi fu esponenziale, tanto che nel periodo dal 1984 al 1992 la spesa pubblica per pagare gli interessi raggiunse addirittura il 13% del PIL, contro una media europea del 4,4%! Il debito pubblico passò quindi dal 59% del 1984 al 124 % del 1994, per poi rimanere molto alto senza mai esserci un vero recupero, poiché un gap così alto non lo si recupera con misure correttive ordinarie.
Di conseguenza io credo che la genesi dell'attuale guaio stia proprio nell'errore commesso nel lontano 1981, cioè quello di rompere gli accordi con la banca centrale che acquistava i titoli di Stato invenduti: da allora si è innescata una spirale di aumento continuo degli interessi che ha portato lo stato a indebitarsi. Secondo voi la mia analisi della situazione è corretta? E' stato davvero quello da me descritto il punto di avvio di tutto?
Concordo e concorda tutta la comunità finanziaria. Come correttamente osservi fu una manovra suicida dalla quale non ci risollevammo mai più. Bisogna ricordare che uno dei massimi artefici di quella sconsiderata azione fu l'allora Governatore della Banca d'Italia cioè Carlo Azeglio Ciampi. Il quale successivamente, prima come Presidente del Consiglio e poi come ministro del Tesoro, concluse il depauperamento della Finanza pubblica italiana in favore dell'Europa, come tutti coloro che seguono certi argomenti, sanno bene. E' stato poi premiato dall'élite paneuropea con la Presidenza della Repubblica italiana mentre, secondo altri, andava processato per alto tradimento della Patria.

Non bisogna tuttavia dimenticare che il cappio del debito pubblico (che prima o poi, ineludibilmente, ci porterà al tracollo della Finanza italiana) fu significativamente incrementato, per ragioni essenzialmente politico-clientelari, dai Governi sia precedenti al divorzio Tesoro/Banca d'Italia che susseguenti. All'inizio degli anni '70, il rapporto debito pubblico/Pil, era il 40%. Nel 1980 cioè prima del divorzio era già il 60%. Dunque un aumento del 50% in 10 anni! La causa principale, come detto, fu politica e cioè la diffusione a pioggia di vantaggi incredibili su lavoro dipendente e non, pensioni, sanità, etc. per sedare una rivolta politica che stava sfuggendo di mano e, verosimilmente, portare se non alla rivoluzione, quantomeno ad una rivolta diffusa e incontrollabile.
Quello fu in realtà l'aumento più grande, proporzionalmente parlando, del debito pubblico italiano.

Successivamente, gli anni '80, lo portarono, sino alla crisi del '92 (la tassa sui c/c di Amato.....) alla soglia del 100%.

Ed infine, mazzata finale e colpevolissima: non si sfruttò l'unico vero beneficio dell'Unione europea (tassi bassi), si sfondò ogni ragionevolezza arrivando, grazie anche e soprattutto all'incapacità di Ciampi/Berlusconi/Prodi/Dini, al 120%. Percentuale che, nonostante tassi bassissimi, bastonate pazzesche a più riprese su pensioni, costo del lavoro, sanità e istruzione; aumento irragionevole della fiscalizzazione e quant'altro; non si è più riusciti a governare.

La crisi Lehman del 2008 e interbancaria del 2011 hanno semplicemente fatto venire alla luce quanto già maturato nei decenni precedenti.

Il prossimo step per la rovina del popolo italiano sarà un verosimile Governo Draghi. O di qualche altro farabutto prezzolato dalle élite europee. Mi verrebbe da dire che ce lo meritiamo ma non è proprio così: sono stati veramente bravi i capi. Chapeau!
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Ipazia il 12 Aprile 2019, 09:29:21 AM
Considerando che i Ciampi/Berlusconi/Prodi/Dini/Renzi hanno già regalato ai compagni di merende privati tutti i gioielli di stato pagati da generazioni di italiani (e questo spiega anche l'aumento del debito, venendo a mancare le risorse per farvi fronte), Draghi non potrà fare nient'altro che un'operazione Grecia, regalando anche l'Italia, il suo territorio, fatte salve lo royalty militari USA in essere dal dopoguerra, ai suoi compagni di merende della finanza globale. Poi ci si chiede perchè, malgrado il pressapochismo (peraltro indotto in gran parte dalle garrote imposte al belpaese dai sopra nominati), non resti che votare M5S: mazziati sempre, ma almeno non cornuti.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: baylham il 12 Aprile 2019, 11:25:39 AM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM
Concordo e concorda tutta la comunità finanziaria. Come correttamente osservi fu una manovra suicida dalla quale non ci risollevammo mai più. Bisogna ricordare che uno dei massimi artefici di quella sconsiderata azione fu l'allora Governatore della Banca d'Italia cioè Carlo Azeglio Ciampi. Il quale successivamente, prima come Presidente del Consiglio e poi come ministro del Tesoro, concluse il depauperamento della Finanza pubblica italiana in favore dell'Europa, come tutti coloro che seguono certi argomenti, sanno bene. E' stato poi premiato dall'élite paneuropea con la Presidenza della Repubblica italiana mentre, secondo altri, andava processato per alto tradimento della Patria.

Non riesco ad immaginare Ciampi, Governatore della Banca d'Italia, come rivoluzionario oppositore della "comunità finanziaria". Ho l'impressione contraria, che la "comunità finanziaria" e non solo sollecitasse quella necessaria separazione della politica monetaria da quella fiscale.

Lo stesso dicasi per la saggia e popolare scelta del governo Prodi-Ciampi di partecipare al sistema monetario euro.

Il giudizio sulle politiche economiche non può prescindere dal contesto interno ed internazionale in cui furono prese.

