Il relativo maschile

Aperto da fabriba, 26 Agosto 2025, 14:57:45 PM

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fabriba

Tra gli autori del le rubriche di riflessioni.it  ci sono 39 uomini e 13 donne, più qualcuno che non ho saputo categorizzare a primo acchito dal nome. Sostanzialmente un rapporto di 3:1.
Nei titoli delle rubriche ci sono 3 riferimenti espliciti al mondo femminile, 0 al mondo maschile. 3:0.

Al di là delle ovvie ragioni storiche o sociali che ci hanno portato a considerare il maschile come umano archetipico, vorrei discutere la possibilità teorica (e l'indisponibilità reale) di creare spazi in cui il maschio si interroga sul proprio essere un tipo particolare di umano.

In un articolo semiserio rivolto al femminile si parla di come essere donna significhi avere il ciclo, depilarsi, fare dieta, essere insicure, ecc. Non è l'unico: rivolgersi al femminile, significa anche parlare di tematiche identitarie femminili come queste apparentemente banali, ma con implicazioni sociali non scontate.

Perchè nel semi-universo maschile non si parla di erezioni mattutine, barba, fascinazione per il barbeque, eccessi di rabbia, ecc?
Sono tematiche più o meno banali che non vengono affrontate (3:0) eppure hanno sicuramente implicazioni sul modo maschile di essere umani.

La domanda è duplice: da una parte è non retorica, dall'altra vorrebbe avere valore di "stimolo" forse, visto che in questo forum non mancano voci in grado di sbanalizzare qualunque tema.

iano

Citazione di: fabriba il 26 Agosto 2025, 14:57:45 PMIn un articolo semiserio rivolto al femminile si parla di come essere donna significhi avere il ciclo, depilarsi,
Quando ero ragazzo le donne non si depilavano, e il pelo aveva la sua attrattiva sessuale.
Come hanno fatto le donne a farsi fregare su questo punto qua?
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

iano

#2
Citazione di: fabriba il 26 Agosto 2025, 14:57:45 PMIn un articolo semiserio rivolto al femminile si parla di come essere donna significhi avere il ciclo, depilarsi, fare dieta, essere insicure, ecc. Non è l'unico: rivolgersi al femminile, significa anche parlare di tematiche identitarie femminili come queste apparentemente banali, ma con implicazioni sociali non scontate.

Perchè nel semi-universo maschile non si parla di erezioni mattutine, barba, fascinazione per il barbeque, eccessi di rabbia, ecc?

Abbiamo frainteso, trattandosi di una cultura cosiddetta patriarcale, che non ne fossimo schiavi.
Le donne ,pensando di diversi liberare dagli uomini , non sono del tutto riuscite a liberarsi dalla cultura patriarcale, però magari hanno preso coscienza dell'errore.
Grazie a questa coscienza non possono non vedere il grottesco che c'è in ogni atteggiamento culturale, sia degli uomini che delle donne, e si prendono in giro nella misura in cui vi si sentono loro malgrado ancora invischiate, ma non dimenticandosi di prendere in giro pure gli uomini. Praticamente oggi hanno il monopolio della satira rivolta al genere umano, per la maggiore consapevolezza acquisita sui paradossi culturali.
Una volta avviato il processo di liberazione maschile, sull'esempio di quello femminile, potremo farci delle belle risate su noi stessi, pure noi.
Nel farlo potremo trovare opposizione da parte delle donne, nella misura in cui credendo di essersi liberate dall'uomo non si sono liberate della cultura patriarcale.
Intanto i comici maschi hanno capito che prendere in giro le donne al vecchio modo non fa più ridere nessuno, quindi qualche domanda dovrebbero iniziare a farsela.
Fra i comici maschi che oggi prendono in giro le donne salverei solo Paolo Migone, non foss'altro che per il suo perenne occhio nero; perchè, voglio dire, chi glielo avrà fatto?
Va bene, forse la moglie lo picchierà pure, però lo fa solo per amore.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