Ciampi è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana dal Parlamento italiano, un buon presidente. Chi propone processi "per alto tradimento della Patria" si rendeva e rende ridicolo.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: baylham il 12 Aprile 2019, 11:37:15 AM
Citazione di: Ipazia il 12 Aprile 2019, 09:29:21 AM
Considerando che i Ciampi/Berlusconi/Prodi/Dini/Renzi hanno già regalato ai compagni di merende privati tutti i gioielli di stato pagati da generazioni di italiani (e questo spiega anche l'aumento del debito, venendo a mancare le risorse per farvi fronte), Draghi non potrà fare nient'altro che un'operazione Grecia, regalando anche l'Italia, il suo territorio, fatte salve lo royalty militari USA in essere dal dopoguerra, ai suoi compagni di merende della finanza globale. Poi ci si chiede perchè, malgrado il pressapochismo (peraltro indotto in gran parte dalle garrote imposte al belpaese dai sopra nominati), non resti che votare M5S: mazziati sempre, ma almeno non cornuti.

Grazie alle politiche stupide di questo governo, espressione di un comico e di un bullo,  l'Italia sarà sempre più dipendente dai mercati, dalla Comunità Europea e dalla finanza internazionale, oltre che un paese con crescenti disuguaglianze economiche e sociali interne.

Per inciso cornuto è un insulto per chi ha una cultura, morale sessuale patriarcale, passatista.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Ipazia il 12 Aprile 2019, 12:59:51 PM
Citazione di: baylham il 12 Aprile 2019, 11:37:15 AM
Per inciso cornuto è un insulto per chi ha una cultura, morale sessuale patriarcale, passatista.

Ma anche il senso esoterico dell'espropriazione di tutto compresa la dignità, oltre alle botte. "Cornuti e mazziati", e l'equivalente padano "bechi e bastonà", esprimono chiaramente la koinè popolare delle classi subalterne ed a tale riferimento filosofico mi richiamo: ho visto un re.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 12 Aprile 2019, 13:01:48 PM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM



La crisi Lehman del 2008 e interbancaria del 2011 hanno semplicemente fatto venire alla luce quanto già maturato nei decenni precedenti.


Nel 2008, il rapporto debito PIL conclude un'evoluzione tutto sommato equilibrata che lo ha portato per la prima volta sotto il 100 %. In quell'anno, con l'ultimo governo Berlusconi, inizia una fase di continui sfondamenti del limite del 3 % fino al 2011. Senza la politica fiscale dissennata di quei 4 anni non ci sarebbe stata la crisi finanziaria del 2011 e non ci sarebbe stato Monti, perché non sarebbe stato necessario mettere un governante non politico.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Freedom il 12 Aprile 2019, 16:30:39 PM
Citazione di: anthonyi il 12 Aprile 2019, 13:01:48 PM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM



La crisi Lehman del 2008 e interbancaria del 2011 hanno semplicemente fatto venire alla luce quanto già maturato nei decenni precedenti.


Nel 2008, il rapporto debito PIL conclude un'evoluzione tutto sommato equilibrata che lo ha portato per la prima volta sotto il 100 %. In quell'anno, con l'ultimo governo Berlusconi, inizia una fase di continui sfondamenti del limite del 3 % fino al 2011. Senza la politica fiscale dissennata di quei 4 anni non ci sarebbe stata la crisi finanziaria del 2011 e non ci sarebbe stato Monti, perché non sarebbe stato necessario mettere un governante non politico.
Naturalmente non abbiamo controprove purtuttavia ti esorto a ricordare che la crisi 2011 fu mondiale a tutto tondo. E' del tutto velleitario, almeno a mio avviso, immaginare un Paese come l'Italia scansare una crisi di quelle proporzioni. Infatti la crisi fu di carattere così profondo e inclusivo che solo "barando" si riuscì, in qualche modo, a tirare avanti. Quando dico "barando" uso un termine generoso perché, sempre a mio modesto avviso naturalmente, quando cambi le regole di Bilancio in corso d'opera e lo fai infischiandotene dei criteri prudenziali che sottendono qualsiasi Stato Patrimoniale e Profitti e Perdite di questo pianeta.........allora sei qualcosa di più di un baro, sei un delinquente. Se infatti inserisco a Bilancio un attivo che GIUSTAMENTE, sino al giorno prima era valutato al prezzo di mercato e poi lo valuto al costo d'acquisto; è del tutto evidente che il mio Bilancio è falso. Se poi lo fa tutto il mondo ed in Italia il compagno di merende ha depenalizzato il falso in bilancio a me non interessa: lo ritengo un atto di rilevanza penale molto grave. Immagina che cosa ha significato inserire, nei bilanci di tutto il mondo tutti gli asset finanziari al prezzo di acquisto invece che a quello corrente di mercato. Immagina il riflesso sugli utili d'esercizio (sostanzialmente di fantasia), sulle conseguenze fiscali, sull'indotto, etc. Una truffa colossale di dimensioni mondiali.

E non ne siamo ancora fuori nè mai lo saremo. Non si possono violentare le leggi dell'economia senza pagare dazio.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Freedom il 12 Aprile 2019, 16:46:33 PM
Citazione di: baylham il 12 Aprile 2019, 11:25:39 AM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM
Concordo e concorda tutta la comunità finanziaria. Come correttamente osservi fu una manovra suicida dalla quale non ci risollevammo mai più. Bisogna ricordare che uno dei massimi artefici di quella sconsiderata azione fu l'allora Governatore della Banca d'Italia cioè Carlo Azeglio Ciampi. Il quale successivamente, prima come Presidente del Consiglio e poi come ministro del Tesoro, concluse il depauperamento della Finanza pubblica italiana in favore dell'Europa, come tutti coloro che seguono certi argomenti, sanno bene. E' stato poi premiato dall'élite paneuropea con la Presidenza della Repubblica italiana mentre, secondo altri, andava processato per alto tradimento della Patria.

Non riesco ad immaginare Ciampi, Governatore della Banca d'Italia, come rivoluzionario oppositore della "comunità finanziaria". Ho l'impressione contraria, che la "comunità finanziaria" e non solo sollecitasse quella necessaria separazione della politica monetaria da quella fiscale.

Lo stesso dicasi per la saggia e popolare scelta del governo Prodi-Ciampi di partecipare al sistema monetario euro.

Il giudizio sulle politiche economiche non può prescindere dal contesto interno ed internazionale in cui furono prese.

Ciampi è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana dal Parlamento italiano, un buon presidente. Chi propone processi "per alto tradimento della Patria" si rendeva e rende ridicolo.
Non riesci ad immaginarlo perché è passato diverso tempo e quest'ultimo è un bravo dottore. Eppure grande parte della comunità finanziaria all'epoca ha criticato quel divorzio e quel pezzo di comunità, a mio avviso minoritario ma posso sbagliare, che si è dimostrata d'accordo è stata "comprata" da Ciampi e dagli interessi che stavano dietro Ciampi. Non dimentichiamo che fu proprio lui ad inaugurare una politica di privatizzazione di pezzi dello Stato, guarda caso, molto profittevoli a prezzi stracciati.

Sto ancora piangendo vedendo come hanno ridotto un gioiello della tecnologia mondiale che ci invidiava tutta Europa regalandola (l'hanno acquistata a leva, praticamente senza soldi!) a quella banda di capitalisti bresciani con le pezze al culo (la razza padana la chiamavano!) comandati da capitan Colaninno. Poi ci ha pensato Tronchetti Provera a finire il lavoro.

Autostrade, una macchina da soldi distrutta da quei "bravi ragazzi" dei Benetton. Fette importantissime di Enel/Eni e poi smetto di scrivere perché sinceramente mi viene da piangere. Certo Ciampi non ha fatto tutto da solo ma si è fatto aiutare da D'Alema, Prodi e altri rimasti nell'ombra ma ciò che è successo grida e griderà vendetta in eterno al Dio dell'economia e del popolo.

E fra l'altro avalla e conferma quanto sostenuto da Ipazia e cioè che svendendo delle aziende non solo strategiche ma, soprattutto, sane e produttrici di utili importanti, perdi le risorse per sostenere, in modo equilibrato, il debito pubblico.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 12 Aprile 2019, 17:37:56 PM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 16:30:39 PM
Citazione di: anthonyi il 12 Aprile 2019, 13:01:48 PM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM



La crisi Lehman del 2008 e interbancaria del 2011 hanno semplicemente fatto venire alla luce quanto già maturato nei decenni precedenti.


Nel 2008, il rapporto debito PIL conclude un'evoluzione tutto sommato equilibrata che lo ha portato per la prima volta sotto il 100 %. In quell'anno, con l'ultimo governo Berlusconi, inizia una fase di continui sfondamenti del limite del 3 % fino al 2011. Senza la politica fiscale dissennata di quei 4 anni non ci sarebbe stata la crisi finanziaria del 2011 e non ci sarebbe stato Monti, perché non sarebbe stato necessario mettere un governante non politico.
Naturalmente non abbiamo controprove purtuttavia ti esorto a ricordare che la crisi 2011 fu mondiale a tutto tondo. E' del tutto velleitario, almeno a mio avviso, immaginare un Paese come l'Italia scansare una crisi di quelle proporzioni. Infatti la crisi fu di carattere così profondo e inclusivo che solo "barando" si riuscì, in qualche modo, a tirare avanti. Quando dico "barando" uso un termine generoso perché, sempre a mio modesto avviso naturalmente, quando cambi le regole di Bilancio in corso d'opera e lo fai infischiandotene dei criteri prudenziali che sottendono qualsiasi Stato Patrimoniale e Profitti e Perdite di questo pianeta.........allora sei qualcosa di più di un baro, sei un delinquente. Se infatti inserisco a Bilancio un attivo che GIUSTAMENTE, sino al giorno prima era valutato al prezzo di mercato e poi lo valuto al costo d'acquisto; è del tutto evidente che il mio Bilancio è falso. Se poi lo fa tutto il mondo ed in Italia il compagno di merende ha depenalizzato il falso in bilancio a me non interessa: lo ritengo un atto di rilevanza penale molto grave. Immagina che cosa ha significato inserire, nei bilanci di tutto il mondo tutti gli asset finanziari al prezzo di acquisto invece che a quello corrente di mercato. Immagina il riflesso sugli utili d'esercizio (sostanzialmente di fantasia), sulle conseguenze fiscali, sull'indotto, etc. Una truffa colossale di dimensioni mondiali.

E non ne siamo ancora fuori nè mai lo saremo. Non si possono violentare le leggi dell'economia senza pagare dazio.

Sinceramente Freedom, ho difficoltà a capire a cosa ti riferisci quando parli di questo cambiamento delle regole contabili, e quale rapporto abbia con il topic. Per quanto ne so la crisi finanziaria del 2011 ha riguardato tutta l'area Euro, ma chi ha pagato il prezzo peggiore è stata l'Italia, e questo è successo, guarda un po', dopo 3 o 4 anni consecutivi di sfondamento del limite e di bocciature dalla commissione europea.
E' possibile che in Italia non si impari mai dalla storia che è sempre la stessa, Il Centrodestra di governo sfascia i conti pubblici e poi lascia al Centrosinistra di governo l'onere di rimetterli a posto (così è successo nel 92, così nel 2011, e magari così si prepara a fare questa attuale Destra populista) e nel frattempo costruisce una propaganda che deve falsificare la storia per la quale le responsabilità sono di tutti, anzi le responsabilità sono del centrosinistra che magari avrebbe complottato con oscuri poteri finanziari transnazionali (Non dimentichiamo che gli stessi argomenti sono stati utilizzati dal Nazismo negli anni trenta per preparare la Shoah).
Un saluto
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: baylham il 12 Aprile 2019, 18:39:15 PM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 16:46:33 PM
Citazione di: baylham il 12 Aprile 2019, 11:25:39 AM
Citazione di: Freedom il 12 Aprile 2019, 08:35:02 AM
Concordo e concorda tutta la comunità finanziaria. Come correttamente osservi fu una manovra suicida dalla quale non ci risollevammo mai più. Bisogna ricordare che uno dei massimi artefici di quella sconsiderata azione fu l'allora Governatore della Banca d'Italia cioè Carlo Azeglio Ciampi. Il quale successivamente, prima come Presidente del Consiglio e poi come ministro del Tesoro, concluse il depauperamento della Finanza pubblica italiana in favore dell'Europa, come tutti coloro che seguono certi argomenti, sanno bene. E' stato poi premiato dall'élite paneuropea con la Presidenza della Repubblica italiana mentre, secondo altri, andava processato per alto tradimento della Patria.