InVerno

Perchè in media gli uomini sono naturalmente predisposti, ed in più rinforzati dall'educazione tradizionale, a deglutire, assorbire e risolvere i traumi internamente, non a spiattellarli e ricamarci isterie capricciose sopra; chiedere aiuto, piangere, e tutta un altra serie di esternazioni sono (erano?) considerate effeminate e poco adatte ad un uomo. Da un lato questo può produrre degli analfabeti emotivi, da un altro lato produce individui con lo stoicismo necessario a svolgere le mansioni tradizionalmente richieste da un uomo che richiedono persone che non si lamentino della depilazione delle ascelle. In più gli uomini non hanno dovuto storicamente elaborare una "coscienza di genere", il maschilismo è considerato un difetto di una persona a differenza del femminismo, quindi questo "cameratismo di genere" è socialmente ostracizzato. Tuttavia le discussioni riguardo il tema "ruolo del maschio" sono in realtà ovunque su internet, forse non qui perchè la maggior parte degli utenti appartiene ad una generazione ancora ignara di quel che sta succedendo, ma già nelle mia generazione e quella successiva si vede chiaramente che è una delle discussioni più frequenti su internet anche se mascherata in altri temi.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

fabriba

Non mi riferivo a una discussione sul ruolo del maschio, non che sia un discorso completamente scorrelato, però è un discorso che può essere diverso.

In quale modo farsi la barba quotidianamente per decenni ha influenzato le generazioni facendo un esempio banale? (discorso che non può capire chi ha meno di 25 anni suppongo, visto che le mode cambiano)

Le irritazioni cutanee hanno influenzato la ridotta disponibilità maschile verso il contatto, le effusioni, e di conseguenza ridotto l'intelligenza emotiva? gli uomini (etero) di inizio '900 erano molto più "appiccicosi" perfino tra loro parrebbe.

Iniziare ogni giorno con una routine igienica ha cambiato la percezione di altri aspetti del mondo?

Si è accentuato o ridotto l'individualismo maschile (relativamente a quello femminile) nel tempo a fronte delle ridotte opzioni di personalizzazione estetica?


Ho scelto volutamente un argomento banale e fatto esempi anche relativamente banali sulle conseguenze forse.
Il punto non è l'esempio in se, ma mi sembra che non confrontarsi su questi temi riveli l'atteggiamento mentale di un gruppo che si considera lo standard con cui gli altri devono confrontarsi, e che quindi la domanda non si ponga perché implicitamente sta all'altro gruppo chiedersi  "cosa significa non doversi fare la barba tutti i giorni?"



InVerno

Citazione di: fabriba il 27 Agosto 2025, 11:25:02 AMHo scelto volutamente un argomento banale e fatto esempi anche relativamente banali sulle conseguenze forse.
Il punto non è l'esempio in se, ma mi sembra che non confrontarsi su questi temi riveli l'atteggiamento mentale di un gruppo che si considera lo standard con cui gli altri devono confrontarsi, e che quindi la domanda non si ponga perché implicitamente sta all'altro gruppo chiedersi  "cosa significa non doversi fare la barba tutti i giorni?"
Cerco di capire usando il tuo esempio, non importa se banale. Cioè tu dici che i maschi non parlano tra di loro dell'influenza che ha la barba nella loro vita perchè considerano lo standard (averla o non averla?) e sta all'altro gruppo (chi? le donne? i glabri?) chiedersi cosa vuol dire farsi la barba? Seriamente non ho capito. Comunque per curiosità ho fatto qualche ricerca (immagino non ti interessi visto che è solo un esempio) e ho trovato che la barba è correlata con uomini tendenzialmente più maschilisti ma anche più capaci di intrattenere relazioni a lungo termine, allo stesso tempo viene percepita dagli "altri" (dipende dalla zona geografica) come un segno di maggior aggressività, miglior status sociale, ma di minor attrattività per l'altro sesso.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

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