Non riesco ad immaginare Ciampi, Governatore della Banca d'Italia, come rivoluzionario oppositore della "comunità finanziaria". Ho l'impressione contraria, che la "comunità finanziaria" e non solo sollecitasse quella necessaria separazione della politica monetaria da quella fiscale.

Lo stesso dicasi per la saggia e popolare scelta del governo Prodi-Ciampi di partecipare al sistema monetario euro.

Il giudizio sulle politiche economiche non può prescindere dal contesto interno ed internazionale in cui furono prese.

Ciampi è stato eletto Presidente della Repubblica Italiana dal Parlamento italiano, un buon presidente. Chi propone processi "per alto tradimento della Patria" si rendeva e rende ridicolo.
Non riesci ad immaginarlo perché è passato diverso tempo e quest'ultimo è un bravo dottore. Eppure grande parte della comunità finanziaria all'epoca ha criticato quel divorzio e quel pezzo di comunità, a mio avviso minoritario ma posso sbagliare, che si è dimostrata d'accordo è stata "comprata" da Ciampi e dagli interessi che stavano dietro Ciampi. Non dimentichiamo che fu proprio lui ad inaugurare una politica di privatizzazione di pezzi dello Stato, guarda caso, molto profittevoli a prezzi stracciati.

Sto ancora piangendo vedendo come hanno ridotto un gioiello della tecnologia mondiale che ci invidiava tutta Europa regalandola (l'hanno acquistata a leva, praticamente senza soldi!) a quella banda di capitalisti bresciani con le pezze al culo (la razza padana la chiamavano!) comandati da capitan Colaninno. Poi ci ha pensato Tronchetti Provera a finire il lavoro.

Autostrade, una macchina da soldi distrutta da quei "bravi ragazzi" dei Benetton. Fette importantissime di Enel/Eni e poi smetto di scrivere perché sinceramente mi viene da piangere. Certo Ciampi non ha fatto tutto da solo ma si è fatto aiutare da D'Alema, Prodi e altri rimasti nell'ombra ma ciò che è successo grida e griderà vendetta in eterno al Dio dell'economia e del popolo.

E fra l'altro avalla e conferma quanto sostenuto da Ipazia e cioè che svendendo delle aziende non solo strategiche ma, soprattutto, sane e produttrici di utili importanti, perdi le risorse per sostenere, in modo equilibrato, il debito pubblico.

Sono convinto che la scelta sia stata contestata da una parte degli agenti economici e finanziari, ma si trattava appunto di una parte non maggioritaria.
Chiedo come mai nessun governo successivo abbia messo in discussione quella scelta, che sostanzialmente copia quella adottata da numerosi paesi, dagli USA ai principali paesi europei.

A chi interessa il tema, una sintesi di parte
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/interventi-governatore/integov2011/AREL_150211.pdf

Ho qualche dubbio che alcune delle aziende che hai citato fossero allora produttive di utili per lo Stato. 
Comunque sulle privatizzazioni sono contro quelle riguardanti i servizi pubblici quali la previdenza istruzione, sanità, e le attività monopolistiche, di diritto e di fatto.
Anche in questo caso le voci contrarie alla privatizzazione erano minoranza.
L'attuale governo continua sulla stessa linea: basta vedere la legge sulla lunga proroga delle concessioni dei beni demaniali oppure la svendita del patrimonio immobiliare. Per inciso nel secondo caso le entrate straordinarie previste sono incredibili, artifici contabili che mascherano gravi squilibri di bilancio. 
Sulle concessioni autostradali solo retorica verbale.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Ipazia il 12 Aprile 2019, 19:02:06 PM
Solo colpa di Berlusconi ? L'articolo è datato ma risale alle origini di chi si è giocato l'Italia in borsa sotto la regia di un paraninfo part time tra Goldman Sachs e compiti governativi di vertice. Cui si aggiungono le decine di miliardi di euro dei casinò bancari - sotto vigilanza degli stessi loschi figuri (gli "esperti" ;D  :( ) - che sono costati ai contribuenti italiani più dei terremoti.

Che poi si arrivi a sminuire la redditività di telecomunicazioni e autostrade nell'era di internet e della globalizzazione è quantomeno surreale.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: baylham il 12 Aprile 2019, 19:54:19 PM
Citazione di: Ipazia il 12 Aprile 2019, 19:02:06 PMSolo colpa di Berlusconi ? L'articolo è datato ma risale alle origini di chi si è giocato l'Italia in borsa sotto la regia di un paraninfo part time tra Goldman Sachs e compiti governativi di vertice. Cui si aggiungono le decine di miliardi di euro dei casinò bancari - sotto vigilanza degli stessi loschi figuri (gli "esperti" ;D :( ) - che sono costati ai contribuenti italiani più dei terremoti. Che poi si arrivi a sminuire la redditività di telecomunicazioni e autostrade nell'era di internet e della globalizzazione è quantomeno surreale.

Il classico articolo di un giornalista scarso in economia e finanza, prima di giudicare bisogna conoscere i fatti.

Le banche italiane sono costate relativamente poco finora ai contribuenti italiani rispetto a quello che è accaduto nei sistemi bancari degli altri paesi con la crisi avviata nel 2007.

Ho affermato la mia contrarietà a privatizzare i monopoli quali sono le vie di comunicazioni stradali e telematiche.
Non ho sminuito nulla, non ho un ricordo di sfavillanti risultati economici da Telecom e ANAS durante la gestione statale, ma posso sbagliarmi, ritengo inutile approfondire.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Socrate78 il 12 Aprile 2019, 21:11:37 PM
Una soluzione fattibile potrebbe essere quella di emettere, in maniera massiva, dei titoli di sconto fiscale (TSF) da convertire però in euro, in maniera da aumentare massicciamente la domanda e il potere d'acquisto e di investimento di cittadini e di imprese: gli sgravi fiscali alle imprese permetteranno poi un aumento significativo dell'occupazione e quindi anche della produttività. In questo modo l'economia crescerebbe e lo Stato non dovrà incrementare il debito, poiché non dovrà chiedere in prestito nulla. Invece le politiche di austerità (tasse e tagli) spesso si sono rivelate inefficaci in Italia, durante il periodo del governo Monti e di quelli successivi il debito pubblico è rimasto molto alto nonostante le politiche di tagli e l'aumento delle tasse, che servivano per pagare gli interessi che tuttavia non si estinguevano mai e intanto il potere d'acquisto dei cittadini cresceva. Una regola importante da tener presente è che il debito pubblico diviene insostenibile quando le spese per gli interessi superano il tasso di crescita del PIL, ma se si riesce a far crescere il PIL fino a portarlo ad un tasso superiore a quello degli interessi ecco che il problema è contenuto e pian piano il debito stesso si appiana.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 12 Aprile 2019, 23:44:22 PM
Citazione di: Socrate78 il 12 Aprile 2019, 21:11:37 PM
Invece le politiche di austerità (tasse e tagli) spesso si sono rivelate inefficaci in Italia, durante il periodo del governo Monti e di quelli successivi il debito pubblico è rimasto molto alto nonostante le politiche di tagli e l'aumento delle tasse, che servivano per pagare gli interessi che tuttavia non si estinguevano mai e intanto il potere d'acquisto dei cittadini cresceva. Una regola importante da tener presente è che il debito pubblico diviene insostenibile quando le spese per gli interessi superano il tasso di crescita del PIL, ma se si riesce a far crescere il PIL fino a portarlo ad un tasso superiore a quello degli interessi ecco che il problema è contenuto e pian piano il debito stesso si appiana.

Socrate, l'austerità non è mai stata una scelta, è stata una necessità che ha comunque realizzato l'obiettivo di evitare il danno maggiore, cioè il default.
E' indiscutibile che la gestione del debito dipenda dal rapporto interessi-crescita PIL. L'errore però sta nel pensare che il PIL possa essere strutturalmente fatto crescere con la politica fiscale. In realtà con una politica espansiva, si da ai mercati un segnale di allarme e quindi si è costretti a pagare tassi più alti, nello stesso tempo l'effetto fiscale è un una-tantum, aumenta il PIL solo per un breve periodo, mentre i debiti rimangono, per cui finito lo shock fiscale il rapporto debito/PIL risulta peggiorato, lo possiamo vedere in questo schemino

Periodo             1                       2                   3
debito             100                   101                 101
PIL                 100                    102                100

Si ipotizza uno shock dell'1% della domanda che, con moltiplicatore due produce un aumento del 2 % del PIL nel secondo periodo, questo effetto però finisce nel terzo periodo, il PIL ritorna a 100 ed il rapporto debito/PIL che era migliorato nel secondo periodo, nel terzo periodo è peggiore che nel periodo 1. Lo schemino non tiene conto degli interessi sul debito nuovo e dell'effetto dell'incremento degli interessi su tutto il debito che incrementerebbero questo peggioramento.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Freedom il 15 Aprile 2019, 08:58:11 AM
Citazione di: anthonyi il 12 Aprile 2019, 17:37:56 PM
Sinceramente Freedom, ho difficoltà a capire a cosa ti riferisci quando parli di questo cambiamento delle regole contabili, e quale rapporto abbia con il topic.
Ogni grande azienda finanziaria mondiale (case d'investimento vere e proprie/banche/assicurazioni/società finanziarie) acquistano asset finanziari (bond/equity/derivati) sia per fare trading che per fare cassetto. Quando arrivi al 31/12 e fai il bilancio questi asset sono valutati al prezzo di mercato. Criterio corretto e prudenziale. Nel 2011, FED/BCE/BANK OF ENGLAND e JAPAN + tutti i Governi relativi, si misero d'accordo di consentire la valutazione di questi asset al prezzo d'acquisto. Che, come è intuitivo, non è un criterio né corretto né prudenziale.

Se a questo sconsiderato e delinquenziale atto ci aggiungi la valutazione di tutti i derivati mondiali (che rappresentano un volume incalcolabile: c'è chi afferma che rappresentano 20 volte il PIL mondiale!) eseguita ad un prezzo che non è né quello di acquisto né quello di mercato (questi prodotti non sono quotati!) ma un prezzo ricavato da modelli matematici costruiti dalle case d'investimento stesse! Che sono anche le venditrici di codesti prodotti (e siamo alla farsa) tu comprendi bene come tutta la finanza mondiale è un gigantesco baraccone sostanzialmente FALSO. La verità è che comanda il più forte (in base alle armi, all'energia disponibile e all'economia sviluppata) e le regole rispecchiano semplicemente la volontà di chi comanda. E sono artatamente modificate ogni qualvolta si renda necessario.

La relazione con il topic si evince nella sintesi conclusiva e cioè che la debolezza italiana è solo apparentemente espressa dalla situazione finanziaria; la nostra fragilità è politica ed economica. Lo rilevi incontrovertibilmente dalla dinamica dei tassi che, infatti, ha sempre penalizzato, da tempi immemorabili, il nostro Paese. Contribuendo, solo come concausa ma in modo significativo, all'aggravarsi del debito pubblico.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 15 Aprile 2019, 13:39:53 PM
Citazione di: Freedom il 15 Aprile 2019, 08:58:11 AM
Citazione di: anthonyi il 12 Aprile 2019, 17:37:56 PM
Sinceramente Freedom, ho difficoltà a capire a cosa ti riferisci quando parli di questo cambiamento delle regole contabili, e quale rapporto abbia con il topic.
Ogni grande azienda finanziaria mondiale (case d'investimento vere e proprie/banche/assicurazioni/società finanziarie) acquistano asset finanziari (bond/equity/derivati) sia per fare trading che per fare cassetto. Quando arrivi al 31/12 e fai il bilancio questi asset sono valutati al prezzo di mercato. Criterio corretto e prudenziale. Nel 2011, FED/BCE/BANK OF ENGLAND e JAPAN + tutti i Governi relativi, si misero d'accordo di consentire la valutazione di questi asset al prezzo d'acquisto. Che, come è intuitivo, non è un criterio né corretto né prudenziale.

Se a questo sconsiderato e delinquenziale atto ci aggiungi la valutazione di tutti i derivati mondiali (che rappresentano un volume incalcolabile: c'è chi afferma che rappresentano 20 volte il PIL mondiale!) eseguita ad un prezzo che non è né quello di acquisto né quello di mercato (questi prodotti non sono quotati!) ma un prezzo ricavato da modelli matematici costruiti dalle case d'investimento stesse! Che sono anche le venditrici di codesti prodotti (e siamo alla farsa) tu comprendi bene come tutta la finanza mondiale è un gigantesco baraccone sostanzialmente FALSO. La verità è che comanda il più forte (in base alle armi, all'energia disponibile e all'economia sviluppata) e le regole rispecchiano semplicemente la volontà di chi comanda. E sono artatamente modificate ogni qualvolta si renda necessario.

La relazione con il topic si evince nella sintesi conclusiva e cioè che la debolezza italiana è solo apparentemente espressa dalla situazione finanziaria; la nostra fragilità è politica ed economica. Lo rilevi incontrovertibilmente dalla dinamica dei tassi che, infatti, ha sempre penalizzato, da tempi immemorabili, il nostro Paese. Contribuendo, solo come concausa ma in modo significativo, all'aggravarsi del debito pubblico.

Ciao Freedom, la contabilità è fatta di convenzioni e regole, sulle valutazioni a costo storico o a prezzo di mercato ci sono argomenti pro e contro,  perché anche i prezzi di mercato sono manipolabili. Presumo che le regole poste in essere nel 2011 sono state rese necessarie per gestire la particolarità del momento, riflettendoci una regola del genere, nell'eventualità di un forte innalzamento dello spread in Italia, potrebbe ridurre notevolmente i problemi per il sistema finanziario.
Tu nel tuo post definisci il sistema finanziario come FALSO, attribuendo quindi ad esso la dicotomia vero/falso che a mio parere non è appropriata, i sistemi di relazione economica si reggono sulla fiducia, se la fiducia si mantiene continuano ad esistere, se si rompe allora quei sistemi scompaiono perché non possono avere nulla alle loro spalle.
Anche il problema del nostro debito è un problema di fiducia, se gli Italiani avessero più fiducia nel loro paese, e comprassero i suoi titoli con la stessa propensione con la quale i Francesi comprano i titoli francesi, i giapponesi comprano ...., noi non avremmo problemi perché la ricchezza finanziaria privata degli Italiani è molto alta.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Ipazia il 15 Aprile 2019, 14:35:41 PM
I titoli italiani rendono poco, non possono essere acquistati direttamente dai cittadini ma attraverso la mafia bancaria che specula sull'intermediazione e sul conto titoli. Dulcis in fondo: ci pensa la tassa Monti sul capitale prestato a raspare quel poco che rimane. Direi che sono perfettamente congegnati per ingrassare la piovra finanziaria e disincentivarne l'acquisto per il cittadino italiano che voglia finanziare il suo paese. Della serie: facciamoci sempre del male. E altrettanto: siamo schiavi della finanza che lucra su tutto.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: InVerno il 15 Aprile 2019, 16:16:38 PM
Citazione di: anthonyi il 15 Aprile 2019, 13:39:53 PM
Anche il problema del nostro debito è un problema di fiducia, se gli Italiani avessero più fiducia nel loro paese, e comprassero i suoi titoli con la stessa propensione con la quale i Francesi comprano i titoli francesi, i giapponesi comprano ...., noi non avremmo problemi perché la ricchezza finanziaria privata degli Italiani è molto alta.
Non saprei quanti italiani al giorno d'oggi vorrebbero bloccare liquidità per interessi così bassi, al di la della fiducia che hanno o non hanno nello stato. Ci sarà della ricchezza privata, ma in mano di quanti, e quelli che ce l'hanno sono tipi da "btp formato famiglia" o sono dei trader che preferiscono prodotti finanziari complessi? Ho recentemente trovato delle vecchie lire nel bosco, che secondo alcuni siti valgono quasi cinquanta euro (nominale 5lire). Con questi interessi conviene sotterrare gli euro nel bosco,  aspettare che vadano fuori corso, e sperare che i nipoti li trovino e li vendano a qualche numismatico. E calcolatrice alla mano, non mi pare nemmeno uno scherzo :)
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 15 Aprile 2019, 18:17:10 PM
Citazione di: InVerno il 15 Aprile 2019, 16:16:38 PM
Non saprei quanti italiani al giorno d'oggi vorrebbero bloccare liquidità per interessi così bassi,

Interessi bassi? Sai che il sistema finanziario francese fa Trading, si indebita con la Germania (Che è poco propensa ad investire nel debito Italiano, ma ha fiducia in quello Francese) ed investe in titoli Italiani lucrando la differenza. Le scelte d'investimento sono legate alle opportunità, oggi gli interessi sono bassi dovunque (e io diffiderei dei privati che promettono troppo) ma in Italia non sono così bassi perché gli Italiani non si fidano e (Per rispondere anche ad Ipazia) preferiscono investire in asset stranieri anche quando i soldi sono gestiti da una banca Italiana, e quindi pagano le tasse in Italia.
Un saluto
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Ipazia il 15 Aprile 2019, 22:25:10 PM
Lo so che gli interessi sono bassi ovunque, ma questo non giustifica che coi miei soldi per finanziare il mio stato debba versare un pizzo a due cifre alla piovra finanziaria che per legge intermedia l'acquisto di titoli statali. Cui si aggiunge la porcata Monti che, da bravo squalo liberista, tratta il sostegno ai titoli di stato alla stessa stregua della speculazione finanziaria.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: baylham il 16 Aprile 2019, 09:32:21 AM
Citazione di: Ipazia il 15 Aprile 2019, 22:25:10 PM
Lo so che gli interessi sono bassi ovunque, ma questo non giustifica che coi miei soldi per finanziare il mio stato debba versare un pizzo a due cifre alla piovra finanziaria che per legge intermedia l'acquisto di titoli statali. Cui si aggiunge la porcata Monti che, da bravo squalo liberista, tratta il sostegno ai titoli di stato alla stessa stregua della speculazione finanziaria.

"I miei soldi", questo spiega bene quale sia la genesi del debito pubblico italiano.

Gli acquisti dei titoli privati in borsa li fai direttamente, senza pagare il "pizzo"? "Pizzo" che ha una ovvia giustificazione economica, la collezione, raccolta di domande di titoli minime, piccole, il piccolo risparmio, servizio che richiede lavoro, organizzazione e quindi va pagato.

Monti "squalo liberista"? Ha introdotto una giustamente modesta imposta patrimoniale, che è stato costretto a correggere mettendo dei limiti superiori, che tutte le forze politiche autenticamente socialiste non possono che approvare.  Monti ha fatto quello di cui la sinistra si limita a chiacchierare sottovoce.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: InVerno il 16 Aprile 2019, 11:12:21 AM
Citazione di: anthonyi il 15 Aprile 2019, 18:17:10 PMInteressi bassi? Sai che il sistema finanziario francese fa Trading, si indebita con la Germania (Che è poco propensa ad investire nel debito Italiano, ma ha fiducia in quello Francese) ed investe in titoli Italiani lucrando la differenza. Le scelte d'investimento sono legate alle opportunità, oggi gli interessi sono bassi dovunque (e io diffiderei dei privati che promettono troppo) ma in Italia non sono così bassi perché gli Italiani non si fidano e (Per rispondere anche ad Ipazia) preferiscono investire in asset stranieri anche quando i soldi sono gestiti da una banca Italiana, e quindi pagano le tasse in Italia.
Un saluto
Ci credo che gli italiani non si fidano, sono ventanni che c'è una classe dirigente che invoca lo sfascio dello stato pronosticando defaults o apocalissi finianziarie (quando gli altri sono al governo). Siamo sicuri che nelle altre nazioni lo spread venga utilizzato come leva politica così pedissequamente?Seriamente, ma chi è che crede che l'Italia possa andare in default? Capita che anche gli stati siano too big to fail.  Peraltro, non mi ricordo più precisamente le dinamiche con cui avviene, ma mi avevano spiegato come come funzionano le aste BTP e mi ero messo le mani nei capelli, non mi capacitavo di come si potesse mettere su un sistema così chiaramente in perdita per lo stato.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: baylham il 16 Aprile 2019, 14:49:13 PM
Citazione di: InVerno il 16 Aprile 2019, 11:12:21 AM
Seriamente, ma chi è che crede che l'Italia possa andare in default? Capita che anche gli stati siano too big to fail. 

Capita anche che gli stati siano too big to save. 
La mia non è una invocazione, è una previsione facile, soprattutto con questa classe politica, l'unica difficoltà è prevedere quando, non se avverrà il default

Se mi spieghi che cosa non va bene nelle aste dei titoli italiani:
http://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/normativa_spalla_destra/Modalitx_di_svolgimento_delle_aste_.pdf
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2019, 15:51:11 PM
Citazione di: baylham il 16 Aprile 2019, 09:32:21 AM

Gli acquisti dei titoli privati in borsa li fai direttamente, senza pagare il "pizzo"? "Pizzo" che ha una ovvia giustificazione economica, la collezione, raccolta di domande di titoli minime, piccole, il piccolo risparmio, servizio che richiede lavoro, organizzazione e quindi va pagato.

Monti "squalo liberista"? Ha introdotto una giustamente modesta imposta patrimoniale, che è stato costretto a correggere mettendo dei limiti superiori, che tutte le forze politiche autenticamente socialiste non possono che approvare.  Monti ha fatto quello di cui la sinistra si limita a chiacchierare sottovoce.

Ma quale organizzazione, lavoro? Pura rendita mafiosa che diventa inaccettabile quando, come la tassa Monti, si mangia gran parte del rendimento del titolo di un piccolo risparmiatore che preferisca finanziare il suo paese piuttosto del casinó borsistico. Che ci voglia poco per gestire un rapporto economico diretto, senza l'intermediazione della mafia finanziaria, lo dimostrano i titoli postali, ridotti però al lumicino dei rendimenti per non fare ombra alla piovra e privarla del parco buoi sempre più ritroso. Ma basta togliere ossigeno altrove (escluso il materasso ma arriverà anche lì) per riprendere la predazione. Nell'omologare il piccolo risparmiatore al grande speculatore (il limite di 5000 euro è una presa per il sedere visto il costo degli oggetti, auto e alloggio, verso cui si incanala il risparmio non speculativo) Monti ha rivelato in pieno la sua natura di sicario in foglia di fico social-liberista.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 16 Aprile 2019, 16:10:41 PM
Citazione di: baylham il 16 Aprile 2019, 09:32:21 AM
Citazione di: Ipazia il 15 Aprile 2019, 22:25:10 PM
Lo so che gli interessi sono bassi ovunque, ma questo non giustifica che coi miei soldi per finanziare il mio stato debba versare un pizzo a due cifre alla piovra finanziaria che per legge intermedia l'acquisto di titoli statali. Cui si aggiunge la porcata Monti che, da bravo squalo liberista, tratta il sostegno ai titoli di stato alla stessa stregua della speculazione finanziaria.

"I miei soldi", questo spiega bene quale sia la genesi del debito pubblico italiano.

Gli acquisti dei titoli privati in borsa li fai direttamente, senza pagare il "pizzo"? "Pizzo" che ha una ovvia giustificazione economica, la collezione, raccolta di domande di titoli minime, piccole, il piccolo risparmio, servizio che richiede lavoro, organizzazione e quindi va pagato.

Monti "squalo liberista"? Ha introdotto una giustamente modesta imposta patrimoniale, che è stato costretto a correggere mettendo dei limiti superiori, che tutte le forze politiche autenticamente socialiste non possono che approvare.  Monti ha fatto quello di cui la sinistra si limita a chiacchierare sottovoce.

Ed è significativo, baylham, che questa critica contro un'imposta patrimoniale la faccia Ipazia, la maggiore sostenitrice dell'ortodossia di sinistra del forum. E' proprio vero che siamo in Italia.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: baylham il 16 Aprile 2019, 16:13:56 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Aprile 2019, 15:51:11 PM
Citazione di: baylham il 16 Aprile 2019, 09:32:21 AM

Gli acquisti dei titoli privati in borsa li fai direttamente, senza pagare il "pizzo"? "Pizzo" che ha una ovvia giustificazione economica, la collezione, raccolta di domande di titoli minime, piccole, il piccolo risparmio, servizio che richiede lavoro, organizzazione e quindi va pagato.

Monti "squalo liberista"? Ha introdotto una giustamente modesta imposta patrimoniale, che è stato costretto a correggere mettendo dei limiti superiori, che tutte le forze politiche autenticamente socialiste non possono che approvare.  Monti ha fatto quello di cui la sinistra si limita a chiacchierare sottovoce.

Ma quale organizzazione, lavoro? Pura rendita mafiosa che diventa inaccettabile quando, come la tassa Monti, si mangia gran parte del rendimento del titolo di un piccolo risparmiatore che preferisca finanziare il suo paese piuttosto del casinó borsistico. Che ci voglia poco per gestire un rapporto economico diretto, senza l'intermediazione della mafia finanziaria, lo dimostrano i titoli postali, ridotti però al lumicino dei rendimenti per non fare ombra alla piovra e privarla del parco buoi sempre più ritroso. Ma basta togliere ossigeno altrove (escluso il materasso ma arriverà anche lì) per riprendere la predazione. Nell'omologare il piccolo risparmiatore al grande speculatore (il limite di 5000 euro è una presa per il sedere visto il costo degli oggetti, auto e alloggio, verso cui si incanala il risparmio non speculativo) Monti ha rivelato in pieno la sua natura di sicario in foglia di fico social-liberista.

Meglio la flat tax o l'IVA, molto egualitarie.

I risparmi raccolti attraverso gli uffici postali non finiscono alle Poste italiane, ma alla Cassa Depositi e Prestiti, una società per azioni controllata dal Ministero dell'Economia.  Questo è un esempio della spesa per per il servizio di raccolta:
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/12/15/raccolta-risparmio-il-compenso-di-poste-fino-a-1-85-miliardi41.html
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2019, 16:18:11 PM
L'ortodossia di sinistra non equipara il risparmio delle famiglie alla speculazione finanziaria. Gli agenti liberal-liberisti o social-liberisti della piovra, sì.

La filiera dei buoni postali è integralmente pubblica e funziona anche come sostegno all'economia produttiva. Cdp  è un grande salvadanaio che attira le mire sempre più bavose degli squali privati. Purtroppo la piovra influenza anche la politica finanziaria pubblica italiana. Ma era solo un autorevole esempio di non ineluttabilità del pizzo sui titoli di stato.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: anthonyi il 16 Aprile 2019, 16:39:43 PM
Citazione di: baylham il 16 Aprile 2019, 14:49:13 PM
La mia non è una invocazione, è una previsione facile, soprattutto con questa classe politica, l'unica difficoltà è prevedere quando, non se avverrà il default.

Pur avendo una pessima opinione di questi governanti, devo dire che non condivido, questi stanno imparando dai loro errori, che naturalmente saranno pagati dal popolo italiano, anche se diluiti nel tempo. E la crisi economica, della quale sono in parte responsabili, diventerà la giustificazione a far pagare tutto agli Italiani che a questo sono probabilmente rassegnati anche per senso di responsabilità. Io riflettevo sulle due manovre tanto sbandierate, quota 100 e il RdC, per entrambe le richieste sono inferiori a quanto preventivato, ma soprattutto sono molto inferiori ai livelli di domanda potenziale che erano stati calcolati, chissà quanti di questi hanno rinunciato a un'opportunità perché non vogliono sentirsi complici di un eventuale dissesto italiano?
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: InVerno il 16 Aprile 2019, 17:07:18 PM
Citazione di: baylham il 16 Aprile 2019, 14:49:13 PM
Citazione di: InVerno il 16 Aprile 2019, 11:12:21 AM
Seriamente, ma chi è che crede che l'Italia possa andare in default? Capita che anche gli stati siano too big to fail.

Capita anche che gli stati siano too big to save.
La mia non è una invocazione, è una previsione facile, soprattutto con questa classe politica, l'unica difficoltà è prevedere quando, non se avverrà il default.

Se mi spieghi che cosa non va bene nelle aste dei titoli italiani:
http://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/debito_pubblico/normativa_spalla_destra/Modalitx_di_svolgimento_delle_aste_.pdf
Non sei francese vero? ah.. Beh la tua non è un invocazione, ma è sicuramente una previsione facilotta. Lasciami rispondere con una di indentica faciloneria: se fallisce uno stato del G8 gli altri lo seguono a ruota, e non penso che qualcuno ne abbia voglia ne intenzione. Riguardo invece alle aste dei btp, penso che il punto problematico sia questo " eventuali richieste di ammontare superiore sono accettate limitatamente all'importo medesimo", perchè il problema mi pare di ricordare fosse di questo tipo, ovvero che davanti ad un rialzo il btp veniva venduto comunque al prezzo di partenza o una cosa del genere, la memoria mi inganna.
Titolo: Re:Genesi del debito pubblico italiano.
Inserito da: viator il 22 Aprile 2019, 15:34:24 PM
Salve. Profano di economia e finanza, non capisco comunque il perchè sia utile parlare della GENESI del debito pubblico, le cui origini, mi sembra, risalgono agli anni '80 del secolo diciannovesimo (post- Quintino Sella). Mi sembra che da allora il Paese abbia preso tranquillamente a vivere a credito.

Forse più utile sarebbe stato occuparsi del DESTINO del debito pubblico.

Il nostro problema è semplicissimo e porterà al tracollo. Il Paese ha perso EFFICIENZA come sistema produttivo (di beni e di servizi), L'efficienza è passata nel tempo, dall'essere scadente sino all'attualità che la vede pessima.

Alcuni pensano che potremmo "tirare avanti" all'infinito grazie alle cosiddette "eccellenze" (moda, cibo, bevande, tesori artistici..............), ma queste sono sono penose bugie demagogo-televisive che hanno lo scopo d'illudere il malato.

La mazzata è arrivata con la globalizzazione, alla quale l'Italia non era certo pronta e dalla quale verrà travolta. Altro che spaghetti, tarallucci e vino !